Uscita Uffizi,  Nardella: serve nuovo Concorso

“Non ho mai smesso di dire che questo progetto era valido e continuo a ritenere che la sua conferma sarebbe un bene per la città” ha detto Nardella

“Se la decisione di cancellare quel progetto è irreversibile si raccolga almeno la proposta degli architetti di indire un nuovo concorso internazionale: faccio appello al ministro Sangiuliano e al sottosegretario Sgarbi a considerare questa proposta” È quanto afferma, in una nota, il sindaco di Firenze Dario Nardella, a proposito della presa di posizione dell’Ordine degli Architetti di Firenze (e di altri Ordini degli Architetti in Italia) sull’uscita degli Uffizi.

“Concordo con la posizione degli architetti fiorentini e italiani sull’uscita degli Uffizi e sul progetto di Isozaki. Non ho mai smesso di dire che questo progetto era valido e continuo a ritenere che la sua conferma sarebbe un bene per la città” ha aggiunto Nardella.

”Firenze è capitale mondiale della cultura, non possiamo permetterci di giocare al ribasso per l’uscita del museo più importante del mondo dopo il Louvre, sarebbe una umiliazione per la nostra città e per il patrimonio storico della Nazione – dice il sindaco -. La realizzazione di un concorso internazionale restituirebbe credibilità e affidabilità al sistema italiano. Viceversa la scelta di un progetto senza una competizione trasparente di grande livello costituirebbe una soluzione mortificante per la nostra città”.

“Ho visto alcuni rendering di un giardino da posizionare in quel luogo e ritengo che una soluzione del genere possa andar bene in un quartiere periferico – conclude Nardella -. Per gli Uffizi bisogna pensare in grande. Torno a fare un appello al Ministero, ascoltate gli architetti italiani e accettate l’idea di realizzare qualcosa di grande per un museo così importante e per una grande città come Firenze”.

Staino: le reazioni alla morte

Già numerosi i messaggi di cordoglio per la morte del celebre vignettista. “Caro Sergio Staino, pensavamo che tu e Bobo foste immortali! Firenze perde un grandissimo professionista che tramite la sua matita ci ha fatto riflettere e sognare” ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella.

“Ci lascia oggi un grande toscano, Sergio Staino nato a Piancastagnaio, anima di un talento senza pari! Uomo straordinario che con le sue vignette ci ha coinvolto, divertito e fatto riflettere. Il babbo di “Bobo”, ex direttore de l’Unità riferimento insostituibile d’opinione per tutto il mondo progressista. Lascia un grande vuoto nel mondo della satira e in tutti noi”. Così il presidente della Toscana Eugenio Giani ha ricordato il vignettista scomparso a Firenze.

Tra i messaggi di cordoglio anche quello di Sgarbi. “Se ne va un amico, affettuoso e severo con me, ma pronto al divertimento e al gioco che oggi non sembrano più possibili, e autore per me e per mia sorella (“La nave di Teseo”) delle illustrazioni per ‘Il diario della capra’ in due edizioni di successo cui Sergio Staino contribuì interpretando il pensiero di un uomo apparentemente dall’altra parte rispetto alla sua, ma che stava dalla stessa parte nel riconoscere i paradossi e le contraddizioni della realtà quotidiana dove non ci sono destra e sinistra ma intelligenza e stupidità, generosità e miseria, e lui era intelligente e generoso”. Ha dichiarato  sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi.

“Ciao Sergio, compagno di tante battaglie. Con le tue vignette, la tua militanza e la tua passione sei stato una delle coscienze della sinistra e del mondo del lavoro per tanto tempo. Ti porteremo sempre con noi alle nostre manifestazioni nelle piazze, indossando come d’abitudine le magliette da te disegnate con la scritta Maledetti toscani” dice invece la  Cgil Toscana e quella di Firenze.

“Ricordo con affetto Sergio Staino che con il suo pensiero critico ci ha aiutato a riconoscere i nostri difetti. Facendoci sorridere, ci spingeva a cambiare. Grazie Sergio, riposa in pace”. Dichiara su X il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni. Mentre per Vauro “Anche le matite migliori si consumano. Addio Sergio”.

