Discarica abusiva sull’argine dell’Arno a San Piero a Grado (PI)

Pisa, carcasse di vecchie auto, bombole di gas, cumuli di macerie e materiale edile, misto a rifiuti urbani come plastica e bottiglie, abbandonati in una discarica abusiva sull’argine del fiume a San Piero a Grado, in un’area demaniale lungo l’Arno.

Questo lo spettacolo desolante che si è presentato agli agenti della Polizia Municipale di Pisa che sono arrivati nei pressi della discarica a seguito delle segnalazioni di un cittadino, per avvertire dei ripetuti abbandoni di rifiuti nell’area e chiedere un intervento.

Una squadra di 11 unità della Polizia Municipale tra polizia giudiziaria, nucleo di polizia edilizia e ambientale e distaccamento Sud, sono intervenuti nei giorni scorsi sul viale D’Annunzio per accedere alla zona indicata e sequestrare una vasta area demaniale di circa di 600 metri quadri, sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale in quanto parte del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.  All’interno dell’area, quasi lungo tutto l’argine del fiume ed addirittura, in alcuni punti già immerso nell’acqua, gli agenti intervenuti hanno trovato il cumulo di rifiuti abbandonati, soprattutto macerie, che ha richiesto l’intervento anche della polizia idraulica della Regione Toscana.

Dopo il sequestro dell’area, la polizia giudiziaria procederà adesso con le indagini per individuare i responsabili dell’abbandono di materie edile, perseguibile come reato penale, mentre l’Ufficio Ambiente del Comune si occuperà della rimozione dei rifiuti e della bonifica dell’intera area.

Pisa, visita presidente Camera Fico: “Bombardamento ospedale è ferita profondissima”

Il Presidente della Camera Roberto Fico, oggi, è in visita a Pisa per l’apertura delle celebrazioni per il 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini e per due incontri con studenti e docenti della Scuola Superiore Sant’Anna e della Scuola Normale Superiore.

La visita del Presidente della Camera Roberto Fico è avvenuta oggi, 10 marzo, a Pisa. Fico si è soffermato sulla situazione in Ucraina, commentando le ultime notizie, a margine di una mostra filatelica sui 150 anni dalla morte di Giuseppe Mazzini. “Stamani ci siamo svegliati frastornati e nauseati dai bombardamenti sugli ospedali ed è necessario attivare al più presto una conferenza internazionale di pace”. Fico ha anche confermato “i contatti in corso con lo staff del presidente ucraino Zelensky per organizzare un suo incontro in video collegamento con il Parlamento italiano ma non posso aggiungere nessun’altra informazione”.

“Il bombardamento dell’ospedale pediatrico di ieri è una ferita profondissima ma la risposta alla guerra scatenata dall’invasione di Putin di uno Stato sovrano non può che essere la pace è una conferenza internazionale che dobbiamo riuscire ad attivare subito. Si può partire dal riconoscimento da parte della Russia della sovranità dell’Ucraina in cambio di una sua neutralità permanente come ha indicato già lo stesso presidente ucraino Volodymir Zelenski”. Il Parlamento italiano, ha assicurato Fico, “farà fino in fondo la sua parte a cominciare dalla prossima conferenza dei Parlamenti europei che si svolgerà in Slovenia”.

“È giusto andare avanti con le sanzioni alla Russia, è giusto anche irrigidirle ed è giusto aver dato una risposta unita – ha detto sempre Fico -, forte compatta come Unione Europea perché la Ue ha dato dimostrazione di unione importante. Ma questa Unione, questa Europa devono riuscire a portare a un tavolo di pace, a una grande conferenza internazionale equilibrando gli interessi degli attori in campo. Questa è la realtà e da qui dobbiamo muoverci”.

“L’accoglienza dei profughi ucraini – ha aggiunto la terza carica dello Stato- è fondamentale. Noi siamo oggetto di un flusso inaspettato che crescerà e sarà sempre più grande. L’accoglienza messa in atto in questi giorni dagli italiani è commovente. Tutte le istituzioni, come già hanno fatto, e anche il ministero degli Interni stanno lavorando per avere una accoglienza a 360 gradi. Siamo contenti e soddisfatti di come sta procedendo e faremo ancora di più perché il momento lo impone”, ha concluso.

