Sab 20 Apr 2024

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🎧 Re David: Bekaert blocchi licenziamenti fino a fine giugno

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🎧 Re David: Bekaert blocchi licenziamenti fino a fine giugno
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La segretaria generale di Fiom Cgil nazionale, Francesca Re David, ha partecipato all’assemblea dei lavoratori presso le Laika di San Casciano Val di Pesa

“In una fase così complicata” come quella del Covid “il contatto diretto con i lavoratori è l’essenza del nostro lavoro, è irrinunciabile”. Lo ha detto Francesca Re David, segretaria generale della Fiom-Cgil, a margine dell’assemblea dei lavoratori della Laika tenutasi oggi a San Casciano Val di Pesa (Firenze).

“Chiediamo che la Bekaert, che prende la cassa Covid quindi soldi pubblici, soldi della fiscalità generale, stia dentro il blocco dei licenziamenti fino a fine giugno, e che si usi questo tempo per trovare una soluzione”. Lo ha detto Francesca Re David, segretaria generale della Fiom-Cgil, interpellata sulla situazione della fabbrica di Figline Valdarno a margine dell’assemblea dei lavoratori della Laika. “Abbiamo la fine del blocco dei licenziamenti solo per l’industria a giugno – ha spiegato – ma la Bekaert ce l’ha già prima, perché sono stati firmati i licenziamenti, non da noi, mentre c’è la cassa Covid che invece noi abbiamo firmato: non puoi chiedere la cassa Covid e contemporaneamente pensare di licenziare le persone, anche prima dello sblocco che noi comunque consideriamo inaccettabile perché prima bisogna riformare gli ammortizzatori sociali, e poi capire cosa succede coi lavoratori che sono stati considerati indispensabili”. Re David ha osservato che “una parte dei lavoratori della Bekaert, come sappiamo, sono qui alla Laika, e questo è già un fatto importante, ma rimangono gli altri circa 120 lavoratori a cui va data una soluzione”.

Re David ha illustrato i contenuti della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria metalmeccanica e ha fatto il punto anche sulle vertenze del territorio toscano. “Se in Italia la siderurgia non riparte non esiste un Recovery Plan, perché senza acciaio non si fa industria”. Lo ha detto Francesca Re David, sottolineando che dei soldi del Recovery Fund “una gran parte è sulla siderurgia”. Re David ha ricordato che “sono mesi e mesi che con questo governo, ma anche con quello precedente, e con quello precedente ancora, chiediamo un tavolo sulla siderurgia: perché c’è Piombino, c’è Taranto, c’è Terni, c’è tutto un insieme di imprese che nascono e si sviluppano con soldi pubblici, perché le imprese della siderurgia si sviluppano con le partecipazioni statali. E’ un asset strategico del nostro paese: noi siamo il secondo paese manifatturiero d’Europa, e produciamo siderurgia. Se noi rinunciamo a questo asset strategico, non c’è industrializzazione che tenga”.

“Stiamo facendo – ha ricordato – la campagna di assemblee per il rinnovo del contratto nazionale. Abbiamo firmato l’ipotesi di accordo il 5 febbraio, e l’accordo diventerà contratto dopo il voto delle lavoratrici e dei lavoratori. Stiamo facendo le assemblee in questa fase del Covid, e ci teniamo molto a farle in presenza: le stiamo facendo nei piazzali, oppure dove non è possibile invece di una ne facciamo otto per mantenere i distanziamenti, e per i lavoratori in smart working le facciamo sulle piattaforme”. Secondo Re David il nuovo contratto “è un buon contratto: è un contratto acquisitivo, che porta salario, che porta diritti, che fa la riforma dell’inquadramento, che si occupa degli appalti e della violenza di genere, quindi ha un riscontro molto positivo”

Re David ha ricordato che “abbiamo introdotto, in una categoria che è fatta per il 20-25% di donne su un milione e mezzo di lavoratori, una clausola molto importante sulle donne vittime di violenza di genere, perché viene raddoppiata l’aspettativa prevista dall’Inps, da tre mesi viene portata a sei mesi a carico dell’azienda, con la possibilità di usarla in tre anni. Viene data la possibilità alle lavoratrici di utilizzare la flessibilità di orario che preferiscono in entrata e in uscita, in part time, di non perdere la formazione in quella fase, e anche, se lo desiderano, di cambiare città e stabilimento per le imprese che hanno più stabilimenti”. Parlando del momento vissuto dalle imprese, la segretaria generale della Fiom ha spiegato che “noi abbiamo un contratto molto largo che si occupa dai siderurgici agli informatici, a tutto il manifatturiero, e le condizioni sono molto diverse. Noi abbiamo aziende cariche di straordinario, e anche questo ha aiutato a fare il contratto: la Laika, ad esempio, perché i camper hanno avuto un grande slancio, ma tutto l’elettrodomestico ha avuto un grandissimo slancio, e anche altri settori stanno lavorando, sono stata in Lombardia e in Veneto e le aziende sono piene di straordinari”.

Contemporaneamente, ha concluso Re David, “abbiamo settori profondamente in crisi: se penso a tutto quello che è legato alla mobilità, che può avere una bolla in una fase di incentivi ma le persone stanno ferme, dalle aerostrutture all’automotive noi abbiamo tantissime preoccupazioni”.

Re David ha fatto il punto anche sulle vertenze del territorio toscano a partire dalle acciaierie di Piombino e Bekaert: sentiamola

 

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