Prato: visitivano in nero in ospedale, licenziati 4 medici

I quattro medici dell’ospedale di Prato, arrestati lo scorso 9 luglio dai carabinieri per i reati di peculato e truffa ai danni dello Stato, sono stati licenziati.

L’Azienda Usl Toscana Centro ha comunicato che “si sono conclusi con il licenziamento i procedimenti disciplinari nei confronti dei medici coinvolti nella nota vicenda su irregolarità relative all’effettuazione di visite specialistiche in ambito ginecologico presso l’Ospedale di Prato. L’Azienda ha già provveduto a rinforzare l’organico del reparto con l’assunzione di nuovo personale”.

Oltre ai camici bianchi, nel corso dell’operazione, furono arrestati anche tre cittadini cinesi.
Secondo l’accusa i medici effettuavano visite in nero di cittadini cinesi, utilizzando le strutture dell’ospedale, con la mediazione di alcuni orientali. Le ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari furono emesse dal gip di Prato, su richiesta della procura. Altre quattro persone sono state raggiunte dalla misura di obbligo di firma.

Aggrediti 2 lavoratori a Prato. Per Sì Cobas è intimidazione

La questura di Prato sta indagando sulla correlazione fra l’aggressione dei due operai pachistani colpiti ieri sera mentre rincasavano e le minacce ricevute da loro stessi da parte dei datori di lavoro cinesi, titolari di una ditta a Montemurlo.


Secondo quanto emerge i due pachistani sarebbero stati più volte esortati a rinunciare alla vertenza sindacale con cui chiedevano di avere un regolare contratto di lavoro.

Intanto circa 50 lavoratori del sindacato ‘Sì Cobas’ hanno partecipato nel pomeriggio ad una manifestazione di protesta di fronte alla sede della prefettura. I manifestanti, quasi tutti stranieri, chiedevano di puntare i riflettori sull’aggressione dove i due pachistani sono stati feriti.

Due uomini sono stati aggrediti a colpi di bastone, cocci di bottiglia e coltelli ieri sera in via Montalese, mentre tornavano a casa dopo una giornata di lavoro in un’azienda a conduzione cinese di Montemurlo (Prato).

L’episodio è avvenuto intorno alle 19, in provincia di Prato. Dalle testimonianze raccolte dalla polizia, intervenuta con le volanti, gli aggressori degli operai si sarebbero dati alla fuga subito dopo. Sul posto, insieme al personale sanitario del 118 che ha prestato le cure del caso ai due stranieri, gli agenti hanno acquisito informazioni sulle ragioni dell’aggressione, sulle quali sono in corso accertamenti. Uno dei due uomini è stato giudicato guaribile in 10 giorni mentre per l’altro sono state necessarie particolari cure mediche.

Secondo il sindacato Si Cobas, al quale i due uomini sono iscritti, si sarebbe trattato di un agguato per punire i due lavoratori che sono stati protagonisti di una vertenza con la proprietà dell’azienda dove lavorano, la Ds di Xhang Xiangguo.
Il sindacato ha proclamato una giornata di sciopero all’azienda di Montemurlo e manifesterà alle 15 davanti alla Prefettura.

Secondo Potere al Popolo i due lavoratori sarebbero stati aggrediti perchè “sindacalizzati”.

“Potere al popolo non può che stare dalla loro parte – sostengono da PaP -, soprattutto in un contesto politico in cui, a causa del Decreto Salvini sulla sicurezza, vedrà la situazione aggravarsi, considerato che solo quest’anno 100.000 persone saranno gettate nella più totale clandestinità, alla mercè dei profittatori e degli speculatori di turno”. Per Pap, “quelle denunciate dai lavoratori sono condizioni tipiche di un settore ad altro sfruttamento di manodopera come il tessile, in cui il grado di sottomissione dei lavoratori all’azienda è altissimo”.


“Tutto ciò si rende possibile grazie alla condizione di vero e proprio ricatto – concludono – cui sono sottoposti molti lavoratori: la paura di non vedersi rinnovato il permesso di soggiorno, o peggio la paura di finire reclusi in qualche centro di identificazione, sono una vera e propria arma nelle mani dei padroni, che in questo modo attaccano al ribasso le condizioni di tutti i lavoratori.”

