Salvini incontra familiari strage Viareggio, delegazione domani a funerali di Stato

Nel tardo pomeriggio di oggi il ministro dell’Interno Matteo Salvini sarà a Viareggio per incontrare alcuni parenti delle vittime dell’incidente ferroviario del 2009.

E l’associazione “Il Mondo che Vorrei Onlus” che raccoglie i familiari delle vittime della strage di Viareggio ha inviato oggi una nota di cui pubblichiamo il testo, in cui si preannuncia la partecipazione domani ai funerali di Stato a Genova.

“Genova, città nella quale molte volte siamo andati, accolti a braccia aperte, per raccontare di Viareggio e altrettante volte siamo stati per testimoniare concretamente la nostra vicinanza ai cittadini.

Città ormai da troppi anni martorizzata, ricordiamo le vittime delle alluvioni del novembre 2010 e ottobre del 2011 così come non possiamo dimenticare le vittime della torre del porto crollata nel maggio 2013, di tutti questi terribili disastri esiste un unico comune denominatore, così come per il ponte Morandi, la totale mancanza di salvaguardia della vita umana a vantaggio del profitto.

Viene da rabbrividire, ed è immediato il parallelismo tra la nostra strage e quello che è successo.

Anche qui, come a Viareggio dove i vari incidenti prima del 29 giugno erano avvisaglie di quell’evento, anche qui c’erano stati dei preavvisi, come a Viareggio dove “i treni gridavano allarme, allarme”, i ponti avevano dato lo stesso tipo di avviso basta ricordare la lunga serie di crolli avvenuta negli ultimi anni:

  • Il 18 aprile 2017 il crollo di un viadotto della tangenziale di Fossano
  • Il 9 marzo 2017 il ponte 167 crolla sull’autostrada A14, all’altezza di Camerano.
  • Il 29 ottobre 2016 nel lecchese, ad Annone Brianza.
  • Il 22 ottobre 2013 ancora una volta a essere colpita è la Liguria con il crollo del ponte di Carasco nell’entroterra genovese.

Ora è il momento di smettere di fingere, non si può più rimandare un tema così fondamentale, la sicurezza e i controlli per la sicurezza.

Che sia una scuola, una ferrovia, un porto o un autostrada non si può più continuare a giocare con la vita delle persone.

Questo è anche il tema centrale della nostra associazione, nata sulle ceneri del disastro di Viareggio e da quel maledetto 29 giugno 2009 noi lottiamo costantemente per il diritto di tutti alla sicurezza.

Ci auguriamo che dopo questa ennesima strage non ci si limiti a scrivere un Tweet, postare una foto o commemorare i morti per un solo giorno ma che l’impegno di ognuno di noi, sulla sicurezza e sulla salvaguardia della vita sia costante e continuo ogni giorno, altrimenti anche queste vittime diventeranno un numero nell’elenco dei morti causati dalle inadempienze italiane”.

Il Mondo che Vorrei ONLUS

Il Presidente

Marco Piagentini

”Stop ai Crimini”: Firenze Città Aperta presenta una campagna antirazzista

Il Comune di Firenze ha deciso di denunciare la politica avviata da Minniti e proseguita dal nuovo Ministro dell’Interno Salvini, con una campagna accompagnata dalla rielaborazione dell’immagine simbolo delle tragedie legate ai flussi migratori: gli occhi di Josepha, la donna del Camerun, rimasta per due giorni in mare sostenendosi a galla grazie ad un pezzo di legno, prima che i volontari di Open Arms la ritrovassero al largo della Libia.

Il Comune lavorerà perché questa campagna sia adottata da esperienze politiche e rilanciata nei comuni della provincia fiorentina, della regione Toscana (con il sostegno del gruppo regionale Si Toscana a Sinistra di Fattori e Sarti) ed a livello nazionale.

L’immagine rielaborata dal grafico Alessandro Dilaghi campeggerà su manifesti, locandine e magliette. Con un messaggio molto semplice – STOP CRIMINI, Salvare i naufraghi e Aprire i porti, e sarà lo strumento per incontri e porta a porta in città, perché come l’Italia non è Salvini, così Firenze non è questo senso comune razzista che oggi è in primo piano.

