Burlesque e cabaret al Niccolini di San Casciano per Capodanno!

Sta per arrivare la notte di Capodanno più scintillante che ci sia, piena di lustrini, piume e paillettes! Queerlesque presenta: Burlesque & Cabaret! Uno spettacolo diretto da Sylvie Bovary. Domenica 31 dicembre al Teatro Niccolini di San Casciano Val di Pesa.

Un capodanno scintillante pieno di lustrini, piume e paillettes! Unisciti a noi per un’esperienza unica e spettacolare nel magico mondo del vero burlesque! Uno spettacolo divertente e frizzante tra teatro, danza, musica e circo contemporaneo! Di seguito il programmanel dettaglio:

Ore 20:30: Le porte del teatro di San Casciano si spalancheranno per accoglierti con un aperitivo di benvenuto esclusivo in compagnia degli artisti. Alle ore 22:00: Che lo spettacolo abbia inizio! Il maestro di cerimonia, Attilio Reinhardt, vi  condurrà in un viaggio senza tempo, attraverso scenari fantastici, piume luccicanti, abiti sgargianti e figure misteriose. Spettacoli incredibili ti incanteranno fino all’arrivo del nuovo anno!! A mezzanotte: Bollicine per un brindisi spettacolare per festeggiare l’arrivo del 2024! Lo spettacolo, diretto da Sylvie Bovary, vedrà la partecipazione di artisti di fama internazionale provenienti da tutta Europa, tra cui: La Viola Vixen, Germania, Wayne King, Germania, Adelaide, Italia, Rosabelle Selavy, Francia, Lou Safire, Inghilterra, Freida Nipples, Inghilterra,  Andy Candy, Italia e Cristiana Morelli, Italia.

Non perdere l’occasione di vivere questa notte magica e coinvolgente. Acquista subito i tuoi biglietti e preparati ad un Capodanno indimenticabile! QUI

INFO: Biglietteria (Ufficio) in Piazza della Repubblica 12, San Casciano in Val di Pesa (Fi) Orari ufficio: lunedì. martedì, giovedì e venerdì dalle 9,30 alle 13,30 – giovedì dalle 15,00 alle 19,00 – mercoledì CHIUSO Tel. 055 8256388 / 393 9829857

🎧 Steven Brown torna in Toscana con ‘Brown Plays Brown’

Steven Brown, cofondatore dei Tuxedomoon, torna in Italia per una unica data, Venerdì 22 ottobre ore 21, al Teatro Comunale Niccolini di San Casciano Val di Pesa.

Brown Plays Brown’, è il titolo del concerto, intimo e personale, che viene presentato per la prima volta in Italia, ed include sia il lavoro svolto negli anni come cofondatore della leggendaria band cult Tuxedomoon con brani da diversi album, tra cui Holy Wars and Vapour Trails, sia i suoi lavori da solista, come Brown Reads Keats, Brown Plays Tenco, Half Out.

In podcast l’intervista a Steven Brown a cura di Gimmy Tranquillo.

Le musiche sono composte ed eseguite da Brown (voce, piano, sax e clarinetto), affiancato da Luc Van Lieshout (tromba) e dal chitarrista toscano Mattia Calosci.

Il concerto è accompagnato dalla proiezione dell’opera di videoarte “Studies for Giona”, firmata da Francesco Margarolo, nata da una prima sessione di prove dello spettacolo “ti sembra giusto adirarti così?” in debutto al Fabbrica Europa Festival sabato 16 ottobre, spettacolo per il quale Brown ha firmato le musiche eseguendole live.

Come artista solista Brown ha prodotto più di dieci dischi e ha composto musiche per danza e il teatro per coreografi del calibro di Maurice Bejart, Thierry Smits, Lolita Danse, Julie Anzilotti, Claudia Skoda, ma il suo lavoro può essere apprezzato anche nelle colonne sonore per i film di registi illustri come Wim Wenders, Patrice Chereau, Patrick Degeetere, Rudolf Mestdagh, tra gli altri.

Il lavoro legato al cinema rappresenta una costante nella carriera di Brown e nel 2009 è stato invitato dal regista Albino Alvarez a comporre la colonna sonora del documentario El Informe Toledo sull’artista di Oaxaca Francisco Toledo. Nel 2010 la colonna sonora di Brown è nominata per il premio Ariel (equivalente messicano dell’Oscar) per la migliore musica, ed è stata la prima volta che un documentario è stato nominato in questa categoria.

Altri lavori legati al cinema includono colonne sonore recenti per i documentari, Maiz en Tiempos de Guerra di Alberto Cortez, Flor en Otomie di Luisa Riley e il lungometraggio Moronga di John Dickie. Con Tuxedomoon e Cult With No Name Brown ha partecipato alla colonna sonora del film Blue Velvet Revisted, un documentario sulla realizzazione di film di David Lynch.

Sindaci del Chianti a Regione, stop vendita Montepaldi

San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze, i sindaci dei Comuni del Chianti fiorentino si rivolgono alla Regione Toscana affinché intervenga per scongiurare la vendita della villa Montepaldi.

