78 spettacoli, 26 tra produzioni e coproduzioni, 13 prime nazionali. La stagione 2018/2019 della Fondazione Teatro della Toscana tra tradizione, innovazione, Maestri, giovani, lavoro, Europa: unโarticolata programmazione, espressione del meglio del panorama teatrale italiano e internazionale, tra lo storico Teatro della Pergola, il Teatro Niccolini di Firenze guidato in maniera stabile da iNuovi, la nuova identitร del Teatro Studio โMila Pieralliโ di Scandicci, il Teatro Era di Pontedera, che festeggia nel 2018 i primi 10 anni di vita, e un rinnovato impegno internazionale che punta verso la Francia, con lo storico accordo di partenariato con il Thรฉรขtre de la Ville di Parigi.
Giร tre anni sono trascorsi, i primi tre anni come Teatro Nazionale della Fondazione Teatro della Toscana. Un altro triennio comincia con la notizia della conferma dello status di Nazionale.
Le stagioni della Pergola e del Teatro Era si offrono allo spettatore in tutte le loro multiformi valenze, come dialogo costante tra tradizione e innovazione rappresentate dai riferimenti artistici Gabriele Lavia e Roberto Bacci, impegnati questโanno in due nuove produzioni:ย I giganti della montagnaย per Lavia (arriverร alla Pergola nella stagione ventura) eย Svegliamiย per Bacci, con il testo di Michele Santeramo. Ventuno spettacoli per la Sala Grande della Pergola, molti dei quali in coproduzione, espressione del meglio del panorama nazionale. Una programmazione articolata tra innovazione e tradizione per il Teatro Era, che festeggia nella prima parte anche i suoi dieci anni di vita.
Al Niccolini prende le mosse in maniera stabile la gestione de iNuovi, il gruppo dei diplomati della Scuola โOrazio Costaโ cui รจ stato consegnato il teatro di via Ricasoli, e le cui fila sono aumentate di altri giovani selezionati tramite bando tra i diplomati delle altre scuole italiane. Dopo una prima parte in cui si alterneranno lo spettacolo a seguito del laboratorio su Eduardo e la programmazione del Festival dโAutunno, da gennaio partirร un vero e proprio palinsesto stabile, destinato a ripetersi settimana dopo settimana per offrire un punto di riferimento allo spettatore: lunedรฌ il lavoro con i ragazzi delle scuole, mercoledรฌ i laboratori aperti sullโespressivitร , giovedรฌ le prove aperte, venerdรฌ le serate letterarie, sabato e domenica gli spettacoli con un preludio dedicato ai bambini (di martedรฌ si riposa). Si tratta di una piccola rivoluzione nella visione della programmazione di uno spazio teatrale, volta a creare il senso fidelizzante di un appuntamento: si va al Niccolini perchรฉ si sa che cโรจ qualcosa. Importante รจ lo spazio dato alle serate letterarie, dedicate parimenti ai romanzi e alla poesia. Si tratta di un genere che la prima parte dellโattivitร del Niccolini ha mostrato molto gradito al pubblico.
La Fondazione gestirร ancora il Teatro Studio โMila Pieralliโ di Scandicci. Lo spazio ha assunto nel corso del primo periodo di gestione una sua fisionomia ben definita, sia nellโassetto interno della Fondazione che nel contesto territoriale. Da una parte, puรฒ definirsi una sorta di hub della redistribuzione dellโofferta metropolitana, luogo in cui i progetti dโarea transitano per raggiungere lโarea geografica circostante, anche nellโottica di quel concetto di โriequilibrioโ che รจ parte dei criteri ministeriali: in questo senso sarร lโepicentro del Festival metropolitano dโAutunno. Dallโaltra, รจ sede di una creazione non canonica, affidata al tema delle brevi residenze (sulle quali si aprirร un bando di selezione per individuare i progetti da programmare per il periodo gennaio-dicembre 2019, la cui curatela รจ affidata a Natalia Di Iorio) come di una formazione che sperimenta inediti intrecci (lโAccademia dellโUomo, punto dโincontro tra scienze e discipline umane e il metodo di Orazio Costa). Dallโaltra ancora ha a cuore il tema โgiovani e lavoroโ, soprattutto da un punto di vista formativo: qui si innesta la partnership con il Campus della Musica, il soggetto che negli ultimi anni ha lavorato intensamente sullโavvio dei giovani alle professioni musicali, e che troverร al Teatro Studio unโaltra sede operativa e di lavoro per sviluppare i propri progetti.
