Camorra in Toscana, confiscata una società a Grosseto e 3 immobili a Aversa

Grosseto, eseguito dalla Dia un provvedimento di confisca, disposto dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere e confermato dalla corte di appello di Napoli, nei confronti di un presunto esponente della camorra “radicato nel territorio della Maremma“.

Il provvedimento riguarda una società del settore alberghiero con sede legale a Grosseto, 3 immobili ad Aversa e “alcuni rapporti finanziari” per un valore complessivo stimato di circa 300.000 euro. Il procedimento per l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, si spiega in una nota della Dia, “era stato avviato dopo un’attenta analisi delle infiltrazioni della camorra nel grossetano, all’esito delle quali era emersa la figura del proposto legato alla nuova camorra organizzata. Le indagini patrimoniali avevano evidenziato a carico dell’uomo una sproporzione tra la sua capacità reddituale manifestata e quella dichiarata al fisco e, per tale motivo, i beni oggetto della confisca nel 2019 erano stati sottoposti a sequestro con decreto del tribunale di Santa Maria Capua Vetere”.

La misura di prevenzione patrimoniale è stata confermata dalla corte di appello di Napoli e dalla Cassazione, diventando così definitiva. Il procedimento era stato avviato dopo un’attenta analisi delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel grossetano.

Le indagini patrimoniali, secondo quanto emerso, hanno evidenziato una sproporzione tra la capacità reddituale manifestata e quella dichiarata al fisco, da qui prima il sequestro e poi la confisca. I beni confluiranno all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Neve in Maremma, 40 cm sulla vetta dell’Amiata

Grosseto, nevicate in Maremma tutta la notte. Le squadre dei volontari Vab sono al lavoro nel Grossetano coi mezzi spargisale, in particolare nel comune di Roccastrada dove nelle frazioni di Sassofortino e Roccatederighi le scuole sono rimaste chiuse.

Se le condizioni meteo non dovessero migliorare è previsto l’impiego di ulteriori squadre anche nel territorio di Montieri. Neve anche sul Monte Amiata dove a Prato delle Macinaie c’è una coltre di circa 30 centimetri. Sulle Vetta circa 40 centimetri. Nel fine settimana dovrebbe aprire la stazione sciistica.

Cinigiano in Maremma, evacuato l’intero paese circondato dalle fiamme

Cinigiano, in provincia di Grosseto, nella serata di domenica il paese era circondato dalle fiamme ed il fumo rendeva irrespirabile l’aria e l’intero paese della Maremma veniva pertanto evacuato.

L’incendio di Cinigiano sarebbe partito dalla zona di Granaione, nel vicino comune di Campagnatico. Sul posto sono intervenuti fino a 4 Canadair oltre che elicotteri della Regione.

“La situazione è molto critica. Tutto il paese è stato evacuato. Chi autonomamente ha deciso di andarsene e chi su nostro consiglio. In pericolo c’è anche l’abitato di Castiglioncello Bandini”. Ha detto Romina Sani, sindaco di Cingiano, il paese alle pendici dell’Amiata, in Maremma, che è interessato da un grande fronte di fuoco che sta bruciando gran parte della vegetazione e bosco circostanti.

Alle ore 23:00 di domenica sera, l’incendio a Cinigiano risultava ancora attivo e alcune abitazioni e infrastrutture risultavano danneggiate dalla prima fase del rogo.

A renderlo noto gli stessi vigili del fuoco che spiegavano inoltre che sul posto erano giunte ulteriori squadre di pompieri da altre parti della Toscana e dell’Emilia-Romagna, come Parma e Bologna per un numero complessivo di 62 unità., oltre alle diverse squadre Aib della Regione Toscana.

Le squadre dei vigili del fuoco sono a presidio delle abitazioni e delle infrastrutture dove il rogo è sempre attivo. Presso il piazzale Landi era stata collocata l’Unità di comando locale.

Fiamme in Maremma: incendio in bosco in zona Cinigiano

Cinigiano (Grosseto) – circa 15 ettari di bosco sono andati in fiamme dalle 11 di giovedì mattina. Sul posto due elicotteri regionali e squadre di operatori forestali.

Brucia dalle 11 di giovedì mattina un’importante estensione di bosco costituita da specie quercine e macchia mediterranea in provincia di Grosseto. A Cinigiano, per la precisione.  Sul posto, allertate dalla sala operativa regionale, sono subito giunte numerose squadre di volontariato della Racchetta dalle sezioni Alta Maremma e Civitella e operai forestali della Unione Comuni Amiata.

Molto impegnativo il lavoro svolto a terra per combattere le fiamme, in una giornata molto calda e con un vento moderato che spinge le fiamme lontano dalle vie di accesso alla zona. In supporto per lo spegnimento sono arrivati da poco due elicotteri del sistema regionale che con i loro sganci stanno riducendo il fronte di fuoco sotto il coordinamento di un direttore operazioni. Ulteriori squadre sono in partenza per dare aiuto nelle operazioni di spegnimento e bonifica.

Anche il Governatore della Toscana Eugenio Giani sta monitorando l’evoluzione della situazione ed ha affermato: “Sul posto due elicotteri regionali e numerose squadre di volontariato e operai fortestali. Ulteriori squadre sono in partenza per dare aiuto nelle operazioni di spegnimento e bonifica, in fiamme stimati circa 15 ettari”.

