Siria: iniziativa a Firenze per popolo curdo, ‘Europa faccia di più’

Nuova iniziativa a Firenze per sostenere il popolo curdo, sempre più in sofferenza dopo l’attacco della Turchia. Alle Murate si è svolto un dibattito nel quale è stata ribadita l’esigenza di un maggiore impegno dell’Europa per i curdi.

Nell’iniziativa a favore del popolo curdo svolta alle Murate, erano presenti anche Alessandro e Annalisa Orsetti, i genitori di Lorenzo, il 33enne fiorentino ucciso negli scontri in Siria con l’Isis mentre militava come volontario a fianco delle milizie curde.

“A Firenze – ha detto Alessandro Orsetti – ci sono sempre molte persone a seguire queste iniziative: significa che si è preso a cuore la situazione del popolo curdo”. Anche le istituzioni stanno facendo la loro parte, come il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: “Ci ha dato la sua disponibilità”, ha ribadito Orsetti spiegando che l’obiettivo è fissare “un incontro, anche con i curdi, per la prossima settimana”. Orsetti si è detto soddisfatto perché “in tutta Italia, da Roma a Milano” ci sono eventi a favore di curdi: “Credo che la loro storia – ha concluso – abbia toccato e colpito molte persone”.

Tra i presenti padre Bernardo Francesco Gianni, abate di San Miniato al Monte: “La mia presenza è per sottolineare – ha affermato – il legame con Lorenzo Orsetti, che è sepolto a San Miniato”. Secondo il vicesindaco di Firenze Cristina Giachi è necessario promuovere “azioni di sensibilizzazione con la cittadinanza” ma anche “fare pressing sul Governo perché” si riesca ad attuare una “politica di disarmo nei confronti della Turchia”. Giachi ha sottolineato che “l’Europa potrebbe fare molto di più per cambiare i destini di questo popolo”.

All’iniziativa è intervenuto anche l’artista curdo-fiorentino Fuad Aziz: “Tutto questo sta accadendo sotto il silenzio dell’Europa – ha detto -. Non basta condannare, bisogna agire e fare azioni concrete”.

Siria: Toscana approva due mozioni in difesa popolo curdo

Approvate oggi due mozioni a sostegno del popolo curdo contro l’aggressione turca. Il Consiglio regionale toscano condanna infatti l’intervento militare della Turchia nella Siria nordorientale e l’operazione, definita da molti consiglieri, di “pulizia etnica e invasione territoriale”, ai danni del popolo curdo.

La prima mozione del Consiglio regionale Toscana è sintesi di atti di Pd, Lega e Sì-Toscana a sinistra. Essa impegna la giunta regionale a “commemorare, nelle forme ritenute più opportune, la figura di Hevrin Khalaf”, già ricordata con un minuto di silenzio in apertura di lavori. Nel testo, illustrato dal consigliere Pd Francesco Gazzetti, si chiede alla giunta regionale di “rafforzare il ruolo di coordinamento degli attori del territorio che operano nella cooperazione internazionale. Il fine è di implementare tutte le azioni possibili finalizzate alla difesa del popolo curdo, perseguire la possibilità di mettere in atto forme di aiuto concreto alla popolazione curda, a partire dalla cooperazione sanitaria sul campo, continuare ogni azione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica”.
L’atto chiede inoltre di attivarsi nei confronti del Governo per “l’interruzione della fornitura di armi, corrente e futura”. La mozione presentata da Sì-Toscana sinistra, e firmata anche da Gazzetti, impegna la Giunta a promuovere gemellaggi con le città curde di Diyarbakir, Mardin e Van per diffondere e difendere i valori e i principi del multiculturalismo, dell’integrazione tra popoli e religioni diverse. “Quella in atto è una vera e propria sostituzione etnica”, ha detto il consigliere Tommaso Fattori. “Si tratta di un’azione criminale. La Turchia va sanzionata e disarmata, ne va della stabilità dell’Europa tutta”, ha concluso.

E’ iniziata la Leopolda 10, Renzi: “Non sottovalutate questo popolo”

E’ iniziata ieri la decima edizione della ‘Leopolda’: la rassegna ideata da Matteo Renzi che quest’anno, per la prima volta, non sarà targata PD, ma sarà l’occasione per presentare il nuovo simbolo e il programma della neonata “Italia Viva”.