I Manifesti saranno affissi negli spazi pubblici comunali nelle prossime settimane, sono già in affissione dentro le sedi associative e da fine mese chiederemo a negozi e pubblici esercizi. La campagna è promossa da Firenze Città Aperta, associazione politica di recente costituzione che vuole essere il Cantiere della sinistra Fiorentina e protagonista della prossima scadenza elettorale, con il gruppo consiliare Firenze Riparte a Sinistra, presente in Consiglio comunale dal 2014.

”Non salvare chi naufraga è un crimine, lasciarlo morire in mare è un crimine, non aprire i nostri porti è un crimine, riportare i naufraghi in un luogo (la Libia) che non è un porto sicuro (ovvero dove vengono garantiti i diritti umani) è un crimine. Una politica disumana che ha preso il via con i lager nel deserto libico con il Ministro dell’Interno Minniti e che in questi mesi, con Salvini, sta raggiungendo limiti mostruosi.”- così si esprime l’Associazione Firenze Città Aperta.

”Gli occhi di Josepha non permettono a nessuno di girarsi dall’altra parte o di dire Non sono razzista MA.”

 

Rossi: “Anche in Toscana caccia al nero. Governo condanni”

“Anche in Toscana la caccia al nero. Ma per Salvini e per Di Maio nessun problema di razzismo.

Vannino Chiti mi ha inoltrato questo messaggio di don Biancalani: “Ciao a tutti e a tutte, vi scrivo a quest’ora, le due di notte dagli uffici della Questura di Pistoia, per informarvi che verso le 11.00 a Vicofaro ci sono stati degli spari! Due giovani italiani al grido ‘negri di merda’ hanno sparato uno o due colpi di arma da fuoco in direzione di uno dei nostri ragazzi migranti che fortunatamente e’ rimasto illeso. Sono in corso le indagini, per il momento non so dirvi altro. Massimo”.

Ora ci aspettiamo parole inequivocabili di condanna dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini e dai rappresentanti del governo 5Stelle-Lega. Cos’altro deve accadere per capire che
siamo dentro una pericolosissima spirale di razzismo e violenza?” Lo dichiara Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

Aggressione Daisy: Rossi, aspettiamo da Salvini condanna netta

“Aspettiamo che ci sia da parte di Salvini, ora che è vicepresidente del Consiglio dei ministri ed è ministro dell’Interno, una condanna netta, precisa di queste aggressioni, spari, violenze che vengono compiute verso immigrati”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, stamani rispondendo ai giornalisti sull’aggressione subita dall’atleta azzurra Daisy Osakue.

Una condanna, ha proseguito Rossi, che “deve essere fatta altrimenti il rischio è che questa posizione ambigua legittimi queste aggressioni e questo è gravissimo soprattutto da parte di un ministro della Repubblica”. “Il fatto di condannare con parole nette questi atti di razzismo – ha concluso il presidente della Toscana – non significa viceversa essere indulgenti verso atti analoghi che possono essere compiuti da immigrati o da persone di altre etnie. Bisogna avere per ogni situazione la parola appropriata. Mi pare invece che si stia giocando sulle ambiguità e questo scatena nel Paese purtroppo questa caccia al nero che non avevamo mai visto francamente”.

“Hanno aggredito Daisy Osakue e lo hanno fatto solo per il colore della sua pelle. Quel branco di bestie vigliacche si sente anche incoraggiato dalla retorica razzista che sempre piu’ cresce in Italia”. Lo scrive su Twitter il sindaco di Firenze Dario Nardella, che aggiunge: “L’ennesimo episodio, e’ come se avessero colpito anche me. Basta razzismo”.

“Lo sapevamo. Non era necessario che citasse il duce, anche se in forma un po’ criptica, per sapere che la cultura, l’impronta e il riferimento politico-culturale alla fine per Salvini fossero quelli. È uno scontro che dobbiamo sostenere, sapendo che niente mai si ripete nello stesso modo”. Ha aggiunto Rossi, commentando le parole “tanti nemici tanto onore” con cui Salvini ha replicato ai suoi detrattori su twitter. “Abbiamo bisogno di diffondere una cultura democratica, di ritornare a consolidare e a valorizzare le nostre origini che stanno nella Costituzione italiana, nella Resistenza”, ha proseguito Rossi spiegando che “ci sono anche gli episodi, che ormai si ripetono, di aggressioni ai cippi, alle lapidi che ricordano i sacrifici di tante vittime innocenti volute dall”esercito nazista, aiutati spesso dai fascisti”. “Anche in questo caso – ha concluso  – non si può dire che siano atti vandalici. Sono atti che stanno dentro a un quadro generale di rigurgito fascista e razzista che coinvolge il nostro Paese”.