“Tutti noi firmatari – scrivono i sindaci dell’Unione comunale del Chianti fiorentino, coordinati da quello di San Casciano Val di Pesa, Roberto Ciappi – intendiamo rappresentare alla Regione la manifestazione di interesse a supportare Montepaldi nella ricerca e realizzazione per contribuire a realizzare un centro che divenga un punto di riferimento per il settore agroalimentare europeo”.

Per tenuta, che sorge a San Casciano Val di Pesa è attualmente di proprietà dell’Università di Firenze ed è un’azienda da 320 ettari di vigne e uliveti con al centro una villa rinascimentale, è stato istruito un nuovo bando con base d’asta intorno ai 14 milioni di euro.L’Ateneo ha deciso di alienare il bene lo scorso anno “per rispettare i requisiti imposti dal decreto legislativo sulle società a partecipazione pubblica”.

Un vero e proprio appello a ripensarci, a spingere l’Università a cercare una soluzione diversa. L’auspicio è di “un preciso e tempestivo interessamento da parte della Regione Toscana” spiegano i sindaci che rimangono “a disposizione per un incontro con l’organo di governo dell’Università di Firenze al fine di verificare la possibilità di trovare una soluzione alternativa alla vendita di Montepaldi e la possibilità di realizzazione un centro come più sopra illustrato”.

Villa Montepaldi, acquisita dall’Ateneo nel 1989, è anche centro della didattica e della ricerca del dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali.

🎧 Re David: Bekaert blocchi licenziamenti fino a fine giugno

La segretaria generale di Fiom Cgil nazionale, Francesca Re David, ha partecipato all’assemblea dei lavoratori presso le Laika di San Casciano Val di Pesa

“In una fase così complicata” come quella del Covid “il contatto diretto con i lavoratori è l’essenza del nostro lavoro, è irrinunciabile”. Lo ha detto Francesca Re David, segretaria generale della Fiom-Cgil, a margine dell’assemblea dei lavoratori della Laika tenutasi oggi a San Casciano Val di Pesa (Firenze).

“Chiediamo che la Bekaert, che prende la cassa Covid quindi soldi pubblici, soldi della fiscalità generale, stia dentro il blocco dei licenziamenti fino a fine giugno, e che si usi questo tempo per trovare una soluzione”. Lo ha detto Francesca Re David, segretaria generale della Fiom-Cgil, interpellata sulla situazione della fabbrica di Figline Valdarno a margine dell’assemblea dei lavoratori della Laika. “Abbiamo la fine del blocco dei licenziamenti solo per l’industria a giugno – ha spiegato – ma la Bekaert ce l’ha già prima, perché sono stati firmati i licenziamenti, non da noi, mentre c’è la cassa Covid che invece noi abbiamo firmato: non puoi chiedere la cassa Covid e contemporaneamente pensare di licenziare le persone, anche prima dello sblocco che noi comunque consideriamo inaccettabile perché prima bisogna riformare gli ammortizzatori sociali, e poi capire cosa succede coi lavoratori che sono stati considerati indispensabili”. Re David ha osservato che “una parte dei lavoratori della Bekaert, come sappiamo, sono qui alla Laika, e questo è già un fatto importante, ma rimangono gli altri circa 120 lavoratori a cui va data una soluzione”.

Re David ha illustrato i contenuti della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria metalmeccanica e ha fatto il punto anche sulle vertenze del territorio toscano. “Se in Italia la siderurgia non riparte non esiste un Recovery Plan, perché senza acciaio non si fa industria”. Lo ha detto Francesca Re David, sottolineando che dei soldi del Recovery Fund “una gran parte è sulla siderurgia”. Re David ha ricordato che “sono mesi e mesi che con questo governo, ma anche con quello precedente, e con quello precedente ancora, chiediamo un tavolo sulla siderurgia: perché c’è Piombino, c’è Taranto, c’è Terni, c’è tutto un insieme di imprese che nascono e si sviluppano con soldi pubblici, perché le imprese della siderurgia si sviluppano con le partecipazioni statali. E’ un asset strategico del nostro paese: noi siamo il secondo paese manifatturiero d’Europa, e produciamo siderurgia. Se noi rinunciamo a questo asset strategico, non c’è industrializzazione che tenga”.

