Libri: da Regione Toscana sostegno a librerie indipendenti

Un sostegno alle librerie indipendenti per l’acquisto cooperativo dei libri, nel rispetto dei principi del codice degli appalti. Lo prevede una delibera recentemente approvata dalla Giunta toscana su proposta dell’assessoressa alla cultura e vicepresidentessa della Regione Monica Barni, che destina 1,2 milioni di euro per le 12 Reti documentarie toscane.

“Le librerie indipendenti sono le nostre sentinelle della cultura e per questo vanno tutelate e rafforzate – sottolinea Barni -. Abbiamo voluto dare un segnale con un’azione a loro favore per sottolineare l’importanza della loro funzione ma anche per promuovere la diffusione della lettura a vantaggio di una democrazia culturale e che tenga conto delle grandi potenzialità di questo settore. Da non sottovalutare che svolgono un ruolo strategico anche nell’ambito del Patto per la lettura, per la promozione della lettura e della cultura, ma anche come strumento per l’innovazione e lo sviluppo economico e sociale del territorio”.

Foibe: Regione Toscana, nessun negazionismo, esuli coinvolti

L’on. “Donzelli” di Fdi “non si smentisce. Come quando era in Consiglio regionale, non legge i programmi e non approfondisce. Dice che abbiamo organizzato il viaggio sul confine orientale senza coinvolgere le associazioni degli esuli, ma è esattamente il contrario”. Così replica alle accuse del parlamentare il vicepresidente della Toscana, Monica Barni, che in questi giorni è con 50 studenti e 25 docenti a Trieste e nella Venezia Giulia per una missione di studio dedicata alle foibe e all’esodo istriano e giuliano-dalmata.

“Abbiamo contattato e coinvolto da subito le associazioni degli esuli – spiega Barni – Ad ottobre siamo anche andati nel quartiere Giuliano dalmata di Roma, per un seminario. Nel viaggio di questi giorni abbiamo poi ascoltato, insieme agli studenti, le voci degli esuli e le abbiamo raccontate. Abbiamo incontrato gli storici, come Cecotti, e i profughi come Livio Dorigo o Piero Del Bello. Abbiamo visitato il Magazzino 18, simbolo di un esodo doloroso, e i campi di Gonars, dove invece furono internati, prima, sloveni e croati. Siamo stati a Basovizza. Visiteremo Fiume e Laterina (Arezzo)”. Insomma un viaggio poliedrico, sul filo delle tante memorie di un confine ‘difficile’. Celebrare il Giorno del Ricordo, sottolinea una nota della Regione, vuol dire raccontare non solo le foibe del resto, ma la complessità di queste terre.

“Lo dice la legge, nazionale, che l’ha istituito – prosegue Barni – e a questo spirito si rifà il progetto toscano. Forse Donzelli lo dimentica. Di sicuro il viaggio e progetto toscano non può essere tacciato di operazione negazionista”. L’obiettivo era ascoltare tutte le voci, quelle da una parte e dall’altra del confine, provando ad attraversare i rispettivi confini. “I numeri delle foibe sono noti e crimini rimangono – conclude Barni – ma la motivazione di quelle violenze, quelle che si verificarono nel 1945, pur ugualmente da condannare, fu essenzialmente politica e ideologica. Lo ha ricordato, in questi giorni, pure il presidente del Comitato per le vittime delle foibe Paolo Sardos Albertini”.

Il 10 febbraio a Basovizza, conclude la stessa nota della Regione, “ha sottolineato che a morire per mano dei partigiani di Tito furono anche sloveni e croati, non solo italiani. Parlare di pulizia etnica nei confronti degli italiani, anche per lui, è dunque storicamente scorretto. Fu un’azione dettata da motivazioni politiche”.

“Le foibe? Senza contestualizzazione storica, il rischio è solo una strumentalizzazione politica”

Intervista con Luciana Rocchi, responsabile scientifica del viaggio sul ‘Confine difficile” organizzato dalla Regione Toscana, con la partecipazione degli studenti delle scuoel toscane, dall’11 al 17 febbraio.

Cinquanta i ragazzi di scuole superiori, accompagnati da  ventiquattro professori che li accompagnano, parteciperanno da domani fino a sabato al  viaggio studio “Storia di un confine difficile. L’alto Adriatico nel Novecento”  organizzato dalla Regione Toscana assieme all’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, l’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea e al Ministero dell’istruzione e dell’università.

