Bekaert: domani Di Maio in visita al presidio dei lavoratori

Il vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio sarà domani, alle 9:30, a Figline Valdarno (Firenze) al presidio costante dei lavoratori della Bekaert fuori dai cancelli dell’azienda.

Lo annuncia il Movimento 5 stelle della Toscana che domani sarà presente con i propri portavoce. Dal 5 agosto, in occasione della chiusura estiva, i lavoratori stanno portando avanti un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento Bekaert di Figline Valdarno, al centro di una vertenza dopo che il gruppo belga ha annunciato la chiusura della fabbrica, con il conseguente licenziamento di 318 operai, per portare la produzione di steel cord all’estero. I licenziamenti, inizialmente annunciati per i primi di settembre sono stati spostati al 3 ottobre.

Rossi: “Anche in Toscana caccia al nero. Governo condanni”

“Anche in Toscana la caccia al nero. Ma per Salvini e per Di Maio nessun problema di razzismo.

Vannino Chiti mi ha inoltrato questo messaggio di don Biancalani: “Ciao a tutti e a tutte, vi scrivo a quest’ora, le due di notte dagli uffici della Questura di Pistoia, per informarvi che verso le 11.00 a Vicofaro ci sono stati degli spari! Due giovani italiani al grido ‘negri di merda’ hanno sparato uno o due colpi di arma da fuoco in direzione di uno dei nostri ragazzi migranti che fortunatamente e’ rimasto illeso. Sono in corso le indagini, per il momento non so dirvi altro. Massimo”.

Ora ci aspettiamo parole inequivocabili di condanna dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini e dai rappresentanti del governo 5Stelle-Lega. Cos’altro deve accadere per capire che
siamo dentro una pericolosissima spirale di razzismo e violenza?” Lo dichiara Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

Bekaert: Di Maio, “massima attenzione”, settimana prossima tavolo

Di Maio: “la settimana prossima si riaggiorna il tavolo al Mise”, l’intento delle Bekaert era  “era ingannare i lavoratori” così “trasferivano il loro sapere all’estero”, “Con il decreto Dignità” porremo freno alle delocalizzazioni.

“C’è massima attenzione, da parte di questo Governo, sulla delicatissima vicenda Bekaert, multinazionale belga che ha deciso di chiudere senza preavviso lo stabilimento di Figline e Incisa Valdarno per delocalizzare in Romania”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dello sviluppo e del lavoro Luigi Di Maio nell’informativa alla Camera sullo stato dei tavoli di crisi.

“Mi sto impegnando personalmente a sensibilizzare la proprietà della multinazionale a collaborare con il governo italiano. La settimana prossima”, ha aggiunto “si riaggiorna il tavolo generale presso il Mise”.

Il ministro ha ricordato come “durante l’incontro con l’azienda al Mise si è registrata una mancanza di rispetto verso l’umanità delle persone e le istituzioni italiane da parte della multinazionale: hanno deciso di dire no a priori a qualsiasi possibilità di rimediare alla situazione e salvare la vita e il futuro a oltre 300 famiglie”.

“Mi chiedo”, ha osservato il ministro “che senso abbia fare impresa in questo modo, senza un briciolo di responsabilità sociale, senza un minimo pensiero alla comunità nella quale l’azienda si inserisce e per di più appropriandosi le conoscenze dei lavoratori per poi trasferirle altrove”.

“Il loro intento”, continua di Maio “era ingannare i lavoratori e le loro famiglie mentre trasferivano il loro sapere (che gli stessi lavoratori gli hanno insegnato) all’estero, precisamente in Romania dove i lavoratori sono stati mandati in missione a più riprese”.

“Con il decreto Dignità”, ha aggiunto “porremo un grande freno ai comportamenti alla Bekaert che si verificheranno in futuro, ossia alle delocalizzazioni”.

Firenze, Forteto: Bambagioni (PD) e Quartini (M5S) scrivono a Di Maio e Bonafede

Oggi a Firenze, Paolo Bambagioni (Pd), presidente della commissione d’inchiesta del Consiglio regionale della Toscana, e l’ex membro della commissione Andrea Quartini (M5s), hanno presentato l’iniziativa di sollecito a Di Maio e Bonafede per il caso della cooperativa agricola ”Il Forteto”.