“Ciao Sergione, sei partito per il lungo viaggio ma Bobo ci accompagnerà sempre”. Scrive sui social Piero Pelù. Mentre sempre su X il sindaco di Roma Roberto  Gualtieri scrive “Con Sergio Staino se ne va non solo una matita geniale, l’indimenticabile creatore di Bobo, ma anche un autore e giornalista brillante e acuto, capace sempre di farci sorridere e riflettere. Un abbraccio affettuoso alla famiglia e a tutti quelli che gli volevano bene”.

Loggia isozaki: botta e risposta tra Nardella e Sgarbi

Nardella: “la loggia Isozaki cancellata è una figuraccia mondiale”. Sgarbi “Mi ringrazi, rischiava di essere il sindaco della pensilina”

“Firenze è la città dei grandi architetti, da Brunelleschi a Michelucci per passare agli architetti dei tempi più recenti: non è possibile che Firenze non riesca ad assegnare opere assegnate con concorsi internazionali ai grandi architetti contemporanei. Altre città lo fanno: Londra lo fa, Parigi lo fa, Milano lo fa, non si capisce perché Firenze non lo debba fare”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella commentando la decisione di non fare la Loggia Isozaki.

“Il sottosegretario Sgarbi mi aveva fatto vedere il nuovo progetto” sull’uscita degli Uffizi, poi “bisogna capire il progetto dettagliato dal punto di vista architettonico. Come ha detto l’Ordine degli Architetti di Firenze, con l’annullamento del progetto Isozaki, uno dei più grandi architetti del mondo, Firenze fa una figuraccia internazionale. E quindi è sempre peggio dover mettere una toppa a una figuraccia internazionale che portare in fondo progetti”.

“Francamente l’ho sempre detto, sono deluso: non ho nessun potere per oppormi alla decisione del governo, ma sono libero di contestarla perché il fatto che Firenze non realizzi un’opera di uno dei grandi architetti del mondo come Isozaki per la nostra città è una figuraccia. Bisognerebbe capire anche quanto è costato tutto questo, non l’ho ancora capito” ha concluso Nardella.

Bocciare il progetto dell’architetto Arata Isozaxi una “una figuraccia mondiale”? Nardella “sbaglia. Sarebbe stata una figuraccia farla”. Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, replica così al sindaco di Firenze

“Oggi qualche formalista e burocrate appare disturbato. Domani, e per sempre, la tua Firenze, la nostra Firenze, avrebbe dovuto, non oggi, ma per i prossimi secoli, subire la vergogna, o ‘figuraccia’, di una così evidente violenza al suo centro storico. E chiunque si sarebbe chiesto chi avesse autorizzato un tale orrore fuori scala: Chi ha consentito questo mostro a pochi metri dal bel San Giovanni? Ti sei dunque risparmiato di essere ricordato come: Nardella, il sindaco della pensilina. Quella sì, una imperitura figuraccia” dice il critico d’arte e sottosegretario replicando al sindaco di Firenze.

Che sempre  sempre rivolto a Nardella  aggiunge: “Mi devi ringraziare. Qualche malumore oggi, ma non il frastuono dei prossimi secoli. Infine, per i conti, dodici milioni e un orrore risparmiati, meglio che un orrore da dodici milioni”. “Aggiungo che – conclude Sgarbi – da fiorentino, non mi permetterei di accostare il nome di Brunelleschi, e neanche di Michelucci, a quello di Isozaki. Si potrebbe pensare, al confronto della cupola con la pensilina, che non stai bene”.

Mostre, Sgarbi contro esposizione Beato Angelico a Palazzo Strozzi

“La sede naturale e inevitabile di una mostra sul Beato è nel convento di San Marco, dove le sue opere principali sono conservate e dove il Beato ha vissuto la parte più importante della sua vita” dice il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi

“Ottima idea la mostra di Beato Angelico. Ma nessuna opera – dice Sgarbi – uscirà dagli Uffizi e dal museo di San Marco per andare a palazzo Strozzi. La sede naturale e inevitabile di una mostra sul Beato è nel convento di San Marco, dove le sue opere principali sono conservate e dove il Beato ha vissuto la parte più importante della sua vita”.  lo afferma il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.