La Toscana, nella settimana del Giorno del Ricordo, ripropone il viaggio sul  confine che è stata la frontiera oggi con la Slovenia e ieri con l’ex Yugoslavia. “Un confine – dice  la vice presidente ed assessora alla cultura Monica Barni – ha sempre due margini, ma se attraversato e indagato nella sua complessità storica, mai facile, può divenire anche un punto di incontro e scambio tra storie e culture diverse, tra popoli e civiltà. E’ quello che in Toscana facciamo ad anni alterni: nei dispari il viaggio ad Auschwitz per il Giorno della Memoria, in quelli pari (dal 2018) nei luoghi delle foibe, dell’esodo e dell’esilio ma anche dei campi italiani per prigionieri slavi”. Un viaggio che inizia molti mesi prima, nella Summer school agostana che aiuta i professori ad approfondire la complessità del tema per poi farne oggetto di lezione e riflessione in classe con gli studenti, e che per questa edizione è proseguito, presenti sempre tutti gli insegnanti, con una visita ad ottobre al quartiere giuliano dalmata di Roma e all’archivio e museo storico di Fiume ospitato nella città. “Investire sulla formazione, sulla conoscenza e l’acquisizione di un pensiero critico – conclude Barni – pensiamo che sia il vaccino più forte contro l’odio, l’indifferenza e la xenofobia. In questo modo storia e memoria diventano strumenti per costruire un contesto di riconoscimento reciproco e di ascolto”.

ASCOLTA L’INTERVISTA CON LUCIANA ROCCHI

Palazzo Strozzi: saranno esposte nel cortile sfere specchianti Saraceno

Tre grandi sfere specchianti appese nel cortile di Palazzo Strozzi a Firenze, come metafora di una nuova era di solidarietà tra uomo e ambiente: in questo consiste l’installazione dal titolo ‘Thermodynamic Constellation’ di Tomàs Saraceno, protagonista della prossima mostra ospitata da Palazzo Strozzi.

L’installazione, presentata oggi e realizzata grazie alla Fondazione Cr Firenze, sarà visibile nel cortile del palazzo dal giorno di inaugurazione della mostra, in programma dal 22 febbraio al 19 luglio. Composta da tre sfere costituite da lamine trasparenti e a specchio, l’opera nasce dalla sperimentazione di Saraceno con reali mongolfiere, capaci di volare grazie all’energia solare. Si tratta, infatti, di prototipi di palloni aerosolari, in grado di compiere voli su lunghe distanze, fluttuando libere da frontiere e combustibili fossili.
L’opera si presenta come punto di partenza per una riflessione sui temi della sostenibilità e sul rapporto tra arte e scienza. Sarà inoltre proposto un programma di attività di approfondimento per le scuole e i visitatori.

“A Palazzo Strozzi – ha commentato il direttore Arturo Galansino – continuiamo un percorso di scoperta dell’arte contemporanea. Questa volta con Tomàs Saraceno, un’artista poco più che 40enne, uno dei grandi protagonisti dell’arte di oggi, in grado di parlare di temi che ci toccano da vicino come l’ambiente e la sostenibilità. Le sfere sono metafora di un nuovo modo di viaggiare, liberi dalle frontiere che dividono i Paesi e liberi anche dai combustibili fossili”. Per la vicepresidente della Regione Toscana e assessore alla Cultura Monica Barni “Palazzo Strozzi mette sempre al centro studio e ricerca, proponendo mostre che ci fanno riflettere sul presente”.

Barni, Giorno del Ricordo: ” no a stereotipi, capire motivazioni tragedie”

Così Monica Barni, vicepresidente e assessora alla cultura della Regione Toscana, ha aperto i lavori del convegno ‘Nazionalismi e guerre, esodi e memorie’ nell’ambito del Giorno del Ricordo e del progetto ‘Confini difficili. Da Trieste a Sarajevo’. Il viaggio della Regione porterà dall’11 al 15 febbraio gli studenti a Trieste, alla foiba di Basovizza e anche a Fiume, queste alcune delle tappe.

“L’invito della Regione Toscana è, come sempre, di non cedere e non farsi affascinare da storie false e stereotipi, ma di andare in profondità per capire i contesti e le motivazioni che poi portano alle tragedie. Per questo, porteremo una cinquantina di ragazzi con i loro insegnanti, la prossima settimana al viaggio sul confine orientale e toccheremo tutte le tappe cruciali per comprendere cosa è successo su quel confine nei primi anni del ‘900”. Lo ha detto l’assessora Barni.

