Sparati colpi di fucile a case e auto nel Chianti: scattato sistema di alta sicurezza. Abitanti si barricano nelle loro dimore

Radda in Chianti, nella mattinata di oggi, 9 dicembre, una situazione che ha del surreale e che ci si augura di vedere solo nei video game si è verificata nel comune in provincia di Siena.

Mentre camminava lungo le strade cittadine, un uomo ha iniziato a sparare colpi con un fucile caricato a pallettoni contro case e auto in sosta. Sentiti i primi spari dell’arma da fuoco, i cittadini si sono asserragliati nelle loro abitazioni e hanno subito allertato le forze dell’ordine. Immediatamente è scattato il sistema di alta sicurezza e i carabinieri hanno così inviato sul posto tutto il personale disponibile nell’area. Tra i militari presente un ‘negoziatore’ che, insieme ai colleghi, ha stabilito un contatto con l’uomo fino a convincerlo a deporre l’arma. In poco tempo le forze dell’ordine sono così riuscite a neutralizzare l’uomo.

Il bilancio finale è stato il danneggiamento di almeno tre auto in sosta e la grande paura dei residenti, tutti barricati in casa secondo le direttive impartite dai carabinieri. L’uomo al momento della resa imbracciava un fucile semiautomatico calibro 20. A suo carico è scattata la denuncia per minaccia e danneggiamento continuato ma al momento il personale del 118 intervenuto lo ha sottoposto a Trattamento sanitario obbligatorio – Tso disposto dal sindaco. Sono ancora in corso le indagini per comprendere meglio quanto accaduto e tutte le armi trovate in possesso dell’uomo, sebbene tutte legalmente detenute, sono state sequestrate.

Ferrovie: i sindaci del senese scendono in piazza

Nella mattina di lunedì 7 novembre, intorno alle ore 11.00, davanti alla sede del gruppo Ferrovie dello Stato a Firenze, sita in viale Spartaco Lavagnini, ci sarà un presidio di protesta organizzato dai sindaci del senese per chiedere un tavolo immediato per il potenziamento del servizio ferroviario nella loro area.

I sindaci chiedono un miglioramento urgente dei servizi ferroviari sulla linea Siena-Chiusi, con ammodernamento della linea e servizi più efficienti e il rafforzamento dei collegamenti Alta velocità da Chiusi per Roma e Milano, per garantire trasporti moderni e migliori anche nelle aree più interne della provincia di Siena. Inoltre propongono la creazione di una nuova stazione dell’alta velocità nell’area di Montallese, nel comune di Chiusi, e di un nuovo casello autostradale nel comune di Montepulciano.

Saranno presenti i sindaci di Asciano, Fabrizio Nucci; Chiusi, Gianluca Sonnini; Montepulciano, Michele Angiolini; Rapolano Terme, Alessandro Starnini; Sinalunga, Edo Zacchei; Torrita di Siena, Giacomo Grazi, che ricopre anche il ruolo di presidente dell’Unione dei Comuni Valdichiana Senese; Trequanda, Andrea Francini. Al presidio sono stati invitati a partecipare anche il presidente della Regione, Eugenio Giani, insieme alla giunta e a tutti i consiglieri regionali nonché i parlamentari eletti in Toscana e il presidente della Provincia di Siena, David Bussagli.

Reddito di cittadinanza: 4 denunciati per false dichiarazioni nel senese

Proseguono i controlli sugli aventi diritto al reddito di cittadinanza. Durante una recente indagine svolta dai carabinieri sono stati scoperti e denunciati ad Asciano, un comune in provincia di Siena, quattro percettori di reddito di cittadinanza (Rdc), tutti residenti in quel comune, senza averne diritto.

La scoperta è stata fatta dai carabinieri dell’arma durante un’indagine svolta in collaborazione con i militari del Nucleo presso l’Ispettorato del lavoro di Siena per verificare l’attendibilità delle dichiarazioni che i soggetti avevano rilasciato per ottenere il sostegno economico. A questo proposito va ricordato che i cittadini stranieri per poter ricevere il reddito di cittadinanza devono compilare un autocertificazione che affermi che sono in possesso del permesso di soggiorno in Italia di lungo periodo o della residenza in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due continuativi.

Dai controlli incrociati, i carabinieri di Asciano hanno constatato che questi denunciati hanno prodotto autocertificazioni verosimilmente false. Infatti, in realtà gli interessati sono rimasti per diverso tempo irreperibili sul territorio nazionale. In seguito a quanto emerso dalle indagini i quattro, secondo quanto previsto dalla normativa, decaduti dal beneficio con efficacia retroattiva, dovranno quindi  restituire quanto indebitamente percepito per un totale complessivo pari a circa 25.000 euro.

Usura con tassi fino al 66%, un arresto a Firenze

Un uomo originario Calabria, considerato contiguo ‘Ndrangheta, è stato arrestato per usura ed estorsione

Estorsione e usura aggravati dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore toscano: con queste accuse i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Firenze hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo di origini calabresi, ritenuto contiguo alla ‘ndrina Bellocco di San Ferdinando (Reggio Calabria).