Pisa: scontro frontale fra due auto, muore un uomo di 68 anni

Un uomo di 68 anni residente a Terricciola (Pisa) è morto la scorsa notte in seguito a un incidente stradale tra due auto avvenuto a Capannoli lungo una strada rettilinea. L’uomo alla guida è risultato essere ubriaco.

Un grave incidente stradale è accaduto la scorsa notte in provincia di Pisa. Per la precisione è avvenuto a Capannoli, lungo una strada rettilinea. Lo scontro è stato fatale per un uomo di 68 anni.

La dinamica dello scontro frontale è adesso al vaglio dei carabinieri della stazione di Ponsacco (in provincia di Pisa) e nell’impatto sono rimaste ferite in modo non grave altre due persone: la moglie sessantaseienne della vittima e un uomo di 38 anni, alla guida dell’altra auto e che è stato sottoposto all’esame del sangue per verificarne il tasso alcolemico. L’analisi del sangue eseguita in ospedale a Pontedera (Pisa) ha rivelato una presenza di alcol significativamente superiore al limite consentito per legge.

Secondo quanto si è appreso infatti sarebbe stato proprio il 38enne, di origine moldava, a perdere il controllo della sua auto centrando quella degli anziani che procedevano nel senso di marcia opposto. Per l’uomo alla guida l’impatto è stato fatale e uno dei due veicoli si è addirittura ribaltato, mentre la moglie ha riportato ferite non gravi. Frattura del femore invece per il 38enne.

Per i soccorsi sono state attivate l’ambulanza medicalizzata di Peccioli, la Misericordia di Forcoli e quella di Terricciola. Per la messa in sicurezza dei mezzi hanno operato i Vigili del Fuoco. Sul caso indagano i Carabinieri.

Tentata rapina con passamontagna e coltello a scuola

Pontedera, in provincia di Pisa, cinque minori sono stati denunciati dalla polizia per una tentata rapina al villaggio scolastico, contro un coetaneo. Per la polizia sono complici di un 12enne, che è stato ‘solo’ segnalato all’autorità giudiziaria ma non imputabile data l’età, che coperto di passamontagna e armato di coltello ha minacciato un 15enne durante la ricreazione, attirato nel cortile della scuola da un compagno di classe.

Le indagini della polizia hanno portato a denunciare alla procura per i Minori a Firenze, per concorso in tentata rapina aggravata, due 15enni e tre 14enni di varie nazionalità e con problematiche personali e familiari, mentre l’autore materiale della rapina, il 12enne, è stato segnalato per concorso in tentata rapina aggravata e porto abusivo di arma da taglio.

Secondo le ricostruzioni della polizia, il 12enne sarebbe stato l’esecutore materiale del piano, sarebbe stato infatti lui, mascherato con passamontagna, con un coltello aveva ad intimare al 15enne di consegnare i soldi e tutto quello che aveva di valore, tutto ciò mentre un altro ragazzo filmava la scena con uno smartphone e altri due si avvicinavano con l’intento evidente di incutere timore e impedire al malcapitato di scappare.

Inoltre, il compagno che aveva convinto la vittima a recarsi in cortile lo tratteneva per il braccio consigliandolo di acconsentire alle richieste del rapinatore. Il 15enne avendo quindi capito che il compagno era un complice, gli intimava di lasciare la presa e di mandare via il rapinatore.

A quel punto il complice lasciava libera la vittima e diceva al rapinatore di allontanarsi. I due ragazzi rientravano in classe e la vittima, convocata in presidenza, alle domande del preside (intanto avvisato da alcuni ragazzi che avevano visto la scena da lontano) ha raccontato l’accaduto. Dalle ricostruzioni della polizia risulta pure che il 12enne è legato da vincoli di parentela con la vittima della rapina e frequenta una scuola media in un comune vicino a Pontedera.

Effettuate perquisizioni nelle case dei ragazzi dove è stato ritrovato materiale probatorio come il passamontagna e il coltello usato. Sequestrati telefoni e computer per recuperare il video della tentata rapina.