Si ricorda che è in atto il divieto assoluto di abbruciamenti e che è necessario porre massima attenzione nelle operazioni agricole in corso in questi giorni.

Caporalato in Maremma: sfruttati centinaia di braccianti per 2,5 euro l’ora

Braccianti pagati in ‘nero’ per 16 ore di lavoro, con minacce di licenziamento, e ferie difficilmente concesse. L’inchiesta, condotta dalle fiamme gialle di Piombino e coordinata dalla procura livornese, è iniziata nel luglio 2019.

Tre aziende agricole tra Livorno e Grosseto avrebbero impiegato centinaia di braccianti, italiani e stranieri, in ‘nero’, per 15/16 ore di media al giorno a fronte di una paga di 2,5 euro l’ora, con ferie difficilmente concesse e non retribuite, e con minacce di licenziamento e aggressioni verbali. In particolare, sarebbero aziende agricole che coltivano frutta e verdura, localizzate nella Val di Cornia, area a cavallo delle province di Livorno e Grosseto, nell’Alta Maremma. In totale, sono 854 i rapporti di impiego presi in esame in un arco temporale che val dal 2015 al 2019.

Queste “le opprimenti condizioni di lavoro, cui sarebbero stati sottoposti braccianti agricoli”, emerse da un’inchiesta della Guardia di finanza. Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro i reati per i quali i 3 responsabili delle aziende, spiega la Gdf in una nota, sono stati deferiti. Il reato contestato, per il quale sono in corso accertamenti, sarebbe il 603 bis, ‘intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro’.

I tre imprenditori, spiega sempre la Gdf, ricevuti gli avvisi di garanzia, “hanno immediatamente proceduto al pagamento delle sanzioni amministrative nel frattempo già contestate da Gdf e Inps, versando nelle casse dell’Erario circa 5.800.000 euro”: gli indagati si sarebbero resi responsabili “delle violazioni amministrative in materia di lavoro riferibili a 854 rapporti di impiego, con l’applicazione di 571 distinte maxi sanzioni per lavoratori completamente ‘in nero’ nonché di ulteriori 283 sanzioni per infedeli registrazioni sul Libro unico del lavoro”.

I tre titolari delle aziende, oltre a impiegare senza “contratto né copertura previdenziale e assicurativa” i braccianti, avrebbero inoltre “costretto diversi lavoratori, per lo più stranieri, a vivere in affitto in un casolare abusivo sugli stessi terreni delle aziende agricole, in condizioni igienico-sanitarie precarie”, senza riscaldamento e allaccio alla rete idrica e senza acqua potabile, con il costo dell’affitto decurtato dalla paga. Constatate agli indagati anche violazioni fiscali per redditi non dichiarati per oltre 2 milioni di euro e omessi versamenti di Iva e altre imposte per circa 600.000 euro. Ricostruito poi l’ammontare degli affitti ‘in nero’ ai lavoratori nel casolare, con un’ulteriore sanzione per oltre 150.000 euro.

Gli accertamenti hanno riguardato infine i contributi ottenuti dagli imprenditori dall’Ue, tramite fondi Feasr, nell’ambito della Pac: sarebbero emerse “numerose irregolarità che gli indagati avrebbero commesso simulando il possesso dei requisiti previsti”. In particolare, unitamente a una quarta azienda agricola loro complice, avrebbero prodotto contratti di affitto fittizi di terreni agricoli. Da qui la denuncia anche per truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Ue per indebita percezione di oltre 151.000 euro di erogazioni pubbliche comunitarie, soldi che sarebbero inoltre stati “distorti” e utilizzati per pagare i braccianti.

Maltempo in Toscana: neve nell’Aretino, forti piogge in Maremma

Toscana – Nevicate nella notte sulle montagne di Amiata, Casentino e Valtiberina, nell’Aretino. Pioggia e freddo anche in Maremma.

Si fa sentire il maltempo in Toscana, dopo un assaggio di primavera è tornato il freddo con nevicate anche in zone collinari. I fiocchi sono scesi anche a quote collinari ed hanno imbiancato la Verna, Camaldoli e tutti i valichi della zona senza tuttavia provocare particolari problemi al traffico. In Valdichiana la neve è scesa anche in pianura imbiancando tetti e strade. In serata qualche fiocco è sceso anche sul capoluogo Arezzo che si preparava ad accogliere la Fiera antiquaria.

Sempre in città, per il forte vento alcuni frammenti di pietra si sono staccati dal cornicione dell’antica pieve di Santa Maria, i vigili del fuoco hanno provveduto a transennare via di Seteria dove non sono stati sistemati banchi per la fiera. In pianura forti piogge con temperature sensibilmente abbassate. La Città metropolitana di Firenze segnala neve caduta a Vallombrosa e sul passo della Consuma.

Maltempo che ha colpito non solo la Toscana, ma un po’ tutta la Penisola. Tempeste accompagnate dalla grandine, infatti, si sono abbattute a macchia di leopardo provocando danni incalcolabili nelle campagne, fanno sapere dalla Coldiretti, dove negli orti si raccolgono le primizie e le piante da frutto si trovano in piena fioritura spinta da inverno secco con 1/3 in meno di pioggia e bollente che dal punto di vista climatologico ha fatto registrare in Italia una temperatura media superiore di 0,49 gradi. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’allerta della protezione civile per la violenta ondata di maltempo.

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