Mar 23 Apr 2024

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Chi desia di saper che cos’è amore, arie e madrigali di Francesca Caccini

Nuovo appuntamento per  «I Concerti al Cenacolo», la più longeva rassegna annuale di musica antica in Toscana, si svolgerà sabato 10 novembre alle 18 al Cenacolo di Andrea del Sarto, concerto dedicato a Francesca Caccini, vera protagonista al femminile della vita musicale fiorentina dei primi decenni del Seicento

Chi desia di saper che cos’è Amore

Arie e madrigali di Francesca Caccini

ENSEMBLE L’HOMME ARMÉ

Elena Cecchi Fedi, soprano solista

Alfonso Fedi, clavicembalo

Francesco Tomei, viola da gamba

Luigi Cozzolino, violino

Gian Luca Lastraioli, chitarra, tiorba e direzione

Musiche di Francesca Caccini

 

Cantante di straordinaria abilità (vera “diva” ante litteram, la sua voce veniva paragonata a quella di un usignolo) Francesca si distinse anche come raffinata, intelligente, appassionata e profonda compositrice. Nata a Firenze nel 1587, figlia d’arte (il padre, Giulio Caccini, fu una figura chiave nella nascita del “nuovo” stile musicale secentesco), Francesca si trovò sin da bambina immersa nella cultura musicale del proprio tempo e divenne, grazie agli insegnamenti del padre, esperta nelle arti del canto e della composizione nonché provetta suonatrice di liuto, chitarra, arpa e clavicembalo. Bambina prodigio, nata col cognome – Caccini – della predestinata e forte di un talento musicale straordinario, Francesca sarebbe rimasta, salvo qualche breve interruzione, dal 1607 al 1641 al servizio della famiglia Medici in qualità di cantante, insegnante e compositrice: tali erano la stima e la reputazione delle quali godeva, che nel 1620 “la Cecchina” risultava essere il musicista con il salario più alto tra tutti quelli in servizio presso la corte fiorentina. I compiti di musicista di corte prevedevano che Francesca cantasse in occasione degli Uffici della Settimana Santa e in occasione dei ricevimenti dati dal Granduca e dalla Granduchessa e che insegnasse canto alle principesse e alle altre dame di corte.

In vita, la Caccini si guadagnò una immensa reputazione. Come già detto, fu una vera “diva” e, come tale, suscitò nel pubblico ammirazione quasi fanatica. Nei suoi viaggi e soggiorni musicali lontano dalla natìa Firenze (Roma, Milano, Parigi…), Francesca venne sempre “artisticamente” corteggiata e “tentata” con l’offerta di contratti economicamente vantaggiosissimi, finendo tuttavia per tornare sempre al “suo” servizio fiorentino.

Scarse, e contrastanti, sono le notizie sulla sua personalità di donna: un contemporaneo ne parlava infatti come di “una donna fiera e irrequieta” mentre altri, come il poeta Michelangelo Buonarroti il Giovane, che ben la conobbe, la descrissero come “sempre graziosa e generosa”. Francesca doveva essere comunque una donna di grande avvenenza: si conserva oggi presso il palazzo Rospigliosi di Pistoia un medaglione marmoreo che ne ritrae il bel volto. Il medaglione è circondato da un’eloquente iscrizione didascalica – Cechine Pulchritudinis Immortalitati – che non lascia dubbi in merito alla bellezza della celebre “Cecchina”. Francesca Caccini morì nel 1641. In tempi recenti le è stato dedicato un cratere di 38 km di diametro sul pianeta Venere.

INFO Cenacolo di Andrea del Sarto (via San Salvi 16, Firenze; ingresso 12 / 7 euro; informazioni e prenotazioni 055 695000

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