🎧 Prezzario dei lavori pubblici e privati in Toscana per il 2022

Con una delibera presentata dall’assessore ai rapporti con gli enti locali, agli appalti e all’attività contrattuale, Stefano Ciuoffo, la Giunta regionale ha approvato il Prezzario dei lavori della Toscana del 2022 che avrà validità a partire dal 31 gennaio prossimo.

Il Prezzario, normalmente utilizzato da tutte stazioni appaltanti pubbliche, lo scorso anno ha trovato applicazione per la prima volta, oltre che per i lavori pubblici anche per quelli privati.

In podcast l’intervista all’assessore Ciuoffo a cura di Gimmy Tranquillo

Poi, per far fronte alle numerose richieste del territorio e per agevolarne l’utilizzo, si è deciso di integrarlo in via straordinaria di ulteriori nuove lavorazioni il cui utilizzo è previsto dal Decreto Rilancio e dal Decreto Requisiti.

“Si tratta – spiega il presidente, Eugenio Giani – di un importante strumento a disposizione degli Enti pubblici e dei cittadini, per la definizione degli appalti e per la congruità dei prezzi ai fini delle detrazioni fiscali, legate ad esempio ai lavori per l’efficientamento energetico, il restauro delle facciate, il recupero del patrimonio edilizio ed il cosiddetto “Super Bonus 110%”. Ringrazio il nostro Osservatorio dei contratti pubblici che ha lavorato intensamente per aggiornare il prezzario”.

Lo strumento è declinato provincia per provincia e contiene oltre 20.000 voci e prezzi di lavorazioni e prodotti diversi, tra i quali – appunto – quelli legati ai lavori di efficientamento energetico.

È in linea con i criteri ambientali minimi degli interventi e riguarda, ad esempio l’installazione di pannelli fotovoltaici, dei cosiddetti “cappotti” per la coibentazione delle pareti sia esterne che interne, ma anche le pompe di calore e le moderne caldaie a condensazione.

Tra le novità dell’edizione 2022 del Prezzario figurano, oltre alla creazione della Tabella dei principali prodotti da costruzione, che sarà oggetto di monitoraggio quadrimestrale o semestrale, la previsione dell’aumento delle spese generali al 16% , a pubblicazione delle percentuali di variazione dei prezzi e le nuove funzionalità presenti sul sito del Prezzario con le quali si è provveduto a rendere maggiormente fruibile il Prezzario stesso, migliorando la sua visualizzazione, facilitando la ricerca degli articoli in esso presenti e consentendo l’esportazione anche delle modifiche, delle sostituzioni, delle transcodifiche e dei nuovi articoli, che potranno essere selezionati, esportati e stampati direttamente dal sito grazie alle nuove funzionalità.

“Abbiamo consapevolmente atteso alcune settimane per la pubblicazione del prezzario 2022 – aggiunge l’assessore regionale ai rapporti con gli enti locali, Stefano Ciuoffo – perché ci eravamo resi conto che, dopo un prima fase iniziale di ascesa dei prezzi su alcune materie prime, la curva si stava gradualmente calmierando. Visto il contesto di variabilità, che durerà nel tempo, riteniamo che il monitoraggio debba prevedere verifiche almeno semestrali. Il provvedimento che abbiamo adottato mette quindi a disposizione degli Enti locali, delle imprese e dei cittadini, uno strumento pubblico, certificato e gratuito, per predisporre le gare di appalto e per orientare le loro scelte secondo criteri riconosciuti e condivisi. Voglio pubblicamente ringraziare gli uffici regionali per il puntuale lavoro fatto anche in raccordo con gli ordini professionali e con le associazioni datoriali, che hanno dato un contributo essenziale affinché il prezzario sia rispondente alle esigenze di tutti”.

E, visto il protrarsi della pandemia, al fine di un miglior utilizzo del Prezzario stesso, si è proceduto all’inserimento dell’elenco delle voci relative alle misure anticovid-19 necessarie per l’adeguamento dei cantieri pubblici, già contenute nella delibera della Giunta regionale 645 del maggio 2020.

