Museomix, maratona creativa alla collezione di Antropologia Unifi

Proveranno a ripensare un museo, ventiquattro comunicatori e designer, maker e programmatori informatici, esperti delle collezioni e mediatori culturali dall’8 al 10 novembre si cimenteranno al Museo di Antropologia dell’Università di Firenze nell’ambito di Museomix per realizzare strumenti innovativi e percorsi di visita originali, utili a migliorarne la fruizione e a coinvolgere nuovi pubblici.

La presentazione dell’iniziativa Museomix, concorso internazionale per ripensare il modo di vivere i musei attraverso un approccio multidisciplinare, è avvenuta oggi al Museo di Antropologia, a Palazzo Nonfinito, in un incontro aperto dal presidente del Sistema Museale dell’ Ateneo fiorentino Marco Benvenuti e dalla curatrice di Museomix Firenze Valeria D’Ambrosio. Erano presenti, fra gli altri, i rappresentanti dell’Associazione Culturale Forme, co-organizzatore del progetto; La Jetée e PaLEoS, partner tecnologici che metteranno a disposizione dei mixer le loro risorse tecniche e il know-how; il Festival dei Popoli, che domenica 10 novembre all’interno di Museomix proporrà una proiezione di un film a tema antropologico in Virtual Reality.

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Il Museo fiorentino di Antropologia e il Museo della Città di Ancona sono le uniche realtà espositive italiane selezionate per l’edizione 2019 del network internazionale ideato in Francia.

Le squadre di “innovatori” (definiti “mixer”) cercheranno di favorire una lettura interculturale del museo e una fruizione anche tecnologica delle collezioni, recuperando le storie e le emozioni che stanno dietro ai contenuti scientifici. La collezione di Antropologia sta per festeggiare i 150 anni di età e offre testimonianze delle varie culture del mondo, ospitando ben 30.000 manufatti etnologici, raccolti nell’arco di cinque secoli e provenienti da Europa, Africa, Asia, America e Oceania.

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A conclusione di Museomix, domenica 10 novembre, dalle ore 16 alle 19, il Museo di Antropologia (via del Proconsolo, 12) aprirà gratuitamente le porte al proprio pubblico per vedere e testare i prototipi realizzati dalle squadre durante la maratona creativa.

‘Intellettuali in fuga dall’Italia fascista’: portale Unifi raccontare chi cercò lavoro e libertà  fuori Italia

Nasce il portale online ‘Intellettuali in fuga dall’Italia fascista‘. Il progetto è promosso dall’Università di Firenze e nasce per raccogliere i percorsi di vita e di ricerca di chi, per ‘incompatibilità’ con le direttive del Fascismo o a causa delle leggi razziali, cercarono lavoro e libertà in altri Paesi. Ideato e coordinato da Patrizia Guarnieri, docente Unifi di storia contemporanea, con il supporto di Firenze University Press, casa editrice dell’Ateneo, ha all’attivo più di 70 profili ricostruiti per un progetto in progress che contiene già oltre 350 nomi di intellettuali che ebbero un legame con la Toscana.

Obiettivo del portale ‘Intellettuali in fuga dall’Italia fascista’ è colmare il vuoto lasciato dalle fonti istituzionali e fare luce sulle travagliate vicende di quanti furono espulsi dalle Università italiane e più in generale sulle storie degli intellettuali che trovarono rifugio all’estero. Il portale ricostruisce anche con immagini, mappe, infografiche, bibliografia, “le storie di queste vite in movimento, la rete di contatti e le relazioni d’aiuto che sostennero le singole ‘fughe dei cervelli'”.
Non solo dunque nomi famosi come Enzo Bonaventura, Rita Levi Montalcini, Giuseppe Levi, ma anche quelli più sconosciuti, che hanno avuto un ruolo fondamentale. “L’espatrio dall’Italia durante il ventennio riguardò non solo alcuni dei quasi cento professori ordinari e straordinari furono ufficialmente espulsi dalle università. Ma il fenomeno ha coinvolto anche studenti, neolaureati, scienziati, artisti e studiosi con incarichi temporanei che semplicemente non vennero rinnovati, professionisti allontananti dalle aziende o radiati dagli Albi le cui attività in corso vennero attribuite ad altri di razza ariana”.

Firenze: chiedono danni a ateneo i 3 ragazzi aggrediti durante festa universitaria

I tre studenti furono Aggrediti e feriti durante una festa universitaria a Firenze, il 15 marzo scorso al Polo di scienze sociali. L’ateneo sarebbe colpevole di ‘mancata sorveglianza’.

