Persona muore travolta da un treno. Disagi nella circolazione

Scarlino, un tragico incidente si è verificato nella mattina di oggi, giovedì 22 dicembre, in Maremma.

Poco dopo le 7.00 di questa mattina una persona è stata investita da un treno regionale tra Scarlino e Gavoranno, nel Grossetano. Dalle prime notizie sembra che l’impatto sia stato tale da causare la morte della persona sul colpo. Il treno viaggiava lungo la tratta che collega Grosseto a Pisa. Al momento non si conoscono ancora le generalità della vittima dell’incidente. La polizia ferroviaria e l’autorità giudiziaria sono subito intervenute sul posto e sono immediatamente partiti i rilievi e gli accertamenti per comprendere le dinamiche dell’accaduto.

A causa dell’incidente, la circolazione ferroviaria è stata prima interrotta in entrambe le direzioni e, intorno alle 9.30, è stata riaperta con il passaggio su un solo binario. Trenitalia ha infatti comunicato, intorno alle 7.10 di questa mattina: “La circolazione è sospesa per l’investimento di una persona tra Scarlino e Gavorrano. Richiesto l’intervento dell’Autorità Giudiziaria per gli accertamenti previsti dalla normativa vigente. I treni Alta Velocità, InterCity e Regionali possono registrare ritardi. I treni Regionali possono subire cancellazioni e limitazioni di percorso”.

Per compensare il disagio per i pendolari, è stato attivato un servizio di bus sostitutivi tra Campiglia, in provincia di Livorno, e Grosseto.

Approvato il bilancio del Consiglio Regionale per il triennio 2023-2025

Toscana, approvato a maggioranza il bilancio di previsione finanziario del Consiglio Regionale per il triennio 2023-2025.

“Abbiamo deciso di non chiedere alla Giunta niente di più rispetto agli anni scorsi, cioè 22,34 milioni, come fabbisogno del Consiglio regionale – ha spiegato in aula il presidente dell’assemblea Antonio Mazzeo – anche a fronte dell’aumento dei costi dell’energia, l’inflazione in crescita, l’aumento dei prezzi dei prodotti per beni e servizi come della pandemia e dallo scoppio della guerra in Ucraina. Allo stesso tempo abbiamo contenuto i costi”. Mazzeo ha poi spiegato che una delle prime poste di bilancio è “frutto di una scelta dell’aula, quella di ripensare la rivalutazione Istat dei vitalizi. Se non l’avessimo fatta, oggi avremmo 600mila euro in più sul bilancio”.

Inoltre, ha detto, “abbiamo introdotto due giornate di lavoro agile per gli uffici a palazzo Bastogi per ridurre i consumi energetici, e questo consentirà un risparmio di 100mila euro l’anno”. Mazzeo ha ricordato che è stata data copertura a diverse leggi di iniziativa del Consiglio regionale come “il premio architettura con 30mila euro, il premio innovazione con 100mila euro, la scuola di formazione politica con 100mila euro e la festa dell’Europa con 50mila euro”. A margine della seduta, dopo il voto di approvazione, il presidente Antonio Mazzeo ha parlato del “risultato di un lavoro collettivo di tutto l’ufficio di presidenza che ci ha permesso di risparmiare oltre un milione sui costi della politica e destinare queste risorse, prioritariamente, ai giovani e alle donne toscane. La politica deve essere sempre al servizio dei cittadini e cercare il più possibile di dare risposte ai problemi concreti che, in questo momento storico, stanno vivendo tante famiglie”.

Livorno: la nave Life Support entra in porto

Livorno, intorno alle 5.50 di questa mattina la Life Support, la nave ONG con a bordo 142 migranti, ha fatto il suo ingresso nel porto scortata da una motovedetta della Capitaneria per attraccare alla banchina 75.