“Il confine orientale – ha spiegato Barni al convegno, in programma tutto il giorno nell’auditorium di Sant’Apollonia a Firenze e che vede la partecipazione di numerosi studenti – va inquadrato all’interno di un contesto storico complesso e molto problematico, da sempre, come da sempre è problematico il tema dei confini e degli attraversamenti. Un tema che sappiamo essere attuale anche oggi”. Per la vicepresidente della Regione “le istituzioni hanno l’obbligo di costruire un programma. Quello che abbiamo cercato di fare in questi anni è proprio di costruire una programmazione strutturata di interventi che si legano l’uno all’altro: lavoriamo sul ricordo della Shoah, sulla costituzione, sul confine orientale. Cerchiamo di mettere insieme e di trovare dei legami con tutte le iniziative che facciamo. È chiaro che dovrebbe essere un lavoro a tappeto su tutta la Toscana: noi cerchiamo di fare tutto il possibile”.

Alinari: Regione Toscana acquista patrimonio fotografico, sarà esposto a Villa Fabbricotti

Uno dei più grandi archivi del mondo è entrato nel patrimonio regionale. Sarà esposto a Villa Fabbricotti a Firenze.

L’archivio fotografico Alinari dal 19 dicembre 2019 è entrato a far parte del patrimonio regionale toscano. Si è così concluso, dopo la scadenza dei termini nei quali il Ministero dei beni culturali avrebbe potuto esercitare il diritto di prelazione, il percorso per l’acquisto da parte della Regione Toscana del patrimonio Alinari, uno dei più grandi archivi fotografici del mondo, testimonianza unica della cultura, del paesaggio, dell’arte, della moda italiana tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900. L’archivio sarà esposto nella nuova sede di Villa Fabbricotti a Firenze appena saranno terminati i lavori necessari per adeguare la struttura.

Ad annunciare il completamento dell’acquisizione sono stati il presidente della Toscana Enrico Rossi, la vicepresidente ed assessora alla cultura Monica Barni, Claudio De Polo, presidente della Società Fratelli Alinari, e Luigi Tomassini, presidente onorario della Società Italiana per lo Studio della Fotografia (Sisf), che nel corso di un incontro a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, hanno ripercorso la storia, l’importanza e il valore culturale dell’archivio, ribadendo la volontà di difendere la fruizione pubblica degli oltre 5 milioni di fotografie di tutti i tipi, formati e supporti in esso contenute.

A maggio 2019 è stata annunciata la vendita della sede storica della Società Fratelli Alinari, costruita nel 1863 da Leopoldo Alinari per il più antico stabilimento fotografico al mondo. Nei locali era ospitato un archivio unico al mondo, nato da un nucleo originario di lastre su vetro e sviluppatosi progressivamente con l’aggiunta di numerosi archivi, fondi e collezioni, che nell’insieme forniscono una testimonianza unica della cultura, del paesaggio, dell’arte, della moda italiana della seconda metà dell’800 e della prima metà del ‘900. Un patrimonio del quale lo stesso Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ha sancito l’interesse storico.Pd

La Regione ha riconosciuto l’eccezionale valore culturale del patrimonio Alinari ed ha approvato (nell’ambito della legge regionale 65/2019) le disposizioni per acquisirlo e garantire così la sua conservazione e valorizzazione, ma soprattutto la fruibilità per il pubblico. Per gestire il patrimonio Alinari, garantirne la custodia e la corretta conservazione, organizzare le condizioni per l’utilizzazione e la fruizione pubblica e realizzare l’esposizione delle opere, entro aprile 2020 la Regione Toscana approverà un “Piano strategico di sviluppo culturale del patrimonio” ed entro maggio 2020 procederà alla creazione di una Fondazione, nella quale potrebbe essere coinvolto anche il MiBACT.

Il valore complessivo dell’operazione è pari a circa 15 milioni di euro. L’edificio individuato per diventare la nuova casa del Patrimonio Alinari è Villa Fabbricotti a Firenze, proprietà della Regione Toscana. La Villa, attualmente utilizzata come sede di uffici, subirà delle modifiche per adeguarsi alla sua nuova funzione. E’ già stata avviata una collaborazione con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e con l’Opificio delle pietre dure, per stabilire quali sono le caratteristiche che l’immobile dovrà acquisire.

Il tempo stimato per avere i locali di villa Fabbricotti disponibili per ospitare il patrimonio Alinari è di 27 mesi.

De Polo e Barni ai microfoni di Chiara Brilli

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