Anton Sconosciuto, vincitore del RC2021

Anton Sconosciuto: singolo d’esordio per il vincitore del Rock Contest 2021. Nel frattempo è aperto il bando per l’edizione 2022. C’è tempo solo fino al 19 settembre!

“To Meet You”, uno dei brani che l’ha portato alla vittoria dell’edizione 2021 del Rock Contest, è il singolo d’esordio di Anton Sconosciuto.

“Una ciondolante confidenza indie folk, un brano che esprime la necessità di un incontro e la perenne ricerca del momento e del contesto perfetto, una sensazione sfuggente che rischia di allontanarci dal presente” così Anton (no, non è un nome d’arte) descrive “To Meet You”, il primo singolo pubblicato per Coypu Records / Artist First. ASCOLTA QUI

Anton Sconosciuto, polistrumentista che nasce alla batteria, parte da una ritmica strascicata su cui ricamare intrecci di synth e chitarre, una psichedelia Lo Fi morbida e rilassata, un bedroom pop che si dà al couchsurfing continuando a cambiare contesto e sonorità. Alle batterie registrate in studio, semplici ma incisive, si aggiungono gli interventi domestici di una piccola comunità di musicisti: una chitarra scura che potrebbe ricordare Andy Shauf, un basso pulito e intellegibile, un synth dal suono molto identitario che rimanda al mondo di Mac DeMarco e infine le voci di Anton e di Vittoria Dato con melodie dalle soluzioni trasversali e dai toni chiusi che strizzano l’occhio allo stile di Damon Albarn.

“To Meet You” cerca di trovare una soluzione a quella continua voglia di novità, a quella tendenza a vedere il meglio soltanto nei luoghi lontani, un vizio pericoloso che porta a non vivere mai il presente. Coerentemente la composizione del brano inizia durante un lento lockdown in famiglia a Siena ma si sviluppa soltanto mesi dopo durante un soggiorno ad Amsterdam. La prima cartolina di una serie di canzoni scritte nei luoghi più disparati, il primo estratto di un disco composto e registrato durante un viaggio senza fine in un mondo in cui sembrava ormai impossibile viaggiare. Un album ancora senza nome che vedrà la luce nella primavera 2023.

Il brano è accompagnato dal video di una curiosa doppia session live, un pianosequenza “a sorpresa” da guardare fino all’ultimo fotogramma.

 

Anton Sconosciuto è un batterista e compositore nato a Londra ma vissuto dall’infanzia a Siena. Dopo aver iniziato a suonare e cantare all’età di 8 anni, dall’età di 15 anni collabora a vari progetti con base nella città toscana. Attualmente è attivo come batterista ed arrangiatore con KOKO e Adult Matters, Oga Magoga e Kostja.

La sua musica insegue le sue passioni che partendo dai grandi classici anni 70’ si perdono nel alt-folk / indie rock alla Mac DeMarco per contaminarsi infine con Jazz e musica elettronica. Vincitore del Primo Premio della 33a edizione (Dicembre del 2021) del Rock Contest di Controradio, è stato inserito nei 100 nomi della musica italiana del 2021 da Rockit.it

🎧 Gli Street Clerks sono tornati!

Gli Street Clerks sono tornati con un brano inedito dal titolo “Neon Apothecary Delight” già in programmazione su Controradio. Ascolta l’intervista a cura di Giustina Terenzi adAlexander Woodbury – voce e chitarra della band

Gli Street Clerks tornano con un brano inedito dal titolo “Neon Apothecary Delight” (Duduc/ADA Music Italy), disponibile su tutte le piattaforme dal 28 giugno. Il nuovo singolo arriva nel 15° anno di attività della formazione e testimonia l’esigenza di un cambiamento e al tempo stesso di un ritorno alle origini, dove tutto è iniziato, nel 2007, sui palchi dei piccoli pub.

“Neon Apothecary Delight” è il primo tassello di un nuovo progetto che vedrà la luce nei prossimi mesi e con il quale i testi tornano ad essere scritti in inglese, lingua madre di Alexander Woodbury, voce e chitarra della band. «Gli arrangiamenti sono essenziali, ed esprimono al 100% l’identità della band – spiegano gli Street Clerks a proposito del nuovo sound – fedeli a come i pezzi vengono suonati dal vivo, con una registrazione in presa diretta e 0% autotune».

