Coop, incendio sotto controllo ma “I residenti sono invitati a chiudere le finestre e a non esporsi ai fumi”

Firenze, un comunicato di Palazzo Vecchio fa sapere che sarebbe sotto controllo l’incendio divampato oggi nella struttura della Coop di Ponte a Greve. Non ci sono feriti e la struttura è stata prontamente evacuata.

Le operazioni di spegnimento dell’incendio divampato sul tetto del supermercato Coop sono ancora in corso e continueranno anche durante la notte. I cittadini che abitano nelle vicinanze sono invitati a chiudere le finestre e non esporsi ai fumi.

“La situazione è sotto controllo – ha dichiarato l’assessore alla protezione civile Elisabetta Meucci – ed è importante che i residenti non si espongano ai fumi che continueranno fino al completo spegnimento”.

Nell’ultimo comunicato delle 20:00 circa, i dei Vigili del Fuoco del Fuoco di Firenze dicevano: ” Continuano le operazioni di spegnimento presso il centro commerciale di Ponte a Greve e proseguiranno per tutta la notte. Le squadra VF intervenute si sono trovate in presenza di un tetto ventilato, che per caratteristiche rende più lunghe e difficoltose le operazioni di spegnimento.  I comandi intervenuti, oltre a quello di Firenze competente per territorio, sono stati: Prato, Pistoia, Livorno, Siena, Grosseto, Pisa e Bologna. Anche la Protezione Civile ha messo a disposizione due autobotti per il rifornimento d’acqua. Il centro commerciale rimane momentaneamente chiuso”

Da alcuni video pervenuti alla nostra redazione si può tuttavia vedere, che il supermercato ha subito gravi danni, con scaffali crollati e merce rovinata e sparsa un po’ dappertutto.

Greve: esplosione in casa disposte autopsie su cadaveri

Sequestrata porzione abitazione di Greve in Chianti rimasta in piedi

La procura di Firenze ha disposto l’autopsia sui cadaveri delle tre persone, due uomini e una donna, morte ieri nell’esplosione di una villetta a Borgo di Dudda, nel comune di Greve in Chianti, provocata probabilmente da una fuga di gpl.

Sull’episodio la procura ha aperto un’inchiesta, secondo quanto appreso al momento senza indagati. Il pm di turno ha anche disposto il sequestro della piccola porzione di abitazione rimasta in piedi, mentre sono state rimosse le macerie in modo da liberare l’accesso alla strada, dove sono presenti altre abitazioni.

In base ai primi accertamenti, al momento una delle ipotesi al vaglio è che la fuga di gas si sia generata nell’abitazione al piano terra dell’edificio, dove era installato un impianto a gpl. Non esclusa tuttavia l’eventualità che l’esplosione sia partita da una bombola di gpl che potrebbe essere stata presente dall’abitazione al primo piano, di recente acquistata da due delle vittime, Fabio Gandi e Giuseppina Napolitano, entrambi di 59 anni.

I tre, secondo quanto si è appreso dai carabinieri che conducono le indagini, erano arrivati di buon mattino a Dudda per sistemare delle tende nell’appartamento. La donna, nonostante la separazione, aveva mantenuto buoni rapporti con l’ex marito e così si spiegherebbe la sua presenza sul posto, dove era giunto anche lui per dare una mano durante gli ultimi ritocchi interni nell’abitazione. Per motivi ancora da accertare si è poi verificata l’esplosione. Sembra che alcuni vicini avessero segnalato un forte odore di gas provenire dall’immobile. E’ possibile che l’esplosione sia stata provocata dall’accensione di una luce della casa. Giuseppina Napolitano e Fabio Gandi avevano acquistato da poco l’appartamento, che era stato anche ristrutturato, visto che la coppia voleva tornarci ad abitare dopo che lui era andato in pensione. La donna sarebbe andata in pensione tra poco tempo. Avevano già preso la residenza nel comune di Greve.

