Assistenti sociali aggredite: “E’ escalation. Preoccupa la tensione sociale”, Regione annuncia tavolo per monitoraggio

Assistenti sociali aggredite, “Esprimo piena solidarietà alle assistenti sociali coinvolte in questo nuovo, grave episodio di violenza”. Si apre così una dichiarazione dell’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli a seguito dell’episodio avvenuto  nella casa della salute di Rosignano (Livorno) dove, secondo quanto riportano le cronache, due assistenti sociali sono state aggredite e minacciate da un uomo che è poi stato fermato.

“Quello che preoccupa – ha evidenziato Serena Spinelli – è il susseguirsi in questi ultimi giorni di episodi di violenza ai danni delle assistenti sociali; anche se all’origine di questi casi ci sono motivazioni che appaiono diverse, non si tratta di situazioni sporadiche, ma di segnali evidenti di una tensione sociale che sta crescendo in maniera preoccupante. E’ necessario un immediato approfondimento: le assistenti sociali sono in prima linea nel fronteggiare le richieste dei cittadini in condizioni economiche e sociali di fragilità, e quanto accade è spia di una situazione che evidentemente si sta aggravando”.

“Promuoverò quanto prima un incontro tra la Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali e le direttrici dei servizi sociali delle tre Asl per avviare un monitoraggio sulle condizioni di lavoro delle assistenti sociali, professione nevralgica del nostro sistema”, conclude.

“Convinta e piena solidarietà e viva vicinanza alle due colleghe aggredite da un uomo armato di coltello che ha tentato di uccidere una di loro all’interno della Casa della salute di Rosignano Solvay (Livorno). Si tratta di un episodio gravissimo che senza la rapida e decisa reazione delle colleghe, delle altre persone rapidamente intervenute, oltre che delle forze dell’ordine, avrebbe potuto avere ben altre tragiche conseguenze”. Così Rosa Barone, presidente del Consiglio regionale della Toscana dell’Ordine degli assistenti sociali.

“Preoccupa oltre che l’aumento del numero di aggressioni l’escalation della gravità degli ultimi episodi – aggiunge in una nota -, dalla tentata violenza sessuale al tentato omicidio. Purtroppo l’allarme da noi lanciato solo qualche giorno fa si sta confermando in tutta la sua drammaticità”.

“Non vogliamo semplificare la lettura di un fenomeno complesso – osserva ancora – ma sappiamo che tra i fattori che incidono portando a situazioni come quella odierna vi sono sicuramente la denigrazione del lavoro degli assistenti sociali e lo scollamento tra le aspettative dei cittadini e la capacità dei Servizi sociali di dare risposte adeguate”. Barone si dice preoccupata “se alle tensioni si aggiungono nuove tensioni ed il riferimento è alla vicenda della sospensione della erogazione del reddito di cittadinanza; non posso quindi che rinnovare l’appello di queste settimane affinché vada definito un piano di azione che non ci veda rassegnati ad eventi come quello odierno”.

 

Autismo: dalla Regione Toscana delibere a sostegno della rete territoriale

Autismo: un progetto per la cura delle persone autistiche, oggi la presentazione in Regione. Al centro delle delibere che puntano a sostenere con risorse e professionalità lo sviluppo di un rete territoriale, ricerca, informazione ed incremento del personale a disposizione. Oltre al collegamento con l’assessora alla politiche sociali, Serena Spinelli e al direttore regionale alla sanità della Toscana Federico Gelli, per il coordinamento delle associazioni sull’autismo in Toscana è intervenuto Andrea Laurenzi (AUDIO)

La Regione lancia un nuovo progetto dedicato alla cura delle persone autistiche, con lo sviluppo di un rete territoriale, ricerca, informazione ed incremento del personale a disposizione. I dettagli sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati in piazza del Duomo a Firenze, sede della presidenza della Regione Toscana.