Nell’iniziativa rientrano una lettera al ministro dello Sviluppo economico Di Maio per sollecitare il commissariamento della cooperativa agricola Forteto; e una lettera al ministro della Giustizia Bonafede per chiarire i motivi della scarcerazione di Rodolfo Fiesoli. Come è indicato nel documento, la richiesta è quella di “accelerare il processo che lo deve ricondurre in stato di detenzione”.

Secondo Bambagioni, che ha parlato in una conferenza stampa insieme al presidente dell’associazione ‘Vittime del Forteto’, Sergio Pietracito, e all’ex socio fondatore (ora accusatore) Gino Calamai, è necessario che Bonafede “intervenga con un’ispezione, con un’accelerazione su questo processo in corso, e comunque con delle limitazioni alla libertà di quest’uomo”, perché “i legami che ci sono fra quest’uomo e la magistratura, che sono emersi anche nel lavoro della commissione, sono profondi e terribili, quindi è bene denunciare queste cose, che si ripercorra il percorso per capire se l’iniziativa è stata legittima o meno”.

Toscana: sono Rsu a rappresentare lavoratori

Di Maio ha incontrato alcuni riders prima delle organizzazioni sindacali, ma sono le Rsu a rappresentare lavoratori ricorda Mirko Lami, concludendo “La democrazia della rappresentanza sta stretta a questo governo”.

A pochi giorni dal suo giuramento come ministro, il titolare del Mise Luigi di Maio ha incontrato alcuni riders che si erano autoproclamati rappresentanti della ‘categoria’ e solo dopo le organizzazioni sindacali.

Nei giorni scorsi il suo viceministro, Dario Galli, ha incontrato lavoratori di Camping Cig per la ex Lucchini.

“Sarà il caso che Di Maio, il suo vice e il dicastero ricordino che i lavoratori hanno le loro rappresentanze aziendali, liberamente elette, si chiamano Rsu, le uniche titolate a rappresentare i lavoratori e a trattare per loro”. Lo dice in una nota Mirko Lami segretario della Cgil Toscana, con delega al mercato del lavoro e alle attività produttive.

“Tanto è vero”, prosegue Lami “che nella Rsu Aferpi ci sono eletti del gruppo Camping Cig, in questo loro ruolo hanno partecipato a tutti gli incontri al Mise. Piccola cosa, dirà qualcuno, ma spesso è dalla piccole cose che si parte per scardinare un sistema che val la pena difendere. Sono i lavoratori a scegliere, con il voto, che li rappresenta e non è il ministro, o il viceministro, che sceglie quelli che gli stanno più simpatici”.

“La democrazia della rappresentanza sta stretta a questo governo”, conclude il segretario della Cigl Toscana.

Siena: Cardin, neo assessora, si dimette

Nicoletta Cardin, neo assessora, si dimette dopo l’arrivo di lettere anonime recapitate, tra gli altri, al neosindaco di Siena De Mossi, a Conte, Di Maio e Salvini.

A Siena la neo assessora al decoro urbano e ambientale, Nicoletta Cardin, ha dato le dimissioni ieri sera. Nella note diffusa nella serata di ieri non vengono rese note le motivazioni di questa scelta, Cardin era stata presentata come espressione della Lega.

Proprio ieri la nomina di Cardin, come quelle di tutta la giunta erano state ratificate dal consiglio comunale.
Dopo la ratifica però, sono state recapitate lettere anonime al neosindaco Luigi De Mossi, a Pierluigi Piccini, consigliere di ‘Per Siena’ e all’ex primo cittadino Bruno Valentini, anche consigliere del Pd, che ha consegnato la lettera ai carabinieri.
Altre lettere di uguale contenuto e provenineza sarebbero state indirizzate anche al premier Giuseppe Conte e ai vicepremier Di Maio e Salvini.
Il contenuto di queste lettere si incentra su Nicoletta Cardin, esprimendo argomenti che avrebbero reso incompatibile la sua figura con la nomina di assessora.
Nicoletta Cardin, laureata in sociologia, è attiva nel settore immobiliare e risulta affiancare suo marito, Lorenzo Grassini, nelle attività imprenditoriali che egli svolge non solo nel senese ma anche all’estero.

Il nome di Nicoletta Cardin appariva accanto a quello del coniuge tre mesi fa anche in un’operazione per rilevare la Lucchese Calcio.

Exit mobile version