Lo affermano Monica Barni e Daniela Lastri, presidente e vicepresidente di Sinistra Civica Ecologista.
“Oggi inizia la dodicesima legislatura regionale e come Sinistra Civica Ecologista ci auguriamo che la nuova maggioranza progressista e democratica abbia la volontà e la forza per realizzare cambiamenti concreti sul piano sociale, ambientale e istituzionale”.
Lo affermano Monica Barni e Daniela Lastri, presidente e vicepresidente di Sinistra Civica Ecologista.
“La composizione del nuovo Consiglio rivela da subito un problema democratico. La legge elettorale ha negato rappresentanza a una forza politica, Toscana Rossa, votata da oltre 57 mila cittadini. Si tratta del 4,51% dei votanti. La candidata presidente Antonella Bundu ha raccolto oltre 72 mila voti, il 5,18%”.
“Siamo convinte – proseguono le esponenti di Sinistra Civica ed Ecologista – che l’elezione diretta del presidente vada ripensata, in favore di una forma di governo parlamentare e di un sistema elettorale coerente. C’è il tempo per discuterne con serietà e approfonditamente, anche in occasione della ripresa del dibattito sul cosiddetto premierato, di cui l’elezione del presidente della giunta regionale è già oggi un’anticipazione su scala regionale. Tuttavia, riteniamo necessario che si faccia intanto una riforma a statuto vigente, che renda il sistema attuale almeno più democratico, almeno come quello comunale”.
“Proponiamo – concludono Barni e Lastri – di cambiare al più presto la legge elettorale regionale, con la soppressione della soglia di sbarramento e con l’obbligo del ballottaggio se il candidato della coalizione vincente non supera al primo turno il 50% dei voti validi. È una modifica semplice ed efficace, soprattutto praticabile da tutte le forze politiche che vogliono almeno evitare che possa ripresentarsi in futuro il ‘vulnus democratico’ avvenuto in queste elezioni”.


