Da venerdì 10 a domenica 12 gennaio al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ I Nuovi con “Il Quartiere”

Dopo “Le ragazze di Sanfrediano”, i Nuovi tornano a far vivere le nitide e poetiche parole di un romanzo di Vasco Pratolini, che si rivela ancora essere affascinante materia teatrale, capace di raccontare un Novecento che è favola e realtà dei nostri tempi.

Le pagine del romanzo “Il Quartiere” conservano le tensioni che alimentano una stagione della vita e un’epoca della nostra storia. Ma se le epoche cambiano e si trasformano, le stagioni si ripetono sempre uguali attraverso le generazioni, con speranze, dolori e conflitti che riconosciamo comuni nelle storie di ognuno di noi.

I ragazzi protagonisti di questo racconto sono le “creature comuni” di un quartiere di Firenze, cresciuti negli anni che dividono le due grandi guerre: oggi, quel Quartiere non esiste più. Ed è forse questa la nota più vivace: quell’isolato di case strette e connesse tra loro, come le vite che lo animavano, ha cambiato faccia, e così noi, solo pochi decenni dopo, ci riconosciamo diversi. Valerio, Maria, Giorgio, Marisa, Olga, Luciana, Carlo e Gino sono ragazzi con i nostri stessi corpi e sentimenti, storditi, come noi, dalle ansie per il futuro, ma che esplorano, dalle finestre e dalle strade del loro microcosmo, i turbamenti di ogni generazione. Il Quartiere è il mondo, dove “anche l’aria e il sole sono cose da conquistare dietro le barricate” e solo riconoscendosi uniti si ritrova la speranza di riuscirci.

L’adattamento del romanzo è messo in scena dalla compagnia I Nuovi: Anastasia Ciullini, Maddalena Amorini, Nadia Saragoni, Claudia Ludovica Marino, Erica Trinchera, Alessandra Brattoli, Maria Lucia Bianchi, Federica Cavallaro, Fabio Facchini, Filippo Lai, Lorenzo Volpe, Ghennadi Gidari, Athos Leonardi, Davide Arena, Sebastiano Spada. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

Prenotazioni e informazioni 055.7351023 -teatrostudio@teatrodellatoscana.it

 

Teatro Studio ‘Mila Pieralli’: prima nazionale di “Sconcerto per i diritti”

Che cos’è un diritto? Come viene tutelato? Con “Sconcerto per i diritti” la compagnia ErosAntEros, in prima nazionale al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci dal 18 al 20 ottobre, mostra ombre e ambiguità delle nostre democrazie. In scena, Silvia Pasello e Agata Tomsic danno corpo, dialogando, discutendo, alle voci della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, alla base della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e delle legislazioni dei suoi Stati membri.

“Sconcerto per i diritti” è la terza tappa del progetto internazionale ‘Confini’: calandosi tra i cittadini di Scandicci e dell’Area Metropolitana Fiorentina, di Pontedera e di tanti altri territori, Davide Sacco e Agata Tomsic si sono interrogati su come lo sviluppo economico e i nuovi agglomerati urbani modifichino la geografia e i rapporti identitari. Un cammino creativo che si concluderà a luglio 2020 con il debutto di una coproduzione internazionale.

È ancora possibile, oggi, immaginare un mondo senza confini, né limiti, né muri, né passaggi sorvegliati? Che differenza c’è tra una libertà e una costrizione? Queste sono solo alcune delle domande che la compagnia ErosAntEros ha posto sul territorio di tanti altri luoghi, per creare “Sconcerto per i diritti”, in prima nazionale al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ dal 18 al 20 ottobre.

“Sconcerto per i diritti”, che ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International – Italia, è prodotto da ErosAntEros, in collaborazione con la Fondazione Teatro della Toscana, nell’ambito del progetto di residenze artistiche StudioTeatro.

