Firenze ricorda i 50 anni della strage di piazza Fontana

?Firenze, il 7 dicembre, alla Biblioteca delle Oblate, l’intera giornata sarà dedicata al ricordo della bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di  piazza Fontana, che il 12 dicembre 1969 causò 17 morti e 88 feriti.

L’iniziativa di commemorare la strage di piazza Fontana, organizzata da Comune, Anpi, Libertà e Giustizia, Arci, Cgil, Istituto storico toscano della Resistenza, Libera, Anpc e Vignettisti per la costituzione, è stata presentata in Palazzo Vecchio dall’assessore alla cultura Tommaso Sacchi e dalla presidente emerita di Libertà e Giustizia Sandra Bonsanti.

“Il Comune ha aderito in maniera convinta a questo convegno – ha sottolineato Sacchi – perché credo che iniziative di questo genere debbano essere fatte ovunque in Italia e in maniera particolare in quelle città medaglie d’oro della Resistenza e colpite da mafia e terrorismo. La biblioteca delle Oblate, spazio civico per eccellenza e luogo democratico del sapere, del dibattito e della conoscenza, è la sede ideale per ospitare l’evento, per trasmettere fatti di storia soprattutto ai più giovani”.

“Anche oggi che assistiamo a rigurgiti fascisti – ha aggiunto l’assessore alla cultura – dobbiamo riflettere sul fatto che a questi si può e si deve rispondere solo con l’antifascismo militante e dichiarato delle nostre città, che hanno un dovere istituzionale e civico nei confronti della nuove generazioni e la totale adesione ai valori della nostra costituzione”.

Tra i relatori ci saranno, tra gli altri, Paul Ginsborg, presidente di Libertà e Giustizia; Enrico Ricci, avvocato, vicepresidente dell’Anpi; Andrea Bigalli di Libera; Giuseppe Matulli, presidente dell’Istituto storico toscano della Resistenza; lo storico Miguel Gotor; la presidente Arci Francesca Chiavacci; e Giuseppe Nicolosi, magistrato della strage di Via dei Georgofili. L’iniziativa si aprirà alle 10 e si concluderà nel pomeriggio.

Gimmy Tranquillo li ha intervistato l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi e dalla presidente emerita di Libertà e Giustizia Sandra Bonsanti:

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WIKIBOX: Sandra Bonsanti
Figlia di Alessandro Bonsanti, ex sindaco repubblicano di Firenze, sposata con lo storico, scrittore e senatore repubblicano Giovanni Ferrara, ha tre figlie. Dopo essersi laureata a Firenze, ha vissuto per diversi anni a New York. Ha iniziato la sua attività di giornalista nel 1969 a Il Mondo. Ha poi lavorato a Epoca, Panorama e La Stampa. Nel 1981 è stata assunta da Eugenio Scalfari a ‘La Repubblica’, della quale è stata per anni una delle firme più in vista. Nel 1993 è stata incaricata dall’Ordine dei giornalisti e dalla FNSI di redigere a quattro mani con Angelo Agostini la Carta dei doveri del giornalista. Nel 1994 è stata eletta alla Camera dei deputati per la coalizione dei Progressisti nel collegio uninominale di Firenze 2 con oltre il 53% dei voti. Durante la XII Legislatura è stata membro della commissione parlamentare antimafia.

Biblioteche fiorentine, promosse per orari e servizi

Presentati i risultati dell’indagine sul gradimento. L’assessore Sacchi: “Conoscere il giudizio degli utenti per migliorare costantemente la nostra offerta culturale”

Le biblioteche del Comune di Firenze piacciono, i giovani apprezzano in particolare le aperture serali e, anche se il prestito di libri è l’attività ancora predominante, gli utenti gradiscono anche frequentarle per iniziative culturali e per motivi di studio. Sono alcuni dei risultati dell’indagine sul gradimento dei servizi bibliotecari, realizzata dall’Ufficio comunale di statistica.

Il report, frutto delle risposte ai più di 9000 questionari somministrati nelle Biblioteche e via web dagli inizi di febbraio ai primi di marzo 2019, è stato realizzato per poter  migliorare i servizi, le collezioni e le attività sulla base dei bisogni e delle necessità degli utenti.