E’ stato individuato in tarda serata di ieri il cadavere della donna dispersa nel crollo della casa, in seguito a un’esplosione, a Borgo di Dudda, nel Chianti fiorentino. I vigili del fuoco hanno recuperato dopo una giornata di ricerche il corpo di Giuseppina Napolitano, 59 anni. Nell’esplosione della casa hanno perso la vita anche il compagno della donna, Fabio Gandi di 59 anni, e l’ex marito di lei Giancarlo Bernardini, 64enne.

Crollo di parte di solaio di un asilo: tragedia sfiorata

Livorno, paura per il crollo di una porzione di solaio di un asilo nido del centro della città, ma per fortuna non ci sono stati feriti.

Il crollo è avvenuto verso le 17:00 di mercoledì quando all’interno della struttura, l’asilo privato autorizzato, ‘L’Isola che non c’è’, erano presenti solo quattro bambini con le rispettive educatrici, che sono fortunatamente rimasti illesi.

A quanto risulta da una prima ricostruzione, tutte le persone si si trovavano in una zona distante da dove è avvenuto il crollo e tutti sono stati subito evacuati da una uscita secondaria della struttura.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con una squadra e l’autoscala per mettere in sicurezza la struttura, insieme a carabinieri, polizia municipale e personale del Comune.

A cedere e crollare rovinosamente è stata la struttura della terrazza che faceva da tetto all’asilo, e dalla foto dei vigili del fuoco, si vede chiaramente che il crollo è stato di notevoli dimensioni e che si può quindi parlare di una vera e propria tragedia sfiorata.

Sono ancora in via di accertamento le cause del cedimento strutturale. L’asilo può accogliere una cinquantina di bambini dai tre mesi ai tre anni di età ed è attivo da settembre a giugno offrendo una frequenza anche nei mesi di luglio e agosto.

Voragine si è aperta sotto pista ciclabile a Lucca

Lucca, una profonda voragine si è aperta all’improvviso in una pista ciclabile nel popoloso quartiere di San Concordio, fortunatamente nessuna persona è rimasta coinvolta.

La voragine è ampia circa tre metri per sei, e quando si è aperta nel pomeriggio, su Lucca cadeva una pioggia battente. Secondo quanto risulta, lo strato di alcune decine di centimetri di suolo e asfalto che sovrasta un fosso tombato, si è crepato in mezzo ripiegandosi su sé stesso e aprendo un cratere profondo quasi due metri.

La zona è stata subito presidiata e transennata dai vigili del fuoco che sono intervenuti con la polizia municipale mentre i tecnici del comune hanno iniziato i controlli su tutto il tratto del Viale San Concordio.

Dopo il cedimento della pista ciclabile, è stato transennato il tratto tra via Guidiccioni e via Savonarola, mentre è stato lasciato libero l’accesso alle attività commerciali, agli uffici e alle abitazioni.

Lo riferisce il Comune di Lucca confermando che “il crollo non ha coinvolto persone”. Sono intervenuti gli uffici comunali oltre ai Vigili del Fuoco. Da una prima verifica, spiega il Comune di Lucca, “è emerso che il cedimento è stato causato dalla rottura della soletta di copertura del fosso che si trova al di sotto della pista stessa: la pista ciclabile risale ai primi anni 2000, ma la soletta di copertura è antecedente e risale indicativamente a oltre 40 anni fa. Gli uffici procederanno ora alle necessarie verifiche, per valutare l’entità del problema e intervenire di conseguenza”.

Due incendi in due capannoni industriali in 7 giorni, ‘indagare sulle cause’

Arezzo, la presidente della provincia di Arezzo Silvia Chiassai Martini, che questa mattina, dopo aver trascorso la notte sul luogo dell’incendio, insieme ad una delegazione di Confindustria ha incontrato la prefetto di Arezzo Anna Palombi, ha chiesto di fare chiarezza sui due incendi avvenuti a breve distanza fra loro e che presentano molte analogie.

Indagini celeri e dettagliate, Chiede la presidente della provincia di Arezzo – che mettano fughino ogni possibile dubbio circa i due incendi che hanno distrutto a Levane nel comune di Bucine (Arezzo) il capannone della Valentino Shoes Lab giovedì scorso e parte di quello della Lem finiture metalliche questa notte.