Il 21 gennaio 2021, ricorda ancora sgarbi, “ha riaperto il Museo di San Marco con la nuova Sala del Beato Angelico, nota in precedenza come Sala dell’Ospizio, che la Direzione regionale musei della Toscana tutela. È assurdo spostare opere che sono appena state esposte nel Museo. ll convento di san Marco fu il luogo dove il Beato Angelico maggiormente operò. Il complesso di San Marco, con la chiesa e il convento, era il cuore della vita religiosa e civile della Firenze del Quattrocento. Il rapporto fra il banchiere fiorentino Cosimo de Medici e il frate Giovanni, poi Beato Angelico, è ben visibile all’interno del convento: dal chiostro alla sala dello Spizio, dove sono il giudizio universale o il tabernacolo dei linaioli, fin dentro ogni cella dei frati domenicani è possibile vedere le opere del Beato Angelico”.

“Il Beato aveva atteso al trasferimento dal San Domenico di Fiesole a San Marco di Firenze. Negli anni fra il 1439 e il 1440 fu mandato a Cortona, per conto di Cosimo de’ Medici, per donare ai frati domenicani una pala del convento di San Marco. Il frate rimase nel convento fiorentino fino al 1445 . Quando palazzo Strozzi fu costruito – conclude – Beato Angelico era morto da più di cinquant’anni” ha concluso Sgarbi

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Franchi, Sgarbi: “Convinto che il progetto possa essere migliorato”. Nardella: “Percorso ormai avviato con risorse stanziate”

Firenze, Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, chiederà alla soprintendenza di Firenze di rivedere la pratica relativa al rifacimento dello stadio comunale Artemio Franchi dopo gli ultimi rilievi di Icomos, ente consultivo dell’Unesco, molto critico sul progetto dello studio Arup vincitore di un concorso del Comune.

“Ho visto l’appello di Icomos – ha detto Vittorio Sgarbi a La Repubblica parlando del Franchi – Mi confronterò col ministro Sangiuliano. E chiamerò la soprintendente Ranaldi per pregarla di riprendere in mano la pratica del progetto. Parlerò anche col sindaco Nardella. Non voglio fare guerre”, “ma il documento di Icomos contiene riflessioni che approvo e che credo possano portare i progettisti a fare delle revisioni”.

“Certamente – ha aggiunto – evitare l’abbattimento del capolavoro di Pier Luigi Nervi è stata idea più intelligente di quella di Sala con San Siro a Milano”. Sgarbi, sempre parlando con La Repubblica, chiede di tenere un summit sul progetto anche ricordando che “se non troviamo una linea conciliante e di dialogo potremmo trovarci in difficoltà con la famiglia Nervi, con cui entrerò in contatto e delle cui preoccupazioni mi ha informato Gianni Letta: hanno dalla loro l’arma del diritto d’autore sulla struttura, potrebbero trascinarci in una causa”. “Sono convinto che il progetto possa essere migliorato”, ha concluso Sgarbi.

I dubbi rilanciati da Icomos, dopo quelli di altri soggetti, fra tutti l’associazione Nervi Project, riguardano la trasfigurazione dell’opera – avveniristica per l’epoca – di Pier Luigi Nervi che, viene sottolineato, sarebbe oscurata in tutti i suoi principali stilemi architettonici che la distinguono da altri stadi, dallo slancio della Torre di Maratona, alle scale elicoidali, alla copertura della tribuna e altri ancora ben evidenziati nei manuali storia dell’arte e di architettura.

Icomos segnala che il progetto di ristrutturazione metterebbe di fatto una specie di “lapide” sul capolavoro nerviano, che pur non venendo abbattuto, verrebbe però fatto sparire alla vista e non sarebbe più conoscibile come era stato concepito. Dubbi sono espressi sul piano anche da Italia Nostra.