Davide Sacco e Agata Tomsic hanno quindi incontrato, tra le altre, realtà come la comunità delle Piagge, Libera Scandicci e il Comitato del Viale dell’Umanità e dei Diritti Umani, insieme a numerosi cittadini, studiosi, operatori socioculturali, centri di ricerca e archivi storici. Oltre a nutrire la creazione, parte dei materiali raccolti è confluita nel piano video di “Sconcerto per i diritti”, insieme alle videointerviste sulla percezione odierna dell’Unione Europea raccolte con le residenze in Salento e in Lussemburgo durante le precedenti fasi del progetto internazionale ‘Confini’, e alle immagini d’attualità grazie alle quali i meravigliosi diritti protetti dalle nostre democrazie mostrano ombre e ambiguità.

In scena, Silvia Pasello e Agata Tomsic incarnano due figure metamorfiche, forse due giuristi del futuro, che si interrogano su concetti chiave quali Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza, Giustizia, per scoprirne doppi sensi e significati nascosti. Gli articoli della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, alla base della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e delle legislazioni dei suoi Stati membri, vengono messi in gioco da queste due “monadi” quando danno voce a tali enunciati, e “bambine” nell’interrogarsi sui loro significati e sulla loro effettiva attuazione.

Dialogano con lastre d’acciaio, navicelle spaziali o porte di passaggio tra la loro e la nostra dimensione; due lamiere, che, percosse dalle attrici e rielaborate dal live electronics di Davide Sacco, si fanno strumenti musicali all’interno di un’ambientazione sonora da cui emergono le note della Nona Sinfonia di Beethoven. In tal modo, i suoni metallici, che richiamano il mondo delle miniere e delle acciaierie su cui si fondava l’economia dell’Unione europea ai suoi albori – quando ancora si chiamava Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio – arrivano a fondersi con il famoso tema finale dell’Inno alla gioia, rappresentazione in musica dell’uguaglianza e fratellanza tra i popoli, la cui versione strumentale è eletta a Inno europeo nel 1972.

Parola, suono e video giocano dunque a scambiarsi vicendevolmente di ruolo. Un altro elemento fondamentale sono i disegni dell’artista-attivista Gianluca Costantini, premio “Arte e diritti umani” Amnesty International Italia 2019, che da anni si fa testimone con le sue opere della mostruosità del nostro presente. Emergono anch’essi dalla superficie delle lastre, per rivelare come i diritti dichiarati dalle nostre democrazie vengano ancora disattesi nella pratica.

ErosAntEros nasce dall’unione di Davide Sacco e Agata Tomsic nel gennaio del 2010. La loro ricerca artistica manipola fonti di varia natura e linguaggi espressivi disparati, con l’obbiettivo di agganciare il teatro alla vita e fare dell’immaginazione un’arma per trasformare il reale. La Compagnia da loro guidata è composta da tutte le persone che, volta per volta, partecipano alla realizzazione dei loro progetti.

Dopo i primi lavori concentrano le proprie indagini sul ruolo dell’artista all’interno della società contemporanea, perseguendo due principali linee di ricerca: una vicina al teatro musicale e focalizzata sul rapporto tra voce e suono, l’altra fondata sull’interrogazione drammaturgica del dispositivo teatrale e sulla relazione con lo spettatore.

Nel 2015 entrano in relazione con ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione e producono all’Arena del Sole di Bologna “Allarmi!”, uno spettacolo sul neofascismo contemporaneo, che si avvale della collaborazione con il drammaturgo Emanuele Aldrovandi e debutta a VIE festival 2016.

La loro dedizione a un teatro impegnato che non rinuncia al valore estetico della forma prosegue negli anni successivi con “1917” – spettacolo poetico-musicale dedicato alla Rivoluzione d’Ottobre, creato su commissione di Ravenna Festival 2017, con il Quartetto Noûs e la consulenza letteraria del prof. Fausto Malcovati – e “Vogliamo tutto!” dedicato al Sessantotto e ai movimenti contemporanei, prodotto con TPE – Teatro Piemonte Europa e Polo del ‘900 di Torino nel 2018. Dal 2018 dirigono POLIS Teatro Festival a Ravenna.

