Unisi: forse popolazioni del sud geneticamente resistenti a Coronavirus

Siena, secondo una ricerca Unisi, un particolare corredo di geni potrebbe influire sulla suscetsienatibilità o meno al nuovo coronavirus, potrebbe cioè spiegare perché alcuni individui sono molto fragili, mentre altri hanno una buona resistenza.

Potrebbe essere quest’ultimo, per esempio, il caso delle popolazioni del Sud Italia, secondo la ricerca pubblicata sulla rivista Frontiers Immunology dal gruppo di Antonio Giordano, docente di Anatomia patologica dell’Università di Siena (Unisi) e direttore dell’americano Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine di Philadelphia.

Anticipando risultati preliminari, l’articolo punta l’indice sul gruppo di geni chiamato Hla (antigene leucocitario umano), che ha un ruolo chiave nel modellare la risposta immunitaria antivirale, sia innata che acquisita: Questo, secondo gli autori della ricerca, suggerisce che “uno specifico assetto genetico, costituito da particolari varianti dei geni Hla, potrebbe essere alla base della suscettibilità alla malattia da Sars-CoV-2 e della sua severità”.

Riguardo alla diffusione dell’epidemia in Italia, Giordano rileva che “sebbene una massiccia migrazione dalle regioni colpite verso il Sud sia stata registrata prima del blocco nazionale, le regioni meridionali hanno registrato tassi di infezione molto più bassi. Tuttavia, è stato ipotizzato che il virus circolasse molto prima del lockdown nazionale. Mentre alcuni hanno proposto che condizioni climatiche più miti potrebbero aiutare a prevenire la diffusione virale, potrebbe” invece “una specifica costituzione genetica contribuire a proteggere i cittadini del Sud? Ulteriori studi caso-controllo su larga scala potrebbero far luce su questo possibile aspetto”.

Siena, 15 nuove telecamere videosorveglianza strade

Siena, prosegue il percorso avviato dal Comune per rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto alle forme di illegalità che si possono verificare sul territorio.

In queste ultime settimane, spiega il Comune di Siena, sono state installate 15 nuove nuove telecamere in varie zone della città per accrescere il sistema di videosorveglianza.

Si tratta di “Un investimento importante volto alla prevenzione e deterrenza dei reati per una Siena più sicura – informa il comune di Siena – Due telecamere sono state installate in via Custoza, tre nel tunnel del parcheggio S.Marco, otto in Fortezza e due a Ravacciano”.

Stop al Palio: Giani, solidarietà alla Siena delle Contrade

Firenze, “Solidarietà alla Siena delle contrade che quest’anno non avrà il Palio”. Così interviene il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, dispiaciuto per l’inevitabile annullamento dei Palii 2020, fermati dal Covid-19.

“Voglio esprimere la mia vicinanza ai senesi e a tutti gli appassionati di questa grande festa di popolo che non veniva interrotta dalla seconda guerra mondiale, 75 anni fa”. “Si tratta di una decisione storica ed inevitabile – aggiunge Giani – perché il Palio non è solo la corsa dei cavalli ma è festa nelle strade, nei rioni, fatta di vicinanza tra la gente e in questo momento di pandemia non si poteva proprio fare in sicurezza.”

Il presidente conclude “garantirò l’impegno della Regione a mantenere viva questa manifestazione unica, visitando appena possibile i musei delle Contrade e rilanciando la candidatura del Palio a bene immateriale tutelato dall’Unesco”.

Isolato anche in Toscana il virus Sars-Cov2

Siena, per la prima volta in Toscana è stato isolato, dal laboratorio di microbiologia e virologia dell’Aou senese, il virus Sars-Cov2.

L’isolamento del virus Sars-Cov2 è stato reso noto dalla Regione Toscana che ha spiegato che “l’importante risultato” è stato raggiunto dall’equipe guidata da Maria Grazia Cusi, che ha isolato il virus in colture cellulari da un campione risultato positivo al Covid-19, utilizzando tecniche di virologia di base.

