Liberazione di Lucca: dal 1 settembre al 5 ottobre, un mese di eventi

Dal 1 settembre al 5 ottobre, Lucca celebra la Liberazione. L’amministrazione comunale organizza un mese di eventi, insieme alla Provincia di Lucca e con la collaborazione di Isrec sezione di Ponte a Moriano e l’associazione della Linea Gotica della Lucchesia. Dopo 75 anni si tornano a ricordare i momenti più duri dell’occupazione nazifascista ma con messaggi e linguaggi diversi.

“Incontri, presentazioni, proiezioni pubbliche, spettacoli: vogliamo abbracciare un pubblico molto vasto e raggiungere quante più persone possibili”, così commenta l’assessora Ilaria Vietina. Si inizia domenica 1 settembre ore 11 alla chiesa parrocchiale di Farneta per ricordare l’eccidio ad opera delle SS. Lunedì 2 ci sarà in Sala Maria Eletta Martini al Cred la presentazione del libro di Divo Stagi  “Il racconto di una vita”. Il 4 settembre alle 17, in via per Gattaiola 1219, verrà inaugurata una lapide in ricordo di Giovanni Bolcioni. Mentre il 5 settembre, giorno della Liberazione di Lucca, si terrà alle 17:30 nella Sala del consiglio comunale a Palazzo Santini, la commemorazione ufficiale dedicata  alla formazione partigiana Bonacchi.

Un evento importante sarà l’inaugurazione, sabato 21 alle 12, della Casa della memoria e della pace nel castello di Porta San Donato. Un luogo che, a detta dell’assessora Vietina, sarà “La casa di iniziative, mostre, assembee, uno spazio a disposizione della città e dei giovani, che ci permetterà di fare memoria ogni giorno con strumenti diversi”.

La chiusura dell’iniziativa vedrà due appuntamenti. Il 4 ottobre sarà presentato il progetto della Liberazione Route Italia nella Casa della memoria e della pace alle ore 18. Il 5 ottobre invece, alle 16, ci sarà il convegno storico sul passaggio del fronte militare nel 1944 nella zona della Brancoleria (salone Croce Verde di Brancoli).

Per leggere il programma completo, vistitare il seguente link.

Banche, in Toscana primi venti di recessione

Diminuisce il credito alle imprese, crollo degli sportelli, sale la Cassa integrazione. Le richieste di Fisac Cgil Toscana al nuovo Governo in formazione: “Da Mps a Carige, svolga un ruolo attivo: per il sistema bancario toscano autunno decisivo, urge più attenzione a lavoratori, economia e cittadini. Fidi Toscana, servono scelte nette”.

“La nascita probabile del nuovo Governo troverà intatti i problemi del sistema del credito con le sue ricadute su lavoratori, risparmiatori, imprese. Le vicende tuttora aperte quali l’incertezza sulla privatizzazione di Mps in relazione alle intese con le autorità politiche ed economiche europee, le variabili legate alla ricapitalizzazione di Carige che impattano in modo importante sulla Toscana nord orientale e in specie le province di Massa e Lucca, i piani industriali annunciati dai più grandi gruppi, costituiscono importanti punti interrogativi, per l’Italia e per la Toscana. Chiediamo che il nuovo Governo svolga un ruolo attivo, non meramente notarile o propagandistico, in difesa di una infrastruttura decisiva per lo sviluppo economico del Paese come quella del credito”. E’ quanto riporta il comunicato stampa rilasciato da Fisac Cgil Toscana in merito alla possibile recessione che sta per colpire il sistema bancario della regione.

“Le principali aziende, a prescindere dai risultati finanziari positivi degli ultimi trimestri visto anche la dismissione dei crediti deteriorati a società specializzate, annunciano tagli ulteriori dei costi che hanno un unico riferimento: riduzione dei dipendenti, degli sportelli e dei servizi per i cittadini. In particolare – continua il comunicato – nella nostra regione in 10 anni si sono ridotti di un terzo i lavoratori e del 27% gli sportelli; questi ultimi si attestano nel 2019 a meno di 1850 (record negativo di sempre), lasciando intere comunità prive anche di semplici Atm (diminuiti in 3 anni del 5%), come denunciato nei mesi scorsi da questa Organizzazione.”

