Sab 27 Lug 2024

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Teatro della Toscana: la nuova stagione tra innovazione, giovani ed Europa

78 spettacoli, 26 tra produzioni e coproduzioni, 13 prime nazionali. La stagione 2018/2019 della Fondazione Teatro della Toscana tra tradizione, innovazione, Maestri, giovani, lavoro, Europa: unโ€™articolata programmazione, espressione del meglio del panorama teatrale italiano e internazionale, tra lo storico Teatro della Pergola, il Teatro Niccolini di Firenze guidato in maniera stabile da iNuovi, la nuova identitร  del Teatro Studio โ€˜Mila Pieralliโ€™ di Scandicci, il Teatro Era di Pontedera, che festeggia nel 2018 i primi 10 anni di vita, e un rinnovato impegno internazionale che punta verso la Francia, con lo storico accordo di partenariato con il Thรฉรขtre de la Ville di Parigi.

 

Giร  tre anni sono trascorsi, i primi tre anni come Teatro Nazionale della Fondazione Teatro della Toscana. Un altro triennio comincia con la notizia della conferma dello status di Nazionale.

Le stagioni della Pergola e del Teatro Era si offrono allo spettatore in tutte le loro multiformi valenze, come dialogo costante tra tradizione e innovazione rappresentate dai riferimenti artistici Gabriele Lavia e Roberto Bacci, impegnati questโ€™anno in due nuove produzioni:ย I giganti della montagnaย per Lavia (arriverร  alla Pergola nella stagione ventura) eย Svegliamiย per Bacci, con il testo di Michele Santeramo. Ventuno spettacoli per la Sala Grande della Pergola, molti dei quali in coproduzione, espressione del meglio del panorama nazionale. Una programmazione articolata tra innovazione e tradizione per il Teatro Era, che festeggia nella prima parte anche i suoi dieci anni di vita.

Al Niccolini prende le mosse in maniera stabile la gestione de iNuovi, il gruppo dei diplomati della Scuola โ€˜Orazio Costaโ€™ cui รจ stato consegnato il teatro di via Ricasoli, e le cui fila sono aumentate di altri giovani selezionati tramite bando tra i diplomati delle altre scuole italiane. Dopo una prima parte in cui si alterneranno lo spettacolo a seguito del laboratorio su Eduardo e la programmazione del Festival dโ€™Autunno, da gennaio partirร  un vero e proprio palinsesto stabile, destinato a ripetersi settimana dopo settimana per offrire un punto di riferimento allo spettatore: lunedรฌ il lavoro con i ragazzi delle scuole, mercoledรฌ i laboratori aperti sullโ€™espressivitร , giovedรฌ le prove aperte, venerdรฌ le serate letterarie, sabato e domenica gli spettacoli con un preludio dedicato ai bambini (di martedรฌ si riposa). Si tratta di una piccola rivoluzione nella visione della programmazione di uno spazio teatrale, volta a creare il senso fidelizzante di un appuntamento: si va al Niccolini perchรฉ si sa che cโ€™รจ qualcosa. Importante รจ lo spazio dato alle serate letterarie, dedicate parimenti ai romanzi e alla poesia. Si tratta di un genere che la prima parte dellโ€™attivitร  del Niccolini ha mostrato molto gradito al pubblico.

La Fondazione gestirร  ancora il Teatro Studio โ€˜Mila Pieralliโ€™ di Scandicci. Lo spazio ha assunto nel corso del primo periodo di gestione una sua fisionomia ben definita, sia nellโ€™assetto interno della Fondazione che nel contesto territoriale. Da una parte, puรฒ definirsi una sorta di hub della redistribuzione dellโ€™offerta metropolitana, luogo in cui i progetti dโ€™area transitano per raggiungere lโ€™area geografica circostante, anche nellโ€™ottica di quel concetto di โ€˜riequilibrioโ€™ che รจ parte dei criteri ministeriali: in questo senso sarร  lโ€™epicentro del Festival metropolitano dโ€™Autunno. Dallโ€™altra, รจ sede di una creazione non canonica, affidata al tema delle brevi residenze (sulle quali si aprirร  un bando di selezione per individuare i progetti da programmare per il periodo gennaio-dicembre 2019, la cui curatela รจ affidata a Natalia Di Iorio) come di una formazione che sperimenta inediti intrecci (lโ€™Accademia dellโ€™Uomo, punto dโ€™incontro tra scienze e discipline umane e il metodo di Orazio Costa). Dallโ€™altra ancora ha a cuore il tema โ€˜giovani e lavoroโ€™, soprattutto da un punto di vista formativo: qui si innesta la partnership con il Campus della Musica, il soggetto che negli ultimi anni ha lavorato intensamente sullโ€™avvio dei giovani alle professioni musicali, e che troverร  al Teatro Studio unโ€™altra sede operativa e di lavoro per sviluppare i propri progetti.

