Sono circa 160.000 le persone che nella nostra regione lavorano in modo irregolare, spesso senza contratto o con contratti ‘pirata’ non firmati da Cgil, Cisl e Uil. I dati diffusi oggi a Grosseto dalla Uil
“Parliamo di un fenomeno diffuso in agricoltura, edilizia e in tanti altri settori. Dove c’è lavoro nero, c’è anche mancanza di sicurezza, e purtroppo lo vediamo nei troppi infortuni, anche mortali”. Lo ha detto il segretario generale della Uil Toscana Paolo Fantappiè intervenendo oggi a Grosseto a una tavola rotonda “Illegalità e lavoro nero: analisi del fenomeno e strumenti di contrasto”, organizzata dal sindacato regionale nell’ambito della campagna No ai lavoratori fantasma.
“Basti ricordare il tragico caso del cantiere Esselunga del 2024 – ha aggiunto il segretario Iil -, dove morirono cinque operai stranieri senza contratto né documenti. Serve un impegno forte dello Stato e delle istituzioni: più controlli, più ispezioni, più legalità. Il lavoro nero non è un problema solo del Sud, ma di tutto il Paese. Combatterlo significa tutelare i diritti, la sicurezza e la dignità di chi lavora ogni giorno onestamente”. T
Tra gli interventi la segretaria generale Uila nazionale Enrica Mammucari, il Presidente della Provincia di Grosseto Francesco Limatola, e il responsabile comparto difesa e sicurezza della Uil Benedetto Attili. L’illegalità e il lavoro nero rappresentano una delle piaghe più gravi nel mondo del lavoro, ricorda il sindacato, un fenomeno che in Toscana coinvolge ancora oggi circa 158.800 lavoratori, pari al 9,5% degli occupati regionali. Dietro questi numeri ci sono persone prive di tutele, diritti e sicurezza, e un sistema economico che perde ogni anno risorse fondamentali.
Il valore dell’economia sommersa toscana sfiora infatti i 4 miliardi di euro, una cifra che pesa in misura importante su tutta la collettività. Emblematico è il caso di Grosseto, dove nel 2024 i contratti pirata hanno raggiunto il 3,23%, ponendo la provincia al 44mo posto in Italia e all’ultimo in Toscana. Il sindacato ricorda che la retribuzione media annua lorda nella provincia di Grosseto (16.698 euro) sia sensibilmente più bassa rispetto alla media nazionale (31.442 euro)


