Bekaert: Nardella, c’è gruppo che vuole arrivare a proposta

Rispetto alla questione Bekaert il gruppo industriale aveva manifestato interesse al rilancio dello stabilimento “sta acquisendo tutte le informazioni e ha desiderio di arrivare a una proposta” afferma Dario Nardella che ha richiesto al ministro per lo Sviluppo economico Luigi Di Maio di essere invitati al tavolo del ministero.

Rispetto alla crisi della Bekaert, azienda metalmeccanica di Figline Valdarno i cui 318 lavoratori rischiano di perdere il lavoro, il gruppo industriale italiano che aveva manifestato interesse al rilancio dello stabilimento “sta acquisendo tutte le informazioni e ha desiderio di arrivare a una proposta. Non posso rivelare altri dati, non è il mio ruolo, ma posso assicurare che il mondo dell’ industria italiana si sta attivando. Di questo ho parlato direttamente con il presidente di Confindustria Boccia che si è rivelato molto sensibile e l’ho riferito ai sindacati”. Lo ha detto parlando oggi all’Aria che tira su La Sette il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Nella veste di sindaco metropolitano dell’area fiorentina Nardella ha anche lanciato un appello al ministro per lo Sviluppo economico Luigi Di Maio: “abbiamo chiesto di essere invitati al tavolo del ministero, dove ci sono anche Regione e Comune di Figline, per dare una mano; finora ci è stato detto no, ma sarebbe bene che tutte le istituzioni lavorassero insieme. Dobbiamo tutti insieme unirci per aiutare i 318 lavoratori: la cassa integrazione è una misura necessaria, ma non sufficiente importante lavorare su reindustrializzazione”, ha concluso.

Piombino, Aferpi: sindacati, Di Maio ci convochi o faremo protesta a Roma

Un’iniziativa di protesta a Roma nel mese di ottobre con gli operai Aferpi, “se entro la fine di settembre non arriverà una convocazione da parte del ministero del Lavoro per la proroga dell’attuale decreto ministeriale che garantisce la cassa integrazione speciale per i lavoratori Aferpi e Piombino Logistics fino a dicembre 2018”.

E’ quanto annunciano i sindacati Fim, Fiom e Uilm di Piombino (Livorno), al termine di una serie di assemblee dei lavoratori tenute oggi. I sindacati chiedono anche “interventi speciali per il lavoratori dell’indotto che hanno terminato ogni forma di sostegno al reddito”. “Se le prime settimane di settembre sono state dedicate dall’Esecutivo alla delicata vertenza Ilva – osservano i sindacati in una nota unitaria -, oggi non ci sono più spiegazioni per questo continuo silenzio del Governo su Piombino. Auspichiamo che il Governo si attivi da subito con una convocazione entro la fine di settembre”.

Quanto al progetto Jindal, i sindacati sottolineano che “pur valutando positivamente il progetto del nuovo imprenditore, che dovrà essere monitorato costantemente per garantire non solo la prevista ripartenza dei tre treni di laminazione ma anche il ritorno nel più breve tempo possibile a produrre acciaio, restiamo prudenti e allo stesso tempo preoccupati per come saranno gestiti i prossimi anni”, perché “visti i ritardi per lo sviluppo di nuove attività del porto e la ripartenza delle infrastrutture, sappiamo che il progetto Jindal avrà bisogno di anni per poter realizzarsi in toto. Per questi motivi c”è la necessità per ancora molti anni di ammortizzatori sociali”.

Bekaert: Rossi a presidio Milano, Di Maio mantenga promessa

Sulla questione Bekaert Rossi dichiara il suo apprezzamento per l’impegno preso da Di Maio “Ora pretendiamo che lo rispetti”, annunciata nuova manifestazione dei sindacati a Roma il 21.

“Ho apprezzato che Di Maio sia venuto alla Bekaert e abbia preso un impegno: un provvedimento urgente per l’introduzione della cassa integrazione per cessazione. Ora pretendiamo che lo rispetti”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, partecipando alla manifestazione organizzata a Milano dai lavoratori della Bekaert, davanti la sede della Pirelli.

I sindacati hanno annunciato una nuova manifestazione a Roma, davanti al ministero dello Sviluppo Economico, per venerdì 21. L’azienda, con sede a Figline Valdarno (Firenze), occupa 318 lavoratori. Fino al 2014 è stata di proprietà della Pirelli, che ne è ancora cliente, e oggi è controllata dalla multinazionale belga Bekaert, che ne ha annunciato la chiusura.