‘Quelli che non ritrattano mai le proprie opinioni amano se stessi più che la vita’. La sentenza del filosofo francese settecentesco Joseph Joubert campeggia tra le massime a caratteri cubitali lungo la ‘navata’ centrale dell’ex stazione Leopolda di Firenze, che ospita la 10ma edizione della kermesse ideata da Matteo Renzi.

Il palco è sempre in stile ‘industrial’, ma a forma di ‘T’, protesa in mezzo al pubblico, con due poltrone di pelle dietro un tavolino basso, tre postazioni per i computer portatili, un albero, uno scaffale in metallo e il resto della scenografia consueta delle altre edizioni. Dietro il palco un megaschermo con la scritta ‘Leopolda 10 – Italia Ventinove’, nel senso di 2029, perché lo sguardo è rivolto al futuro.

“Si aprono i cancelli della Leopolda 10: tantissime persone già in fila”, ha scritto su twitter Maria Elena Boschi, capogruppo Iv alla Camera, postando due foto delle file per l’accesso alla convention renziana.

Tanti gli ospiti intervenuti ieri sera: la serata si è aperta con l’intervento del sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha dato il benvenuto della città; Maria Chiara Gadda e Tommaso Pellegrino, che sono intervenuti sul tema dell’economia circolare; Gioia Ghezzi, presidente di RGI group; David Chiaramonti, assessore del Comune di Firenze; Stefano Quintarelli e Paolo Barberis, consigliere per l’innovazione del Consiglio dei Ministri, che hanno dialogato di nuove tecnologie. Momento toccante durante la serata: è intervenuta in videoconferenza  la comandante curda  Nasrin Abdalla, che ha mostrato gli orrori della guerra in Siria.

“Le prime persone ai cancelli sono arrivate alle 6 di stamani. E già adesso c’è un fiume di gente che sta arrivando alla #Leopolda10. Non sottovalutate questo popolo: l’#ItaliaViva c’è ed e bellissima”. Lo scrive su Twitter Matteo Renzi, postando la foto della fila davanti la Leopolda, kermesse che ieri – nel giorno dell’apertura, aveva già registrato il tutto esaurito con lunghe file e attese per entrare. All’interno tutti i posti a sedere disponibili sono occupati; addirittura alcuni temerari si sono arrangiati sedendosi su dei giornali poggiati a terra.

Il programma prevede in mattinata la presentazione del Family Act da parte del ministro della Famiglia e Pari opportunità Elena Bonetti. Alle 17.30 la presentazione del simbolo Iv scelto con voto online e il battesimo del partito di Matteo Renzi.

Arci, indetta manifestazione in difesa del popolo curdo per sabato 19

Secondo quanto riportato dal comunicato rilasciato, l’Arci Toscana e l’Arci Firenze aderiscono alla mobilitazione indetta dal ‘Coordinamento Toscano per il Kurdistan’ per il prossimo sabato contro l’aggressione turca in Siria del Nord ed invitano comitati e circoli Arci della Toscana a partecipare al corteo con le bandiere dell’Associazione. La manifestazione si terrà sabato 19 alle 15.00 in piazza Santa Maria Novella a Firenze.

Il comunicato stampa ricorda che “Arci è da sempre schierata a fianco del popolo curdo, per la sua autoderminazione ed il raggiungimento dei suoi inalienabili diritti. L’escalation militare che in questi giorni sta avendo luogo nel Nord della Siria va a colpire ancora una volta la popolazione inerme, già sofferente per i lunghi anni di guerra e di lotta di liberazione dall’occupazione dell’ISIS e delle milizie fondamentaliste”.

“Il Confederalismo democratico sviluppatosi nel Rojava – continua – è un esempio di democrazia partecipativa diventata in questi anni un esempio fondamentale per chi mira a costruire una società migliore e più giusta, e ha sempre avuto il sostegno, ideale e politico, dell’Arci. Lo testimoniano i numerosissimi di eventi organizzati in questi anni di conflitto nei circoli Arci: le nostre basi hanno contribuito alla diffusione dell’esperimento sociale curdo nella Siria del Nord e hanno dato sostegno ad azioni di solidarietà come la realizzazione di un ospedale della Mezzaluna Rossa nell’area e la riabilitazione della rete idrica di tre villaggi nella regione dell’Eufrate, che ha ridato accesso all’acqua ad oltre 11000 persone”.

