Inclusione lavorativa, attivato un nuovo servizio in Toscana

Inclusione lavorativa, nasce un nuovo servizio in Toscana per facilitare i percorsi. E’ quanto prevedono le ‘linee guida per l’integrazione sociale lavoro’ che sono state approvate dalla Giunta regionale nella sua ultima seduta su proposta dell’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli. Il nuovo servizio denominato Siil (Servizio integrato inclusione lavoro) sarà rivolto alla persone in situazione di fragilità e vulnerabilità sociale in carico ai servizi, che necessitano di un approccio integrato e di sostegno per percorsi personalizzati di inclusione lavorativa e di cittadinanza.

Tutti i soggetti interessati alle tematiche del sociale e del lavoro hanno elaborato le linee guida nell’ambito di un apposito tavolo regionale sull’inclusione lavorativa. “Sulla base di quanto previsto – si spiega dalla Regione – un’equipe multidisciplinare, in ciascuno degli ambiti territoriali della Toscana, prenderà in carico le persone per definire un percorso personalizzato. Questo dovrà permettere di poter avere l’opportunità di un’integrazione socio lavorativa in una delle forme possibili. Un lavoro vero e proprio, oppure un tirocinio, una borsa di studio o una soluzione comunque pienamente compatibile con quanto verificato dall’equipe.

Il servizio non duplicherà quanto svolto in maniera analoga da realtà pubbliche già funzionanti in alcuni aree della Toscana, ma si integrerà con l’esistente. Il Siil è un servizio di secondo livello, non ad accesso diretto. I casi saranno valutati da parte di altri servizi ed enti del terzo settore. “L’obiettivo di fondo di queste linee guida – commenta l’assessora Spinelli – è quello di mettere al centro la persona e le sue potenzialità. Vogliamo realizzare un percorso di accompagnamento che non si basi solo sulle prestazioni socio sanitarie ma anche su strumenti capaci di favorire l’autonomia e l’inserimento nella vita comunitaria delle persone con vari tipi di fragilità”.

“Questo nuovo servizio – prosegue – avrà lo scopo di rafforzare le opportunità di inclusione lavorativa, in tutte le forme possibili. Sappiamo infatti come la prospettiva del lavoro sia il modo migliore di favorire l’inclusione e di sostenere le persone fragili nel superamento delle difficoltà, attivando e mettendo in rete tutte le risorse presenti sui territori e nelle comunità”.

Controradio News ore 7.25 – 18 aprile 2023

Controradio News: ultim’ora, aggiornamenti, cronaca ed eventi in Toscana nella sintesi mattutina. Per iniziare la giornata ‘preparati’

Controradio News -“Ci attendiamo che le cose procedano con assoluta regolarità, e che si possa dare una accoglienza adeguata a queste persone, che peraltro sono da diversi giorni in mare. Marina di Carrara è stata scelta come porto sicuro, ma non è certo un porto vicino”. Lo ha affermato Serena Spinelli, assessore alle politiche sociali della Regione Toscana, a proposito dell’arrivo della nave di Emergency Life Support il 19 aprile a Marina di Carrara con 55 migranti che verranno sbarcati. Spinelli ha partecipato all’incontro  convocato dal prefetto Guido Aprea. “E’ stato un incontro organizzativo – ha detto, a margine dell’assemblea ‘No al Cpr’  a Firenze -, abbiamo definito insieme al prefetto, che è il titolare dell’organizzazione dello sbarco e dell’accoglienza successiva, le modalità con cui accogliere 55 migranti”
Controradio News – “Sui Cpr chiedo una riforma perché vorrei vederli in una logica di inclusione”. Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a Siena rispondendo sul tema dei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) dopo le dichiarazioni del ministro delle infrastrutture Matteo Salvini. “Siamo la terra di Gozzini, siamo la terra dove sono state inventate le misure alternative e la rieducazione della pena, il principio costituzionale che la detenzione deve servire a formare un uomo migliore – ha aggiunto -, conseguentemente vorremmo che anche questi centri avessero queste caratteristiche”.
Controradio News – Si sono concluse le ricerche di Antonino Fedele, indagato per l’omicidio dell’ex genero Massimiliano Moneta, 57 anni, avvenuto l’11 aprile scorso nelle campagne di Vada, frazione di Rosignano Marittimo (Livorno) e ricercato da allora. L’uomo, 80 anni, si è presentato ieri alla stazione dei carabinieri di Rosignano Solvay. Trasferito a Livorno, è stato interrogato dal procuratore di Livorno Ettore Squillace Greco e dal pm titolare delle indagini e poi al termine gli è stata notificata una misura di custodia cautelare.
Controradio News – “Ciascuno tornerà nel suo alloggio, i lavori sono stimati in 15 mesi. In via Accademia del Cimento dobbiamo fare lavori importanti per la qualità della vita e la sicurezza: posso comprendere i timori dei residenti ma sono irrazionale, c’è attenzione nucleo familiare per nucleo”. Lo ha detto l’assessora alla casa di Palazzo Vecchio Benedetta Albanese che  ha ricevuto una delegazione di residenti degli appartamenti Erp in via Accademia del Cimento. Molti residenti si sono ritrovati sotto Palazzo Vecchio, mentre era in corso la seduta del Consiglio comunale, per protestare contro la scelta di effettuare un trasloco, seppur momentaneo, entro il 30 giugno. Tutto questo a causa di lavori di miglioramento antisismico ed efficientamento energetico.
Controradio News – Il consiglio comunale di Firenze vara, a maggioranza, la delibera che permette di installare pannelli fotovoltaici anche nell’area delle zone cuscinetto delle Ville Medicee di Castello e al Poggio Imperiale. Gli atti sulla variante al piano strutturale e al regolamento urbanistico e le modifiche al regolamento edilizio sono stati discussi in aula dall’assessore al bilancio Giovanni Bettarini. Per l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio “è uno snodo fondamentale per gli obiettivi di sostenibilità di Firenze”.