Hanno deciso di chiedere i danni all’Ateneo di Firenze, contestando la mancata sorveglianza i tre studenti che furono aggrediti durante una festa presso il polo di Novoli, il 15 marzo scorso. I loro legali, avvocati Massimiliano Annetta e Roberta Rossi, hanno inviato una lettera di messa in mora all’Università, per chiedere i danni economici, fisici e morali conseguenti all’episodio.

I presunti responsabili dell’aggressione, tre uomini di 21, 32 e 38 anni,  saranno processati con rito abbreviato il 18 settembre prossimo, per i reati di tentato omicidio, rapina e lesioni personali. Le tre vittime delle aggressioni si sono costituite parte civile.

“La forma processuale dell’abbreviato non mi consente di chiamare l’Università come responsabile civile” spiega l’avvocato Annetta. Di qui la decisione di inviare una lettera di messa in mora: “I fatti – si legge nella lettera inviata all’Ateneo – si sono verificati per colpa e responsabilità dell’Università degli studi di Firenze, la quale ha consentito lo svolgimento di una festa all’interno dei locali dell’Università senza provvedere ad una vigilanza efficace ed efficiente, in violazione della normativa vigente”. “Se non avrò risposta – aggiunge Annetta – sarò costretto ad attivarmi in sede civile”.

Sia le vittime che gli autori dell’aggressione sono cittadini di origine marocchina.

Unifi: un robot per cercare anidride carbonica nel mare di Vulcano

Il robot subacqueo autonomo FeelHippo, sviluppato dall’Università di Firenze, ateneo che fa parte di ISME (Centro Interuniversitario di Sistemi Integrati per l’Ambiente Marino), è stato usato a Vulcano in un recente esperimento condotto dai ricercatori italiani in collaborazione con la Jacobs University di Brema per “mappare” le bolle di anidride carbonica nel mare, responsabili di effetti negativi sulla fauna e flora subacquea.

I vulcani sul fondo del mare rappresentano un laboratorio naturale per studiare gli effetti negativi dell’anidride carbonica e della maggiore acidificazione delle acque sulla biodiversità. Dalle bocche dei loro crateri, infatti, fuoriescono numerosissime bolle di anidride carbonica che ne fanno anche l’ambiente ideale per sperimentare modi per stimare la quantità di CO2 contenuta nel mare.

Un team italo-tedesco, composto da ricercatori del nodo ISME dell’Università di Firenze e della Jacobs University di Brema, ha condotto un primo esperimento sull’isola di Vulcano, usando un robot subacqueo autonomo per “contare” le bolle di anidride carbonica presenti nelle acque marine.

“Fino ad ora – commenta Alessandro Ridolfi (ISME- Università di Firenze) – le misurazioni erano state affidate principalmente a sub provvisti di telecamere, in grado quindi di riportare stime molto approssimative, e solo relativamente ad ambienti marini accessibili all’uomo. Abbiamo quindi fatto un primo esperimento con il nostro robot subacqueo FeelHippo, un veicolo autonomo provvisto di telecamere e sonar, e sviluppato per esplorare i fondali marini, ma anche in grado grazie alle medesime tecnologie, di mappare le bolle di CO2 nell’acqua.”

FeelHippo è stato sviluppato nel 2013 dall’Università di Firenze, uno dei nodi di ISME, istituzione che include nove atenei Italiani impegnati nella ricerca sulle tecnologie per il mare.

“Il veicolo utilizza sia mezzi ottici che acustici – prosegue Ridolfi -: in acqua infatti le onde sonore sono il mezzo di esplorazione e comunicazione privilegiato. I sonar del robot lanciano onde acustiche che, incontrando una bolla di gas, producono una «eco» caratteristica, che viene rilevata dal robot e «contata» come bolla. In questo progetto stiamo collaborando con un team della Jacobs University composto da ingegneri, biologi e geologi, che poi potranno usare i dati raccolti da FeelHippo per studiare l’impatto dell’acidificazione prodotta dall’anidride carbonica sull’ambiente marino.”

L’esperimento dei due team è stato condotto nell’ambito della più ampia iniziativa del progetto europeo EUMarineRobots, che riunisce gli attori più importanti della robotica marina di tutti gli stati europei, con lo scopo di condividere tecnologie e infrastrutture per costituire una comunità europea di ricercatori del mare con una piattaforma comune di conoscenze. ISME è parte del progetto e ha messo a disposizione le tecnologie e i robot sviluppati dai suoi ricercatori, come, ad esempio, FeelHippo.

UniFi: terza inchiesta per concorsi truccati

Per la terza volta UniFi finisce sotto la lente di ingrandimento per un’inchiesta della digos di Catania, denominata “Università bandita”, sui concorsi truccati all’interno dell’università.