Arci vuole fermamente condannare “l’offensiva della Turchia nel territorio Nord-Orientale della Siria che ha già provocato molte vittime civili nelle popolazioni curda e araba già duramente provate da anni di conflitto nella regione”, e per questo ha organizzato per sabato 19 ottobre una manifestazione per stare “al fianco della comunità curda della Toscana per chiedere un’azione decisa della comunità internazionale contro la guerra, per il riconoscimento delle legittime aspirazioni di un intero popolo e in favore della popolazione civile dell’area”.

“Troppo debole la voce dell’Europa e del Governo Italiano – conclude Arci – di fronte alla tragedia umanitaria che sta avendo luogo, e che merita invece un’azione decisa e risoluta. Anche per questo Arci richiede al Governo Italiano l’immediato arresto della vendita di armi alla Turchia, l’interruzione di ogni collaborazione militare con quel paese, la richiesta, da avanzare in ambito internazionale, di istituire immediatamente una no fly zone sul territorio del nord est della Siria”.

“Occupato’ ingresso Uffizi contro attacco Turchia in Siria del Nord

Per protestare contro l’attacco della Turchia, giovani appartenenti allo Iam (Iniziativa autonoma metropolitana) hanno ‘occupato’ l’ingresso degli Uffizi a Firenze. “Uffizi bloccati per chiedere la fine dell’attacco turco alla Siria del nord”, scrivono in una nota.

Oltre una cinquantina i giovani che hanno partecipato alla protesta, tra l’ingresso del museo e il piazzale degli Uffizi. “Siamo qui per pretendere che Ue e comunità internazionale fermino il massacro portato avanti dalla Turchia. Oggi a Firenze i turisti che vengono da ogni parte del mondo non potranno ammirare la Venere di Botticelli e i tesori del Rinascimento degli Uffizi”.

“Rimanere a guardare mentre i popoli vengono massacrati sotto le bombe è distruggere quella civiltà che diciamo di rappresentare – si legge ancora nella nota di Iam -. Chi sta morendo è chi sta cercando di costruire una alternativa democratica e di convivenza pacifica in Medio Oriente. Le Sdf (Forze Siriane Democratiche), e le unità di protezione del popolo maschili e femminili YPG e YPJ, uniscono tutti i popoli del Medio Oriente nella lotta per un futuro di pace e democrazia”.
“L’Europa – prosegue la nota – non deve cedere al ricatto di Erdogan, che minaccia di aprire le porte a milioni di profughi. Il vero pericolo è che se i bombardamenti in Rojava non cesseranno, centinaia di jihadisti si riverseranno in Europa e in tutto il mondo attraverso la Turchia”.
Intervista di Chiara Brilli a Sarah, attivista di Iam

Raid Turchi in Siria: oggi manifestazione sotto consolato USA a Firenze

Alle 18.00 di oggi è prevista una manifestazione per i bombardamenti aerei turchi sul territorio del Rojava, nel nord della Siria. Il ritrovo sarà in Piazza Santa Maria Novella, per poi raggiungere il consolato USA a Firenze; l’iniziativa è promossa dall’Assemblea fiorentina per il Kurdistan.

“Il regime fascista turco di Erdogan, sconfitto alle ultime elezioni e segnato dalla crisi economica crescente, cerca di reagire alle difficoltà utilizzando l’arma del nazionalismo e della guerra contro i kurdi per recuperare consensi e mettere fine all’esperienza che si sta sviluppando in Rojava”, recita il comunicato rilasciato dall’Assemblea fiorentina per il Kurdistan che vedono una imminente guerra su quei territori, già martoriati dalla guerra allo Stato Islamico, come inevitabile conseguenza delle manovre “degli stati capitalisti e imperialisti, che cercano attraverso la guerra di espandere i propri interessi. E per fare questo, tutti gli attori regionali ed internazionali coinvolti, dagli USA alla Russia, dall’Iran alla Unione Europea, sono ben disposti a lasciare che la Turchia continui la sua guerra al movimento kurdo, dentro e fuori dai confini del paese, attraverso politiche di repressione, sostituzione etnica e di aperto sostegno a ciò che resta delle milizie jihadiste in Siria. Mentre Ankara continua ad utilizzare il ricatto dei profughi e dell’invasione migratoria come arma contro l’Unione Europea”.