Rossi e il sindaco di Figline, Giulia Mugnai, hanno chiesto di poter entrare nello stabilimento Pirelli, ma è stato loro negato l’accesso. “Di fatto”, ha commentato Mugnai “si chiude la porta in faccia alle istituzioni di tutti i livelli della Toscana”. “Chiedo a Pirelli, “ha detto Rossi “di farsi sentire. Lo faccio sommessamente, noi non abbiamo titoli giuridici per chiederle di intervenire ma, da cliente, ha gli strumenti per farsi sentire. Chiediamo quindi che si senta moralmente impegnata a dare una mano”.

Le condizioni per discutere la ‘reindustrializzazione’, ha poi aggiunto Rossi, sono due: “Che lo stabilimento venga utilizzato e la salvaguardia dei lavoratori”.

“Pirelli ha un obbligo morale nei confronti di questi lavoratori – ha commentato il sindaco Mugnai – perché è un’azienda che ha fatto parte della storia di Figline per ben 54 anni e che è diventata grande anche grazie al lavoro e alle competenze di chi lavorava nello stabilimento figlinese. I vertici aziendali non possono sottrarsi dall’assunzione delle proprie responsabilità in questa vicenda, dal momento che ancora oggi Pirelli è tra i principali acquirenti Bekaert”. “I prossimi passaggi saranno fondamentali – ha concluso – perché quello che stiamo chiedendo a gran voce, e che continueremo a chiedere anche al tavolo ministeriale del 21 settembre, è di reindustrializzare il sito produttivo e di garantire tutela per questi 318 lavoratori, non uno di meno”.

Bekaert: rientro in fabbrica per i 318 operai di Figline

I sindacati sono riusciti a posticipare di un mese, al 3 ottobre, i licenziamenti e ora l’attenzione si concentra sul futuro della fabbrica: riuscire a stringere un’intesa con Bekaert prima della chiusura del sito, e trovare un soggetto che reindustrializzi lo stabilimento.

Rientro in fabbrica oggi per i 318 operai della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze) che, per tutto il periodo della chiusura estiva del loro stabilimento, hanno presidiato il sito per timore che fossero portati via i macchinari, dopo che la multinazionale belga Bekaert group ha annunciato a giugno scorso di voler chiudere l”impianto toscano per trasferire all”estero la produzione.

“È stato un rientro in fabbrica normale anche se mancano un po’ di materiali perché l’approvvigionamento è a rilento rispetto al normale – spiega il segretario della Fim Cisl di Firenze Alessandro Beccastrini -. I macchinari sono comunque tutti al loro posto. C’è molta soddisfazione per la visita di Sting e la lettera che il cantante ha scritto. Ha generato molta attenzione sulla nostra vicenda, anche all’estero”.

Oggi, ha aggiunto Beccastrini, “i lavoratori hanno naturalmente iniziato a chiedersi quali saranno i contorni della futura trattativa con Bekaert. Siamo riusciti a spostare i licenziamenti ma i tempi e la questione è tutta in mano a Bekaert”. Per il segretario Fim Cisl, “aiuterà moltissimo se Di Maio e il Governo faranno, come promesso, una legge sulla Cigs per cessazione”, ma poi servirà “una trattativa con Bekaert e trovare qualcuno che reindustrializzi il sito. E farlo prima del 3 ottobre”. “Di Maio ci ha detto che ci avrebbe convocato entro il 3 settembre – ha concluso – e noi l”aspettiamo”.

“Al presidio non hanno partecipato soltanto i lavoratori della Bekaert e le loro famiglie, ma anche la cittadinanza tutta, che si è resa disponibile a venire sui cancelli, per garantire una vigilanza democratica rispetto ad una legittima preoccupazione derivante da un atteggiamento di una proprietà che, vorrei ricordare, si presentò a comunicare la chiusura dello stabilimento ai lavoratori accompagnata da delle guardie del corpo private, pronta a fuggire con la coda tra le gambe, cosa che poi è puntualmente successa – scrive in una nota il segretario Fiom Cgil Firenze, Daniele Calosi –  Nel riprendere l’attività i lavoratori gestiranno in autonomia la produzione come stanno già facendo dal 26 di Giugno, dopo la fine dell’assemblea permanente e la decisione di riprendersi lo stabilimento che loro stessi avevano messo in sicurezza per evitare danni ecologici alla città di Figline dopo l’annuncio della chiusura e la fuga dei dirigenti.