Rossi su migranti: ‘la soluzione non è chiudere i porti’

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha rilasciato un’intervista al quotidiano on line del settimanale tedesco Die Zeit, e commentando la gestione a livello nazionale del problema immigrazione ha affermato: “Salvini è riuscito a dominare il dibattito pubblico. E ha reso la xenofobia più accettabile.”

Il governatore Rossi dice di valutare “molto negativamente quello che sta accadendo in Italia in queste settimane. Viene diffusa l’idea che la nostra terra stia subendo un’invasione di immigrati. Questa è un’idea sbagliata. Accompagna l’affermazione che l’immigrazione è la causa di tutti i problemi e le difficoltà in Italia. Un dibattito di questo genere produce soltanto il razzismo”.

”Ci sono due ragioni principali per questo sviluppo: in primo luogo, l’accoglienza dei rifugiati in Italia è stata gestita male, è stata privatizzata, demandata a società o cooperative scelte dalle prefetture con gare d’appalto. Allo stesso tempo le regioni, i comuni non hanno avuto alcun ruolo. Questo ha creato tensioni molto forti sin dall’inizio tra i rifugiati da una parte e le autorità locali e la popolazione dall’altra” – aggiunge Rossi.

“E ciò che rende il tutto ancora più grave – sottolinea ancora – è che i rappresentanti del governo fomentano queste paure per poi strumentalizzarle. In realtà dovrebbero lavorare a delle soluzioni”.

Per Rossi, “l’Italia è stata piantata in asso dal resto dell’Europa quando nel solo 2016 circa 180 mila mila rifugiati sono arrivati attraverso il Mediterraneo. Ma adesso la soluzione non può essere quella di chiuderei porti. L’Italia non può usare i rifugiati per ricattare l’Europa”.

Mugello: autista aggredito per aver chiesto biglietto

Lo rivela La Nazione. E’ accaduto a Scarperia: protagonista un ‘un giovane di colore’. Salvini tweetta: “solidarietà a questo autista, alla faccia dei buonisti in servizio permanente. Tolleranza zero”

I fatti arebbero accaduti  giovedì scorso. a raccontarli, sulle pagine di cronaca de La Nazione, è stato ieri lo stesso autista, David Figura. L’uomo ha spiegato di essere stato aggredito da un giovane di colore, che era salito su un pullman di Autolinee Toscana, alla fermata di Scarperia, un comune del Mugello in provincia di Firenze, e quando gli è stato chiesto il biglietto ha dato in escandescenza, colpendo prima l’autista con un pugno su un braccio, poi prendendo a testate un vetro del bus.

“Mi ha accusato persino di essere razzista”, ha aggiunto l’autista di Autolinee Toscana spiegando che poco prima aveva chiesto il biglietto anche a due giovani italiani: “è il mio dovere”. Secondo quanto ricostruito il giovane straniero, “ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti”, ha di fatto tenuto bloccato il pullman per quasi 25 minuti: “Era fuori controllo, sudava in modo spropositato e mi spintonava”. Poi è sceso e si è messo davanti, bloccando il pullman fino all’arrivo dei carabinieri.

“Per aver semplicemente chiesto il biglietto, prima si prende del ‘razzista’, poi viene picchiato. Solidarietà a questo autista, alla faccia dei buonisti in servizio permanente. Tolleranza zero”. Lo scrive il ministro dell’Interno Matteo Salvini su twitter commentando l’aggressione subita al Mugello dal conducente di un bus di Autolinee Toscana.

Secondo quanto emerso, all’arrivo dei carabinieri il giovane di colore si era già allontanato. Sul posto c’era l’autista del bus, che al momento non avrebbe presentato denuncia per quanto accaduto.Sempre secondo quanto appreso neppure Autolinee Toscane si è rivolta per quest’episodio alle forze dell’ordine.

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