Pergola Young Card, il Teatro incontra i giovani per costruire il domani

Nasce la Pergola Young Card, la carta under30 per entrare a far parte della comunità stretta attorno alla Pergola, con sconti per gli spettacoli in cartellone, un numero Whatsapp dedicato e agevolazioni, anche, presso il Teatro Studio ‘Mila Pieralli’, gli Amici della Musica, Palazzo Strozzi. Un’opportunità di scambio e sostegno reciproco, capace di mettere insieme tradizione e innovazione culturale, storia e presente, per nuove, autentiche possibilità espressive.

Il Centro Studi del Teatro della Pergola, luogo di ricerca e promozione culturale della Fondazione, è impegnato a rendere accessibile a tutti il patrimonio della memoria custodito dal Teatro, con presentazioni di libri, incontri, convegni, mostre e approfondimenti, soprattutto per i giovani: questo è l’obiettivo della Pergola Young Card.

Il teatro è un fattore attivo nella società, è un luogo d’incontro e arricchimento: anche nella stagione 2019/2020 il Teatro della Pergola si conferma non interessato solo alla semplice erogazione di spettacoli, quanto, piuttosto, alla ricerca di un rapporto con il pubblico. Centrale è la costruzione e cura di una comunità coesa, raccolta attorno alla storia della Pergola, proiettata nel domani. L’obiettivo è quello di un Teatro d’Arte orientato ai giovani.

pergola young card

L’articolata e diversificata proposta di iniziative e attività culturali che qui presentiamo permettono quindi di vivere la Pergola come mezzo di espressione e, soprattutto, strumento di formazione. Per quei giovani che sono curiosi del teatro e lo vedono come una possibilità per crescere o allargare i propri orizzonti, quelli che non ne sanno nulla, quelli che lo hanno incontrato e rifiutato, quelli che il teatro lo fanno più o meno consapevolmente e che domani saranno i veri fautori del nuovo.

La principale novità della stagione 2019/2020 per agevolare l’avvicinamento dei giovani al Teatro e alle sue numerose iniziative e attività è la nuova tessera Pergola Young Card.

Pergola Young Card è l’evoluzione della storica ETI 21 ideata da Alfonso Spadoni, la tessera che fin dai primi anni ’70 ha portato al Teatro della Pergola migliaia di giovani con il motto “a Teatro senza il Provveditore”, e che negli anni ha ampliato la sua fascia di utenza dai minori di 21 anni agli under26, e oggi, per rispondere ai cambiamenti della società e alla forte richiesta, viene dedicata agli under30.

La card costa 10 €, è valida per la stagione 2019/2020 e consente di acquistare gli spettacoli del Teatro della Pergola a 12 € l’uno, usufruire di agevolazioni e iniziative dedicate. In particolare, consente di acquistare, oltre ai biglietti per gli spettacoli della stagione di prosa della Pergola, ulteriori biglietti a prezzo ridotto per gli spettacoli del Teatro Studio ‘Mila Pieralli’, per i concerti degli Amici della Musica (5 €), per le mostre di Palazzo Strozzi (4 €). Dà diritto, inoltre, a riduzione sui corsi del Centro di Avviamento all’Espressione e del Laboratorio d’Arte del Teatro della Pergola e sull’acquisto di libri presso la Libreria dei Lettori.

pergola young card

La Pergola Young Card è in vendita presso la biglietteria di prevendita del Teatro della Pergola, una volta ritirata la card sarà possibile acquistare i biglietti in biglietteria o online. Inoltre, per agevolare la comunicazione con i giovani tesserati, è stato attivato un profilo Whatsapp (055.22641) così da poterli rendere partecipi di attività o iniziative del teatro a essi dedicate.

