Giorgio Mannucci “Musiche per film che non esistono”

Il cantautore livornese Giorgio Mannucci ha composto “Musiche per film che non esistono”, (Black Candy produzioni); 12 piccole colonne sonore di sensazioni, visioni e stati d’animo. L’intervista a cura di Giustina Terenzi

“Musiche per film che non esistono” nasce nell’estate 2021. Portavo dietro con me una telecamera tascabile e filmavo ciò che m’impressionava. Un ritorno da un viaggio in barca; la scena di una ragazza su una bicicletta nel porto di Livorno durante il tramonto; dei bambini che saltano su dei gonfiabili… e così via. Scene di vita quotidiana, ma che, viste con un occhio più attento e sensibile, possono creare alienazione e la sensazione di vivere qualcosa di parallelo, che “non esiste”. Una volta caricate queste sequenze sul computer ho avvertito l’esigenza di musicarle, di creare delle apposite colonne sonore per dare un senso alle mie sensazioni di fronte a questi frame. Così sono nate le “musiche per film che non esistono”

BIO GIORGIO MANNUCCI

Cantautore livornese, ha all’attivo cinque album con band come Sinfonico Honolulu e
Mandrake. Ha collaborato con l’artista americana Lisa Papineau (Air; Jun Miyake).
Vince nel 2016 il Rock Contest con la migliore canzone in italiano “Clinomania”.
“Acquario” (2017, ManitaDischi/SanteriaRecords) è il suo primo disco solista prodotto
insieme ad Ale Bavo (Subsonica, Mina). Lo porta in giro per lo stivale aprendo i live di
artisti del calibro di Diodato e Gazzelle.
È tra i vincitori del concorso “Mai in Silenzio – musica contro la violenza di genere” indetto
da Controradio Firenze e Regione Toscana con in giuria Brunori Sas e Irene Grandi.
Nel 2020 esce il suo ultimo singolo “Ogni notte scoperta”, una struggente ballata nata
durante il lockdown. Dall’estate 2021 ha creato “musiche per film che non esistono”, una serie di cui cura musiche e immagini.
Adesso è in studio con BlackCandy Records per ultimare le registrazioni dei nuovi brani.

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Alessandro Benvenuti: Chi è di scena per Auroradisera 2022

Terzo appuntamento per la rassegna Auroradisera. Martedì 1º marzo alle 21.15 Alessandro Benvenuti con lo spettacolo da lui scritto, diretto e interpretato “Chi è di scena”. Ascolta l’intervista a cura di Giustina Terenzi

Chi è di scena è lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Alessandro Benvenuti in programma martedì 1º marzo (ore 21:15).

Uno stravagante e chiacchierato uomo di teatro scomparso dalle scene improvvisamente e apparentemente senza un plausibile motivo da cinque anni, viene rintracciato per un caso fortuito da un giovane fan. A lui, l’uomo decide di rilasciare un’intervista per spiegare le ragioni della sua scelta e svelare così il mistero che si è creato intorno a questa. Lo invita perciò a casa sua. Testimone silente di questo loro incontro è però una giovane donna che, giacendo seminuda su una chaiselongue di spalle ai due, sembra dormire un sonno profondo. Come spesso accade nei lavori di Alessandro Benvenuti, quel che appare si scopre tutt’altro che vero e quel che è vero si svela in un intreccio giocoso e imprevedibile.

INFO inizio spettacoli ore 21.15

abbonamenti: intero € 60 / ridotto € 55

ridotto abbonati Auroradisera 2020 € 50

conferma abbonamenti (riservata agli abbonati 2020, con mantenimento del posto) da lunedì 17 a mercoledì 19 gennaio, ore 15:30-20:00

cambio posto abbonati 2020 giovedì 20 gennaio, ore 15:30-20:00

nuovi abbonamenti venerdì 21 gennaio, ore 15:30-20:00; sabato 22 gennaio, ore 10:00-13:00; da lunedì 24 a venerdì 28 gennaio, ore 15:30-20:00; sabato 29 gennaio, ore 10:00-13:00; lunedì 31 gennaio. ore 15:30-20:00.  Presso il Teatro Aurora, via San Bartolo in Tuto, 1 – Scandicci