Intervenuta in collegamento anche l’assessora alla politiche sociali, Serena Spinelli. Non ha potuto invece partecipare l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, impegnato in commissione  salute della Conferenza delle Regioni a Roma.

Per il coordinamento delle associazioni sull’autismo in Toscana è intervenuto Andrea Laurenzi insieme al direttore regionale alla sanita della Tiscana Federico Gelli, la dirigente del settore Anna Beltrano e il coordinatore regionale della rete Marco Armellini.

Fondamentale per la cura e l’assistenza è l’integrazione tra servizi sanitari e sociali, istituzioni educative e il mondo della scuola, per migliorare l’integrazione scolastica dei minori, anche favorendo la realizzazione di protocolli pedagogici ed educativi e lo sviluppo di esperienze di formazione al lavoro in continuità tra il percorso di istruzione e quello di formazione professionale. A tal fine è stato approvato anche un Protocollo di Intesa tra Regione Toscana, Ufficio Scolastico Regionale e ANCI per l’inclusione scolastica di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico (DSAut) e azioni integrate di orientamento, formazione e lavoro.

Migranti: la Toscana risponde a Piantedosi, accoglienza diffusa nostro modello

Migranti – “La Toscana ha strutturato negli anni questo modello, basato sull’accoglienza diffusa, e non intende tornare indietro”. Così replicano gli assessori della Toscana Stefano Ciuoffo, Serena Spinelli e Monica Monni alle dichiarazioni sulla Toscana del ministro Matteo Piantedosi durante il question time al Senato.

 

“Il modello per la gestione dell’accoglienza dei migranti che il governo Meloni ha impostato serve esclusivamente a scaricare le tensioni sui territori”: “Ciò che deve essere fatto, e che è stato finora scientificamente disatteso per ragioni di mero interesse politico ed elettorale, consiste nel mettere maggiori risorse per ampliare il modello di accoglienza integrata, il cosiddetto Sai, e permettere così ai territori una gestione diffusa, per gruppi numericamente contenuti, a cui siano dati servizi di estrema necessità, come la mediazione culturale, l’insegnamento della lingua e l’assistenza psicologica”, ribadiscono gli assessori della Toscana Stefano Ciuoffo, Serena Spinelli e Monica Monni.

“Non ci sorprende che il ministro – affermano gli assessori – abbia citato la Toscana come esempio di ‘malfunzionamento’ nell’attuale sistema di accoglienza dei migranti. Lo schema di intesa che il governo Meloni ha sottoscritto con le Regioni ha permesso al commissario e alle strutture prefettizie di intervenire per l’individuazione di centri di accoglienza straordinaria derogando da quelle che sono le disposizioni previste dal codice degli appalti. Ma tale schema” non prevede, “se non in maniera molto modesta, l’incremento delle risorse a disposizione dell’accoglienza necessarie, quelle sì, all’ampliamento dei posti disponibili”.

La Toscana, aggiungono, “sta facendo la propria parte, tenendosi in raccordo con la prefetture e le amministrazioni locali, ma non accetta che sia falsificata per ragioni di carattere politico la realtà delle cose. Sulla pelle delle persone si dovrebbe avere almeno la buona creanza di non speculare politicamente, ma di adoperarsi mettendo al centro l’interesse unico della persona, qualunque essa sia la sua provenienza, il suo colore della pelle o il suo credo religioso”.

“Le parole del ministro – concludono – ci confermano un approccio non nuovo, basato sul ‘non governo’ dei flussi e sulla reiterata emergenza, quando siamo dinanzi ad un fenomeno assolutamente strutturale che richiede politiche pubbliche di tutt’altro respiro”.  qualunque essa sia la sua provenienza, il suo colore della pelle o il suo credo religioso”. “Le parole del ministro – concludono – ci confermano un approccio non nuovo, basato sul ‘non governo’ dei flussi e sulla reiterata emergenza, quando siamo dinanzi ad un fenomeno assolutamente strutturale che richiede politiche pubbliche di tutt’altro respiro”.