“Stiamo facendo – ha ricordato – la campagna di assemblee per il rinnovo del contratto nazionale. Abbiamo firmato l’ipotesi di accordo il 5 febbraio, e l’accordo diventerà contratto dopo il voto delle lavoratrici e dei lavoratori. Stiamo facendo le assemblee in questa fase del Covid, e ci teniamo molto a farle in presenza: le stiamo facendo nei piazzali, oppure dove non è possibile invece di una ne facciamo otto per mantenere i distanziamenti, e per i lavoratori in smart working le facciamo sulle piattaforme”. Secondo Re David il nuovo contratto “è un buon contratto: è un contratto acquisitivo, che porta salario, che porta diritti, che fa la riforma dell’inquadramento, che si occupa degli appalti e della violenza di genere, quindi ha un riscontro molto positivo”

Re David ha ricordato che “abbiamo introdotto, in una categoria che è fatta per il 20-25% di donne su un milione e mezzo di lavoratori, una clausola molto importante sulle donne vittime di violenza di genere, perché viene raddoppiata l’aspettativa prevista dall’Inps, da tre mesi viene portata a sei mesi a carico dell’azienda, con la possibilità di usarla in tre anni. Viene data la possibilità alle lavoratrici di utilizzare la flessibilità di orario che preferiscono in entrata e in uscita, in part time, di non perdere la formazione in quella fase, e anche, se lo desiderano, di cambiare città e stabilimento per le imprese che hanno più stabilimenti”. Parlando del momento vissuto dalle imprese, la segretaria generale della Fiom ha spiegato che “noi abbiamo un contratto molto largo che si occupa dai siderurgici agli informatici, a tutto il manifatturiero, e le condizioni sono molto diverse. Noi abbiamo aziende cariche di straordinario, e anche questo ha aiutato a fare il contratto: la Laika, ad esempio, perché i camper hanno avuto un grande slancio, ma tutto l’elettrodomestico ha avuto un grandissimo slancio, e anche altri settori stanno lavorando, sono stata in Lombardia e in Veneto e le aziende sono piene di straordinari”.

Contemporaneamente, ha concluso Re David, “abbiamo settori profondamente in crisi: se penso a tutto quello che è legato alla mobilità, che può avere una bolla in una fase di incentivi ma le persone stanno ferme, dalle aerostrutture all’automotive noi abbiamo tantissime preoccupazioni”.

Re David ha fatto il punto anche sulle vertenze del territorio toscano a partire dalle acciaierie di Piombino e Bekaert: sentiamola

 

Covid: focolaio RSA San Casciano, 6 morti e 33 positivi

Si ampliano i numeri del focolaio Covid scoppiato nella Rsa ‘Villa San Martino’ a San Casciano Val di Pesa (Firenze): ad oggi risultano positivi 17 anziani ospiti, su 50, e 11 dipendenti (10 sanitari Oss e un animatore).

Inoltre dal 13 gennaio a oggi risultano esservi stati 6 decessi tra altre persone trovate positive al Covid sempre dentro la stessa Rsa. Lo si apprende dall’Asl Toscana Centro che precisa come nella ‘bolla Covid’, istituita dentro la stessa Rsa per separare i contagiati dagli altri, ci siano attualmente ricoverati anche cinque anziani trasferiti dalla Rsa Villa Jole di Bagno a Ripoli (Firenze) sempre perché positivi al Coronavirus. Nella rsa San Martino sono dunque 22 gli anziani curati per il Coronavirus.

Infine, come già accaduto in altre Rsa colpite da focolaio anche fra il personale addetto, all’interno della struttura è stato attivato il Gruppo di intervento rapido ospedale territorio (Girot) della Asl Toscana Centro.

Sono invece 46 in tutto gli anziani ospiti della Rsa Fossombroni di Arezzo positivi al Covid 19. Dagli ultimi tamponi effettuati sono emerse altre sette positività che
portano così a 46 il numero degli anziani contagiati mentre 32
sono risultati negativi.

I controlli hanno riguardato i residenti della RSA  risultati negativi ai precedenti test di domenica 31 gennaio che, di conseguenza, erano ancora ospitati all’interno dell’istituto cittadino. Tra i sette nuovi contagiati, sei sono asintomatici e sono stati trasferiti in un apposito reparto Covid allestito in un settore isolato della casa di riposo come previsto dai protocolli anti-contagio dove sono stati presi in carico dall’Unità speciale di continuità assistenziale della Asl in collaborazione con il personale socio-sanitario della struttura.

Una paziente di questo gruppo aveva mostrato un’alterazione dello stato di
salute e dunque è stata trasferita dalla RSA  all’ospedale San Donato di Arezzo.

Pistola imbucata nelle lettere, procura dispone accertamenti

Custodita all’interno di una fondina e in perfette condizioni. L’arma è stata casualmente trovata nei giorni scorsi da un postino dentro una cassetta delle Poste sita in una piazza di San Casciano Val di Pesa (Firenze). La procura di Firenze cerca di far luce sul ritrovamento.

Dalle prime ricostruzioni e in base alle testimonianze del postino, una volta aperta la cassetta delle lettere per raccoglierne il contenuto, l’operatore avrebbe trovato tra le missive l’arma da fuoco. Il pm di turno ha disposto accertamenti scientifici, tra cui quelli per rilevare l’eventuale presenza di impronte digitali. Altri rilievi sono mirati a ricostruire una possibile storia della pistola.

Secondo quanto appreso, la pistola avrebbe un numero di matricola leggibile, ma non sarebbe mai stata registrata. Al momento del ritrovamento non era carica. Al vaglio dei carabinieri anche le immagini riprese dalle telecamere della zona dove si trova la cassetta delle Poste

Exit mobile version