🎧 Non autosufficienza, dalla Regione pronti 180 milioni di euro in tre anni

L’obiettivo è accompagnare e sostenere il percorso di persone anziane e con disabilità e i percorsi di vita indipendente. Per questo la Regione Toscana stanzierà 180 milioni in tre anni sulla base del nuovo Piano regionale per la non autosufficienza 2022-2024. Questo strumento di programmazione indica gli interventi e i servizi che verranno realizzati nel triennio. Questo secondo i bisogni espressi dalle persone e dalle comunità e in un’ottica di integrazione fra il sistema sociale e quello sanitario.

Il piano per la non autosufficienza, che risponde ai criterio indicati dal piano nazionale, verrà attuato con un forte coinvolgimento delle 28 zone distretto. Tra le novità previste anche l’assunzione di 63 figure di assistenti sociali da impiegare nei servizi di presa in carico della persona. “Il piano rappresenta uno strumento concreto e capillare per la presa in cura delle persone più fragili – sottolinea il presidente della regione Toscana Eugenio Giani -. “E’ uno strumento – aggiunge – che integra gli aspetti sociali e quelli sanitari per garantire risposte più complete e che coinvolge tutti i territori, per essere il più possibile vicino ai destinatari”.

“Sono tre – evidenzia l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli – i capisaldi del piano. Migliorare la qualità, quantità e appropriatezza delle risposte assistenziali a favore delle persone non autosufficienti, con disabilità e anziane. Promuovere un sistema fondato sulla prevenzione della non autosufficienza e della fragilità. Favorire percorsi che realizzino la vita indipendente e la domiciliarità, la piena inclusione sociale e lo sviluppo delle autonomie. La volontà di fondo – prosegue – è quella di rafforzare gli strumenti a disposizione dei territori per garantire percorsi efficaci, chiari, certi”.

“Accompagnare e sostenere le persone anziane e non autosufficienti nelle proprie comunità – commenta il direttore di Anci Toscana Simone Gheri – è una priorità anche per i Comuni, che svolgono un ruolo fondamentale in questo percorso. E grazie alla collaborazione con la Regione, vogliamo portare sempre più capillarità nelle nostre politiche di welfare”.

Gli interventi del Piano per la non autosufficienza si basano sul perseguimento dei cosiddetti Leps. Sono i Livelli essenziali delle prestazioni sociali, previsti, per la prima volta, dal piano nazionale. I Leps sono definibili come l’insieme di azioni tali da garantire ai cittadini, specie a quelli più fragili, qualità di vita, pari opportunità e riduzione delle condizioni di svantaggio e vulnerabilità. In molti casi questi interventi sono già esistenti e radicati e con il nuovo piano saranno confermati. Basti pensare, per esempio, a tutta l’attività di assistenza domiciliare sociale o integrata con i servizi sanitari.

