Gio 28 Mar 2024

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Cacciari: “Reddito cittadinanza e quota 100 hanno controindicazioni spaventose, ma no alternative”

Lo ha detto Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia, parlando a Firenze a margine dell’inaugurazione della Scuola post-dottorale intitolata a Eugenio Garin. “Bisogna vedere i decreti attuativi – ha detto il filosofo – comunque qualcosina faranno per forza, rischiano troppo una debacle elettorale. Quindi alla fine qualcosa faranno, certamente molto meno adesso che le risorse sono più ridotte di prima”.

Reddito di cittadinanza e Quota 100 “sono provvedimenti che presentano controindicazioni spaventose”, ma la fiducia dei cittadini nella maggioranza di governo rimane alta perché “non hai alternativa”.

La riforma delle pensioni, ha proseguito Cacciari, “potrebbe incentivare masse di lavoro nero, e il reddito di cittadinanza non ci sono le strutture per un controllo adeguato, bisogna assumere migliaia di persone per farlo funzionare,c’è di tutto e di più, però è chiaro che quelle erano le promesse elettorali e gli italiani lo sapevano. Auguri”. Secondo Cacciari la fiducia nel governo rimane comunque alta “perché in politica se non hai alternativa continui a votare quello che avevi votato, è molto semplice”, e il Pd non rappresenta un alternativa: “Al momento no, è evidente.”

“Cosa protesta Renzi? E’ mancanza di senso comune del pudore: è quello che ha affermato dal 2012, sfasciando il partito, che tutti andavano a votare alle primarie”. Ha aggiunto Cacciari rispondendo ai giornalisti che lo interpellavano sulle proteste degli esponenti renziani del Pd contro l’endorsement annunciato da un dirigente dell’associazione ‘Futura’ di Laura Boldrini per Nicola Zingaretti alle primarie del partito.

“Le primarie – ha spiegato ancora l’ex sindaco – se hanno un senso, e secondo me non ne hanno nessuno se non per designare il candidato alla presidenza del Consiglio, è quello di chiamare tutti a votare per un candidato, è evidente, se no devi fare il congresso, serio, come si faceva una volta quando c’erano dei partiti seri ed erano solo gli iscritti che votavano il segretario, è evidente. Delle due l’una: o fai un congresso serio e votano solo gli iscritti… ma la logica delle primarie non è questa”, ha concluso. 

 

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