Tra le iniziative pensate per coinvolgere i più giovani attraverso canali a loro più vicini, il progetto Il teatro illustrato: The Dubliners prevede la partecipazione degli studenti della TheSign – Comics & Arts Academy Firenze alle fasi di preparazione e realizzazione della produzione del Teatro della Toscana The Dubliners con iNuovi diretti da Giancarlo Sepe, che trasformeranno le giornate dei giovani attori e quadri salienti della pièce in un racconto a fumetti e immagini. Gli elaborati, che comporranno un diario diffuso sui social per permettere di seguire la messinscena, verranno poi esposti in una mostra visitabile durante le giornate di recite dello spettacolo (14 aprile – 8 maggio).

Sul fronte delle attività dedicate alle scuole dell’Area metropolitana fiorentina, l’offerta didattica alla scoperta del teatro è approfondita e diversificata. Il suo valore è stato recentemente confermato anche dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che nell’ambito delle valutazioni dei Teatri Nazionali ha attribuito alle iniziative del Teatro della Toscana per l’educazione e promozione verso le scuole e i giovani il punteggio più alto assegnabile.

Accanto alla consueta offerta degli spettacoli nei teatri gestiti e ai progetti ormai consolidati (ad esempio, le attività didattiche nei dietro le quinte, i percorsi sulle professionalità artistiche, tecniche e organizzative che ruotano intorno allo spettacolo) l’offerta quest’anno si è arricchita di due nuove proposte: Atto I. La mia prima volta al teatro dei Grandi, un progetto di avvicinamento al teatro che vuole formare spettatori consapevoli, realizzato in collaborazione con iNuovi, e i corsi per docenti dedicati all’arte di comunicare in pubblico. La proposta per le scuole è realizzata in collaborazione con il Comune di Firenze – Chiavi della Città, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, il Dipartimento Scuola e Giovani delle Gallerie degli Uffizi.

Per i giovanissimi e le loro famiglie, invece, viene proposto un calendario di appuntamenti la domenica mattina con attività che vedranno coinvolti anche iNuovi e che spaziano da letture interattive, giochi di scoperta e caccia al tesoro, pièce teatrali, tutte finalizzate a far dialogare i bambini con lo spazio in cui si trovano attraverso la fantasia e l’esperienza di gioco. Vedere fratelli, nonni, zii e genitori che, insieme ai bambini, si ri-appropriano in maniera ludica e attiva di uno spazio che è magico e speciale, anche quando le luci dello spettacolo sono spente, è il miglior modo per costruire un rapporto di vicinanza fra teatro e pubblico, di tutte le età.

Le attività di ricerca e promozione culturale della Fondazione sono curate dal Centro Studi del Teatro della Pergola, il luogo di tutela e valorizzazione del patrimonio archivistico, librario e museale del teatro, creato nel 2013 per recuperare l’esperienza di ricerca culturale della dismessa Biblioteca Teatrale Alfonso Spadoni.

La biblioteca, con oltre 15.000 volumi, e i fondi archivistici e fotografici – tra cui l’archivio dell’Accademia degli Immobili, quelli di Orazio Costa, Arnoldo Foà e Paolo Emilio Poesio – offrono un servizio di consultazione aperto a studenti, studiosi, operatori e appassionati di teatro.

Tra le numerose iniziative pensate per rendere accessibile a tutti il patrimonio della memoria custodito dal Teatro, come presentazione di libri, incontri, convegni, mostre e approfondimenti storico-culturali, si segnalano nella prima parte di stagione le attività collaterali allo spettacolo I giganti della montagna – tra cui la mostra Venuto dal Caos. Luigi Pirandello al Teatro della Pergola (16 ottobre – 3 novembre), un viaggio tra i protagonisti e le compagnie che hanno interpretato sul palcoscenico del Teatro della Pergola il teatro pirandelliano, e l’incontro di Gabriele Lavia con gli studenti universitari (28 ottobre) – e la mostra Paolo Grassi…senza un pazzo come me, immodestamente un poeta dell’organizzazione, un elogio al primo organizzatore culturale e direttore del primo teatro pubblico in Italia, in occasione dei 100 anni dalla nascita (11 novembre – 16 dicembre). Nel 2020 inaugurerà, poi, Spettatori. Il Teatro della Pergola e il suo pubblico, una mostra che ripercorre la storia del Teatro della Pergola rivolgendo il proprio sguardo sul pubblico.