Alzheimer e demenza, Toscana al lavoro per misure speciali

Alzheimer e demenza come una priorità di salute pubblica. Una scelta che emerge con forza anche in Toscana, dove la popolazione anziana è in aumento. Su 3 milioni e 700 mila abitanti, 950 mila toscani hanno più di 65 anni. Si tratta del 26 per cento della popolazione e tra questi in 85 mila, l’8 per cento, sono affetti da forme di demenza: sei su dieci da Alzheimer.

E proprio questo è stato l’argomento del primo convegno regionale dei Centri per i disturbi cognitivi e le demenze, organizzato da Regione Toscana in collaborazione con Aima (Associazione italiana malattia di Alzheimer) e con il coinvolgimento delle aziende sanitarie toscane. “Con il nuovo piano regionale per la non autosufficienza la Regione  – sottolinea l’assessora alle politiche sociali della Toscana, Serena Spinelli – conferma un’attenzione specifica riguardo a situazioni complesse e che necessitano di risposte dedicate, sia dal punto di vista residenziale che dei centri diurni e di tutti quei servizi che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone”.

“Si tratta di un percorso  – evidenzia in un messaggio l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, assente per impegni istituzionali – che la Regione Toscana ha saputo anticipare e interpretare con metodi e linguaggi innovativi, frutto della cultura e del pensiero socio assistenziale del sistema sanitario toscano e che si esprime nell’importante lavoro dei professionisti e delle professioniste impegnate in questo ambito”.

“L’Alzheimer e le demenze  – aggiunge Spinelli – sono una patologia con profondi risvolti sociali, che ha ripercussioni pesanti non solo sulla persona che ne è affetta, ma anche sui familiari e le persone vicine. Per questo serve una presa in cura complessiva, un approccio multidisciplinare e un progetto personalizzato che tenga insieme gli aspetti sanitari e sociali, coinvolgendo a pieno le famiglie, grazie a un sistema di servizi unitario e radicato sul territorio”.

Alzheimer e demenze hanno bisogno di una adeguata programmazione della rete dei servizi specialistici e diagnostico–terapeutici, di assistenza domiciliare e semiresidenziale eresidenziale quali i centri diurni e i moduli dedicati all’interno delle Rsa. Ruolo fondamentale nel percorso di presa in carico è ricoperto dai Centri per i disturbi cognitivi e le demenze. In Toscana ce ne sono quarantasette, di cui sette fanno capo alle aziende ospedaliero-universitarie: si tratta di strutture cliniche focalizzate sulla prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle diverse forme di demenza.

La Toscana è stata tra le prime Regioni in Italia a dotarsi di un piano regionale ed ha intrapreso da tempo una serie di iniziative finalizzate all’attuazione delle indicazioni nazionali e quindi alla ricerca del migliore benessere possibile per le persone afflitte da questa patologia, alla valorizzazione e al sostegno di chi li assiste e al loro coinvolgimento nel processo di cura, alla garanzia di un sistema di servizi globale, unitario, integrato, radicato nel territorio, vicino alle persone nell’ottica della qualificazione della rete esistente.

Disabilità in Toscana, numeri in aumento. I risultati del rapporto Istat

Sono circa 200mila le persone con disabilità in Toscana secondo gli ultimi dati Istat (aggiornati al 2021), una quota tendenzialmente in aumento secondo quanto emerge dal settimo rapporto sulle disabilità in Toscana, curato dall’Osservatorio sociale regionale e presentato oggi a Firenze.