Il Prezzario dei Lavori della Toscana è gratuitamente consultabile on line ai fini della sua esportazione e stampa in cinque formati, all’indirizzo:

http://prezzariollpp.regione.toscana.it/

Toscana, connessione: 91 i Comuni che hanno segnalato difficoltà

Continua il lavoro per migliorare la connessione internet in Toscana. Dallo scorso dicembre ad oggi, sono 91 (per un totale di 1760 segnalazioni) i Comuni che hanno inviato alla Regione una ricognizione delle proprie zone con assenza o difficoltà di segnale telefonico o di internet.

La Toscana resta una delle regioni d’Italia con una buona connessione, e già molti toscani ne usufruiscono tutti i giorni. Ma ci sono ancora dei territori dove la linea telefonica e quella di internet si muovono con difficoltà. In queste settimane è in corso la ricognizione da parte degli enti territoriali per segnalare le difficoltà presenti. Nel merito è intervenuto l’assessore alle infrastrutture digitali Stefano Ciuoffo. Ciuoffo ha affermato che i Comuni che non hanno ancora inviato la loro ricognizione lo facciano nel minor tempo possibile.

C’è tempo, infatti, fino al 31 gennaio e l’intento è quello di realizzare una fotografia più dettagliata possibile della situazione in Toscana. Sempre Ciuoffo ha spiegato che questa ricognizione è necessaria per poi richiedere e programmare gli interventi infrastrutturali di Infratel (Infrastrutture e Telecomunicazioni per l’Italia) e del Ministero.

“L’obiettivo è quello di colmare il divario digitale esistente tra i centri urbani e le cosiddette aree interne – ha spiegato ancora l’assessore Ciuoffo -. Il diritto alla cittadinanza digitale non deve essere solo un mero principio ma una realtà, indipendentemente dal luogo in cui si vive. A questo proposito chiediamo alle Amministrazioni locali di indicare anche l’operatore che fornisce servizi non ottimali.”

Per colmare il divario digitale ci sarà bisogno di una forte sinergia tra Governo ed enti locali, sfruttando le risorse del Pnrr. “Con questa prima mappatura intendiamo monitorare l’attività che Infratel porterà avanti nei prossimi mesi per la posa della fibra e chiediamo un maggiore coinvolgimento nelle scelte strategiche al Ministero”, ha affermato ancora Stefano Ciuoffo.

L’assessore ha già inviato al direttore di Infratel l’elenco delle segnalazioni giunte fin qui, e così farà all’inizio di febbraio dopo che la ricognizione si sarà conclusa. L’intento è quello di poter fornire il massimo supporto possibile da parte della Regione Toscana alle strategie ed azioni centrali legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza ed ai Fondi Strutturali, allo scopo di garantire ai cittadini toscani la massima copertura possibile a valle di tutti gli investimenti dei prossimi anni.

Le amministrazioni locali possono utilizzare il collegamento https://servizi.toscana.it/formulari/#/accesso-diretto?tipoFormulario=BUL2021_PROC_1 autenticandosi con Cns oppure con Spid per segnalare le località del loro territorio che soffrono di indisponibilità od inadeguatezza di banda larga su rete fissa (via cavo/fibra/wireless Fwa) e di segnale su rete mobile o cellulare (fonia voce e dati) al fine di condividere tali dati con i soggetti che a livello nazionale, Mise ed Infratel, che si occupano di pianificare i prossimi interventi di copertura delle aree a fallimento di mercato.

La ricognizione è coordinata dalla Direzione sistemi informativi, infrastrutture tecnologiche e innovazione della Regione Toscana e supportata nei territori da Anci Toscana.

Il Comune che ha inviato il maggior numero di segnalazioni è quello di Pelago, con 166, seguito da Fabbriche di Vergemoli con 136, San Giuliano Terme con 132, Montespertoli con 75, Fosciandora con 70, Monsummano Terme con 66, Empoli con 63, Reggello con 60, Fiesole con 50 e Barberino Tavarnelle con 50.