Una volta attraccata alla banchina, sono state avviate sotto la pioggia le operazioni previste per lo sbarco dei 142 migranti a bordo. È quindi salito sulla nave il personale dell’Ufficio di sanità marittima e di frontiera per i primi accertamenti sanitari e anche per i primi contatti col medico di bordo, il quale ha già assistito e visitato i migranti durante la navigazione. L’area dedicata a Life Support è presidiata dalle forze dell’ordine. Sul posto è presente anche il prefetto Paolo D’Attilio e le assessore regionali Monia Monni (Protezione civile) e Serena Spinelli (Sociale). Inoltre, una lunga linea di allestimenti da campo contraddistingue il personale della Protezione Civile Regionale – tra cui Misericordie, Anpas, Croce Rossa – pronto a ricevere i migranti.

La Protezione Civile della Regione Toscana infatti si sta adoperando fin dalla notte scorsa a supporto della prefettura per lo sbarco delle navi ONG con migranti a bordo. È stata attivata la Colonna mobile regionale per l’installazione, direttamente sul molo del porto, di un presidio medico avanzato della funzione sanità, e di una serie di strutture a supporto della questura e della prefettura per l’identificazione e lo smistamento dei migranti sbarcati. L’operazione è stata condotta con il supporto di Misericordie, Cri, Anpas e Vab, e con la collaborazione del volontariato locale gestito dal Comune di Livorno.

Il presidio medico avanzato si compone di una tenda principale dedicata al triage dei migranti sbarcati, con annessi sala per “codici rossi” e area pediatria, oltre che due strutture separate per l’isolamento dei casi clinici più complessi e potenzialmente contagiosi. La parte di supporto logistico si compone invece di quattro tende principali, a supporto delle procedure di riconoscimento effettuate dalla Questura, e per dare il necessario aiuto materiale e psicologico ai migranti. La Sala operativa mobile e una unità di Svs per la gestione del vettovagliamento completano il quadro delle installazioni, oltre a strutture logistiche specifiche per la distribuzione degli abiti e per le funzioni di servizio.

Dai primi accertamenti e dati arrivati, sulla Life Support sono presenti una trentina di casi di scabbia. Inoltre un giovane di 25 anni con febbre alta e resistente alle terapie è stato ricoverato in ospedale. Per il resto, come segnalano dal Comune di Livorno, la situazione dei migranti sembrerebbe buona, sia dal punto di vista sanitario che psicologico.

Le dichiarazione dell’assessora regionale alla Protezione Civile per la Toscana Monia Monni

In merito alle prime operazioni di soccorso per la nave ONG Life Support l’assessora regionale alla Protezione civile per la Toscana, Monia Monni, riferisce: “Ci dicono da bordo che le condizioni di salute sono generalmente buone. Ci sono casi di scabbia, che un paziente ha bisogno di immediato soccorso e per questo sarà immediatamente portato in ospedale. Fanno tutti i tamponi Covid. Ci sono minori non accompagnati che già hanno trovato ospitalità in strutture ricettive in Toscana. Gli altri a bordo saranno, come noto, smistati tra regioni italiane diverse”.

“Abbiamo messo in campo un percorso dedicato alle donne con bimbi molto piccoli. Ci sarà un ginecologo e verrà fornito servizio di supporto psicologico – aggiunge l’assessora Monni -. Abbiamo provato a tenere insieme il sistema di efficienza della Protezione Civile con un po’ di umanità. Ci dicono che il viaggio è stato impegnativo ed estenuante, reso più lungo dalla scelta del Governo di assegnare lo sbarco al porto di Livorno. C’è stato un dispiegamento di forze da parte di tutti i dipartimenti civili e regionali molto intenso”.

“Le condizioni a bordo sono relativamente buone rispetto alla provenienza di queste persone che affrontano viaggi lunghi e difficili cui sono sottoposti. Peraltro la scelta di Livorno ha allungato di diversi giorni questa sofferenza – ha ancora detto l’assessora regionale Monia Monni -. Sono disidratati e ci sono diversi casi di scabbia e stiamo verificando eventuali positività al Covid perché in questi casi andranno organizzati percorsi separati. C’è una persona che necessita di un ricovero in ospedale così ci hanno segnalato dalla nave, ma è una condizione anche questa da verificare”.