Nel 2021 sono stati certificate oltre 10.173 nuove persone con disabilità in Toscana (di cui 3.844 con gravità), i servizi sociali hanno aperto 789 nuove cartelle e nelle scuole dell’obbligo si sono iscritti 787 nuovi alunni con disabilità. Complessivamente, per questo ambito, la spesa sanitaria nel 2021 è stata di 135 milioni. Per quanto riguarda l’ambito scolastico in Toscana gli alunni con disabilità nel 2022-2023 sono stati oltre 18.000, pari al 3,6% della popolazione scolastica: i posti di sostegno attivati nello stesso anno scolastico sono stati oltre 14.000. In riferimento al lavoro i soggetti con disabilità iscritti al collocamento mirato hanno superato quota 40.000.

All’interno del rapporto sulla disabilità in Toscana si trova anche un focus sul servizio ‘Dopo di noi’, il percorso per favorire l’autonomia, il benessere e la piena inclusione sociale delle persone con disabilità grave: al 31 dicembre 2022 sono state 1.808 le persone che hanno presentato richiesta di ammissione ai progetti finanziati dal fondo, con un +2% rispetto all’anno precedente. “Come Regione siamo costantemente impegnati, a stretto contatto con le Asl, i servizi sociosanitari degli ambiti territoriali, gli operatori, le professioni e il mondo del terzo settore per una presa in cura delle disabilità – ha affermato l’assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli – che sia sempre più basata sulla centralità della persona e sulla capacità di dare risposte integrate, tenendo insieme i bisogni e i diritti. L’appello che voglio fare al Governo è che la missione 5 del Pnrr aveva connesso due leggi di sistema, una è quella sulla non autosufficienza e l’altra quella sulle disabilità”.

“Le leggi sono state approvate – ha detto ancora -, la Regione era presente ai tavoli di lavoro e adesso si stanno scrivendo i decreti attuativi: serve però rimettere al centro il progetto individuale di vita ed associare il budget di salute, vuol dire mettere aumentare le risorse e smettere di frammentarle”.

🎧 Satis, un numero verde contro la tratta e lo sfruttamento

Un numero verde per segnalare le situazioni di sfruttamento. E’ quello diramato nell’ambito del progetto Satis e presentato questa mattina in Regione. I numeri del 2022 parlano chiaro: sono 203 le situazioni di sfruttamento gestite, con 567 chiamate ricevute all’800-600-500.

Satis, promosso dal Comune di Viareggio in collaborazione con la Zona Distretto Versilia e in sinergia con la Regione Toscana, e cofinanziato dal Dipartimento pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri e da molti enti locali, si occupa di contrastare i fenomeni di sfruttamento lavorativo, prostituzione e di opporsi alle attività illegali forzate come lo spaccio o i furti per conto terzi, la tratta delle persone.

In 63 casi, come reso noto in una conferenza stampa in Regione a Firenze, con il progetto Satis si è intervenuti per sfruttamento di tipo lavorativo, in 133 è stato chiesto aiuto per sfruttamento sessuale su strada, 5 persone erano vittima di sfruttamento sessuale in appartamento e 2 di matrimoni forzati. In dettaglio coinvolte 135 donne, 61 uomini e 7 trans. Per quanto riguarda i territori a Firenze nel 2022 ci sono state 51 vittime di sfruttamento. Segue Prato con 33 casi e Pisa con 24.

“I casi di tratta e di sfruttamento sono lesivi di ogni principio di dignità umana – ha dichiarato l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli -. Per questo è importante un progetto come questo che interviene laddove i diritti fondamentali di ogni essere umano vengono calpestati”.

“I dati sulle attività del progetto Satis – ha osservato l’assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini – ci confermano che per contrastare i fenomeni di tratta e sfruttamento occorre, accanto alla dimensione repressiva, la costruzione di un sistema di protezione verso chi è vittima”. “Il numero verde nasce nel 2011 in Toscana ed è collegato da sempre al sistema nazionale antitratta – ha ricordato Serena Mordini, della segreteria tecnica del coordinamento Satis Toscana -. E’ un centralino h24 a disposizione dell’utenza, delle forze dell’ordine, e delle associazioni”.

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