 

Visto il successo registrato nella scorsa stagione, con oltre 1500 presenze, proseguiranno anche quest’anno le attività di valorizzazione turistica, che a partire da novembre consentiranno ad appassionati e turisti di visitare il Teatro della Pergola e il suo percorso museale con un calendario di visite guidate in italiano e in inglese il mercoledì, giovedì e venerdì mattina. La possibilità di scoprire i sotterranei, il palcoscenico, il backstage e i luoghi più inconsueti, di eccezionale bellezza, è modulata sulle esigenze dei partecipanti e dei richiedenti con una visita alla scoperta di percorsi segreti, meccanismi scenici, vezzi della corte medicea, scaramanzie del teatro odierno: un viaggio negli oltre 350 anni di storia del Teatro della Pergola, in un monumento fra i più antichi d’Europa, sospesi tra fatti, personaggi, aneddoti e leggende.

pergola young card

La proposta per i visitatori singoli e i gruppi interessati a prender parte a una visita collettiva condotta dal personale della Pergola ha il titolo Pergola Grand Tour (tutti i mercoledì, giovedì e venerdì, alle ore 10 e 12), il costo di 8 € l’intero e di 5 € il ridotto. In italiano e inglese, a partire dal 1 novembre fino al 30 giugno 2020.

Per visitatori esigenti, per coloro che vogliano una visita in esclusiva, per studiosi di lingua o nell’ambito di lezioni dell’Università, anche con percorsi su tematiche specifiche, il teatro della Pergola propone visite in lingua italiana, inglese e francese, e in altre lingue su richiesta. Le visite esclusive, su prenotazione, possono essere svolte in orario e date concordate, con un costo di 10 € a persona, a partire da un minimo di 10 persone.

Continua, inoltre, la collaborazione con La Compagnia delle Seggiole che propone In sua movenza è fermo, per incontrare gli attori che interpretano i personaggi chiave della storia della Pergola in una la visita spettacolo itinerante. Una domenica al mese, biglietto 15 € intero, 12 € ridotto.

La nuova stagione del Teatro della Toscana orientata ai giovani, con 13 prime nazionali e 17 produzioni

Non un semplice cartellone di spettacoli ma la ricerca costante di un rapporto col proprio pubblico, presente e futuro. Così il teatro della Pergola  presenta la nuova stagione 2019/20 puntando su 17 produzioni, eccellenze europee, giovani artisti ed esclusive italiane. Una sfida tra tradizione e innovazione portata avanti non solo nello storico spazio de La Pergola di Firenze ma anche negli altri teatri gestiti dalla Fondazione Teatro della Toscana: il teatro Era di Pontedera, il Mila Pieralli di Scandicci e il Niccolini.

Le interviste di Chiara Brilli a partire dal direttore enerale Marco Giorgetti.

Teatro della Pergola, Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ Scandicci 2019/2020

9 prime nazionali – 13 produzioni

Il domani è oggi

Il teatro come fattore attivo nella società, luogo di incontro e arricchimento. Anche nella stagione 2019/2020 la Pergola di Firenze si conferma non interessata alla semplice erogazione di spettacoli, quanto, piuttosto, alla ricerca di un rapporto con il nostro pubblico. Presente e futuro. Centrale, per tutti noi, è la costruzione e cura di una comunità coesa, raccolta attorno alla storia, proiettata nel domani, del Teatro della Pergola. Continua, quindi, l’investimento sulla qualità professionale degli artisti in cartellone, in un rapporto da sempre fruttuoso tra tradizione e innovazione, anche grazie al progetto StudioTeatro a Scandicci.