Ci sono cinque donne due con bambini molto piccoli – ha aggiunto -. Un bimbo e una bimba sotto i due anni e per loro abbiamo previsto un percorso separato ed è previsto un ginecologo perché c’è anche una donna incinta di sette mesi oltre a un punto di supporto psicologico perché solitamente le donne vengono da storie particolarmente dure. Gli sarà dato da mangiare e già a bordo vengono vestiti con abbigliamento idoneo alla temperature dalla Croce Rossa perché ci dicono che sono praticamente nudi e scalzi. In Toscana – ha proseguito – rimarranno i 26 minori non accompagnati che saranno distribuiti in strutture idonee tra tutte le province. Per loro è stato complesso trovare una sistemazione. Il prefetto aprirà una struttura straordinaria mentre gli altri posti li abbiamo trovati grazie ai contatti diretti della Regione con la rete di volontariato e terzo settore”.

“Abbiamo montato il campo in pochissime ore – conclude -. Oltre 70 persone stanno lavorando, tra volontari e personale sanitario. Per noi è la prima volta che ci troviamo ad affrontare questa situazione. Come sapete il porto di Livorno non è certamente il più vicino rispetto alle rotte migratorie. Abbiamo dato segnale di apertura, solidarietà e competenza. La Toscana ha fatto la sua parte“.

Tour de France: ‘Grand départ’ fra Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte

Firenze, è arrivata la comunicazione ufficiale: nel 2024 l’Italia per la prima volta ospiterà la partenza del Tour de France, la cosiddetta ‘Grand départ’, fra Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte.

Il percorso delle prime tre tappe della Grande Boucle 2024 è stato svelato ieri, 21 dicembre, con un evento a Firenze dal direttore del Tour de France di ciclismo, Christian Prudhomme; dal sindaco, Dario Nardella, e dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Si inizierà con la Firenze-Rimini, nel nome di due vincitori del Tour, come Gino Bartali e Gastone Nencini: una tappa da 205 chilometri con 3.800 metri di dislivello, e l’insidiosa salita del colle di San Marino a 7 chilometri dall’arrivo. Seguirà la Cesenatico-Bologna, tappa di 200 km appetibile per gli scattisti e con due passaggi dalla salita di San Luca (1,9 km con pendenza del 10,6%) prima dell’arrivo. La terza tappa, Piacenza-Torino, nei suoi 225 chilometri attraverso tre regioni comprenderà alcune delle strade della Milano-Sanremo, e proporrà un arrivo da velocisti.

“Il Tour de France non è mai partito dall’Italia in 120 anni, ed era una specie di anomalia, di incongruenza”, ha detto Prudhomme, sottolineando che “l’Italia è un grande Paese di ciclismo, un Paese appassionato, un Paese magnifico, un Paese che ci offrirà terreni sportivi molto interessanti e la bellezza dei suoi paesaggi. Ci saranno luoghi che sono patrimonio mondiale dell’umanità nei tre giorni del Tour de France in Italia: naturalmente, il centro storico di Firenze, i portici di Bologna per esempio, o i paesaggi vitivinicoli del Piemonte”.

Secondo il sindaco Dario NardellaÈ un evento storico, mai successo prima che il Tour partisse dall’Italia, e doppia soddisfazione perché parte da Firenze. Ringrazio Christian Prudhomme, direttore del Tour, perché hanno creduto nella candidatura italiana – ha affermato -, e il presidente Bonaccini che ha subito sostenuto la candidatura italiana con la costruzione di queste tre tappe e tutte le figure istituzionali che ci hanno seguito. È stato un grande lavoro di squadra, è un sogno che si realizza perché siamo di fronte all’evento sportivo più seguito al mondo dopo le Olimpiadi e il Mondiale di calcio quindi per Firenze è una promozione straordinaria, come mai abbiamo visto”.

“Con Nardella abbiamo inseguito un sogno e grazie a Prudhomme siamo riusciti a realizzarlo”, ha detto Bonaccini.

Pronto soccorso Siena: nuove misure per sovraffollamento

Toscana, nuove misure per gestire il sovraffollamento del pronto soccorso dell’ospedale Le Scotte di Siena. Tra queste l’ambulatorio “See and treat”, gestito da personale infermieristico.