Pisa, trovato cadavere in Arno: è di un impiegato comunale

Pisa- È di un impiegato del Comune di 47 anni, il cadavere ritrovato questa mattina nel fiume Arno. L’uomo era scomparso lo scorso 17 gennaio, a riconoscerlo l’ex moglie della Polizia Municipale.

Si chiama Matteo Della Longa l’uomo che è stato ripescato questa mattina nel fiume Arno, nei pressi di San Piero a Grado, a sud di Pisa. Aveva 47 anni ed era scomparso lo scorso 17 gennaio: il corpo è stato ritrovato incastrato sotto un pontile di un rimessaggio sul fiume.

Adesso il corpo sarà sottoposto ad autopsia, per accertare le cause di morte. Matteo Della Longa era impiegato alla segreteria del consiglio comunale dopo avere lavorato in passato anche per la polizia municipale.

Era scomparso il pomeriggio del 17 gennaio dopo avere timbrato l’uscita da palazzo civico. Da subito le ricerche si erano concentrate lungo i corsi d’acqua, non solo il fiume Arno ma anche il reticolo idraulico circostante.

A dare la terribile notizia, tramite un post sulla pagina Facebook, è stata anche l’associazione Penelope, che si occupa di persone scomparse ed a cui la famiglia si era rivolta per avere aiuto. “Stamani – scrive su Facebook l’associazione – ci sono state nuove ricerche per Matteo Della Longa. Purtroppo Matteo è stato ritrovato senza vita. Penelope Toscana è vicina alla famiglia, al fratello Giovanni e alla ex moglie Silvia”.

Al momento non si esclude alcuna ipotesi investigativa e sarà l’esito dell’esame medico legale a indirizzare le indagini.

 

Comune di Pisa condannato alle spese legali per mancata iscrizione anagrafica a richiedente asilo

Pisa, il Comune è stato nuovamente condannato dal Tribunale di Pisa per aver negato l’iscrizione anagrafica a un richiedente asilo, ospitato a Pisa presso una struttura della Croce Rossa.

“Fin da quando il primo “Decreto sicurezza” ha stabilito che il permesso di soggiorno per richiesta asilo non dava diritto alla residenza -si legge in un comunicato firmato da  ‘Una città in comune’, ‘Rifondazione Comunista’ e ‘Pisa Possibile’ – abbiamo contestato l’intento discriminatorio della norma e la sua interpretazione strumentale: la residenza è, infatti, un diritto soggettivo che non può essere negato a chi vive regolarmente sul territorio, come nel caso dei richiedenti asilo, anche perché tale negazione lede altri diritti fondamentali legati alla residenza, come la salute e la protezione sociale. La nostra posizione è stata confermata anche dalla sentenza n. 186 del 2020 della Corte costituzionale, che ha denunciato l’intrinseca irrazionalità della norma voluta dall’ex Ministro degli Interni Salvini”.

“La novità, rispetto alle precedenti condanne subite dal Comune, – continua il comunicato – è che il Tribunale ha assegnato il pagamento delle spese legali all’amministrazione comunale, per 2.900 euro: questo è il risultato del fatto che il sindaco, nonostante le precedenti sentenze con cui il Comune di Pisa era stato già condannato dal 2019 e le nostre reiterate diffide a seguito di una giurisprudenza consolidata, non ha mai dato disposizione agli ufficiali dell’anagrafe di dare la residenza ai richiedenti asilo, applicando le sentenze e rispettando la legge”.

“Con l’addebito delle spese legali, la collettività finisce per pagare il prezzo della propaganda antimmigrati della Lega e del sindaco. Per contrastare quest’esito inaccettabile, invieremo nei prossimi giorni una segnalazione alla Corte dei Conti. La cifra di 2.900 può essere considerata modesta, all’interno del bilancio comunale, ma noi difendiamo un principio molto semplice: il sindaco ha avuto tutto il tempo, in questi anni, per allineare la prassi dell’anagrafe a quanto deciso dai tribunali e quanto previsto dalla nostra Costituzione. Se non l’ha fatto, per motivi di propaganda xenofoba, non è giusto che a pagare sia la cittadinanza”.

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