Produzioni e coproduzioni ricercano la qualità artistica attraverso i nomi di artisti riconosciuti a livello nazionale, con uno sguardo internazionale rivolto alle eccellenze europee. E si comincia proprio da un’esclusiva per l’Italia: Isabelle Huppert interprete per Robert Wilson in Mary Said What She Said di Pinckney (11-13 ottobre). Poi, Gabriele Lavia dirige e interpreta I giganti della montagna di Pirandello (24 ottobre-3 novembre). Maurizio Scaparro riallestisce con Pino Micol Memorie di Adriano di Yourcenar (5-10 novembre). Emanuele Gamba dirige Daniela Poggi in occasione di Emily Dickinson – Vertigine in altezza di Valeria Moretti (22-30 novembre). Roberto Andò dirige Gianfelice Imparato Carolina Rosi inDitegli sempre di sì di De Filippo (27 dicembre-5 gennaio). Glauco Mauri Roberto Sturno sono guidati da Andrea Baracco in Re Lear di Shakespeare (10-19 gennaio). Claudio Longhi affronta Elias Canetti ne La commedia della vanità (18-23 febbraio). Ferzan Özpetek porta a teatro le sue Mine vaganti (31 marzo-5 aprile). Quanto al ricambio generazionale attraverso il rapporto giovani/maestri, foriero di una nuova modalità produttiva, I Nuovi – Giovane Teatro della Toscana sono impegnati in un percorso di approfondimento e indagine conGiancarlo Sepe, che porta a ridare vita al suo storico The Dubliners da Joyce (14-19 aprile; 28 aprile-8 maggio).

Molte le ospitalità: classici, riletture, e drammaturgia contemporanea, tra cui Giulio Scarpati e Valeria Solarino, Silvio Orlando, Gigio Alberti e Barbara Bobulova, Renato Carpentieri, Natalino Balasso, Giuseppe Battiston, Giuliana De Sio e Isa Danieli, Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini, Vinicio Marchioni, Daniele Russo e Alessandro Gassmann, Eros Pagni.

 Pier Paolo Pacini Coordinatore Area Fiorentina – Fondazione Teatro della Toscana

Teatro Era 2019/2020

4 prime nazionali – 6 produzioni

 Il Teatro Era è!

 Le linee di sviluppo della stagione 2019/2020 del Teatro Era si diramano a partire da un rapporto solido con compagnie e nomi della scena nazionale e internazionale portato avanti dalCSRT – Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale, che ne sottolineano l’aspetto di luogo di indagine dei linguaggi teatrali contemporanei. La presenza dell’artista e registaJan Fabre, della danza firmata da Lisbeth Gruwez Claire Chevallier, dell’Odin Teatret, per arrivare agli italiani MotusEmma DanteLino MusellaPippo DelbonoAlessandro Serra, delineano un panorama ricco e fertile su cui si inseriscono l’ultima creazione Svegliami e il Progetto Oblomov di Roberto Bacci.

Fondamentale, da questa prospettiva, il lavoro costante con la drammaturgia che trova in Michele Santeramo la figura di congiunzione tra la stagione teatrale, la formazione e progetti territoriali di sempre maggior respiro come il Festivaldera, di cui Santeramo è autore centrale. Il rapporto testo/contesto ha del resto l’obiettivo di ridisegnare il territorio attraverso la spinta dello spettacolo dal vivo e attività di qualità che ripartano dal Teatro Era quale luogo riconosciuto di identità e riferimento della Valdera e possano mostrare il fare teatro anche da prospettive inedite. L’idea di attivare nel tempo una rete progettuale delle eccellenze territoriali si muove verso un ampliamento relazionale costante che sta ponendo le basi per una piattaforma di pensiero, dialogo e confronto sempre più vitale e aperta.