I giudizi riscontrati sono prevalentemente positivi sia per gli aspetti legati alle strutture come l’accesso (88,4%) e i giorni e orari di apertura (83,3%), sia per i servizi, in particolare la competenza/professionalità e la cortesia del personale, il prestito locale e interbibliotecario, le iniziative/eventi e la chiarezza della modulistica. Il giudizio complessivo delle biblioteche riporta l’85,6% di rispondenti soddisfatti.

“Con circa un milione di presenze l’anno e più di mezzo milione tra libri, cd, dvd, riviste e quotidiani – commenta l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – le biblioteche intendono soddisfare in modo qualificato le esigenze dei cittadini di tutti i quartieri. E’ per questo motivo che, in collaborazione con l’Ufficio di statistica, abbiamo monitorato costantemente le performance relative ai servizi, alle collezioni e all’offerta culturale. Per la prima volta sono stati rilevati anche gli indici di soddisfazione e gradimento”.

“I dati dell’indagine – aggiunge – ci consentiranno di migliorare i servizi sulla base dei bisogni dei fruitori. Le idee e i suggerimenti che sono arrivati saranno cruciali per utilizzare al meglio le risorse e orientare le attività affinché possano corrispondere alle necessità e agli interessi espressi, e siamo pronti a rimodulare la programmazione sulla base delle aspettative dei cittadini”.

Tra gli altri dati emersi, il fatto che i rispondenti al questionario sono state soprattutto donne (63%), e che il titolo di studio è elevato: il 57,6% sono laureati e il 33% diplomati. La biblioteca più frequentata è quella delle Oblate (46%) seguita dalla Bibliotecanova (23%), Luzi (12%), Palagio di Parte Guelfa (11%) e Orticoltura (10%).

Alcune biblioteche (Oblate, Palagio di Parte Guelfa, Villa Bandini, Bibliotecanova, Luzi) rimangono aperte oltre le 19 e quella del Palagio anche la domenica dalle 10 alle 18. A usufruire di queste aperture sono prevalentemente giovani fino a 35 anni. Per quanto riguarda lo scopo di andare in biblioteca, il prestito di libri o riviste rimane predominante (66%) seguito dal desiderio di partecipare a iniziative o eventi (28%) e dai motivi di studio (24%). Il 16% usa invece la biblioteca per “incontrare altre persone” e la stessa percentuale per fruire della sezione bambini.

A tutti coloro che frequentano abitualmente almeno una biblioteca è stato chiesto se conoscono e se utilizzano alcuni servizi offerti. Uno di questi è il catalogo per le ricerche in linea utilizzato dal 42,1% dei rispondenti che, per il 68,7%, si dichiara molto soddisfatto della facilità di utilizzo. Non ha molto successo invece il servizio Utente in linea che permette di verificare online la scadenza dei propri prestiti, di rinnovarli, di effettuare prenotazioni: è utilizzato solo dal 12,9% dei rispondenti. Il Bibliobus è conosciuto (71,4%) nonostante sia utilizzato solo dal 7,4% dei rispondenti, in prevalenza da casalinghe, dipendenti e pensionati e soggetti di età superiore ai 74 anni o compresa fra 36 e 54 anni.

VISIO. Moving Images After Post-Internet a Palazzo Strozzi

?Firenze, con la presentazione della mostra ‘VISIO’, in programmazione dal 13 novembre al 1° dicembre 2019, l’arte contemporanea torna a Palazzo Strozzi.

La mostra che riunisce le opere dei 12 artisti under 35 partecipanti alla VIII edizione di VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images, è un progetto promosso e realizzato dallo Schermo dell’arte Film Festival e curato da Leonardo Bigazzi.

“Lo schermo dell’arte Film Festival rappresenta una realtà importante nel panorama culturale fiorentino – ha affermato Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi – una delle tante eccellenze presenti in città con le quali Palazzo Strozzi ama collaborare da sempre”.