Come son vive le cittร /Festival dโAutunnoย รจ il progetto metropolitano che caratterizzerร molta della prima parte della stagione del Teatro della Toscana, sede dei rapporti con le istituzioni culturali del territorio, con epicentro a Scandicci e prolungamenti anche a Campi Bisenzio e in altri luoghi metropolitani, oltre che alla Pergola e al Niccolini. Un programma che vuole riflettere sulla circolazione della proposta spettacolare in un territorio vasto e anche sul suo cambiamento, come dimostra il progetto sul tram curato dal Teatro di Rifredi.
Maestri, giovani, lavoro. Tornano le parole chiave della Fondazione nella disamina di due progetti.ย Tenax Theatre, curato da Giancarlo Cauteruccio, aggiunge alle voci precedenti il lemma โperiferieโ, portando i linguaggi della contemporaneitร dentro la storica sede dellโunderground fiorentino, creando un ponte tra centro e periferia, tra innovazione e tradizione, grazie anche a giovani performer alla loro prima esperienza teatrale e alla partecipazione straordinaria di Gabriele Lavia. In questo ambito si inserisce anche la relazione con Todomodo, che dopoย Spring Awakeningย eย Musica ribelleย inseguirร lโidea di mettere a confronto i mondi di Pier Paolo Pasolini e Fabrizio De Andrรฉ.
Continua il lavoro della Fondazione su quel variegato mondo, ricco di umanitร , che include le scuole, le associazioni, le realtร di volontariato, lโuniverso della disabilitร . In questo contesto si inserisce il progetto di Giulia Minoliย Dieci storie proprio cosรฌ, a cui spetta lโonere e lโonore di declinare il termine โlegalitร โ, raccontando su palcoscenico vicende esemplari di reazione alla criminalitร delle mafie, in un lavoro che profondamente coinvolge anche le scuole in una serie di laboratori dedicati.
Continua parimenti anche lโazione di The Other Theater, lโinnovativo ramo dโazienda creato per essere sostegno finanziario alla Fondazione tramite una variegata gamma di azioni di fundraising, che ha appena terminato lโorganizzazione di FestiValdera, nuova manifestazione spettacolare diffusa tra Pontedera, Peccioli e il suggestivo borgo di Castelfalfi.
Rinnovato impulso hanno le attivitร internazionali. Alle storiche relazioni di Pontedera con lโEst europeo, che trovano in questa stagione nuovi sviluppi, e alla multiforme e globale attivitร del Workcenter si aggiungono altri rapporti che partono da Firenze, in modo speciale quello con il Thรฉรขtre de la Ville di Parigi con il quale si avvia un rapporto di partenariato articolato in coproduzioni di spettacoli, reciprocitร di presenze performative fra Firenze e Parigi, partecipazione a cantieri di lavoro che coinvolgano i giovani italiani e francesi e quelli di diverse nazionalitร europee, spazi e percorsi progettuali dinamici in chiave di apertura e di superamento di ogni alteritร o diversitร . In evidenza, tra gli altri progetti, la coproduzione internazionale di due spettacoli di Bob Wilson, il primo dei qualiย Mary Said What She Saidย avrร come protagonista Isabelle Huppert e inaugurerร la stagione Pergola 2019/2020, mentre il secondoย Jungle Book โ Il libro della giunglaย nascerร nel maggio 2019 a Parigi e sarร alla Pergola nel 2020, la presenza del Workcenter a Parigi nel luglio 2019, la presenza delle creazioni di Emmanuel Demarcy-Mota a Firenze fra 2019 e 2020, e una riflessione sul posto che nel mondo occupano quanti sono nati nel ventunesimo secolo tramite la qualitร del progettoย Avere ventโanni nel 2020, ideato e promosso dal Thรฉรขtre de la Ville nel quadro dei propriย Chantiers dโEurope. Il partenariato con il Thรฉรขtre de la Ville di Parigi amplia lโorizzonte delle collaborazioni al potenziale di relazioni con altri โTeatri della Cittร โ di altri Paesi, in Portogallo, in Olanda, e in ogni altro luogo in cui si possa costruire una relazione coerente con lโidea di un Teatro che si fondo sui principi condivisi. Su questa linea si inserisce il lavoro di Beppe Navello; da una parte il prezioso progetto sulla drammaturgia italiana inquadrata in un contesto europeo, e sul vero ruolo di un Teatro Nazionale; dallโaltra, in vista delle celebrazioni per il quinto centenario della morte, il coordinamento di una serie di manifestazioni dedicate a Leonardo da Vinci tra Francia e Italia.