🎧 Partecipazione pubblica: politiche e pratiche a confronto a Firenze

Partecipazione: “Pezzi di città possono essere ridisegnati ascoltando i cittadini. La Toscana può trovare un uso vero dei percorsi partecipativi come strumento progettuale. Per questo occorrono competenze risorse e capacità di orientamento e su questo ci attiveremo”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla partecipazione Stefano Ciuoffo in occasione dell’evento promosso a Firenze dall’Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica, nell’ambito del suo decennale. Un confronto e un patto per una maggiore efficacia e inclusività dei processi partecipativi con le Regioni Emilia Romagna, Toscana e Puglia. (AUDIO intervista di Chiara Brilli)

“È molto importante che il prezioso convegno voluto dalla Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica si svolga proprio in Toscana e proprio in Consiglio regionale – dichiara il presidente dell’Assemblea legislativa della Toscana, Antonio Mazzeo. – L’obiettivo fondamentale del mio mandato è infatti di rendere sempre più l’assemblea legislativa strumento di partecipazione democratica dei toscani. Inoltre non va dimenticato che la nostra Regione sia stata una fra le principali protagoniste nella costruzione della legislazione  a sostegno della partecipazione pubblica. Ed è per questo quindi che credo che possa divenire, assieme alle altre Regioni protagoniste del confronto e cioè Emilia Romagna e Puglia, nuova spinta propulsiva per un processo di ampliamento della partecipazione, che, oggi più che mai, si dimostra non solo utile, ma anche necessario. Il mio auspicio è che da questi incontri possano arrivare indicazioni utili da tradurre in azioni concrete sia per il legislatore regionale sia per le giunte che governano le varie regioni. È indubbio, infatti, che oggi, pensiamo al crescente astensionismo elettorale, assistiamo a un pericoloso scollamento fra cittadini e politica, fra rappresentati e istituzioni. Così come è altrettanto indubbio che oggi lo sviluppo scientifico e tecnologico ci permette di utilizzare nuovi strumenti di democrazia sia diretta che delegata, come dimostra il dibattito mondiale sulla cosiddetta e-democracy e nazionale sulla raccolte di firme referendarie on-line. Siamo cioè di fronte a una nuova stagione democratica dove si vedono sia rischi che potenzialità. E credo – conclude Mazzeo – che il lavoro dell’Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica ci aiuterà a scegliere la strada per aumentare le potenzialità e ridurre i rischi”.

“La Regione Toscana – afferma l’Assessore alla Partecipazione Stefano Ciuoffo  – riconosce fin dallo Statuto, all’articolo 3, il diritto dei cittadini alla partecipazione attiva e all’elaborazione delle politiche pubbliche regionali. E’ stata la prima regione ad emanare un’apposita legge per la valorizzazione e la promozione di incontri finalizzati al coinvolgimento dei cittadini nelle scelte pubbliche e alla diffusione delle buone pratiche. Con il Protocollo, che presenteremo al convegno, tre regioni italiane decidono di fare rete per rafforzare la conoscenza e la diffusione delle buone pratiche partecipative, al fine di permettere una crescita comune. Cercheremo così – conclude Ciuoffo – di promuovere lo sviluppo e il consolidamento delle competenze collettive attraverso momenti di confronto di natura tecnica, politica, culturale, come questo, costruendo così una ‘comunità di pratiche’ (funzionari, dirigenti, amministratori, cittadini e associazioni) in grado di aumentare la propria capacità di innovazione civica tutta a vantaggio dei cittadini”.

Nel pomeriggio alle 15.00, Filomena Maggino, coordinatrice del Dipartimento per il Benessere Integrale presso Pontificia Accademia Mariana Internationalis, con l’intervento “Benessere e Partecipazione” aprirà il workshop su dodici esperienze portate dai soci di Aip2 di diverse regioni. A partire da una domanda comune – Come rendere più generativa la Partecipazione? – Daniela Scaravilli, Dimitri D’Andrea, Gilda Esposito, Jacopo Zetti intervisteranno i protagonisti, per far emergere gli ingredienti essenziali capaci di rafforzare fiducia, inclusione, efficacia nei processi partecipativi.