“Taglio selvaggio dei costi e aumento della redditività con politiche commerciali sempre più spinte, nessuna redistribuzione ai lavoratori, servizi ridotti alle fasce più marginali della popolazione; il tutto per sostenere la competizione con i colossi Fin Tech, che hanno fatto recente irruzione sul mercato e verso i quali serve, piuttosto, una politica di “contenimento” a partire da una fiscalità che si eserciti là dove si fanno i profitti. Una questione di carattere globale, che deve vedere unità di intenti almeno a livello di Ue, con buona pace dei sostenitori delle “piccole patrie sovrane”.”

“Se guardiamo alla Toscana, i venti di recessione annunciati pare abbiano già cominciato a spirare forte segnalati non solo dall’aumento della cassa integrazione, ma dal nuovo forte calo, evidenziatosi nei finanziamenti alle imprese, in contrazione dal maggio 2018 al maggio 2019 del 5,5,% (in valore assoluto oltre 2,7 miliardi di euro). Dopo il piccolo rimbalzo del biennio precedente torna a crollare il credito alle costruzioni (-11,6%) ed ai servizi (-8,1) mentre è stabile, e tornato sui livelli del 2015, quello all’industria in senso stretto con una flessione di artigianato e piccole imprese. Soffre quindi – conclude Fisac Cgil Toscana – l’economia tipica toscana, con un sistema delle garanzie e del credito in ripiegamento, quando ci sarebbe invece bisogno di una maggiore consapevolezza della fase da parte degli attori privati, e un rafforzamento degli strumenti di intervento pubblico, a partire – per la nostra regione – da Fidi Toscana per la quale, come sindacato, chiediamo da tempo scelte nette.”

Renzi: da domani a sabato scuola di formazione politica nel Lucchese

Da domani la scuola di formazione politica di Matteo Renzi ‘Meritare l’Italia’, al centro Il Ciocco in provincia di Lucca, in Garfagnana. Le lezioni per circa 200 ragazzi under 30 inizieranno alle 18.30; la conclusione con il pranzo di sabato 24.

L’iniziativa si svolgerà a porte chiuse e non sono previsti incontri stampa di Renzi o di altri partecipanti alla scuola di formazione politica, fa sapere l’ufficio stampa del senatore Pd. Secondo fonti dell’organizzazione l’ex premier dovrebbe essere presente per tutti e quattro i giorni, nonostante gli sviluppi della crisi di governo a Roma. E’ prevista, inoltre, la presenza di parlamentari dell’area renziana del Pd.

Toscana, incendi boschivi: 2019 record ettari bruciati ultimo decennio

Solo nell’anno in corso si è raggiunto un totale di 208 incendi forestali che hanno percorso una superficie boscata pari a circa 1.400 ettari. Il primo semestre del 2019 in Toscana si è chiuso con un dato che supera la media di 290 ettari relativa all’ultimo decennio.

E’ stata la Regione a rendere noto il dato questa mattina. “L’ultima settimana di febbraio – si spiega – ha fatto registrare particolari condizioni che hanno favorito la propagazione degli incendi boschivi (bassa umidità e forti venti di grecale) sviluppatisi in un numero straordinario per questo periodo dell’anno, ben 51, e in un brevissimo arco di tempo, percorrendo una superficie boscata di circa 900 ettari, molto superiore alle medie del periodo”.

E la provincia più interessata dagli roghi boschivi è quella di Lucca, con 46 incendi che hanno percorso circa mille ettari di bosco, contro i 400 ettari registrati nel primo semestre di tutti gli 8 anni precedenti. A Pisa sono invece bruciati in sei mesi oltre 236 ettari di bosco, (93 ettari nello stesso semestre dal 2011 al 2018), a causa di un unico evento esteso su 230 ettari di pineta a Vicopisano.

Nel frattempo la Toscana lancia sul web un bollttino del rischio, un sistema di previsione degli incendi boschivi della nostra regione, in grado di offrire comune per comune il livello di rischio di sviluppo e di propagazione degli incendi nei boschi con una scala di colori che va dal verde (basso rischio) al rosso (rischio molto alto). Il bollettino, pubblicato sul web dal Servizio antincendi boschivi della Regione Toscana, debutta per l’estate 2019 a beneficio delle comunità locali e dei cittadini. E’ visitabile all’indirizzo https://geoportale.lamma.rete.toscana.it/bollettino_incendi/index.html.

Oltre al monitoraggio del rischio è prevista una sezione che evidenzia i comportamenti corretti che ciascun cittadino deve tenere per evitare l’innesco di un incendio forestale e anche in caso di avvistamento di un principio di incendio. “In caso di incendio attivo – ha ricordato l’assessore regionale ad agricoltura e foreste, Marco Remaschi – chiunque lo avvisti può e deve telefonare al numero verde 800425425 della Regione Toscana o al 115 dei vigili del fuoco. Fino al 31 agosto è anche vietata qualsiasi accensione di fuochi, ad esclusione della cottura di cibi in bracieri e barbecue situati in abitazioni o pertinenze e all’interno delle aree attrezzate”.