biglietti intero € 16 / ridotto € 13

carta Studente della Toscana biglietto ridotto € 8 studenti universitari

(il posto verrà assegnato, dietro presentazione della carta, in base alla disponibilità della pianta; si consiglia l’accesso in biglietteria almeno un’ora prima dell’inizio spettacolo)

biglietto futuro under 35 in collaborazione con Unicoop Firenze biglietto ridotto €8

riduzioni over 65, soci Coop, soci Arci, possessori Carta dello spettatore FTS (solo per i biglietti)

prevendita biglietti circuito BoxOfficeToscana (055 210804 – boxofficetoscana.it)

-da lunedì 24 gennaio negli orari di prevendita abbonamenti e la sera di spettacolo dalle ore 19:30 

Comune di Scandicci

Auroradisera, Michele Serra in scena a Scandicci il 16 febbraio

Torna AURORADISERA, mercoledì 16 febbraio alle ore 21,15, con il secondo appuntamento dell’edizione 2022, al teatro Aurora di Scandicci. Michele Serra porta in scena il monologo L’AMACA DI DOMANI.

Michele Serra porta in scena il monologo, L’AMACA DI DOMANI, al teatro Aurora di Scandicci, mercoledì 16 febbraio alle 21,15. AURORADISERA è una rassegna frutto della collaborazione tra la Fondazione Toscana Spettacolo onlus e il Comune di Scandicci. Considerazioni in pubblico alla presenza di una mucca. Scrivere ogni giorno, per ventisette anni, la propria opinione sul giornale, è una forma di potere o una condanna? Un esercizio di stile o uno sfoggio maniacale, degno di un caso umano? Bisogna invidiare le bestie, che per esistere non sono condannate a parlare? Le parole, con le loro seduzioni e le loro trappole, sono le protagoniste di questo monologo teatrale comico e sentimentale, impudico e coinvolgente nel quale Michele Serra apre allo spettatore la sua bottega di scrittura.

Le persone e le cose trattate nel corso degli anni – la politica, la società, le star vere e quelle fasulle, la gente comune, il costume, la cultura – riemergono dal grande sacco delle parole scritte con intatta vitalità e qualche sorpresa. Dipanando la matassa della propria scrittura, Michele Serra fornisce anche traccia delle proprie debolezze e delle proprie manie. Il vero bandolo, come per ogni cosa, forse è nell’infanzia. Il finale, per fortuna, è ancora da scrivere.

La storia di Michele Serra, tra i più noti giornalisti e intellettuali italiani, si intreccia in modo attivo a quella del mondo progressista nazionale a partire dagli anni ‘70. Corsivista acuto all’Unità, è l’anima della satira politica dell’inserto Tango negli anni ‘80, con Sergio Staino direttore, che si trasformerà poi nella brillante stagione di Cuore, settimanale satirico di grande successo dagli anni ’90, nel periodo in cui scrive con Beppe Grillo il recital Buone notizie, debutto teatrale del comico genovese, che sarà diretto da Giorgio Gaber. Dal 1996 collabora con la Repubblica, dove oggi, oltre a essere commentatore ed editorialista, cura la rubrica L’amaca, in cui descrive con garbata ironia vizi e costumi della politica e della società italiana. Collabora anche a L’Espresso, sul quale cura la rubrica Satira preventiva.