BIOGRAFIA

Gli Street Clerks si formano nel 2007. Con la vittoria del Rock Contest 2010 di Controradio, si aggiudicano la produzione del primo EP ufficiale “Il ritorno di Beethoven”, che esce il 12 giugno 2012.

Nel 2013 partecipano alla settima stagione di X Factor Italia nella categoria dei gruppi vocali.

Il 13 Gennaio 2015 esce il primo album “Fuori”. Il singolo “Tuxedo” è stato sigla di Catteland, trasmissione radiofonica di Radio Deejay condotta da Alessandro Cattelan.

L’11 Maggio 2018 esce l’album “Com’è andata la rivoluzione?”, anticipato dal singolo “Rivolù”.

Dal 2014 al 2020 sono resident band del late night show di Alessandro Cattelan “E poi c’è Cattelan”, su SkyUno. In questa veste hanno duettato con Francesco De Gregori, Negramaro, James Blunt, Malika Ayane, Carmen Consoli, Francesca Michielin, Robbie Williams.

Nel 2021 sono resident band dello show di Alessandro Cattelan “Da Grande”, su Rai Uno.

Nel 2022 scrivono e producono la colonna sonora della docu-serie di Netflix “Alessandro Cattelan – Una semplice domanda” (Prod. Netflix – Fremantle).

Gli Street Clerks sono:
• Alexander Woodbury – voce, chitarra
• Valerio Martino Fanciano – voce, pianoforte, tastiera, sintetizzatore, chitarra • Cosimo Ravenni – contrabbasso, basso, voce
• Francesco Giommi – batteria, voce

GUARDA il video, diretto dal regista Stefano Poletti, incarna appieno l’attitudine live della band: gli strumenti musicali sono protagonisti e l’esecuzione del brano è al centro del videoclip, il tutto arricchito da un’estetica in bianco e nero e da effetti visuali.

YouTube video player

Fantastic Negrito “White Jesus Black Problems”. Disco della settimana.

Un ambizioso progetto multimediale su razzismo, capitalismo, storie di antenati ed il significato stesso di libertà, su ritmi africani e suoni “delta blues”. Sarà anche un film “White Jesus Black Problems” di Fantastic Negrito, intanto è il nostro “Disco della settimana“.

Scritto e registrato a Oakland, dove Fantastic Negrito è nato e risiede, ‘White Jesus Black Problems’ è un progetto multimediale basato sulla storia vera della nonna scozzese bianca di settima generazione di Negrito, nonna Gallamore era una serva a contratto sposata con il nonno afroamericano di settima generazione, nonno Courage. La relazione era una sfida alle leggi razziste e separatiste della Virginia coloniale del 1750.

Pubblicato dalla sua stessa etichetta, la Storefront Records, ‘White Jesus Black Problems’ è il progetto di Fantastic Negrito più ambizioso ad oggi. La pubblicazione sarà accompagnata anche da un film, creato dallo stesso artista, e basato sulle musiche del nuovo lavoro e del quale possiamo già guardare il trailer.

YouTube video player

Nel corso dell’ultimo anno Negrito ha scritto oltre 50 brani ispirati a Gallamore e Courage, riducendo infine la raccolta a un mix di 13 canzoni ed intermezzi che hanno catturato la lotta e il trionfo della giovane coppia. Per la prima volta, Negrito ha inoltre registrato il nucleo di ogni traccia dal vivo, in studio, insieme al suo batterista James Small (che interpreta nonno Courage nel film), prima di mettere insieme altri strumenti da solo e coinvolgere collaboratori esterni come il bassista Cornelius Mims, il chitarrista Masa Kohama, il tastierista Lionel LJ Holoman e la violoncellista Mia Pixley.

YouTube video player

Fantastic Negrito arriva sulla scena internazionale nel 2015, quando si aggiudica l’NPR Tiny Desk Contest. Da allora ha continuato a conquistare successi, premi e riconoscimenti, tra cui un Grammy Award per il miglior album di blues contemporaneo per ognuno dei tre dischi che ha pubblicato: ‘The Last Days of Oakland‘ (2017), ‘Please Don’t Be Dead‘ (2019) e ‘Have You Lost Your Mind Yet?’ (2020).