In alcuni casi, invece il piano prevede un rafforzamento. E’ il caso dei cosiddetti interventi sociali “di sollievo”, cioè a quei servizi di sostegno rivolti alla persona anziana nel momento in cui presenta, per la prima volta, una situazione di fragilità.  E’ il servizio Pronto badante, attivo in Toscana dal 2016 e che  prevede la presenza di un operatore autorizzato che garantisce un adeguato punto di riferimento. Offre informazioni sui percorsi attivabile e garantisce un primo sostegno economico per l’attivazione di un rapporto di assistenza familiare.

Con il nuovo piano questo servizio viene rafforzato e collegato capillarmente alla rete delle zone distretto per consentire una risposta più rapida e vicina. A sostegno dei percorsi attivati tramite la presenza di un assistente familiare/badante è prevista la messa a disposizione di strumenti qualificati per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta. Questo in collaborazione con l’Agenzia Regionale Toscana per l’Impiego, che garantisce l’esercizio della funzione regionale in materia di mercato del lavoro tramite la gestione dei Centri per l’Impiego.

Altro servizio che viene sostenuto con forza nel nuovo piano è quello delle cosiddette azioni di adattamento domestico.  Nel piano si parte dalla constatazione di quanto l’adattamento degli spazi, della domotica e dell’assistenza a distanza possano dare risposte fondamentali per l’ autonomia alla persona non autosufficiente.  L’intervento per adattare l’abitazione entra formalmente all’interno delle possibili risposte che i servizi possono proporre alla persona.

Il piano per la non autosufficienza prevede un capitolo ad hoc per l’assunzione di assistenti sociali. Individuando tale ipotesi come necessaria per raggiungere gli obiettivi previsti. Il personale assunto permetterà di garantire la fase della presa in carico della persona e la valutazione multidimensionale dei bisogni, sotto il profilo clinico, funzionale e sociale. Ad ogni ambito saranno garantite le risorse per l’assunzione a tempo indeterminato di almeno due assistenti sociali. In tutto saranno 63 figure.

Circa 2,2 milioni di euro. E’ quanto prevede il piano per i progetti di Vita indipendente,  in favore di persone con disabilità. Confermato anche per il prossimo triennio il progetto “In Aut”,  Indipendenza e Autonomia. E’ nato con l’obiettivo di sostenere progetti integrati e personalizzati, che consentano alle persone con disabilità, prioritariamente di giovane età, di condurre una vita autonoma. Nell’ultimo triennio quasi mille persone hanno beneficiato di questo bando, di cui oltre l’80% tra i 18 e i 44 anni.

‘Per la Sanità Pubblica!’ petizione firmata dagli assessori regionali Bezzini e Spinelli

Firenze, l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini e l’assessora alle politiche sociali e per l’integrazione sociosanitaria Serena Spinelli, hanno aderito all’appello in difesa della sanità pubblica lanciato da rappresentanti del mondo politico, sindacale e dai professionisti del mondo sanitario e sociosanitario firmando la petizione ‘Per la Sanità Pubblica!’ su Change.org.

La petizione ‘Per la Sanità Pubblica!’ è stata sottoscritta in poco più di due settimane da oltre 110 mila persone, sulle prospettive del sistema sanitario e sul rischio del superamento del modello universalistico a favore di una sanità sempre più selettiva che aumenterà le disuguaglianze nel paese e consentirà di curarsi solo a chi potrà permetterselo.

“La richiesta di adeguate risorse per la sanità pubblica – sottolinea l’assessore Bezzini – la richiesta di avere più medici, infermieri e personale sanitario ed assistenziale adeguatamente valorizzato o di rafforzare l’assistenza territoriale per dare concretezza alla presa in cura delle persone sono alcuni dei punti della petizione che trovano anche una risposta nella visione toscana e per questo ho deciso di aderire”. “Si tratta di richieste coerenti – aggiunge – anche con l’appello lanciato dalla Commissione salute in seno alla Conferenza delle Regioni sull’insufficiente livello di finanziamento della sanità pubblica”.

È necessario portare il finanziamento del fondo sanitario nazionale ai livelli almeno della media europea – continua l’assessore – servono più risorse per dare risposte alle importanti trasformazioni demografiche in atto e ad una società sempre più anziana ed esposta a patologie croniche. A questo si aggiunge la dinamica inflattiva e l’aumento dei costi dell’energia, che sottraggono risorse al sistema sanitario e aggravano ulteriormente la situazione finanziaria delle regioni”

Contro il sottofinanziamento allo studio nuovi modelli

“La Toscana è stata confermata ai vertici nazionali per i livelli essenziali di assistenza, ma il sottofinanziamento della sanità pubblica rischia di pregiudicare i risultati raggiunti – prosegue Bezzini – Per questo, oltre a rivendicare la necessità di maggiori risorse, siamo al lavoro per costruire un nuovo equilibrio tra quantità e qualità dei servizi e sostenibilità del sistema, una sfida importante che affrontiamo con coraggio puntando all’innovazione dei modelli attuali”.