Nel 1997 esce il suo primo romanzo, Il ragazzo mucca, e debutta a teatro lo spettacolo Giù al Nord, scritto per Antonio Albanese, con lo stesso ed Enzo Santin. Nel 1999 è autore con altri del programma TV C’era un ragazzo, condotto da Gianni Morandi su Raiuno. Nel 2001 è autore con altri del programma TV 125 milioni di caz.. te, condotto da Adriano Celentano su Raiuno. Il 24 novembre del 2001 si tiene la prima di Peter Uncino, rilettura del mito di Peter Pan scritta a quattro mani con Marco Tutino per Milva e David Riondino. Dal 2003 è autore con altri del programma di Raitre Che tempo che fa. È autore di numerosi libri, la gran parte dei quali raccoglie una selezione dei suoi contributi su quotidiani e periodici. La rassegna AURORADISERA prosegue martedì 1° marzo con lo spettacolo CHI È DI SCENA, scritto, diretto e interpretato da Alessandro Benvenuti, con Paolo Cioni e Maria Vittoria Argenti. Il sipario si apre di nuovo giovedì 24 marzo per IO, JOHN COLTRANE. Quartetto per cinque elementi con Daniela Morozzi (voce narrante), Stefano Cocco Cantini (sax), Ares Tavolazzi (contrabbasso), Francesco Maccianti (piano) e Piero Borri (batteria). Chiude la rassegna, martedì 5 aprile, Simone Cristicchi con PARADISO. Dalle tenebre alla luce.

Per maggiori informazioni:

cultura@comune.scandicci.fi.it

toscanaspettacolo.it

comune.scandicci.fi.it

🎧 Ottavia Piccolo apre Auroradisera. L’intervista

Martedì 1° febbraio Ottavia Piccolo apre la rassegna Auroradisera con “Cosa Nostra spiegata ai bambini” di Stefano Massini. Con lei i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Ascolta l’intervista a cura di Giustina Terenzi

Cosa Nostra spiegata ai bambini è la biografia poetica di Elda Pucci, una pediatra che fu eletta sindaco di Palermo e che purtroppo commise l’errore di operare con coscienza e onestà, nel rispetto del suo ruolo istituzionale, andando a mettere il dito in un sistema di interessi saldamente intrecciati tra Cosa Nostra e la politica stessa. Per questo motivo non arrivò a governare nemmeno un anno e fu sfiduciata.

La voce di una donna che ha tentato, con atti semplici e decisi, di contrastare la pratica mafiosa nelle sedi di governo, rifiutando la connivenza con quello Stato-ombra o contro-Stato che è la mafia.

In scena Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo raccontano la storia di questa donna e della sua città, tornando a confrontarsi con le parole di Stefano Massini e a dare forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce.

Martedì 1° febbraio, ore 21:15

Teatro Aurora, Scandicci

 Ottavia Piccolo, Orchestra Multietnica di Arezzo

COSA NOSTRA SPIEGATA AI BAMBINI

di Stefano Massini

regia Sandra Mangini

musiche Enrico Fink

visual Raffaella Rivi

produzione Officine della Cultura/Argot/Infinito Produzioni/Teatro Carcano-Milano

INFO biglietti intero € 16 / ridotto € 13 carta Studente della Toscana

biglietto ridotto € 8 studenti universitari. Prevendita biglietti

circuito BoxOfficeToscana (055 210804 – boxofficetoscana.it) e Ticketone

 

“Il Direttore” al Cinema La Compagnia

“Il direttore” di Maurizio Orlandi in anteprima al cinema La Compagnia. Giovedì 13 gennaio ore 19.00. L’intervista al regista a cura di Giustina Terenzi

Il Direttore è un film documentario che racconta la storia di Albo Orlandi,  mio padre. Era nato a Gavorrano, nella Maremma toscana, dove faceva il Segretario del direttore nelle miniere di pirite della Montecatini. Nel 1969, venne trasferito, dalla Montecatini, alla Farmitalia di Settimo Torinese, come Direttore del personale. Erano i mesi dell’ “Autunno caldo”,  delle lotte politiche e sindacali; ma, anche il periodo del terrorismo e delle Brigate Rosse. Persona rigida ed intransigente, coerente con il ruolo di Direttore, Orlandi gestiva i rapporti con il Consiglio di fabbrica, nelle aspre vertenze sindacali, e decideva licenziamenti e assunzioni, premi e Cassa integrazione: un lavoro delicato e complesso, che lui svolse fino al 1978, l’anno in cui, all’improvviso, diede le dimissioni. L’ anno del sequestro e dell’omicidio di Aldo Moro. Nella vita di mio padre, però, c’era anche un’altra storia.