Le esperienze che saranno “esplorate” riguardano percorsi di coinvolgimento di vicinato a Firenze, Ravenna e Pontedera; laboratori di quartiere a Terlizzi (BA), Valdobbiadene (TV) e Roccaporena di Cascia (PG); processi di co-progettazione a scala comunale sviluppati a Senigallia (AN), Cesano Boscone (MI) e Ferrara; le reti multi-attore attivate su aree vaste dal GAL Flaminio Cesano (AN), dall’Unione Colline Matildiche (RE) e dalla Rete dei produttori di qualità del Patrimonio Dolomiti UNESCO Trentino – Friuli Venezia Giulia.

Toscana Migranti: nel 2020 sono diminuiti, -1,5%

A pagare il dazio più pesante sono state le lavoratici immigrate, pari al 44% di tutta la forza lavoro straniera, 5 punti in meno rispetto al 2017. Il decremento in toscana è tre volte maggiore che nel resto d’Italia

Lo studio è stato presentato oggi a Pisa da  Francesco Paletti e Federico Russo, redattori del capitolo regionale del Rapporto Idos 2021. “Nell’anno della pandemia gli stranieri regolarmente presenti in Toscana sono diminuiti per la prima volta dopo almeno 20 anni di crescita: sono 392.108 nel 2020, poco più di 6 mila in meno rispetto al 2019, con un decremento dell’1,5%) che è tre volte superiore a quello medio nazionale (-0,5%)”.

A pagare il dazio più pesante sono state le lavoratici immigrate, pari al 44% di tutta la forza lavoro straniera, 5 punti in meno rispetto al 2017: “Nel 2020 – spiegano paletti e Russo – il lavoro domestico occupava  in Toscana oltre 41 mila stranieri con una diminuzione rispetto all’anno precedente di circa 7 mila unità. Si tratta di posti di lavori persi che costituiscono una grande parte della complessiva diminuzione dell’occupazione straniera in Toscana e che allo stesso tempo spiegano il perché siano state le lavoratrici straniere a subire le conseguenze più dure della pandemia”.

In picchiata anche i permessi di soggiorno rilasciati dalle questure della Toscana agli immigrati non comunitari passati dai 302.305 del 2019 ai 284.343 del 2020, -5,9% in appena 12 mesi e, osservano i due ricercatori, “il rischio concreto è che la crisi economica e sociale innescata dalla pandemia abbia fatto perdere il lavoro spingendo molti immigrati verso l’area dell’irregolarità”. Il più alto numero di residenti stranieri si trova a Prato dove il 10,7% della popolazione non è italiana, un dato ampiamente superiore alla media nazionale (8,5%), che raggiunge il 18,9% sul teritorio provinciale: nella provincia di Firenze gli stranieri sono intorno al 12%, il 10,/% a Siena, il 10,5% ad Arezzo, Grosseto e Pistoia (9,9%), Pisa (9,7%), Livorno e Lucca (8%) e Massa Carrara (7,4%).

L’assessore con delega all’immigrazione Stefano Ciuoffo che ha sottolineato la necessità di “un’azione più incisiva per cambiare rapidamente la legislazione nazionale e internazionale perché con quella attuale è difficilissimo andare oltre la logica dell’emergenza”. Gli effetti della crisi determinata dal Covid si fanno sentire anche nell’occupazione con 20.000 posti di lavoro persi (la metà sono di stranieri).

“Sono preoccupato – conclude l’arcivescovo pisano, Giovanni Paolo Benotto – perché il dossier, in realtà, non ci dice che l’immigrazione è diminuita ma che rischiano di aumentare gli invisibili” ossia coloro che scivolano in una condizione d’irregolarità, con conseguente aumento del disagio e della marginalità sociale: si continua ad affrontare l’immigrazione con la logica dell’emergenza quando invece siamo di fronte a un fenomeno strutturale, di fronte al quale non si può tornare indietro”.