“Si tratta fuori da ogni dubbio di un gravissimo atto intimidatorio – dice Si Cobas – Adeel e Abbas sono due dei lavoratori DS che a luglio si rivolsero al sindacato denunciando una situazione di vera e propria schiavitù: turni di 12 ore al giorno, sette giorni su sette, per buste paga da fame.”

“Lì iniziava un lotta dura, passata da scioperi e denunce pubbliche, che ha portato a un primo accordo, e quindi al riconoscimento formale dei diritti fondamentali dei lavoratori: retribuzioni in linea con il contratto nazionale di lavoro tessile per 40 ore settimanali di lavoro – conclude Si-Cobas -, riconoscimento di riposo settimanale, ferie, malattie e tredicesima”.

Prato: via al cantiere del Mercato metropolitano

Partiti i lavori questa mattina all’ex fabbrica Forti a Prato, al Macrolotto zero, nel cuore della Chinatown pratese, i lavori per la realizzazione di un mercato coperto sulla falsa riga di quello fiorentino di San Lorenzo.

Si tratta del Mercato metropolitano del Macrolotto Zero a Prato, primo cantiere in Toscana a partire nell’ambito dei progetti del Piano di innovazione urbana (Piu), varato dalla Regione e finanziato in totale con 46 milioni di euro provenienti dal Programma operativo regionale (Por) del Fondo europeo di sviluppo regionale (Feasr).

Le risorse per il progetto pratese sono 8 milioni di euro, 6 di contributi regionali e 2 di investimenti comunali. La ditta appaltatrice, la Laudante Costruzioni di Perugia, ha cominciato ad organizzare gli spazi per i lavori che dovrebbero terminare entro fine agosto 2019. L’area è di circa 900 mq ed ospiterà un mercato coperto dedicato ai prodotti a km zero e alle eccellenze del territorio, aperto dalla mattina a tarda sera, per fare la spesa e anche per degustazioni ed eventi di vario genere.

“Questo progetto – ha detto l’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, che stamani ha effettuato un sopralluogo al cantiere insieme al sindaco di Prato Matteo Biffoni – rappresenta un modello di rigenerazione attraverso finanziamenti pubblici di un quartiere che prima era uno dei motori produttivi della città e oggi presenta vari edifici in stato di degrado”.

“Sono molto soddisfatto, siamo orgogliosi di poter dare seguito fattivamente a quell’idea di città che abbiamo proposto ai nostri cittadini”, ha aggiunto Biffoni

Elezioni Provinciali in Toscana, eletti 5 presidenti

Con lo spoglio degli ultimi consigli provinciali in corso, si chiude la giornata di voto del 31 ottobre 2018, con l’elezione a livello nazionele di 46 Presidenti di Provincia e 26 Consigli Provinciali. A chiudere la tornata elettorale sarà il prossimo 13 novembre il voto per il rinnovo della presidenza della e del Consiglio della Provincia di Biella.

Alto anche in questo turno il dato dell’affluenza al voto in queste elezioni provinciali, che in media arriva al 68,8%, nonostante le elezioni riguardassero solo in 13 casi il voto contemporaneo per Presidenti e Consigli, nonostante i diversi casi in cui il candidato alla Presidenza era unico, e nonostante l’emergenza maltempo abbia continuato per tutta la giornata di ieri di creare pesanti difficoltà alla circolazione.

Per quanto riguarda la Toscana sono stati eletti: Francesco Puggelli (PD) a Prato, Silvia Chiassi (Centro Destra) ad Arezzo, Maria Ida Bessi (Centro Sinistra) a Livorno, Massimiliano Angori (Centro Sinistra) a Pisa, Silvio Franceschelli (PD) a Siena.

Prato, il sindaco di Poggio a Caiano Francesco Puggelli, del Pd, è il nuovo presidente della Provincia di Prato. La sua è una candidatura che di fatto era obbligata ai sensi della cosiddetta legge Delrio, dato che si trattava dell’unico candidato idoneo sul territorio rispetto alle caratteristiche indicate dalla normativa. Ieri alle urne l’opposizione, proprio per questo, non si è presentata. Puggelli è stato eletto con 53 preferenze valide. Sono stati 56 i votanti su 119 aventi diritto al voto (circa il 47%) più tre schede bianche. Per il momento non cambierà la composizione del consiglio provinciale, per il quale si voterà a febbraio.