Strage Viareggio: domani si apre processo d’appello

Si apre domani a Firenze il processo d’appello per la strage di Viareggio. I familiari oggi alla Camera per l’audizione sul tema della prescrizione

Si apre domani a Firenze il processo d’appello per la strage di Viareggio (Lucca), avvenuta il 29 giugno 2009: 32 le vittime dell’esplosione e dell’incendio seguito alla fuoriuscita di gpl da un carro cisterna deragliato alla stazione ferroviaria della cittadina della Versilia. In primo grado, a Lucca, il 31 gennaio 2017, furono 23 le condanne e 10 le assoluzioni: tra gli imputati Mauro Moretti che per il suo vecchio incarico di ad di Rfi ebbe 7 anni di reclusione, e il suo successore, Michele Mario Elia, che ebbe 7 anni e mezzo.

Le condanne più pesanti furono inflitte ai responsabili della tedesca Gatx Rail, che aveva affittato a Fs i carri cisterna: nove anni e mezzo a Rainer Kogelheide, amministratore della società e a Peter Linowski, responsabile sistemi manutenzione.

Le accuse contestate a vario titolo sono disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio e lesioni plurime colposi. Per i reati di incendio e lesioni colpose i familiari delle vittime hanno più volte denunciato il rischio prescrizione, chiedendo agli imputati di rinunciarvi. E proprio per oggi il presidente Marco Piagentini e altri rappresentanti di ‘Un mondo che vorrei’, associazione che riunisce i parenti, sono stati invitati a Roma, per essere ascoltati dalle Commissioni giustizia e affari costituzionali della Camera sul tema prescrizione.

Riguardo al processo di secondo grado, che si svolgerà davanti alla terza sezione della corte d’appello di Firenze, la Provincia di Lucca rende intanto noto che parteciperà in veste istituzionale alla prima udienza: a rappresentarla il consigliere Luca Poletti, su delega del presidente Luca Menesini, che raggiungerà il capoluogo toscano con lo stesso autobus che porterà a Firenze i familiari delle vittime. La Provincia di Lucca è anche parte civile: in primo grado ha avuto una provvisionale di 150mila euro.

S. Anna di Stazzema: morto un altro superstite

Lucca, scompare un altro sopravissuto della strage di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944, costata la vita a 560 persone, uccise dai tedeschi. A 83 anni è morto Massimo Mancini, fratello di Enio, memoria storica della strage.

Massimo Mancini, ricorda una nota del Comune di Stazzema, è stato un membro attivo dell’associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema mentre il fratello Enio si è per anni occupato del Museo storico della Resistenza e ha incontrato migliaia di giovani.

I due fratelli furono salvati da un giovanissimo soldato tedesco, a cui era stato affidato il compito di occuparsi del gruppo di rastrellati nella frazione di Sennari di cui faceva parte anche la famiglia Mancini.

Il militare nazista, rimasto solo, ordinò a gesti di stare zitti e di scappare alle persone che erano state incolonnate, sparando poi in aria una raffica di mitra.

Nella testimonianza resa ad Oliviero Toscani, Mancini diceva: “Un tempo mi sognavo questo ammasso di cadaveri, ad uno mancava una gamba, uno era carbonizzato…Il ricordo, secondo me, non va mai cancellato. E’ una cosa importante il ricordo”.

Il cordoglio per la scomparsa di Mancini è stato espresso dal sindaco di Stazzema Maurizio Verona. “Stiamo perdendo via via pezzi della nostra memoria”, ha aggiunto il sindaco: recentemente sono scomparsi altri due superstiti, Luigi Della Latta, morto a 85 anni lo scorso 14 giugno, e Nella Mancini, 91 deceduta a 91 anni il 2 luglio.

“Massimo Mancini – ricorda sempre il sindaco – ha sempre partecipato alle attività della associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema, anche se non ha mai vissuto la sua storia in una dimensione pubblica.

Ciò nondimeno la sua è una perdita importante per la nostra realtà nell’ultimo mese abbiamo perduto tre testimoni della strage e sentiamo forte l’onere di essere eredi e ambasciatori di questa storia e del loro impegno per una società diversa da quella che consentì che si potessero consumare tragedie simili”.

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