Nel procedimento, delegato dai magistrati alla polizia e agli agenti della digos, sono stati iscritti complessivamente nel registro degli indagati 40 professori. Oltre a quelli di Firenze e di Catania, i docenti sono appartenenti agli atenei di Bologna, Cagliari, Catanzaro, Chieti-Pescara, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona.

Da quanto è emerso dalle indagini, tutti i concorsi sarebbero stati organizzati prima, sulla base del vincitore: il bando sarebbe stato costruito ad hoc attorno al vincitore, le pubblicazioni sarebbero stata stabilite in base a quelle che lui aveva e l’ordine di chiamata sarebbe stato deciso in base alla possibilità di avere una persona invece che un’altra. Si sarebbero inoltre creati finti eventi culturali per poter pagare le trasferte ai commissari.

In un colloquio intercettato dagli investigatori un presidente di una commissione di concorso ed il capo di un dipartimento, in presenza del vincitore designato, avrebbero chiamato una persona che aveva presentato la domanda convincendola a revocarla. Man mano che gli investigatori controllavano i concorsi, non sono riusciti a trovare uno solo svolto con criteri meritocratici. L’unica volta in cui il soggetto più meritevole stava vincendo un concorso, la commissione sarebbe stata ‘richiamata all’ordine’ dal rettore, che avrebbe imposto invece una modifica del concorso per far vincere chi era stato precedentemente designato.

L’inchiesta della digos di Catania è la terza che coinvolge l’Ateneo fiorentino, dopo le due avviate dalla procura del capoluogo toscano: la prima in ordine di tempo è quella sui presunti concorsi truccati relativi alle abilitazioni in diritto tributario, che nel 2017 portò a sette arresti e all’interdizione dalle università per 22 docenti, mentre l’altra, più recente,  ha sconvolto la facoltà di medicina di Firenze, ipotizzando presunte turbative nella programmazione dei concorsi per prof e ricercatori.

Per quanto riguarda il diritto tributario, sono oltre 40 i docenti e ricercatori per i quali il pm Paolo Barlucchi ha chiesto il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare è prevista per i primi di settembre. Le accuse contestate, a vario titolo, sono quelle di induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta, abuso d’ufficio, frode in pubbliche forniture e truffa. Tra i nomi più in vista anche quello dell’ex ministro Augusto Fantozzi, che venne interdetto dalla docenza universitaria per nove mesi, provvedimento poi revocato dal tribunale del riesame su ricorso del suo difensore, avvocato Nino D’Avirro.

Ancora aperta invece l’inchiesta sulla facoltà di medicina, coordinata dal pm Tommaso Coletta. Le indagini, partite nel 2017, avrebbero messo in evidenza, irregolarità nella programmazione dei concorsi e in una procedura concorsuale per l’individuazione di un professore associato.

“Nel Chiostro delle Geometrie”, Cauteruccio omaggia Schlemmer

Con l’omaggio a Schlemmer di Giancarlo Cauteruccio, previsto per il 14 giugno alle ore 21 alla Chiesa di Santa Verdiana, prosegue il programma della sesta edizione de “Nel Chiostro delle Geometrie“, il progetto-laboratorio di teatro-architettura (TEARC) dedicato quest’anno alla corrente artistica del Bauhaus, nata 100 anni fa in Germania.

Nel  workshop “l’arte scenica tra palcoscenico e architettura“, una due giorni dedicata all’analisi del Total Theater  di Walter Gropius ed  una immersione nelle visioni di Oskar Schlemmer, pittore e scultore, direttore del dipartimento di teatro a Dessau, mettendo al centro del fatto scenico l’uomo, soprattutto nel rapporto con la macchina, Cauteruccio conduce i numerosi allievi del laboratorio TEARC in un viaggio alla scoperta del pensiero e dell’arte di personaggi che  hanno rivoluzionato e segnato il Novecento.

All’interno della chiesa di S.Verdiana, Cauteruccio terrà una  lectio  intitolata Omaggio a Oskar Schlemmer. Il regista  metterà in scena un tributo, attraverso i suoi lavori teatrali,installativi,di opera  e video, ad uno delle figure di spicco di quella stagione che lo ha ispirato per l’uso della luce, del corpo, della musica, il senso ed il disegno dello spazio, l’utilizzo particolare della voce e della tecnologia.

