CNA: chiusura GKN non conforme a dati bilancio

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Sulla vicenda GKN di Campi Bisenzio interviene anche la segretaria della FIOM, Francesca Re David, che dice: “licenziano per produrre altrove, ai fondi non interessa nulla di Draghi o di Bonomi.

“I primi mesi dell’esercizio 2021 hanno confermato il trend positivo in termini di consolidamento dei volumi rispetto a quanto consuntivato nell’ultima parte dell’esercizio 2020. Il primo trimestre ha evidenziato infatti un incremento del fatturato complessivo del 7% rispetto al periodo precedente e del 14% rispetto al budget” lo rivela la CNA in merito al bilancio della GKN.

Iggi una delegazione della CNA è andata in visita ai lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze). A portare la solidarietà dell’associazione Paolo Conti, presidente di Cna Piana Fiorentina, e Luca Tonini, presidente di Cna Toscana.

In base ai dati dunque, per Cna la chiusura dello stabilimento fiorentino contrasta con quanto contenuto nel bilancio Gkn presentato lo scorso aprile. “Il consolidamento è in particolare riferibile alle vendite verso clienti terzi che incrementano del 17% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente e dell’11% rispetto al budget. Anche la marginalità lorda risulta in consolidamento, attestandosi al 15,4% dei ricavi (facendo segnare +1,1% rispetto al budget e +1,4% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente” rivela la CNA

Per Conti è “inaccettabile che GKN licenzi  422 persone. La città, Firenze, la Toscana e il Governo devono mobilitarsi immediatamente per opporsi a questa ingiustizia, a questo scempio per il nostro territorio”. Secondo Tonini, “non è un problema solo per il territorio della piana fiorentina, ma per tutta la realtà toscana. A tal proposito, l’azione della Regione Toscana può apportare un contributo prezioso per evitare la chiusura. Non possiamo più permetterci di aprire a investitori che cannibalizzano le nostre aziende e rovinano le realtà dei territori portandoli alla desertificazione industriale”.

“Ci troviamo di fronte a fondi a cui non importa niente né di Draghi, né di Bonomi né di Landini”, che “licenziano per andare a produrre da un’altra parte”. Così invece  Francesca Re David, segretaria della Fiom-Cgil.

Oggi è arrivata la convocazione del tavolo del Mise, in programma per giovedì, per la Gkn. Una convocazione che “noi abbiamo chiesto immediatamente” per entrambe le aziende, perché “sono due aziende strategiche, che hanno messo immediatamente in discussione un accordo firmato da Draghi oltre che dal sindacato e da Confindustria”. Le aziende “sono tutte e due strategiche, di componentistica auto e di proprietà di fondi esteri. Sono tutte e due aziende che non sono in crisi. Il punto critico non sono le crisi, ma sono le aziende in fase di riorganizzazione”, che “si riorganizzano e decidono di andare a produrre da un’altra parte”. Questo, insiste Re David, “denuncia la totale assenza di politiche industriali che c’è stata in questo Paese per 20 anni e se affrontiamo questa fase così siamo veramente nei guai”. In questo senso, “l’apertura di questo tavolo è importante”.

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