L’ambulatorio “See and treat”, aperto al pronto soccorso di Siena,è un nuovo servizio, attivato con professionisti che hanno seguito una specifica formazione, per trattare i casi clinici con codice minore. Il servizio è attivo nelle ore diurne, tutti i giorni della settimana, e si svolge in un ambulatorio dedicato adiacente al triage.

“Un significativo volume di casistiche degli accessi al pronto soccorso appartengono ai codici 4 o 5, cioè codici minori – spiega in una nota la direttrice sanitaria, Maria Francesca De Marco -. Fra questi alcuni casi presentano situazioni cliniche che possono essere risolte direttamente nella zona accoglienza/triage, evitando lunghe attese per gli utenti che presentano condizioni lievi e non urgenti. Una soluzione particolarmente utile soprattutto in periodi di sovraffollamento come quello in corso, a causa dell’aumento di casi covid, influenza e infezioni respiratorie”.

Dopo la fase di triage che definisce il caso come trattabile con il See and treat, l’utente viene immediatamente accolto nella zona dedicata, dove l’infermiere esegue l’accertamento e le necessarie prestazioni adeguate alla risoluzione del problema. I protocolli prevedono anche la possibilità da parte dell’infermiere del See and Treat, se necessario, di avviare il paziente ai percorsi “Fast track”, ovvero un modello di risposta assistenziale alle urgenze minori che si presentano in pronto soccorso”.

“Si applica a quei pazienti -conclude- che presentano segni e sintomi riconducibili generalmente a situazioni di non urgenza che possono essere risolte dalla valutazione di un singolo specialista. Nel pronto soccorso di Siena sono attivi il Fast track otorinolaringoiatrico e quello dermatologico”.

Gkn, piano reindustrializzazione ‘dal basso’

Firenze, un piano di reindustrializzazione ‘dal basso’, con il fotovoltaico e la mobilità sostenibile tra le varie proposte in campo per ridare futuro allo stabilimento ex Gkn di Campi Bisenzio.

Il piano, realizzato dal Comitato tecnico scientifico solidale Gkn, che riunisce anche ricercatori e docenti del Sant’Anna di Pisa, è approvato all’unanimità dai lavoratori.

Tra le varie ipotesi, spiega una nota, c’è la produzione di pannelli fotovoltaici di nuova generazione, con il coinvolgimento in partenza di almeno 130 addetti dell’ex Gkn, e anche un focus specifico sulla produzione di cargobike, che non richiede brevetti specifici e che coinvolgerebbe le competenze già esistenti tra i lavoratori.

Il progetto sul fotovoltaico prevederebbe diverse fonti di finanziamento, tra cui forme di azionariato popolare, fino al product crowdfunding e alla partecipazione a bandi pubblici. Per la Rsu “questo piano di rilancio articolato è il risultato dell’autorevolezza della mobilitazione che ha visto protagonisti un collettivo di lavoratori, le competenze solidali e un intero territorio”.

Ma, per la Rsu. “il tempo però non è neutrale e diventa ora più che mai necessario che le istituzioni, a cominciare da Regione Toscana, Invitalia, Cdp, dagli stessi ministeri interessati, si attivino immediatamente perché queste opportunità di reindustrializzazione vengano messe a terra. Perdere ulteriore tempo significa contribuire non solo al fallimento di questo piano di rilancio, ma impedire di poter accedere agli ammortizzatori sociali che sarebbero previsti”.

Un problema, quello della sostenibilità economica per i lavoratori, affrontato dal Collettivo di fabbrica facendo appello a tutto il sistema creditizio etico e solidale del territorio per creare una linea di credito in anticipo dello stipendio che per gli operai “deve essere regolarmente pagato”.

Banca Etica ha messo a disposizione 150mila euro attraverso il Fondo Etica Sgr, su cui il Collettivo di fabbrica ha deciso di fare intervenire la propria cassa di resistenza con donazioni a questo finanziamento, per realizzare un prestito ponte che risulti sostanzialmente senza costi per i lavoratori coinvolti.

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