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VI edizione de Il Mese del Documentario, a Firenze dal 17 dicembre 2019

Torna a Firenze dal 17 dicembre 2019 al 16 gennaio 2020 la VI edizione de Il Mese del Documentario. Quattro importanti titoli su temi attuali, quattro film che raccontato storie collettive e individuali del nostro mondo contemporaneo al Cinema La Compagnia 

Il cinema documentario sta assumendo sempre più centralità nel pianeta culturale della nostra società ed è sempre più ampio il pubblico che mostra interesse per questa forma di racconto del reale, di cui la produzione italiana rappresenta un punto di riferimento internazionale. Due i titoli Italiani presentati: Non è sogno di Giovanni Cioni, premiato al Festival dei Popoli, festival tra i più antichi dedicati al cinema documentario la cui 60^ edizione si è chiusa a Firenze il 9 novembre, e Una Primavera di Valentina Primavera, il film che ha rappresentato l’Italia nei più importanti festival internazionali, come HotDocs, DoK Leipzig, ZagrebDox, e due internazionali candidati agli Oscar: The Cave di Feras Fayyad e One Child Nation di Nanfu Wang e Jialing Zhang.

Si inizia al Cinema la Compagnia il 17 dicembre alle 21.00 con Una Primavera di Valentina Primavera, che introdurrà il film al pubblico presente. Dopo quarant’anni di matrimonio, a seguito dell’ennesimo episodio di violenza domestica, Fiorella decide di lasciare il marito e la sua casa. La figlia Valentina prende la telecamera e segue i primi passi della madre in un futuro sconosciuto, un processo tanto doloroso quanto purificante. La regista accompagna lo spettatore tra le mura domestiche, nei luoghi delle urla, raccontando una donna prigioniera di un matrimonio sbagliato, schiacciata da un uomo violento e paralizzata da una mentalità di provincia, che ancora oggi difende un’ideologia maschilista dietro l’alibi della sacralità della famiglia. Un’opera prima straordinariamente toccante e mai scontata da cui traspare costantemente l’amore della regista per la madre e il bruciante desiderio di vederla libera. Una Primavera è stato presentato a DoK Leipzig, HotDocs, ZagrebDox e al Biografilm.

Secondo appuntamento il 27 dicembre alle 21.00 con One Child Nation di Jialing Zhang e Nanfu Wang. Quest’ultima, dopo aver sfidato il governo cinese in Hooligan Sparrow (2016) torna all’attacco per smascherare i segreti di quella politica che ha condannato milioni di voci. In conversazione sia con le vittime che con i carnefici, le registe sviluppano una riflessione sulle terrificanti conseguenze della propaganda mass-mediatica che rompe il silenzio su un episodio della storia dell’umanità che ha compromesso molte vite. D’altronde fin dal nome Nanfu Wang, anche protagonista, sembrava avere il destino segnato. “Nan”, in cinese, significa “uomo” e quando è nata, nel 1985, la Cina era nel pieno della politica del figlio unico: quale tragedia, per la sua famiglia, scoprire che il primogenito sarebbe stata una femmina! One Child Nation è stato presentato con successo in numerosi festival, tra cui il Sundance, il Tribeca Film Festival, CPH:DOX, Hot Docs Canadian International Documentary Festival e in Italia il Biografilm, ed è in corsa per la candidatura agli Oscar 2020.

Terzo documentario presentato il 14 gennaio 2020 alle 21.00 sarà Non è sogno di Giovanni Cioni, regista di fama internazionale che lo introdurrà al pubblico in sala. Un’opera nata da un laboratorio nel carcere di Perugia durante le prove dei dialoghi tra Totò e Ninetto Davoli in Che cosa sono le nuvole? di Pier Paolo Pasolini e frammenti di La Vida es Sueño di Calderón de la Barca. Le prove diventano il punto di partenza per storie di sogni, messaggi, canzoni, riflessioni sulla condizione umana. È la vita tutta una messa in scena? Il documentario è stato presentato al Festival di Locarno e al Festival di Annecy oltre che al Festival dei Popoli 2019 dove ha vinto due menzioni speciali di cui una dell’Istituto Sangalli.

Ultimo appuntamento il 16 gennaio alle 21.00 con The Cave del regista siriano Feras Fayyad già candidato all’Oscar 2018 con Last Man in Aleppo. Il regista torna nel suo paese natale per seguire una squadra di dottoresse che curano instancabilmente le vittime in un ospedale sotterraneo mentre combattono il sessismo sistemico. Il documentario porta lo spettatore in un paesaggio sotterraneo simile al mondo post-apocalittico di Interceptor (1979), una rete di tunnel segreti sotto Ghouta, nei pressi di Damasco. Girato nell’arco degli ultimi due anni in condizioni difficilissime, The Cave offre un punto di vista straordinariamente potente sulle vicende drammatiche della Siria che sono alla base anche dei fenomeni migratori contemporanei. Il film è stato presentato al Toronto Film Festival dove ha vinto il Premio del pubblico, al British Film Institute London Film Festival, all’International Documentary Film Festival Amsterdam, di recente al Festival dei Popoli ed è in corsa per la candidatura agli Oscar 2020. The Cave sarà in onda su National Geographic (Sky, 403) in primavera.

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