Albo Orlandi, infatti, era stato un antifascista, partigiano combattente nella Resistenza a Firenze. Arrestato e torturato dalla Banda Carità, riuscì a fuggire dal carcere Le Murate, e raggiungere i partigiani in montagna, dove combattè con la Brigata Garibaldi Fanciullacci fino alla Liberazione della Toscana. In seguito, fu presidente del CLN di Gavorrano,  negli anni della “resa dei conti” e dell’epurazione. Due storie diverse e contrapposte della stessa persona; due pagine della mia famiglia, vissute, da me, in maniera contraddittoria. Da un lato, quella dell’eroe partigiano, vista come un’esperienza di grande valore morale, politico e civile; dall’altro, quella del Direttore del Personale, vissuta con un certo imbarazzo e che contestai, nel passato, anche risolutamente. Due parti di una vita che ho, fino ad oggi, tenuto nettamente separate, come se ci fosse stato un prima e un dopo; un confine tra quello che accettavo e quello che rimuovevo. Raccontare la parte mancante della storia di mio padre, quella relativa agli anni della Farmitalia e della Montedison, entrare dentro quella fabbrica in quel particolare periodo storico, significa per me, oggi, scavare dentro la vicenda esistenziale di un uomo che aveva dovuto fare i conti con le proprie contraddizioni, i propri dubbi e, soprattutto, con la propria solitudine, proprio per il ruolo, a dir poco scomodo, da lui rivestito all’interno come direttore del personale; ancora di più, poi, se messo in relazione con il suo passato di antifascista e valoroso partigiano . Il Direttore, quindi, è la storia di un personaggio e di un’epoca storica. Ma, è anche il racconto di un figlio che parte dal bisogno di ricucire una cesura, quel pezzo mancante nella storia di suo padre e della sua famiglia. Il Direttore è la storia della solitudine di un uomo e della sua sconfitta umana che lega, nel tempo e nelle contraddizioni, un padre e un figlio.

La proiezione è in ANTEPRIMA FIORENTINA, in sala sarà presente il regista Maurizio Orlandi. Cinema La Compagnia

“La Casa Rossa” da stasera alla Compagnia

Da questo lunedì 10 gennaio “La Casa Rossa”. Un doc che racconta la vita dell’avventuriero italiano Robert Peroni che, in Groenlandia, ha dato un nuovo significato alla sua esistenza aiutando l’ultimo popolo di cacciatori in Europa. Cinema La Compagnia Firenze. Ascolta l’intervista al regista

Nella Groenlandia orientale un’intera generazione è sull’orlo dell’estinzione mentre un’altra sta nascendo. Le pelli e la carne di foca non possono più essere commercializzate, per questo i cacciatori hanno perso la loro unica fonte di sostentamento. I danesi hanno voluto dare a tutti i groenlandesi le loro stesse opportunità di istruzione e assistenza sanitaria. Perciò le famiglie di cacciatori sono state trasferite in nuovi villaggi all’interno di case fisse. Ma hanno dovuto abbandonare la loro vita da seminomadi. Negli ultimi anni, tutto ciò ha portato ad un aumento dei tassi di alcolismo, depressione e suicidio.

Ad inserirsi in questa storia, in cui tutti sembrano aver agito per il bene ma in cui tutti sembrano aver fallito, c’è Robert Peroni. Diventato famoso come esploratore estremo negli anni Ottanta, ha esplorato i limiti delle prestazioni umane. Peroni è stato il primo ad attraversare a piedi lo strato di ghiaccio della Groenlandia nel suo punto più largo. Durante questa spedizione, si innamora della Groenlandia e della sua gente. Decide quindi di abbandonare la caccia alla fama e al denaro e si trasferisce qui con una nuova missione: salvare dall’estinzione l’ultimo popolo di cacciatori d’Europa.

A Tasiilaq, 2000 abitanti, il più grande insediamento della Groenlandia orientale, Robert ha fondato nel 1994 la Casa Rossa, che è sia un bed & breakfast per gli stranieri che un rifugio per la gente del posto che si trova in difficoltà.

Giustina Terenzi ha intervistato il regista Francesco Catarinolo che questa sera sarà presente alla presentazione ufficiale del documentario con Robert Peroni ed altri ospiti alle 21.00

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