Si struttura infine con ancora maggior solidità rispetto al passato il profilo del Teatro della Toscana quale Teatro Nazionale in cui il Teatro Era trova – tra innovazione e tradizione – ulteriori modalità di avvicinamento del pubblico anche verso proposte immaginate per comunità di spettatori eterogenee e diversificate, moltiplicando le possibilità di incroci tra sguardi e proposte di qualità. Sotto questa spinta entrano in stagione nomi del calibro di Filippo Dini, Valeria Solarino e Giulio Scarpati, Ferzan Özpetek, Gianni Clementi, Roberto Andò, Vinicio Marchioni, Luca Zingaretti.

 Carlo Calabretta Coordinatore Area Valdera – Fondazione Teatro della Toscana

Un post a teatro: “Sêmi – senza infamia e senza lode”

?Firenze, il socio del Controradio Club ha l’occasione di diventare partecipare a “Un posta teatro” andando a vedere gratuitamente al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci lo spettacolo per poi recensirlo, i commenti e le recensioni verranno poi postate Controradio.it e sui social!

Al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, da venerdì 17 a domenica 19 maggio, StivalaccioTeatro ha presentato in anteprima nazionale “Sêmi – senza infamia e senza lode”, un thriller teatrale vestito da farsa grottesca per maschere, scritto e diretto da Marco Zoppello. Il testo è stato finalista al Premio Hystrio Scritture di Scena 2018.

“Sêmi – afferma Marco Zoppello – è un giallo surreale sulla necessità dell’individuazione del male, del nemico, sul germe della follia, sull’atto dimostrativo, sulla giustificazione della violenza, sul valore dei valori. Vogliamo raccontare – prosegue – un futuro prossimo, estremo e tragicomico: ci muoviamo in una realtà di violenza e prevaricazione, una giungla nella neve, dove il più forte cerca di distruggere il più debole, giustificando il tutto con l’ideologia”.

Alcuni soci del Controradio Club hanno avuto l’opportunità di vedere gratuitamente lo spettacolo e poi commentarlo in diretta su facebook in compagnia di Gimmy Tranquillo, e poi recensirlo. Qui di seguito i contributi:

Sêmi è una satira di natura grottesca, che si propone di mettere in scena, attraverso una scrittura accurata e brillante, un’esposizione metaforica di una delicata questione morale, quale l’inevitabile ribaltamento che ogni postura etica sembra destinata a subire, e la conseguente immersione delle azioni umane, degli individui e delle società, in un’atmosfera fluida, che non permette più di definire in modo netto bene e male (come suggerito dal sottotitolo dell’opera).Tutto questo nonostante la spasmodica necessità, per ogni posizione, di individuarne un’altra ad essa speculare, e a cui quindi contrapporsi nei suoi propositi. 
In questa operazione di denuncia, in senso concreto, quasi nessuno degli aspetti problematici della contemporaneità, quali istituzioni militari, eco terrorismo e dinamiche famigliari, viene risparmiato, suggerendo forse che questo meccanismo che affligge l’agire sia unicamente proprio del nostro presente. 
Gli intenti dell’opera sono veicolati attraverso soluzioni di scena ed espedienti narrativi di ottima formulazione, come l’utilizzo di partizioni musicali atte ad evidenziare momenti chiave e di svolta nell’azione, e di maschere di scena, che rendono il suddetto senso di grottesco, che si accompagnano anche all’ottima recitazione degli attori. (Elena e Jacopo)
Spettacolo coinvolgente nel quale lo spettatore vive gli eventi quasi come fossero reali e si svolgessero a pochi metri da lui. Efficace la scenografia, semplice ma geniale, che insieme alle maschere indossate dagli attori rende l’atmosfera leggermente fantastica e surreale. Movimenti al rallenty degni di registi hollywoodiani di grosso calibro e collegamenti video satellitari in altissima risoluzione danno un tocco particolare cambiando il ritmo della storia. infine lo spettatore con animo da detective, può anche giocare ad immaginare come sia
il volto celato dietro ogni maschera e individuare chi é che fa il “doppio gioco”. (Amedeo e Franca)