L’attività investigativa, diretta da Eligio Paolini della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, ha fatto emergere da parte dell’uomo condotte estorsive nei confronti di un imprenditore toscano del tessile e della figlia. In seguito a un prestito iniziale di alcune migliaia di euro, la pretesa restitutoria, a fronte di difficoltà economiche dell’imprenditore, aveva fatto lievitare la somma da restituire a diverse decine di migliaia di euro, con interessi che si erano andati ad attestare intorno a un valore annuo del 66%. Le molteplici gravi minacce per ottenere il pagamento delle somme richieste avevano generato nell’imprenditore un forte timore per l’incolumità propria e di sua figlia. L’imprenditore si era così visto costretto anche a far acquistare alla figlia, attraverso un finanziamento personale, un’auto di pregio del valore di oltre 30mila euro, entrata di fatto nella disponibilità dell’usuraio.

I fatti al centro delle indagini riguardano il periodo che va da gennaio 2016 al novembre del 2018. Secondo quanto emerso dalle indagini l’arrestato avrebbe più volte minacciato l’imprenditore, dal quale sarebbe arrivato a pretendere la restituzione di una somma di circa 80mila euro, da pagare con rate di 2.200 euro al mese, a fronte di un prestito iniziale di 15 mila euro. Tra le minacce nei confronti dell’imprenditore, residente in provincia di Siena, quella di rompergli le gambe, di portarlo nel Sud Italia per farlo uccidere e quella di fare del male ai suoi parenti, in particolare ai nipoti.

Ungulati: Siena, in ginocchio aziende in riserve naturali

Le aziende agricole situate nelle riserve naturali sono “in ginocchio per i danni da ungulati”: questo l’allarme dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena che chiede alla Regione Toscana provvedimenti urgenti contro uno stallo legislativo in materia.

“Cinghiali e caprioli fanno incetta delle produzioni agricole senza che i nostri agricoltori possano fare qualcosa – spiega Gianluca Cavicchioli, direttore dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena – E oltre il danno la beffa: le liquidazioni dei danni per le aziende nelle riserve naturali sono ferme al 2015 e le domande per gli anni successivi si scontrano con burocrazia e mancata chiarezza normativa. Abbiamo segnalato da tempo questo problema senza alcuna risposta concreta e temiamo che il fine legislatura possa far slittare ulteriormente i tempi. In Toscana ci sono 46 riserve naturali e di queste ben 14 nel territorio senese”.

“Gli ‘sventurati’ imprenditori che hanno la propria azienda nelle riserve naturali subiscono un trattamento ‘sleale’ rispetto ai loro colleghi che hanno la fortuna di operare in territorio libero – prosegue -. La legge obiettivo sta portando i primi frutti, va riconosciuto, ma questi frutti certo non possono raccoglierli gli agricoltori in riserva naturale. Altra questione di assoluta rilevanza riguarda l’effettiva ragion d’essere di queste strutture nate come luogo di protezione e tutela di quelle specie selvatiche cosiddette ‘a rischio'”.

“Oggi – prosegue Cavicchioli -, non è assolutamente così. In molti casi le riserve naturali sono diventate luogo di riparo e protezione per specie divenute dannose all’ambiente, al territorio, ed alle attività agricole, come cinghiali, caprioli e daini. Come è noto, le riserve naturali sono gestite da due Assessorati Regionali, Agricoltura ed Ambiente, e questa condivisione – conclude il direttore di Upa Siena – pare essere ulteriore motivo di ritardo nella gestione, se non d’impedimento”.

Crolla viadotto nel Senese chiuso dal 2014, nessun ferito 

È crollato questa mattina il viadotto sul fiume Paglia lungo la strada regionale 2 Cassia al confine tra i Comuni di Radicofani e Abbadia San Salvatore, in provincia di Siena.

Nessuno è rimasto coinvolto: il viadotto era chiuso dall’ottobre 2014, a causa dei gravi dissesti ad alcuni dei piloni che lo sorreggevano. Oggi, dopo anni di abbandono, l’opera è implosa su se stessa.

Il 21 dicembre scorso, a causa del maltempo, era crollato un tratto della Cassia sempre tra Abbadia San Salvatore e Radicofani. Nessuno automobilista rimase coinvolto: il tratto era stato già chiuso per lavori a causa di una frana.

In una nota Anas, a cui è tornata la competenza sulla Cassia nel novembre 2018, spiega che “nel corso della notte le intense precipitazioni atmosferiche hanno provocato la piena del fiume Paglia che aveva già compromesso due campate del ponte”.

“Nel tratto, al km 152,500 – prosegue Anas -, la Provincia aveva già realizzato una variante per deviare il traffico e per consentire i lavori di ripristino del ponte che scavalca il fiume Paglia. Anas, dopo il rientro dell’arteria in sua gestione, ha inserito nei propri piani di finanziamento l’intervento di demolizione e ricostruzione dell’opera d’arte. La progettazione delle attività di demolizione è già conclusa ed è in corso di perfezionamento l’iter per il reperimento delle necessarie autorizzazioni da parte degli enti preposti, ad esito del quale saranno avviati i lavori”.

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