Banda larga in Toscana anche nelle zone “a fallimento di mercato”

“La banda larga ad alta velocità sta arrivando in tutte le aree interne della Toscana, anche in quelle considerate “a fallimento di mercato” . Così anche a San Miniato.

“Già questa è una risposta concreta a chi, da paladino del mercato libero sollecita l’intervento delle istituzioni quando questo manifesta delle palesi insufficienze”.  Si apre così una dichiarazione dell’assessore regionale alle infrastrutture digitali Stefano Ciuffo in risposta a una interrogazione orale del consigliere di Forza Italia Marco Stella centrata sulle difficoltà di connessione in alcune aree di San Miniato.

“Open fiber, la società che gestisce l’appalto, comunica che in quest’area i lavori nelle aree bianche, cioè in quelle  dove gli operatori telefonici privati non ritengono che vi sia convenienza di intervento per i privati,  finiranno a fine novembre. Ma siccome non vogliamo che restino altre aree bianche in quel territori, come Regione ci impegniamo a intervenire per risolvere i problemi anche in quei territori dove, pur essendo dichiarata e generica futura copertura privata, si registrano difficoltà adesso.  Sappiamo infatti bene quanto una rete efficiente sia decisiva per la competitività delle aziende, specie di quelle che hanno sede nelle aree interne. Ritengo quindi l’intervento pubblico necessario per garantire la cittadinanza digitale a tutti”.

Ed è proprio sulla base di questa grande azione di digitalizzazione sostenuta dal pubblico (sono 770.000 i cittadini delle aree interne coinvolti) che l’assessore orienta la sua risposta al consigliere di Forza Italia.

“Non sono uso alla polemica – afferma – ma c’è un limite che sento esser superato. Chi ha predicato e praticato l’inno alla bellezza del privato rispetto al pubblico, ne scopre oggi le conseguenze. Ai gestori privati è stata lasciata la parte remunerativa degli investimenti e oggi si sollecita lo Stato ad intervenire nelle aree “a fallimento di mercato”. Un rappresentante di Forza Italia scopre il problema e se ne erge a paladino difensore omettendo l’identità dei responsabili di queste scelte. L’inversione di questa strategia è esclusivo merito dei recenti governi a partire da quello di centrosinistra. La proprietà pubblica delle reti è una conquista di democrazia. Recupereremo il danno subito e il ritardo, ma non accetto critiche da chi è causa di tutto questo”.

In dettaglio l’intervento pubblico nelle aree bianche del comune di San Miniato, per un importo di circa 380mila euro, consiste nel collegare in fibra ottica 478 unità immobiliari nelle località Palagio, La Serra, Bucciano, Le Tombe, Bottega Genovini, Balcone visi. Le altre aree bianche individuate sono state escluse dall’intervento pubblico per dichiarata copertura di altri operatori privati (è difatti vietato l’utilizzo di risorse pubbliche laddove servizi di banda ultra larga risultino essere presenti).
“Anche in questa aree comunque – conclude Ciuoffo – la Regione Toscana si è impegnata per  cercare di affrontare e risolvere le questioni manifestate dai territori. Senza essere connessi, infatti, è sempre più difficile lavorare e vivere”.

Festa della legalità a Suvignano, tra i giovani contro le mafie

Festa della legalità:  la terza edizione si è svolta in versione ridotta per via delle restrizioni  Covid. Si è svolta a Suvignano, la tenuta nel senese strappata alla mafia, 640 ettari di terreni e una doppia dozzina di immobili, la più grande confisca avvenuta in una regione del nord Italia, sequestrata la prima volta dal giudice Falcone nel  1983 e dal 2018 restituita ai toscani ed amministrata dalla Regione attraverso Ente Terre di Toscana.