Dopo aver ascoltato le richieste la prefetto ha assicurato che già da questa sera saranno rinforzati i controlli con pattuglie sul posto. “Nella zona non si sono mai verificati episodi legati a possibili infiltrazioni di malavita organizzata – ha commentato Chiassai – Spero che la procura faccia chiaro subito sugli incendi dal momento che il comparto di Levane è grande e molto importante economicamente”.

Dal punto di vista delle operazioni di spegnimento, i vigili del fuoco di Arezzo e Firenze, arrivati sul posto con 36 uomini e 14 mezzi, hanno provveduto a mettere in sicurezza la zona. Nonostante la nube sprigionatasi dall’azienda, al cui interno sono conservati solventi e prodotti chimici per la galvanica, non si sono registrati problemi di salute né per i vigili intervenuti né per i residenti.

Per quanto riguarda la stima dei danni l’incendio sembrerebbe aver intaccato pesantemente una catena di produzione, i circa cento dipendenti interessati dovrebbero essere dirottati per il momento in altri punti produttivi del gruppo che vanta, con l’indotto, circa 700 lavoratori.

Sotto il profilo delle indagini, coordinate dalla procura di Arezzo, il riserbo è massimo anche se, da quanto trapela, non sarà trascurato alcun dettaglio. Ci sono molti filmati da visionare attentamente per arrivare a formulare qualsiasi tipo di ipotesi.

Nuovo incendio a Levane (Ar), azienda Lem in fiamme

Un incendio si è sviluppato in un’azienda a Levane (Arezzo), vicino ai fabbricati industriali completamente distrutti dal rogo il 2 aprile scorso.

Operazioni di spegnimento molto difficili a Levane nel comune di Bucine (Arezzo) dell’incendio che ha distrutto il capannone della Lem, azienda specializzata in finiture metalliche. Il rogo, scoppiato nella tarda serata di ieri quando nell’azienda non c’era nessuno, ha provocato danni ingenti. Nessuno è rimasto ferito.

Sul posto vigili del fuoco da Arezzo e Firenze che stanno ancora lavorando per bonificare l’area, già colpita il 2 aprile scorso fa da un altro incendio che ha devastato lo stabilimento Valentino shoes.

Le operazioni di spegnimento si sono rivelate pericolose per la presenza nel capannone di prodotti utilizzati per la lavorazione galvanica. Il fuoco ha aggredito sia la parte interna che quella esterna del fabbricato.

Sul posto sono accorsi il responsabile dell’azienda, diversi dipendenti e il sindaco di Bucine Nicola Benini che ha spiegato: “Questo incendio non è una conseguenza di quello che ha distrutto giorni fa l’azienda Valentino. Sono senza parole”. Sul posto anche i carabinieri che insieme ai vigili del fuoco dovranno far chiaro sull’accaduto. L’incendio presenta molte analogie con quello dello stabilimento bruciato giovedì scorso e per il quale sono in corso indagini definite dagli investigatori molto complicate.

Una settimana fa andò distrutta  gran parte dello stabilimento “Valentino”, compreso il reparto produttivo. Le operazioni di spegnimento avevano  visto impegnati anche venerdì scorso, uomini del comando di Arezzo e dei distaccamenti di Montevarchi, Cortona, Bibbiena e Pratovecchio. In supporto al personale dei vigili del fuoco di Arezzo anche uomini e mezzi provenienti dal Comando di Firenze e dai distaccamenti di Figline Valdarno e Firenze Ovest.

Le fiamme, sviluppatesi poco dopo la mezzanotte nel capannone, per cause ancora da accertare da parte dei vigili del fuoco e dei carabinieri di San Giovanni Valdarno, hanno distrutto l’azienda e il materiale in pelle, nonché i macchinari contenuti all’interno. Data l’ora, non c’erano dipendenti all’interno della struttura, e nessuna persona è rimasta coinvolta. L’incendio ha attaccato anche tre fabbriche vicine ma è stato bloccato da 15 squadre dei vigili del fuoco, prima che le fiamme interessassero una ditta con forni per la galvanica. Sul posto per tutto il giorno i vigili del fuoco per bonificare la zona che è stata
posta sotto sequestro.

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