La sua storia è davvero avvincente e radicata nella lotta e nella contesa: dai massimi di un contratto discografico da un milione di dollari ai minimi di un incidente stradale quasi fatale, che lo lasciato in coma, danneggiando permanentemente la sua mano e cambiando la sua visione della vita. Dalle strade di Oakland al palcoscenico mondiale, la musica di Fantastic Negrito trasuda schiettezza, tra black music, roots, punk e blues, testi autobiografici e di condanna, testi di speranza e sincerità. 

YouTube video player

Al di fuori della musica, Xavier mette in atto il suo essere socialmente progressista e ha creato Storefront Market, un mercato gratuito per il pubblico, con venditori che rappresentano la comunità di West Oakland e i quartieri circostanti. Gestisce inoltre la sua fattoria urbana, Revolution Plantation, dove insegna alla comunità a fare giardinaggio, uno sforzo per trasmettere pratiche che possono sostenere allo stesso modo i quartieri locali e il nostro pianeta, mentre si connette con i suoi antenati Free Negro Farmer appena scoperti.

YouTube video player

Verdena: nuovo disco e una data a Firenze

Esce il 23 settembre il nuovo e atteso album dei Verdena, e dal 29 ottobre la band sarà in tour nei principali club italiani. Prevista anche una data a Firenze

Il nuovo album dei Verdena uscirà il 23 settembre, su etichetta Capitol Records Italy/Universal Music. Si tratta dell’ottavo disco di inediti nella carriera della band di Alberto Ferrari, Luca Ferrari e Roberta Sammarelli.
Il nuovo lavoro arriva dopo la recente pubblicazione dell’album “America Latina, music inspired by the film”, realizzato per il film dei fratelli D’Innocenzo, e pone così fine al lungo periodo di silenzio discografico che durava dal 2015, anno di pubblicazione del progetto in due volumi “Endkadenz”.

Al nuovo disco farà seguito un tour, prodotto da DNA Concerti, che porterà i Verdena nei più importanti club italiani. Di seguito tutte le date:

29 ottobre – Bologna – Estragon
13 novembre – Padova – Teatro Geox
14 novembre – Firenze – Tuscany Hall
16 novembre – Torino – Teatro della Concordia
22 novembre – Milano – Alcatraz
23 novembre – Milano – Alcatraz
24 novembre – Senigallia (AN) – Mamamia
26 novembre – Bari – Palaflorio
28 novembre – Napoli – Casa della Musica
29 novembre – Roma – Atlantico

BIO: I Verdena nascono nel 1995 grazie ad Alberto Ferrari (voce, chitarra), suo fratello Luca (batteria) e Roberta Sammarelli. Nel 2001 esce l’EP Spaceman, primo per  Black Out/Universal, seguito dal secondo album Solo un grande sasso, registrato nello Studio Next di Mauro Pagani con la produzione di Manuel Agnelli, che la band porta in tour per tutto il 2002. Ad inizio 2004 esce il terzo album, Il suicidio dei samurai, anticipato dall’EP Luna. Nel 2007 esce il quarto disco,  Requiem, che come il precedente viene pubblicato anche in Germania, Svizzera, Austria, Francia e Spagna. A giugno 2007 esce l’EP Caños, che segna un cambio stilistico di sonorità: le influenze elettroniche iniziano infatti ad occupare una porzione significativa del disco. Il quinto album della band, Wow, esce a gennaio 2011, conquistando il disco d’oro, mentre il vinile debutta al secondo posto della Classifica Fimi. Ad aprile 2011 Universal pubblica una raccolta di 7 EP introvabili nei negozi, pubblicati tra il 1999 e il 2007, Verdena – 7EP Limited Edition. Nel 2015 esce il loro ultimo album, in due volumi, Endkadenz Vol. 1 ed Endkadenz Vol. 2. Le date del successivo tour registrano un grande successo e nel 2016 sbarcano in Europa. A settembre 2016 esce un EP in collaborazione con Iosonouncane, dal titolo Split. Nel gennaio 2022 la band dà alle stampe America Latina – music inspired by the film, una raccolta di brani strumentali composti e orchestrati per la colonna sonora dell’omonimo film dei fratelli D’Innocenzo, e candidata ai recenti David di Donatello.