Festa della legalità, Suvignano:  “Presto, speriamo già nelle prossime settimane, partiranno i lavori per ristrutturare e attrezzare come foresteria uno degli edifici  di fianco alla villa padronale” annuncia l’assessore alla legalità della Toscana, Stefano Ciuoffo. Lì potranno essere accolti almeno una quindicina di ospiti e forse anche più, ampliando le possibilità di organizzare campi e iniziative con i ragazzi: come quelli che Arci sta organizzando proprio adesso, trentotto partecipanti in tre settimane. Sono in fase di ricostruzione anche i capannoni per il fieno distrutti da un incendio non troppi mesi fa  – “grazie all’attento lavoro della collega Stefania Saccardi e dei suoi uffici” premette l’assessore – e sono allo studio progetti, dall’allargamento dell’allevamento dei maiali di cinta senese ai fagioli locali, per ampliare l’attività agricola, cuore dell’azienda assieme a due agriturismi.

La seconda notizia interessa le iniziative rivolte ai giovani, non solo a Suvignano.  Con la variazione di bilancio di luglio la Regione ha messo infatti a disposizione altri 20 mila euro per i campi di studio e volontariato organizzati da Arci e Libera nella tenuta e 140 mila euro saranno invece la dote di un prossimo bando per le attività di educazione alla legalità nelle scuole promosse dal Terzo settore.

“Il cammino che intravediamo avanti è ancora lungo – si sofferma l’assessore Ciuoffo – ma la strada è tracciata: quella di un sostegno ad una formazione attenta e ad una nuova cultura della legalità, parte di un rinnovato civismo. E ci riempie davvero di orgoglio che Suvignano sia diventato un modello nazionale, dove l’economia (e la promozione delle attività economiche dell’azienda e di un intero territorio) si somma alla socialità”.  “Pensavamo di essere immuni – riflette l’assessore –  e non ci siamo accorti della mafia che si era infiltrata negli spazi lasciati incustoditi: qui a Siena come altrove. Come a Livorno, da dove abbiamo capito che passa la droga diretta in gran parte d’Europa.  Non possiamo però  tollerare che questo ‘altro da noi’ sia parte di noi: la civilissima Toscana non può permetterselo”.

E si deve partire dai giovani. Ne è convinto anche Bernard Dika,  consigliere del presidente Giani per le politiche giovanili, 23 anni, nel 2016 nominato “alfiere della Repubblica” dal presidente Mattarella. “Anche in Toscana c’è mafia” dice. Sono 597 i beni confiscati ad oggi tra aziende e immobili, di cui 174 già destinati.  “Non possiamo – aggiunge Dika -far finta di niente, anche se è una mafia sicuramente silenziosa e per questo più difficile forse da combattere. Le ragazze e i ragazzi del presente possono davvero cambiare le cose. Va debellato, fin dai banchi di scuola, quel senso che porta a ragionare in modo mafioso, educando a ripudiare quei disvalori che fanno sì che la mafia attecchisca anche in Toscana”.

Intervengono prima i sindaci di Murlo David Ricci e di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni, quindi il presidente della provincia di Siena e sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli e il direttore di Ente Terre Toscane Giovanni Sordi. “Le nostre azioni hanno una ricaduta su quello che ci sta attorno e la mafia, creata dall’uomo – ripete Dika -, può essere ancora dall’uomo cambiata. Sta tutto nelle nostre mani”.

 “Siamo a metà settimana ed è già stata un’esperienza intensa – racconta Alessio da Livorno, uno dei giovani del campo organizzato da Arci – E’ qualcosa assolutamente da consigliare per i giovani che vanno ancora a scuola e stanno formando la propria personalità, ma sarebbe altrettanto importante che a momenti come questi partecipasse pure chi la scuola l’ha già finita, perché è allora che forse si è meno difesi e si può smarrire la strada”. Di giovani, pur ridotti dalle restrizioni Covid, sabato a Suvignano  ce n’erano diversi. E questo è sicuramente un bel segnale.

Exit mobile version