Ven 26 Apr 2024

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Concordato Malo: nuovo incontro in Regione e udienza il 6 giugno

Nuovo incontro oggi in Regione per esaminare gli aggiornamenti nell’ambito del percorso concordatario della società Malo. Dall’incontro è emerso che risultano in corso visite in Malo che potrebbero portare al concretizzarsi di manifestazioni di interesse per l’acquisizione dell’azienda.

La riunione, convocata da Gianfranco Simoncini, consigliere del presidente della Regione Enrico Rossi, ha visto la presenza di rappresentanti della Regione Emilia Romagna, del Comune di Campi Bisenzio, dell’azienda (assistita da Confindustria Firenze), e delle organizzazioni sindacali toscane e emiliane. Simoncini, spiega una nota, aveva preso contatti con il commissario giudiziale del concordato che ha reso noto che la prossima udienza è stata fissata per il 6 giugno. Nelle more dell’attesa delle decisioni che saranno prese il 6, il tavolo ha stabilito di rivedersi subito dopo quella data, entro il 20 giugno.

ll tribunale di Firenze, ammise la Malo spa – manifattura del cashmere di Campi Bisenzio (Firenze) fondata nel 1972 e che conta uno stabilimento anche in provincia di Piacenza -, alla procedura di concordato preventivo, fissando l’udienza di adunanza dei creditori per il 21 giugno 2018.

Malo è assistita dagli studi legali La Scala. L’azienda aveva presentato il piano concordatario alla fine del 2017 per far fronte alle difficoltà aziendali, con le previsioni del mantenimento di tutto il perimetro aziendale, la volontà di utilizzare al minimo gli ammortizzatori sociali e dare continuità alla produzione. Bernhard Kiem, presidente dell’attuale gestione spiegò che: “L’obbiettivo che ci eravamo posti è stato raggiunto: è stato ammesso il nostro piano. A questo punto Malo prosegue la sua gestione secondo i programmi definiti dal piano concordatario approvato; adesso ci dobbiamo incontrare con i nostri consulenti per garantire la continuità dell’azienda, la produzione, i negozi”. Kiem spiegò inoltre che l’azienda andrà ad un’asta pubblica entro il 31 marzo 2019: “So che ci sono diversi concreti interessi sia italiani che esteri”.

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