Restano agli arresti domiciliari i tre uomini di 50, 53 e 60 anni, tutti della Versilia, accusati di atti sessuali nei confronti di due ragazzine di soli 13 anni, anche loro abitanti in Versilia.
E’ quanto deciso dal gip Antonia Aracri di Lucca dopo l’interrogatorio di garanzia di stamani dove i tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I loro difensori, avvocati Gianmarco Romanini ed Emanuele Fusi, hanno fatto richiesta in queste ore per avere copia del fascicolo di indagine, anche per questo motivo i tre uomini della Versilia si sono avvalsi di non rispondere. Rimarranno quindi agli arresti domiciliari, come disposto dal gip Antonia Aracri, per pericolo di reiterazione del reato.
Intanto le due ragazzine vittime degli abusi sessuali sono state trasferite dal tribunale di Lucca in una struttura protetta, anche in considerazione delle situazioni di disagio familiare in cui versano.
L’indagine, condotta dai carabinieri di Viareggio, è scattata dopo la denuncia di alcune coetanee delle giovanissime vittime e di alcuni adulti della zona che avevano notato atteggiamenti morbosi e sospetti. Abusi che si sarebbero consumati tra il giugno del 2018 e il gennaio del 2019.
Uno degli indagati, il 53enne, era già stato arrestato per una vicenda simile. Le vittime conoscevano i tre uomini. Ora l’inchiesta di procura e carabinieri prosegue per ricostruire come siano iniziati gli abusi sulle ragazzine, una brutta storia che ha scosso la Versilia per la sua gravità e per il degrado umano e sociale che sta emergendo nel contesto di Viareggio e del circondario.