La mostra VISIO. Moving Images After Post-Internet l’occasione di un confronto con le opere di 12 artisti under 35, selezionati attraverso un bando internazionale, che lavorano con le immagini in movimento: Rebecca Jane Arthur (1984, Gran Bretagna/Belgio), Miguel Azuaga (1988, Spagna/Germania), Patrick Alan Banfield (1984, Gran Bretagna/Germania), Enar de Dios Rodriguez (1986, Spagna/Austria), Eva Giolo (1991, Belgio), Inas Halabi (1988, Palestina/Olanda), Polina Kanis (1985, Russia/Olanda), Adam Kaplan (1987, Israele/Germania), Valentina Kneževic (1989, Croazia/Germania), Agnieszka Mastalerz (1991, Polonia/Germania), Jacopo Rinaldi (1988, Italia), Igor Simic (1988, Serbia).

Negli ultimi anni la rivoluzione digitale e l’accelerazione imposta dai nuovi mezzi di comunicazione, hanno profondamente cambiato il linguaggio delle moving images e i loro modelli espositivi. Gli schermi dei computer e degli smartphone sono diventati il mezzo principale con cui le immagini e i video vengono condivisi, ridefinendo così la relazione tra pubblico e opera d’arte. Si è assistito all’ascesa della cosiddetta “condizione post-internet”, definizione adottata a partire dalla fine del primo decennio del 2000 per descrivere una pratica del fare arte che non poteva più prescindere dal confronto con la crescente iperconnettività della rete, sia in termini concettuali, che produttivi e distributivi. Tuttavia, il significato dell’espressione post-internet è variato alla stessa rapidità della tecnologia a cui era associato, diventando obsoleto e controverso, e riducendosi per lo più alla categorizzazione, spesso dispregiativa, di una vasta tipologia formale di opere. Un’estetica patinata influenzata dalla retorica visiva della pubblicità digitale, della computer grafica e del corporate branding. La mostra intende approfondire queste trasformazioni, l’eredità del fenomeno post-internet e le eventuali cause di un suo definitivo superamento.

Gimmy Tranquillo ha intervistato l’assessore alla cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi e il direttore Galansino:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/11/191112_00_VISIO_SACCHI-GALANSINO.mp3?_=2

Info: https://www.palazzostrozzi.org/mostre/visio-moving-images-after-post-internet/

‘Biblioteca sociale in carcere’ a Sollicciano e Gozzini, la cultura che non conosce sbarre

Nasce nelle case circondariali di Sollicciano e Gozzini ‘Biblioteca sociale in carcere’, il progetto finalizzato al potenziamento delle biblioteche esistenti. Lo scopo è promuovere la lettura in carcere come opportunità di crescita sociale e civile. “Le biblioteche sono case del sapere democratico per eccellenza e devono diventare sempre più efficienti, accessibili, digitali”, le parole dell’assessore Tommaso Sacchi.

Il progetto riguarda le sezioni femminili e maschili delle case circondariali di Sollicciano e Gozzini. Vuole promuovere la  la biblioteca come luogo di lettura, informazione, aggregazione, confronto di idee, sviluppo di attività creative. Iniziative anche per genitori detenuti e bambini, con letture ad alta voce e promozione della lettura nella relazione genitore-figlio. Saranno poi organizzati corsi di scrittura creativa e corsi di lingua italiana.

Presenti l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi, la vicepresidente della Regione Monica Barni, il garante dei detenuti del Comune di Firenze Eros Cruccolini, il direttore del carcere di Sollicciano Fabio Prestopino, e la direttrice del casa circondariale Gozzini Antonella Tuoni. Il progetto è coordinato dal Servizio Biblioteche e conta sul supporto e la collaborazione di BibliotecaNova Isolotto, che da anni svolge attività di promozione della lettura con i carceri di Sollicciano e Gozzini. BibliotecaNova ha anche attivato una collaborazione con il Polo Regionale di Documentazione Interculturale, istituito presso la Biblioteca Comunale Lazzerini di Prato, che ha permesso di portare in carcere lo Scaffale Circolante, che garantisce la disponibilità di libri in lingua ai numerosi detenuti stranieri.

Il progetto ha un valore di 46.500 euro di cui 37.250 euro finanziati dalla Regione Toscana, 5.313 dal Comune di Firenze e 4.000 dall’Università di Firenze che mettono a disposizione il loro personale per il coordinamento tecnico e scientifico del progetto. Il progetto ha la durata di 6 mesi, ma l’obiettivo è portarlo almeno a tre anni.