La salute un diritto fondamentale, sui cui investire

“La salute – dichiara l’assessora alle politiche sociali e per l’integrazione sociosanitaria Serena Spinelli – è un diritto fondamentale dell’individuo e interesse generale della collettività, come dice l’articolo 32 della Costituzione. Per questo dobbiamo difendere, sostenere ed investire sul nostro modello di servizio pubblico e ad accesso universale, come infrastruttura portante del Paese. Questo per garantire, davvero a tutte e tutti, l’accesso alle migliori cure e assistenza possibili e anche come strumento di garanzia dei diritti delle persone e di eliminazione delle diseguaglianze”.

“Tutelare la salute delle persone e delle nostre comunità, infatti, pone la necessità di maggiori investimenti nel fondo sanitario nazionale, ma anche sullo sviluppo dell’integrazione sociosanitaria, dove il ruolo pubblico ha un valore centrale e strategico – prosegue l’assessora Serena Spinelli – Servono maggiori risorse, economiche e umane, per attivare percorsi e servizi sempre più capaci di tenere insieme le risposte ai bisogni di cura e di protezione sociale, che devono avanzare insieme per una presa in cura complessiva e che metta al centro le persone”.

“C’è bisogno di nuove soluzioni e più risorse. E di una grande mobilitazione – concludono gli assessori Bezzini e Spinelli – che coinvolga tutti coloro che hanno a cuore la sanità pubblica”.

Firmato accordo di collaborazione tra Auser e la Toscana per la promozione dell’invecchiamento attivo

Firenze, Auser, associazione di volontariato e promozione sociale per gli anziani, ha siglato un accordo con la Regione Toscana, Anci Toscana, Federsanità e le Usl della regione per promuovere l’invecchiamento attivo.

“Gli appartenenti alla terza età sono sempre più attivi, ma non ricevono l’attenzione che meriterebbero per il livello di utilità sociale che esprimono”, afferma il governatore Eugenio Giani. Così, Auser, un’associazione di volontariato e promozione sociale per gli anziani che conta 194 sedi in Toscana, ha firmato un accordo di collaborazione con la Regione, siglato anche da Anci Toscana, da Federsanità e dalle tre aziende Usl della regione.

L’obbiettivo dell’accordo sarebbe quello di promuovere uno stile di vita sano e consapevole tra gli anziani che possa aiutare l’invecchiamento attivo. “Promuovere l’invecchiamento attivo – spiega l’assessore regionale alla salute, Simone Bezzini -, organizzare corsi di formazione per favorire l’utilizzo di strumenti della sanità digitale, stimolare la partecipazione ad eventi ed attività di socializzazione per evitare fenomeni di marginalizzazione, sono solo alcune delle attività che Auser e i soggetti firmatari porteranno avanti insieme”.

In Toscana “un cittadino su quattro ha più di 65 anni”, osserva a sua volta l’assessora alle politiche sociali, Serena Spinelli, sottolineando che un uomo anziano su dieci e due donne anziane su dieci vivono da soli. L’accordo, secondo la presidente di Auser Toscana, Simonetta Bessi, “è significativo in quanto si afferma il diritto alla salute come una delle principali finalità dell’attuazione del principio costituzionale garantito alla collettività, ed è significativo perché pone l’attenzione sugli obiettivi di prevenzione e di promozione della salute”.

 

Malattie rare, a Firenze si rafforza la rete tra ricerca, pazienti e istituzioni

Malattie rare, la campagna di Uniamo arriva a Firenze Firenze. Gli assessori al diritto alla salute  Bezzini e al sociale  Spinelli sono intervenuti all’iniziativa dell’associazione nazionale Uniamo sulle malattie rare in programma oggi in aula magna a Careggi. La campagna  è l’occasione per una riflessione sulla presa in carico dei pazienti. L’ultimo giorno di febbraio ricorre la giornata mondiale sulle malattie rare e al termine dell’evento fiorentino di oggi, al capolinea della linea 1, il presidente Giani ha inaugurato uno dei tram che, per tutto il mese di febbraio, percorrerà con i colori della giornata le strade di Firenze.