Come son vive le cittร /Festival dโ€™Autunnoย รจ il progetto metropolitano che caratterizzerร  molta della prima parte della stagione del Teatro della Toscana, sede dei rapporti con le istituzioni culturali del territorio, con epicentro a Scandicci e prolungamenti anche a Campi Bisenzio e in altri luoghi metropolitani, oltre che alla Pergola e al Niccolini. Un programma che vuole riflettere sulla circolazione della proposta spettacolare in un territorio vasto e anche sul suo cambiamento, come dimostra il progetto sul tram curato dal Teatro di Rifredi.

Maestri, giovani, lavoro. Tornano le parole chiave della Fondazione nella disamina di due progetti.ย Tenax Theatre, curato da Giancarlo Cauteruccio, aggiunge alle voci precedenti il lemma โ€˜periferieโ€™, portando i linguaggi della contemporaneitร  dentro la storica sede dellโ€™underground fiorentino, creando un ponte tra centro e periferia, tra innovazione e tradizione, grazie anche a giovani performer alla loro prima esperienza teatrale e alla partecipazione straordinaria di Gabriele Lavia. In questo ambito si inserisce anche la relazione con Todomodo, che dopoย Spring Awakeningย eย Musica ribelleย inseguirร  lโ€™idea di mettere a confronto i mondi di Pier Paolo Pasolini e Fabrizio De Andrรฉ.

Continua il lavoro della Fondazione su quel variegato mondo, ricco di umanitร , che include le scuole, le associazioni, le realtร  di volontariato, lโ€™universo della disabilitร . In questo contesto si inserisce il progetto di Giulia Minoliย Dieci storie proprio cosรฌ, a cui spetta lโ€™onere e lโ€™onore di declinare il termine โ€˜legalitร โ€™, raccontando su palcoscenico vicende esemplari di reazione alla criminalitร  delle mafie, in un lavoro che profondamente coinvolge anche le scuole in una serie di laboratori dedicati.

Continua parimenti anche lโ€™azione di The Other Theater, lโ€™innovativo ramo dโ€™azienda creato per essere sostegno finanziario alla Fondazione tramite una variegata gamma di azioni di fundraising, che ha appena terminato lโ€™organizzazione di FestiValdera, nuova manifestazione spettacolare diffusa tra Pontedera, Peccioli e il suggestivo borgo di Castelfalfi.

Rinnovato impulso hanno le attivitร  internazionali. Alle storiche relazioni di Pontedera con lโ€™Est europeo, che trovano in questa stagione nuovi sviluppi, e alla multiforme e globale attivitร  del Workcenter si aggiungono altri rapporti che partono da Firenze, in modo speciale quello con il Thรฉรขtre de la Ville di Parigi con il quale si avvia un rapporto di partenariato articolato in coproduzioni di spettacoli, reciprocitร  di presenze performative fra Firenze e Parigi, partecipazione a cantieri di lavoro che coinvolgano i giovani italiani e francesi e quelli di diverse nazionalitร  europee, spazi e percorsi progettuali dinamici in chiave di apertura e di superamento di ogni alteritร  o diversitร . In evidenza, tra gli altri progetti, la coproduzione internazionale di due spettacoli di Bob Wilson, il primo dei qualiย Mary Said What She Saidย avrร  come protagonista Isabelle Huppert e inaugurerร  la stagione Pergola 2019/2020, mentre il secondoย Jungle Book โ€“ Il libro della giunglaย nascerร  nel maggio 2019 a Parigi e sarร  alla Pergola nel 2020, la presenza del Workcenter a Parigi nel luglio 2019, la presenza delle creazioni di Emmanuel Demarcy-Mota a Firenze fra 2019 e 2020, e una riflessione sul posto che nel mondo occupano quanti sono nati nel ventunesimo secolo tramite la qualitร  del progettoย Avere ventโ€™anni nel 2020, ideato e promosso dal Thรฉรขtre de la Ville nel quadro dei propriย Chantiers dโ€™Europe. Il partenariato con il Thรฉรขtre de la Ville di Parigi amplia lโ€™orizzonte delle collaborazioni al potenziale di relazioni con altri โ€˜Teatri della Cittร โ€™ di altri Paesi, in Portogallo, in Olanda, e in ogni altro luogo in cui si possa costruire una relazione coerente con lโ€™idea di un Teatro che si fondo sui principi condivisi. Su questa linea si inserisce il lavoro di Beppe Navello; da una parte il prezioso progetto sulla drammaturgia italiana inquadrata in un contesto europeo, e sul vero ruolo di un Teatro Nazionale; dallโ€™altra, in vista delle celebrazioni per il quinto centenario della morte, il coordinamento di una serie di manifestazioni dedicate a Leonardo da Vinci tra Francia e Italia.

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