“Facciamo crescere, grazie alla Regione, un progetto esemplare che diffonde cultura e amore per i libri tra i detenuti”, ha sottolineato Sacchi. “La lettura chiama lettura e quindi cultura, fuori come in carcere. Per questo ogni attacco a luoghi di lettura- ha aggiunto -, come accaduto alla libreria indipendente Pecora Elettrica a Roma, è da condannare in maniera inequivocabile”.

“La cultura è un diritto dovere di tutti i cittadini, anche per questo come Regione abbiamo siglato un “Patto per la lettura” che ha il compito di promuovere la lettura, fondamentale per l’esercizio di cittadinanza,  attraverso uno sforzo coordinato di tutte le istituzioni ed i soggetti che fanno parte a vari livelli della filiera del libro”, ha detto la vicepresidente Monica Barni. “La biblioteca sociale, che reputo un altro dei nostri traguardi, dovrà essere un luogo di diversità intesa come «patrimonio comune del genere umano» e di accessibilità, un luogo dove i libri non fanno paura e permette di esercitare il proprio diritto alla cultura”, ha sottolineato.

Il Comune di Firenze ha presentato il progetto alla Regione in partenariato con l’Università di Firenze, Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia, che garantisce il coordinamento scientifico e attività formative, e in collaborazione con il Polo Regionale di Documentazione Interculturale della Biblioteca Comunale Lazzerini di Prato.

MAD, il nuovo nome del centro di arte contemporanea Le Murate

?Firenze, il centro di arte contemporanea ‘Le Murate. Progetti Arte Contemporanea’ da oggi si chiamerà ‘Murate Art District’ o MAD.

È stata infatti annunciata, in occasione della presentazione della mostra “Florentine Voices” di Piero Mottola, un’operazione di re-naming in MAD e di re-branding, fortemente voluta dal direttore artistico dello spazio Valentina Gensini, che punta così a rilanciare il centro di produzione e promozione dell’arte contemporanea di Firenze, nel panorama nazionale e internazionale, anche in virtù dell’aumento di pubblico del 2018, un +74% rispetto al 2017.

MAD rappresenta un distretto culturale evoluto, un luogo di riferimento pensato per essere abitato da artisti e curatori in residenza, focalizzato sulla produzione artistica ancor prima che sulle esposizioni, incentrato su modalità alternative di progettazione e relazione tra artisti, comunità e territorio.

Assieme al nome, cambia anche l’identità visiva: una nuova immagine coordinata, declinata su tre colori brillanti che si alterneranno costantemente, a conferma di un’identità molteplice e di un presidio cittadino tanto saldo quanto vocato alia sperimentazione e all’approccio transdisciplinare.

Primo progetto ad essere presentato sotto il marchio Murate Art District è “Florentine voices”, mostra fiorentina dell’artista e musicista sperimentale Piero Mottola, specializzato nel “tradurre” in immagini le voci e le emozioni umane grazie all’utilizzo di uno speciale algoritmo.

La mostra, che occupa tutto il prima piano, vede esposto-insieme ai lavori che hanno tracciano I’ excursus dell’artista, l’inedito Florentine voices una composizione “corale” partita da un esperimento socio-antropologico: ad un gruppo di cittadini, convocati con bando pubblico, è stato chiesto di associare a dieci parametri emozionali (paura, angoscia, agitazione, collera, tristezza, stupore, eccitazione, piacere, gioia, calma) suoni e rumori prodotti esclusivamente con Ia voce e con il proprio corp. Le centinaia di frammenti sono stati catalogati ed intrecciati in composizioni e poi trasformati in sequenza grafiche che assumono l’aspetto di quadri astratti.