I prossimi appuntamenti del “Nel Chiostro delle Geometrie”, il progetto-laboratorio di teatro-architettura (TEARC) nato nel 2014 dall’intesa tra la Compagnia Teatro Studio Krypton e il DIDA-Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, prevedono dal 17 al 21 giugno, l’installazione, nella chiesa di Santa Verdiana, di Ts Krypton Bauhaus Percezione, ambiente dinamico immersivo. Fondata sulle estetiche della Bauhaus, applicate a grafica, design, architettura, fotografia, tutto il progetto sarà sviluppato dagli allievi del laboratorio, partendo dalle ricerche  storico – iconografiche fino alla realizzazione dell’opera in multi-proiezioni, con sistema di videomapping, coordinati da Massimo Bevilacqua e da Giancarlo Cauteruccio, con la collaborazione di Alessio Bianciardi.

Una due giorni di conferenze di architettura si terrà parallelamente ed extra mura al Cenacolo di Santa Croce: il 19 giugno alle ore 16 ospiti gli architetti madrileni Angela Garcia de Paredes e Ignacio G. Pedrosa ed il 20 giugno seguiranno gli architetti italiani Adolfo Natalini, Carlo Terpolilli, Tortelli e Frassoni, e Paolo Zermani.

Un secondo workshop vedrà come Maestro l’architetto milanese Italo Rota, uno dei veri eredi della Bauhaus. Rota è autore di numerose opere tra cui il Musée d’Orsay con Gae Aulenti ed il recente Museo del Novecento a Milano, un tempio indù, sistemazioni urbane a Nantes e a Palermo, solo per citarne alcune. Nel laboratorio egli ripercorrerà il suo iter creativo tra architettura, design, teatro e scenografia che sfocerà il 27 giugno in una lezione scenica pubblica, una sorta di performance in cui presenterà i suoi progetti realizzati.

Al Chiostro delle Geometrie torna l’architetto e artista Cesare Pergola, di stanza a San Paolo, che terrà un workshop il cui esito pubblico, una video installazione, sarà presentato il 9 luglio nella chiesa dal titolo Kandinsky Explosion. Un incontro/scontro tra il quadro Giallo, rosso, blu (1925) di W.Kandisnky, Schoenberg ed il funky brasiliano, nel solco della sue ricerca geometrica digitale-tridimensionale e su temi contrastanti e affini.

Dopo la pausa di metà luglio ed agosto, a settembre riprenderanno le attività laboratoriali ed eventi pubblici che si protranno sino alla fine di ottobre. Il 19 settembre sarà la volta del coreografo Salvo Lombardo con Tiergarten, un workshop/performance. Il workshop sarà incentrato sul discorso delle rappresentazioni del corpo e delle iconografie esotizzanti di stampo modernista che pure hanno influenzato parte del pensiero Bauhaus in più ambiti. Il coreografo metterà in dialogo quell’impostazione primo novecentesca con le derive iconografiche che la contemporaneità ripropone in particolare attraverso la moda, il design dei corpi, con un focus sul rapporto tra immaginario\corpo\spazio. Lombardo creerà con i partecipanti una sorta di giardino\zoo umano dove corpi e piante insieme contribuiranno ad una ridefinizione dello spazio attraverso una pratica di “composizione istantanea” che porrà i partecipanti\performer nella condizione di costruire e decostruire a vista uno spazio in un tempo dato.

Marco Mulazzani, architetto e docente di storia dell’architettura alla Università di Ferrara, terrà la conferenza Weimar Dessau Berlino: i Bauhaus 1919/1933, l’incontro delle discipline lunedì 30 settembre.

Monica Benvenuti condurrà il workshop Il Bauhaus e la musica – Dodecafonia e Sprechgesang ed il 3 ottobre andrà in scena il concerto Sprechgesang. Nella Germania di Weimar convivevano espressionismo in arte e letteratura, architettura della Bauhaus, la fisica della relatività, la psicanalisi e la musica atonale e dodecafonica. Nel laboratorio la cantante lirica svolgerà una indagine sul percorso che porterà Schönberg a definire un nuovo rapporto voce-testo, con la tecnica dello sprechgesang, che traeva origine dai cabaret berlinesi di inizio secolo e si sviluppava soprattutto attraverso la canzone teatrale di Brecht/Weill.