Tuttavia, duole vedere come un evento di partecipazione democratica come questo sia oggi soggetto a tentativi di accaparrarsi o mettere bandierine sulla volontà e la caparbietà dei lavoratori da parte di altre Organizzazioni Sindacali, come ad esempio quanto fatto dal Segretario della FIM CISL di Firenze con un post sui social network. Curioso che ora si voglia appropriarsi di un evento come la visita di Sting che è stato gestito da tutti in un rapporto diretto anche con l’Amministrazione comunale, come è altresì curioso che si dica di non aver voluto politicizzare la vertenza per vantarsi, dopo due righe, di aver caldeggiato stringenti rapporti con alcune forze politiche del territorio. Per la FIOM il punto di riferimento sono e restano i lavoratori, e confermiamo la nostra volontà di continuare a partecipare ad ogni iniziativa che consenta di dare visibilità alla vertenza organizzata da forze politiche o associazioni democratiche.

Sempre in quel post c’è uno spunto in merito al riaprirsi dei tavoli di trattativa alla fine del periodo estivo.
E’ vero quanto dice il mio collega, ci aspetterà una discussione complicata per tutto il mese di Settembre. Allora vorrei fare alcune domande ai miei colleghi delle altre Organizzazioni Sindacali che siederanno a quel tavolo, per chiarezza verso i lavoratori, il territorio del Valdarno e tra di noi:
1) Sono disponibili la FIM CISL e la UILM UIL a scrivere unitariamente al Dott. Valerio Battista, AD di Prysmian Group Spa, per capire se è interessato allo stabilimento e ai suoi 318 lavoratori, e, nel caso, ad entrare nel merito di una possibile reindustrializzazione coinvolgendo il Ministero per lo Sviluppo Economico vista l’attività similare svolta dal gruppo e visto anche che il Dott. Battista conosce quei lavoratori da ex dirigente della Pirelli? Come FIOM CGIL già lo abbiamo fatto, ma sarebbe auspicabile proseguire insieme, cosa che dovremmo fare anche a tutti gli altri possibili soggetti imprenditoriali che potrebbero essere interessati o che veniamo a sapere esserlo.
2) Chiediamo inoltre a FIM e UILM di chiarire da subito la posizione che assumeranno al tavolo negoziale: qualora il governo non intervenga per reinserire la Cassa Integrazione per cessazione attività (come da proposta di decreto scritta dalla FIOM e sottoscritta unitariamente), visto e considerato che l’azienda può ritirare i licenziamenti e ricorrere in alternativa alla Cassa Integrazione per riorganizzazione, come FIOM, fin da ora, dichiariamo di essere del tutto indisponibili ad accordi che prevedano soluzioni diverse dalla Cassa Integrazione in alternativa ai licenziamenti e chiediamo, di conseguenza, un piano serio di reindustrializzazione dove lo stabilimento dev’essere lasciato senza alcun costo alla collettività come risarcimento del danno arrecato dalla Bekaert, per consentire così l’avvio di un percorso di reindustrializzazione ad altri soggetti imprenditoriali.

I lavoratori, ancor di più dopo lo sforzo straordinario di queste due settimane, chiedono fatti e non parole. Il prossimo incontro è fissato per il 3 di Settembre presso la Regione Toscana. Chiedo – conclude Calosi nella nota – ai segretari generali di FIM e UILM di inviare unitariamente una richiesta di incontro urgente al Ministero dello Sviluppo Economico entro il 3, quando finirà, inoltre, la sospensiva dei 75 giorni concordata l’ultima volta per superare l’Agosto”.

Bekaert, Rossi: aspettiamo urgentemente convocazione da MISE

Il governatore toscano: “Di Maio si è lasciato prendere la mano e ha voluto rivendicare che il suo cosiddetto ”decreto dignità” d”ora in poi impedirà casi come la Bekaert. E questa è una ”bufala” pazzesca”

