Mar 19 Mar 2024

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🎧 Fiera dei Puc, le buone pratiche per i percettori del reddito di cittadinanza

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🎧 Fiera dei Puc, le buone pratiche per i percettori del reddito di cittadinanza
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Torna, si arricchisce e varca i confini toscani la fiera dei Puc, i progetti utili alla collettività che verranno presentati e approfonditi nella piazza virtuale che andrà in scena dal 28 novembre al 7 dicembre. L’obiettivo?  Scambiare buone pratiche sui progetti messi in campo per impegnare i beneficiari del reddito di cittadinanza, tema più che mai attuale vista la volontà del governo Meloni di ridimensionarlo fortemente – e in molti casi addirittura toglierlo – già a partire da gennaio.

L’edizione del 2021 della Fiera dei Puc, organizzata da Regione Toscana in collaborazione con Anci Toscana, fu la prima esperienza in Italia. Aveva l’obiettivo di promuovere il lavoro degli Ambiti territoriali e dei Comuni sui Puc per i percettori di reddito di cittadinanza. Ebbe ottimi risultati con 1.600 visitatori e oltre 160mila contatti sui social. Per il 2022 l’iniziativa prevede il concorso di esperienze provenienti anche da altre regioni italiane. Sia grazie al successo ottenuto, sia per aver conseguito un importante riconoscimento nazionale: la Fiera dei Puc è stata presentata da Banca Mondiale come buona pratica al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Nei dieci giorni di Fiera dei Puc sarà possibile partecipare all’evento lancio previsto per lunedì 28 novembre dalle 9.30. Il 30 novembre dalle 9.30, invece, il primo appuntamento de “La Piazza delle idee”, un confronto sulle competenze e sugli esiti dei Progetti utili alla collettività. Il secondo appuntamento il 5 dicembre, sempre dalle 9.30, dedicato al confronto sulle esigenze e l’importanza delle Comunità. L’evento conclusivo sarà il 7 dicembre alle 9.30.

Ma cosa sono i cosiddetti Puc? Nell’ambito dei Patti per il lavoro e per l’inclusione sociale, i beneficiari del reddito di cittadinanza sono tenuti a svolgere Progetti utili alla collettività nel comune di residenza. Questo per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16. Oltre a un obbligo, i Puc rappresentano un’occasione di inclusione e crescita per i beneficiari e per la collettività. Le attività previste devono rispondere ad uno specifico obiettivo da raggiungere in un intervallo di tempo definito. Il progetto può riguardare sia una nuova attività sia il potenziamento di un’attività esistente. Ma in nessun caso le attività possono essere sostitutive di quelle ordinarie né sono in alcun modo assimilabili ad attività di lavoro subordinato, parasubordinato o autonomo.

Tra i progetti avviati in molte aree della Toscana, dall’Amiata grossetana a quella pisana, ci sono per esempio l’esperienza livornese con interventi di piccola manutenzione per il recupero di luoghi pubblici o quella della Sds fiorentina nord ovest che sperimenta Puc coordinati dall’associazione degli Anziani del Comune di Calenzano attivati presso il Palazzo comunale ai fini dell’accoglienza dell’utenza o il supporto per l’attraversamento pedonale presso le scuole.

“Siamo alla seconda esperienza di questa Fiera dei Puc – ha dichiarato l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli -. L’obiettivo principale è quello di mettere in rete e favorire la diffusione di buone pratiche nell’ambito dei progetti legati al Reddito di cittadinanza. Questa fiera ha quindi il merito di sviluppare un potenziale di opportunità per le comunità locali, per l’inclusione sociale e anche lavorativa. Non a caso tra gli elementi di novità di quest’anno c’è una partecipazione attiva dei Centri per l’impiego per il rafforzamento di questa connessione”.

“Questa esperienza della Fiera dei Puc consente di mettere in evidenza alcuni degli elementi qualificanti della misura del reddito di cittadinanza. A dispetto della narrazione totalmente negativa che si cerca di imporre”. Il commento dell’assessora alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini. Che aggiunge: “In Toscana stiamo lavorando per connettere più strettamente i percettori del reddito di cittadinanza considerati ‘occupabili’ alle politiche attive del lavoro. Ad esempio grazie alle misure previste dal nuovo Patto per il Lavoro concertato con le parti sociali. E al programma regionale di attuazione di Gol, Garanzia occupabilità lavoratori, perno dell’azione di riforma delle politiche attive del lavoro previste nel Pnrr”.

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