“Sêmi – senza infamia e senza lode” al Mila Pieralli di Scandicci

Al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, da venerdì 17 a domenica 19 maggio, StivalaccioTeatro presenta in anteprima nazionale “Sêmi – senza infamia e senza lode”, un thriller teatrale vestito da farsa grottesca per maschere, scritto e diretto da Marco Zoppello. Il testo è stato finalista al Premio Hystrio Scritture di Scena 2018.

“Sêmi – afferma Marco Zoppello – è un giallo surreale sulla necessità dell’individuazione del male, del nemico, sul germe della follia, sull’atto dimostrativo, sulla giustificazione della violenza, sul valore dei valori. Vogliamo raccontare – prosegue – un futuro prossimo, estremo e tragicomico: ci muoviamo in una realtà di violenza e prevaricazione, una giungla nella neve, dove il più forte cerca di distruggere il più debole, giustificando il tutto con l’ideologia”.

Nelle isole Svalbard nell’Oceano Artico, tra la Norvegia e il Polo Nord, esiste lo Svalbard Global Seed Vault, un bunker contenente la scorta mondiale di semi per scongiurare la perdita dell’intero repertorio vegetale in caso di catastrofi naturali, attacchi e atti ostili di ogni tipo. Il presidio viene ciclicamente affidato ai corpi armati della Nato. L’azione scenica si svolge durante l’ultimo giorno di presidio della delegazione italiana. Alle prime luci dell’alba, mentre fuori dalla base infuriano folate di vento, due presenze si avvicinano furtive e armate. Sono due donne, pronte a un gesto estremo: attaccare la “banca” più “ecologica” del pianeta.

Una produzione di StivalaccioTeatro e Operaestate Festival Veneto, con il sostegno di Fondazione Teatro della Toscana e La Corte Ospitale, per StudioTeatro, il programma di residenze artistiche pensato e sostenuto dal Teatro della Toscana per il Teatro Studio di Scandicci.

Lo spettacolo, scritto e diretto da Marco Zoppello, vede in scena Sara Allevi, Giulio Canestrelli, Anna De Franceschi, Michele Mori, Marco Zoppello e Matteo Pozzobon. Le maschere sono realizzate da Roberta Bianchini, mentre la scenografia è di Alberto Nonnato, i costumi di Lauretta Salvagnin, le luci Matteo di Pozzobon e l’habitat sonoro di Giovanni Frison.

“Sêmi è un ring, un luogo di scontro per fuggitivi dei più dispersi gironi infernali – dice Zoppello – i personaggi, dai tratti caricati e deformi, a metà tra il fumetto e la satira espressionista del ’900, sono dei piccoli mostri che sgomitano per trovare il loro spazio nella società, così come le antiche maschere della Commedia dell’Arte, qui trasportate e rimasticate in un futuro prossimo. Sono anche sémi – continua – nel dialetto veneto la parola descrive anche quei soggetti a cui (forse) manca una parte di senno. O forse, per qualcuno, sono tutt’altro che privi di senno, anzi, sono sementi di un’umanità che deve ancora germogliare”.

Conclude Zoppello: “Un soldato semplice deciso ad assolvere il proprio dovere a ogni costo, due giovani attiviste che ardono di passione per l’ambiente, un sergente maggiore attonito e impotente e un altro soldato, dedito alla più sfrenata ignavia, si sono dati appuntamento per porsi alcune “semplici” domande: il fine giustifica i mezzi? Chi decreta se il fine giustifica i mezzi? La Storia? Chi decide quali sono le vittime sacrificabili? La violenza è l’unica strada? Loro si interrogano, pistola alla mano, su cosa fare per cambiare il mondo secondo la propria, soggettiva, idea di ambiente, pace, giustizia, amore”.

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