Molto rapidamente è arrivata la replica del sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha detto di voler contattare la sovrintendente di Firenze Antonella Ranaldi per parlare di una possibile revisione del progetto del nuovo stadio ma ha anche sottolineato: “Sullo stadio Artemio Franchi di Firenze ci sono dei finanziamenti stanziati, voglio anche ricordare che il progetto è stato approvato nella Conferenza dei servizi su progetto di fattibilità tecnica ed economica e si sono espresse tutte le realtà istituzionali pubbliche compreso il ministero della Cultura e la sovrintendenza. Il ministero della Cultura e la sovrintendenza non hanno manifestato pareri diversi da quelli che sono stati espressi sul progetto di fattibilità. C’è un percorso ormai avviato e condiviso da tutte le autorità con risorse stanziate che altrimenti andrebbero perse”.:

“Con Sgarbi ho un ottimo rapporto – ha spiegato il sindaco -. Ovviamente è libero di esprimere il suo punto di vista, noi ci atteniamo alle procedure e alle regole. Noi siamo assolutamente tranquilli e siamo ovviamente disponibili a confrontarci con il ministro ed il sottosegretario alla Cultura perché se nell’ambito di queste regole stabilite si possono applicare delle migliorie, senza perdere soldi, e senza perdere tempo, noi non siamo contrari però come detto abbiamo tutto verbalizzato e ci sono i pareri favorevoli di tutti i soggetti coinvolti, il ministro della Cultura per primo”.

“Credo che il Governo dovrebbe fare di questo progetto un esempio e un modello – ha concluso -. L’alternativa, se dovessimo perdere i soldi e comunque questo non avverrà, è quella di abbandonare lo stadio.

Sgarbi, ministero Università sanzioni Montanari su Zeffirelli. Salvini: “Se uno dà di razzista a Zeffirelli è un cretino”

Firenze, anche Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, si lancia nella polemica scatenata dal tweet di ieri di Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, il quale ha definito Franco Zeffirelli un “mediocre razzista”.

“Credo che lui non possa fare il rettore quando ha questo disprezzo per la cultura”, dice il sottosegretario Vittorio Sgarbi, e dunque “se non tace, occorrerebbe che il ministero, ma lo dirò al ministro dell’Università, sanzionasse un rettore che dice queste cose”.

Montanari, ha affermato Sgarbi proprio a margine delle celebrazioni per i 100 anni dalla nascita di Franco Zeffirelli oggi a Firenze, “lo conosco bene – continua Sgarbi – sono stato non dico suo amico, ma ho condiviso con lui un 70% di cose che lui ha detto, per esempio sulla pensilina Isozaki sicuramente lui è d’accordo con me; il 30% invece è fanatismo ideologico. Il rettore dell’università può dire che non gli piace un autore di destra come Tomasi di Lampedusa, ma ammette che è uno scrittore. Invece è la seconda volta che lui cerca di asfaltare Zeffirelli, come se la memoria di Zeffirelli fosse uno scandalo. Ricordi quello che è bello: lui ha fatto scenografie teatrali, film, cose bellissime, ha difeso la bellezza, e quindi tu devi tacere”.

“Le Università dovrebbero aprire le menti ed ospitare idee diverse e confronto”, ma “se uno dà di razzista a Zeffirelli è un cretino”, e “peggio ancora come responsabile di un’università che apre le porte d’Italia al mondo”. Lo ha affermato Matteo Salvini, vicepremier e ministro per le Infrastrutture, commentando il tweet di ieri del rettore dell’Università per Stranieri di Siena Tomaso Montanari.

“Se uno non riesce a rispettare la storia di un grande uomo di cultura, di arte, di teatro, di cinema, di poesia, è un inetto. Un po’ di compassione, e anche la consapevolezza che dobbiamo cambiare qualcosa, perché chi rappresenta la Toscana e l’Università italiana nel mondo non può avere il cervello così piccolo”, ha aggiunto, parlando a margine delle celebrazioni per i 100 anni dalla nascita di Franco Zeffirelli, a Firenze.

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