Europa, Deutschland, Baden -Wuerttemberg

L’ 8 ottobre sarà la volta di Vittorio Corsini, artista visivo, con Passi terribili, ”relazionandosi alla Bauhaus farà un lavoro che sposta il centro dell’intelligenza, dalla testa ai piedi – sostiene Corsini – facendo in modo che il nostro camminare, il nostro muoverci fisico produca un senso, produca uno stato che la nostra intelligenza speculativa razionale, non riesce a produrre. Il pensiero non può produrre la cancellazione di una parola, non esiste la “non casa”, possiamo smontare un pensiero, una parola come razzismo, possiamo cioè cercare di contenerlo con un’attività razionale, di pensiero, ma non riusciamo a eliminarlo. L’attività, il movimento può invece intervenire ad un livello più profondo, più consistente, che elimina fisicamente e quindi con tutto il corpo qualcosa, come una sorta di espulsione di una tossina. Cosi la lecture e il precedente workshop saranno improntati a questo: prima una carrellata su alcuni lavori realizzati negli anni scorsi su questi temi e poi lavoreremo per cercare qualcosa che attraverso la distruzione trovi la sua realizzazione, trovi la sua pienezza, come dire che il lavoro sarà finito una volta distrutto.”

Il 17 ottobre sarà la volta del curatore e critico Pietro Gagliano con la lecture Black Mountain College. Gli émigré della Bauhaus in U.S.A. Il Black Mountain College, fondato nel 1933 in North Carolina, ha costituito il primo punto di approdo per gli artisti e i teorici della Bauhaus, emigrati dalla Germania di Hitler negli Stati Uniti. Da Joseph Albers, che ne fu anche il direttore a Xanti Schawinsky, a Walter Gropius che progettò anche un’espansione, mai realizzata, dell’istituto. E tra i molti ospiti di summer school e seminari, nel 1952 John Cage vi realizzò il Theatre Piece no. 1, embrione di tutta la performance art. Sulle sponde di Lake Eden i metodi pedagogici, la prospettiva interdisciplinare, la trasversalità dei linguaggi artistici, hanno dato vita a una gloriosa epopea, marginale rispetto alla storia dei grandi college statunitensi ma centrale per la cultura. La conferenza, preceduta da alcuni giorni di workshop, racconterà questa autentica stagione di giganti, tra crisi (finanziarie) e splendore della visione, mettendo in evidenza la sua influenza sull’arte, la musica, il teatro, la pedagogia del nostro tempo.

In via di definizione con la Fondazione Teatro della Toscana, dal 22 al 31 ottobre Ts Krypton prevede la presentazione al Teatro Niccolini di Firenze del modello 3D del TOTAL THEATER ideato da Walter Gropius(1927-29). Si tratta di uno spazio virtuale che porterà gli spettatori nel più affascinante teatro del novecento mai realizzato fino ad oggi. Il progetto è intitolato “Di teatro in teatro – dalla realtà storica alla realtà aumentata” e la storica sala teatrale accoglierà questo modello 3d in un video immersivo, un luogo virtuale “visitabile” grazie all’utilizzo di device come l’Oculus Go, HTC Vive e Oculus Rift, nonché di ogni tipo di cardboard insieme ad uno Smartphone.

“Nel Chiostro delle Geometrie” è il progetto-laboratorio di teatro-architettura (TEARC), nato nel 2014 dall’intesa tra la Compagnia Teatro Studio Krypton e il DIDA-Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, giunto quest’anno alla sua sesta edizione. Un consolidato format di collaborazione tra un’istituzione universitaria e una compagnia che opera nei territori dell’arte scenica e architettonica. Pensato in forma aperta, il programma “Nel Chiostro delle Geometrie” con il suo calendario ricco di eventi si rivolge a un pubblico variegato, attento ai linguaggi contemporanei, ma principali destinatari sono i giovani, studenti e artisti, chiamati in prima linea sia come spettatori sia come protagonisti di un percorso di alta formazione interdisciplinare sui linguaggi artistici e performativi.

“Nel Chiostro delle Geometrie” vede la direzione artistica di Giancarlo Cauteruccio e la direzione scientifica del prof. Carlo Terpolilli e costituisce per i giovani partecipanti della Facoltà di Architettura (la partecipazione garantisce loro 12 crediti formativi) e dell’Accademia di Belle Arti un percorso di apprendimento sperimentale.

Per  Giancarlo Cauteruccio è fondamentale “mettere in primo piano le giovani generazioni in una relazione diretta con le varie fasi di messa in opera e in contatto con artisti e pensatori, oltre che con tecnici. In molti anni di esperienza formativa con i giovani ho verificato il valore e il profitto della possibilità di misurarsi in maniera concreta con la creazione, accrescendo così le loro capacità”. L’approccio formativo si basa sul learning by doing e impegna gli studenti in un coinvolgimento attivo per la creazione degli eventi pubblici, oltre a percorsi seminariali e di approfondimento.

La manifestazione è realizzata col sostegno dell’Estate Fiorentina 2019 e di Fondazione Cassa Di Risparmio Firenze, con il patrocinio della Regione Toscana.

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