Gimmy Tranquillo ha intervistato l’assessore alla Cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/11/191105_00_MAD_SACCHI.mp3?_=3

Tutta le informazioni, sia sullo spazio che sulla programmazione, saranno a breve disponibili sui nuovo sito http://www.murateartdistrict.it

Firenze: anniversario alluvione, Angelo Borrelli in Consiglio comunale

Firenze ricorda l’alluvione che, il 4 novembre 1966, ha devastò la città causando molte vittime. Secondo i dati della Prefettura 17 in città e 18 in provincia. Tra gli interventi in Consiglio comunale ci saranno Angelo Borrelli, Capo del dipartimento della protezione civile e Massimo Lucchesi, Segretario generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale.

Molte sono le attività che la città di Firenze ha organizzato per ricordare l’alluvione del 4 novembre 1966. Tra di esse l’apertura prolungata del Museo Novecento dalle 11 alle 22. “Questo museo nasce anche grazie alla grande donazione al Comune di Firenze fatta dal critico Carlo Ludovico Ragghianti che dopo l’alluvione lanciò una ‘Chiamata alle arti’ raccogliendo donazioni di artisti e collezionisti da ogni parte del mondo, tra cui la prestigiosa collezione Alberto della Ragione. L’alluvione sia quindi un giorno di memoria e dolorosa ferita e il monito a una spinta di solidarietà che passa anche dai linguaggi dell’arte contemporanea”. Queste sono le parole dell’asssessore Tommaso Sacchi.

“Questa è una data importante per Firenze. Uno spartiacque tra chi ha vissuto il dramma dell’alluvione e chi, invece, ne ha sentito parlare negli anni seguenti. Il fiume adesso non è più visto come elemento di morte e di distruzione ma come elemento nuovo, di incontro e di vita sociale”, ha dichiarato il presidente del Consiglio comunale Luca Milani.

Come ospite speciale delle cerimonie ci sarà la Venerabile Misericordia di Firenze per ricordare l’attività dei volontari per la città di Firenze. “La data del 4 novembre è impressa nella memoria di tutti: dei fiorentini, degli italiani e dei tanti ‘angeli del fango’ che accorsero in citàà per aiutare anche da Stati esteri e dei tanti Fratelli e Sorelle della Misericordia”, ha detto Giovangualberto Basetti Sani, Provveditore della Misericordia di Firenze.

“Pensiamo solo a quanto oggi da la Misericordia nel distribuire generi alimentari, come durante l’alluvione, a tutte quelle famiglie che sono in difficoltà. Il numero delle vittime non può più essere limitatao ai 35 nomi stilati dalla Prefettura e rimasti nascosti fino al 2006 quando, per la prima volta, detti un nome e un cognome raccontando anche come morirono”, ha aggiunto Franco Mariani, Presidente di Firenze Promuove.

Qui sotto il programma delle cerimonie della presidenza del Consiglio comunale e dell’assessorato alla cultura del Comune di Firenze:

Alle 11, presso l’Oratorio Santa Maria delle Grazie (lungarno Diaz 6) Santa Messa presieduta dall’inviato speciale del Cardinale Betori, Mons. Marco Domenico Viola, Vicario Episcopale per la Carità, promossa dall’Associazione Firenze Promuove in memoria delle vittime dell’Alluvione del 1966. Partecipa il Gonfalone del Comune con il presidente del Consiglio comunale Luca Milani.

Alle 11,45, corteo dall’Oratorio fino al centro di Ponte alle Grazie aperto dal Gonfalone e con la partecipazione straordinaria dei Volontari della Misericordia.

Alle 12, dal centro del Ponte alle Grazie benedizione del fiume Arno, discorsi commemorativi da parte del presidente del Consiglio comunale Luca Milani, del presidente di Firenze Promuove giornalista Franco Mariani, dal Provveditore della Venerabile Misericordia di Firenze Giovangualberto Basetti Sani, e lancio in Arno della corona d’Alloro del Comune in ricordo delle vittime.

Alle 14,30, Consiglio Comunale con l’apertura dei lavori dedicati al ricordo delle vittime dell’alluvione, che sarà effettuata dal Presidente di Firenze Promuove Franco Mariani, e con l’intervento del Capo dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli e del Segretario generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale Massimo Lucchesi. Sarà fatto anche il punto sull’avanzamento dei lavori della messa in sicurezza dell’Arno.

Dalle 11 alle 22 ingresso gratuito al Museo del Novecento in Piazza Santa Maria Novella.

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