Prevendite tour già disponibili ai link www.verdena.com  e www.dnaconcerti.com

Wilco, “Cruel Country”. Disco della settimana.

Cruel Country, dodicesimo album dei Wilco, è una fotografia amara ed appassionata degli Stati Uniti e un ritorno alle radici del folk e del contry.

Pubblicato dalla loro dBpm Records, Cruel Country è il nuovo doppio album dei Wilco. Ben ventuno tracce, per settantotto minuti, registrate integralmente live-in-studio. A tre anni di distanza da Ode to Joy, del 2019, i Wilco ritornano con un album prodotto, come il precedente, da Jeff Tweedy e da Tom Schick. L’album è nato durante il primo lockdown nello stesso periodo in cui Jeff Tweedy registrava il disco solista Love Is the King, pubblicato nell’ottobre del 2020.
YouTube video player

Il disco è un ritorno alle radici country e folk del gruppo sempre più “ripulite” dagli elementi innovativi del retaggio “alternative”; eppure la padronanza della materia è tale che, lontano da semplici esercizi di stile, ogni brano di questo disco, tra i fantasmi di Byrds, Neil Young e Greateful Dead, suona inconfondibilmente “Wilco”.
YouTube video player

“Amo il mio Paese, stupido e crudele”, canta nel pezzo che dà il titolo all’album, album che racconta l’alienazione sociale e politica degli Stati Uniti, le paranoie per l’immigrazione nel confine sud,  un patriottismo liberale tradito per la perdita della libertà a causa del Covid in un Paese che un tempo era una frontiera sconfinata, le esperienze di gente comune che cerca di dare un senso a un mondo frantumato e indecifrabile(“Nell’occhio del ciclone la gente si arrangia e fa la propria vita”), lo sconforto nel vedere come l’idea di eccezionalismo americano sia stata deformata fino a diventare estremismo bellico (“Non c’è via di mezzo quando l’altra parte preferisce ammazzare piuttosto che scendere a compromessi”).
YouTube video player

Anticipato dai singoli “Falling Apart (Right Now)” e “Tired of Taking It Out on You”, Cruel Country è il dodicesimo disco in studio del gruppo ed è il nostro “Disco della settimana“.

The Partners In Crime, “Chain Breakers”. Disco della settimana.

Rockabilly, country-blues, swing e molto altro; “Chain Breakers” dei nostrani The Partners in Crime è una scorribanda nei generi più amati dalla band suonata con attitudine e stile.

YouTube video player
The Partners in Crime tornano sulla scena musicale con un nuovo disco intitolato “Chain Breakers” (prodotto dall’etichetta tedesca Topsy Turvy Rec).
Foto di Valentina Tontoli

Il disco è stato presentato negli studi di Controradio all’interno de L’Acrobata, la trasmissione a cura di Giustina Terenzi.

 

 

 

 

La band siculo-toscana capitanata da Simone di Maggio e Angelo Castiglione fondata nel 2014 propone un repertorio di brani inediti e rivisitazioni fortemente influenzate dalla Roots Music americana degli anni ’50 e dalle contaminazioni europee della metà dei ’60. La forza della band sta proprio nella naturale unione degli stili musicali da cui provengono i due principali interpreti, e così che il rockabilly, il surf e lo swing s’intersecano con il jump blues, il soul e il “black rock’n’roll”, creando un irresistibile cocktail ad altissima carica energetica. Dopo il loro primo lavoro discografico, Hoodoo Souls (Goompa Rec, 2018) e l’EP digitale Locked Up  i The Partners in Crime presentano il loro nuovo disco Chain Breakers (aprile, 2022) prodotto dall’etichetta tedesca Topsy Turvy Rec.

Il disco Chain Breakers – così come Hoodoo Souls – è un prontuario della Roots Music americana tanto amata dalla band. Trattata con grande rispetto della tradizione, è allo stesso tempo evidente la necessità dei The Partners in Crime di contaminarla con idee nuove. Accade così che Blues, Rockabilly, Garage e il caratteristico “Hoodoo Sound” della band si mescolano spontaneamente in un crescendo musicale dai sapori forti.

E’ il nostro“Disco della settimana”.

Exit mobile version