Questo, spiega Cusi, permetterà “alla comunità scientifica di studiare l’agente patogeno, valutarne la virulenza e testare possibili farmaci antivirali e vaccini”.

“Il nostro obiettivo – aggiunge – è poter coltivare il virus su colture cellulari in quantità tali da poterlo caratterizzare e usare per valutare l’attività antivirale dei nuovi farmaci, studiare l’efficacia dei vaccini sperimentali in vivo, su modelli animali, valutare la presenza di anticorpi protettivi in soggetti immuni”.

“Molto orgoglioso” del risultato si è detto il governatore Enrico Rossi, rilevando anche che “da settimane i laboratori di microbiologia della Toscana stanno compiendo un grande lavoro. Ogni giorno analizzano migliaia di tamponi e di test sierologici. Nonostante questa mole di attività, medici come la professoressa Cusi hanno avuto anche il tempo e la capacità di isolare il virus”.

“Il risultato raggiunto – aggiunge – conferma che in Toscana la combinazione tra diagnostica, cure e sperimentazione funziona. Ed è ancora più importante che questa scoperta venga da Siena, un territorio dove la frontiera delle Scienze della vita si attesta da tempo come ambito avanzato di ricerca e impresa in relazione con il Ssr, l’Università e la politica industriale della Regione” conclude Rossi ringraziando operatori e ricercatori.

Allarme per le residenze sanitarie assistite (Rsa)

Sarteano, in provincia di Siena, nuovi casi di pazienti positivi coronavirus sono emersi tra gli anziani ospiti e il personale sanitario della casa di riposo (Rsa) comunale di Sarteano dove ben 34 tamponi sono risultati positivi sui 97 effettuati.

È quanto si apprende da fonti sanitarie che precisano che nessun visitatore esterno era più entrato nella Rsa dal 5 marzo. Le persone positive sono già state isolate e sono stati presi tutti i provvedimenti per la sorveglianza e la sanificazione dei locali e delle superfici.

Salgono così a cinque le strutture del territorio della Ausl Toscana sud est dove ci sono contagi: Bucine, Badia Tedalda, Siena, Grosseto e Sarteano. In tutte le situazioni, la stretta sinergia tra Asl e Comuni ha permesso di individuare le soluzioni più idonee per il contenimento della diffusione del virus e la messa in sicurezza dei cittadini in sinergia con i medici di medicina generale

Pisa, 56, attualmente, i casi positivi al coronavirus censiti dalla Ausl Toscana Nord Ovest nelle rsa presenti nel territorio, che comprende le province di Pisa, Massa Carrara, Lucca e Livorno.

È quanto si apprende in relazione agli ultimi dati disponibili (al 28 marzo) che riguardano 18 case di riposo dove vivono 674 anziani. I casi più numerosi sono registrati in una Rsa di Gallicano (Lucca), con una decina di positivi, e in un’altra a Pontedera (Pisa), anche qui nove casi. Nella zona di Aulla (Massa Carrara) si contano adesso 11 casi di anziani positivi al coronavirus che vivono nelle rsa di quel comune, senza considerare quelli ricoverati in ospedali.

Ospedale Siena si autoproduce gel disinfettante

Siena, oltre 50 chili di gel al giorno per la disinfezione delle mani formulato secondo le istruzioni del ministero della Salute.

Questo è il quantitativo di gel che è stato prodotto dalla farmacia oncologica dell’ospedale Le Scotte di Siena che, fin dai primi giorni di marzo, si è attivata per preparare, nei propri laboratori galenici il disinfettante per i reparti e per tutte le aree comuni dell’ospedale.

“Si tratta di un gel idro alcoolico – spiega Silvano Giorgi, direttore della farmacia oncologica – che ha lo scopo di permettere la disinfezione delle mani di tutti gli operatori e di quanti per motivi di necessità accedono alle strutture sanitarie del nostro ospedale”.

Alla produzione del prodotto disinfettante hanno collaborato anche l’Università di Siena che ha donato i componenti chimici per la preparazione e tutto il personale della farmacia.

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