“Come sta facendo da oltre 40 anni, il movimento kurdo non si arrenderà – prosegue il comunicato – Attraverso il PKK le YPG e le YPJ fà sapere che non ha intenzione di cedere alle minacce e in caso di occupazione turca difenderà il proprio territorio e resisterà come ancora resiste in Turchia”, perciò l’Assemblea tende a precisare che “come militanti internazionalisti continueremo ad opporci alle politiche di guerra e sfruttamento che i nostri governi sostengono direttamente anche quando in maniera ipocrita elogiano i kurdi per il loro contributo fondamentale nella lotta contro l’ISIS” e che sosterrà “il movimento kurdo ed il suo progetto di liberazione fondato su anticapitalismo, emancipazione di genere, ecologismo ed abbattimento delle frontiere nazionali, etniche e religiose”. “Continueremo – conclude l’Assemblea fiorentina per il Kurdistan – ad essere attivi nella solidarietà, portando con noi l’esempio di Lorenzo Orso Tekosher, giovane internazionalista morto combattendo in Rojava”.

Parteciperà a questa manifestazione anche l’Iniziativa antagonista metropolitana (Iam), che già ieri ha sfilato, con una cinquantina di persone, per le vie del centro di Firenze in segno di protesta dei raid turchi sui territori nord della Siria. “Ad essere sotto le bombe da oggi sono proprio gli uomini e le donne che hanno combattuto Isis in Siria – sottolinea in una nota l’Iam -, costruendo l’alternativa alle barbarie dello Stato Islamico, fatta di convivenza tra popoli, libertà di culto e democrazia. Sono le Ypg e le Ypj che uniscono il popolo arabo e curdo nella lotta per un futuro di pace e democrazie in Medioriente. Lo stesso futuro per il quale il nostro concittadino Lorenzo Orsetti ha donato la sua vita”.

“L’aggressione di Erdogan e il lasciapassare di Trump sono inaccettabili – prosegue la nota – e dovrebbero portare l’Ue ad intervenire per fermare il massacro in corso. Ma così ancora non è. Sarebbe doveroso che chi in questa città ha espresso massimo cordoglio per Lorenzo ‘Orso’ pochi mesi fa, il sindaco Nardella e il comune di Firenze, prendano posizione contro il massacro che la Turchia sta e vuole continuare a portare avanti”.

Il movimento ‘Fridays For Future’ si è detto a favore dell’iniziativa e parteciperà alla manifestazione, con l’obiettivo della difesa delle popolazioni colpite e della “rivoluzione ecologista del Rojava”. Come si legge dal comunicato rilasciato, nel Rojava “si sta sperimentando da anni una nuova forma di società che sfida il sistema capitalista che sta distruggendo il nostro pianeta, tenendo al centro l’ecologia, l’autodeterminazione delle donne e una democratizzazione radicale di tutti gli aspetti della vita. In questo territorio devastato dal profitto, dal disboscamento, dallo sfruttamento, dall’estrattivismo e dalle monocolture si sta tentando giorno dopo giorno di creare dal basso un nuovo equilibrio ecologico”.

“Nonostante i molti progetti in atto, come rimboschimento, creazione di riserve naturali e infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti eco-compatibile – prosegue il movimento ecologista – e l’aver impedito ad oggi a molte multinazionali come McDonald’s di aprire punti vendita e fare profitto su questi territori, le strutture dell’Autonomia Democratica sono ancora in una situazione materiale difficile, e in questo momento si trovano a dover far fronte a un attacco militare diretto che vuole distruggere questa esperienza rivoluzionaria”, perciò affermano di sentirsi “vicini ad una rivoluzione ecologica di questo tipo e ne traiamo esempio. Il Rojava non sarà una prateria per la speculazione delle grandi multinazionali che estraggono le risorse e inquinano per i loro profitti”.

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