Arezzo, la sindaca di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, del centrodestra è la prima Presidente donna della storia aretina, ha prevalso nel voto di oggi (riservato ai soli Sindaci e Consiglieri Comunali dei 36 nostri Comuni) sulla sfidante di centrosinistra, la prima cittadina di Civitella Ginetta Menchetti, per un pugno di punti (50.4% contro 49.6%) anche se, in termini di voti, ne ha raccolti 43 in meno (186 contro 229).

Livorno, Maria Ida Bessi è il nuovo presidente della Provincia di Livorno, è stata eletta con il 78% dei voti (pari a 38.290 voti ponderati) battendo Maurizio Papi 22% (pari a 10.938 voti ponderati). Aventi diritto al voto 298 consiglieri comunali (191 seggio Livorno – 107 sottosezione elettorale Portoferraio). Votanti complessivi 163 (108 Livorno – 55 sottosezione elettorale Portoferraio). Affluenza al 54,6 %, schede bianche 2 e schede nulle 4.

Pisa, Massimiliano Angori è stato eletto nuovo presidente della Provincia di Pisa. Il sindaco di Vecchiano, candidato del centrosinistra, ha ottenuto 273 voti, pari al 62,33% dei voti ponderati (48.926), mentre lo sfidante Michele Conti, sindaco di Pisa e candidato del centrodestra, ha ricevuto 123 voti pari al 37,67% dei voti ponderati (29.566). I voti conteggiati sono 401, 4 le schede bianche e una nulla. Angori è stato quindi proclamato presidente della Provincia di Pisa e ne ha assunto immediatamente le funzioni.

Siena, il sindaco di Montalcino, Silvio Franceschelli, del Pd, è il nuovo Presidente della Provincia di Siena. La vittoria nella tornata elettorale di ieri arriva con il 62% dei voti. Franceschelli succede a Fabrizio Nepi. A Siena vince lo sfidante De Mossi, con 25 voti a 8.

 

Criminalità: Firenze quarta in Italia per denunce

L’indice, pubblicato oggi dal Sole 24 Ore, vede nelle prime dieci posizioni anche Prato, al 6° posto con 5348,52 denunce, in calo del 10% rispetto all’anno precedente, e Livorno, al 9°posto, a quota 5148,49, in calo dell’11%. Nel complesso otto province toscane su 10 sono nelle prime 40 posizioni. ‘Ultima’ tra le toscane è Arezzo, in 73ma posizione, con 2970,46 denunce per 100 mila abitanti, in crescita del 4%.

Con 5700,61 denunce di reati ogni centomila abitanti, in aumento dell’1% rispetto al 2016, Firenze, compresa la provincia, è al quarto posto a livello nazionale nell’indice della criminalità nelle Province italiane, elaborato dal  su dati forniti dal ministero dell’Interno relativi al 2017.

Riguardo alle tipologie di reato, Prato è prima a livello nazionale per denunce per riciclaggio di denaro, con 39,8 denunce (in calo del 2%), segue Firenze, a quota 23,8, dato in crescita del 55%. Firenze è poi quarta a livello nazionale per i furti con 3275,6 denunce (in linea con l’anno precedente). Livorno è quinta a livello nazionale per gli omicidi, 5,4 denunce e un incremento del 64%. Pisa è invece quinta per le denunce legate alla droga, con 93,4 e un aumento del 9%.

Prato: 7 operai a nero in fabbrica, 2 arresti

Facevano lavorare a nero, nella loro confezione di abiti cinese, sette operai irregolari sul territorio nazionale. Per questo due donne sono state arrestate dai carabinieri, a Prato, in flagranza di reato.

Le due, di origine cinese, erano rispettivamente la titolare e colei che gestiva la fabbrica a Prato, che, peraltro, era stata già controllata e chiusa meno di un mese fa ma che cambiando ragione sociale aveva ripreso le attività. La confezione non solo aveva disatteso la prescrizione di sospensione, ma impiegava sette lavoratori clandestini, di origine africana, sfruttandoli.

“Condizioni lavorative disumane e minacce”, riferiscono i militari. Essendo sprovvisti dei necessari documenti di soggiorno, i sette operai sono stati denunciati per immigrazione clandestina ed è stato avviato l’iter per l’eventuale espulsione. I carabinieri dell’Ispettorato del lavoro hanno elevato una sanzione amministrativa di oltre 25 mila euro e la sospensione dell’attività. Le due donne sono state trattenute presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo.

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