Annalisa Scopinaro presidente Uniamo

 

“Ogni avanzamento del sistema deve andare di pari passo alla messa a disposizione di adeguate coperture e ad un irrobustimento del fondo sanitario nazionale”. Una regola generale e un auspicio che l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini enuncia, rivolto al Governo, anche in occasione dell’iniziativa che si è svolta il 6 febbraio a Careggi sulle malattie rare, con l’arrivo nel capoluogo toscano della campagna della federazione nazionale Uniamo, che ha visto prima un momento di riflessione sullo stato dell’arte e la presa in carico dei pazienti nell’aula magna dell’azienda ospedaliera universitaria e poi, alla fermata della tranvia lì davanti, il taglio del nastro e l’inaugurazione, con la partecipazione anche del presidente della Toscana Eugenio Giani, del tram che, per tutto febbraio, percorrerà con i colori della giornata mondiale sulle malattie rare, che ricorre l’ultimo giorno del mese, le strade di Firenze, da Scandicci a Careggi  e dall’aeroporto a piazza dell’Unità.

La Toscana è da anni terra d’avanguardia sulle malattie rare e sulla presa in carico dei pazienti che soffrono di queste patologie. “Lo ha fatto con diverse iniziative, anticipando anche la definizione dei Lea nazionali e dunque le esenzioni” ricorda l’assessore Bezzini. Già nel 2001 ha siglato un protocollo d’intesa con le associazioni per condividere la programmazione dei percorsi assistenziali di rete, rinnovato nel 2020. Ogni mese le strutture toscane emettono 370 nuovi certificati di diagnosi e 1220 piani terapeutici; e dal 2001 ad oggi sono state prese in carico 72.891 persone: il 33 per cento provenienti da fuori regione e il 29 per cento pediatrici.

Il tema di cui ora si discute – affinché il malato raro sie sempre meno orfano di ricerca, cura, supporto ed ascolto – è l’armonizzazione delle prestazioni a livello nazionale e l’aggiornamrento  dei livelli essenziali di assistenza.  “Non vi è ombra di dubbio che servirebbe, alzando l’asticella della qualità della prestazioni garantite in tutta Italia – annuisce l’assessore –. Ma occorre che contestualmente siano garantite anche adeguate coperture per assicurare questi servizi: altrimenti il rischio è che il cerino rimanga in mano alle Regioni”. “La Toscana – assicura Bezzini – nel frattempo non attende comunque quello che farà il  Governo e sulle malattie rare continua ad avere un’attenzione forte: sulla governance, ma anche attraverso la presentazione di progetti di ricerca che sono stati finanziati ad esempio, di recente, con i fondi del Pnrr”. Su cinquanta progetti in tutta Italia, sei parlano infatti toscano: saranno illustrati nel corso di un evento regionale, dedicata alle malattie rare, in programma il 27 febbraio  al Nic di Careggi.

“Il tratto distintivo che questo territorio ha verso le malattie rare – sottolinea l’assessora al sociale Serena Spinelli, anche lei intervenuta all’evento – dovrebbe essere un elemento di diritto per tutte le bambine e bambini del Paese. Mi fa molto piacere che la rete nazionale delle malattie rare, con l’associazione Uniamo, voglia interloquire con il sociale: perché per noi, come per tutte le condizioni di cronicità, rispondere alle esigenze e ai bisogni di vita delle persone con malattie rare è una sfida importante. Significa costruire assieme a loro e ai territori, insieme al terzo settore, alla scuola e al mondo del lavoro, percorsi per fornire risposte anche in termini di progetti di vita, inclusione ed aspirazione ad una legittima autonomia”.

“Siamo consapevoli della difficolta: è molto più semplice erogare prestazioni – aggiunge – , perchè siamo più abituati. Stiamo provando adesso invece a misurarci con il tema della co-programmazione e co-progettazione. Le persone vivono bene a casa loro, nel loro ambiente e nel luogo che hanno scelto. Poichè hanno necessità e diritto di avere questo, ci stiamo interrogando sull’importanza a livello territoriale di unità di valutazione che siano sempre di più multidisciplinari . Dobbiamo spingere l’idea di mettere al centro le persone”.

Per Cecilia Berni, responsabile organizzativo in Regione della Rete delle malattie rare, e Cristina Scaletti, responsabile clinico, l’iniziativa di stamani a Careggi è stata un’occasione importante di confronto e fare sistema, perchè l’acquisizione di una sempre maggiore consapevolezza collettiva e l’avanzare delle competenze sono tappe fondamentali di un viaggio da fare insieme, a fianco delle persone con malattia rara.

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