“Ci sono cose su cui- dice Rossi-  persino Di Maio diventa uno statista. Anche se poi continua a dire bugie. Come ieri, davanti ai lavoratori della Bekaert a cui ha promesso di reintrodurre la cassa integrazione straordinaria per tutti i casi di cessazione attività, che il Jobs Act ha tolto. Sarebbe intelligente che i deputati e i senatori del centrosinistra accogliessero seriamente la proposta di Di Maio e lo sfidassero a essere coerente. Per ora ha parlato così solo Cesare Damiano.
Poi però, ieri, Di Maio si è lasciato prendere la mano e ha voluto rivendicare che il suo cosiddetto ”decreto dignità” d”ora in poi impedirà casi come la Bekaert. E questa è una ”bufala” pazzesca. Carissimo ministro, grazie per la tua venuta. Ora aspettiamo urgentemente la convocazione a Roma”. Lo scrive il presidente della Toscana Enrico Rossi su Fb.
“Per ora, se vogliamo parlare di cose concrete – aggiunge Rossi -, è stata la Regione Toscana ad ottenere l”unico risultato dall”azienda Bekaert, ottenendo il rinvio di un mese
dei licenziamenti che altrimenti sarebbero avvenuti già a settembre”.

Bekaert, Di Maio: “ottimista che troveremo nuovi investitori”

“Possiamo trovare investitori che assicurino lavoro e continuità produttiva” dice il ministro del lavoro che oggi è a Figline. “Le delocalizzazioni -ha aggiunto”  sono un’emergenza, ma con le nuove leggi non potrà più accadere a altri lavoratori che una multinazionale cessi di colpo l’attività e lasci tutto per la strada”

“Sono ottimista possiamo trovare investitori che assicurino lavoro e continuità produttiva, non possiamo però dimenticarci cosa ha fatto la Bekaert. Il 3 settembre ci rivediamo al tavolo e magari portiamo qualche novità risPetto all’opera di sondaggio che tutti insieme, con sindacati, Comune e Regione, stiamo facendo”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio incontrando i lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), in presidio permanente davanti alla fabbrica.

“Le delocalizzazioni sono un’emergenza, ma con le nuove leggi non potrà più accadere a altri lavoratori che una multinazionale cessi di colpo l’attività e lasci tutto per la strada”, perché “se te ne vai ti prendi una penale pari a quattro volte quello che hai preso e ci rendi tutto quello che ti abbiamo dato”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ai lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze): la multinazionale ha annunciato la chiusura dello stabilimento per trasferire la produzione all’estero.”

”La questione Bekaert è la fiera delle ingiustizie – ha aggiunto Di Maio -, l’azienda è venuta 3-4 mesi al ministero dicendo che andava tutto bene, che stavano facendo investimenti, poi annuncia che chiude e se ne va in un altro paese”. Per il vicepremier, “poi bisogna cambiare un sacco di cose a livello europeo, e lo faremo a partire da settembre, perché molte cose che lo Stato non può fare sono legate a una serie di leggi europei che non solo sono anacronistiche ma stanno continuando a svendere il futuro dell’Italia. Stiamo pensando all’ingresso di Invitalia, alla compartecipazione di uno strumento che è dello Stato, insieme a un investitore privato”.

“Anche il presidio e le azioni che state facendo servono a muovere l’attenzione di Bekaert, grazie di quello che state facendo- ha proseguito il vicepremier- lo Stato è con voi. Sono venuto qui perché comprendo che basta qualche settimana di silenzio per sentirsi abbandonati ma questo rischio non voglio correrlo. Tenete duro, noi ce la metteremo tutta e anche a livello istituzionale c’è la massima coesione”.

“La Bekaert – scrive poi Di Maio su Fb – è una delle troppe aziende che dopo aver preso i soldi dello Stato ha deciso di chiudere, licenziare e andarsene. Tutto questo con il decreto dignità non accadrà più. Come Ministro dello sviluppo economico e del lavoro farò il possibile per risolvere le tante crisi aziendali stando sempre dalla parte dei lavoratori e degli imprenditori onesti. Ovunque avranno bisogno della presenza dello Stato, io ci sarò”.

Dichiarazione del segretario generale della Fiom Cgil di Firenze, Daniele Calosi “Apprezziamo che il Ministro si sia assunto il duplice impegno di garantire la cassa integrazione straordinaria entro i termini della procedura, come da noi richiesto con la proposta di decreto, e di lavorare per trovare un soggetto imprenditoriale credibile, un investitore che permetta ai 318 dipendenti di continuare a lavorare. Come Fiom abbiamo sottolineato la necessità che sia convocato un nuovo incontro al tavolo del Ministero entro la fine del mese di agosto”.

“La visita di oggi rappresenta un segnale di vicinanza del Governo e delle istituzioni tutte ai lavoratori. Nonostante il mese di sospensione della procedura, infatti, l”attenzione sulla vertenza resta alta e come Comune, insieme proprio al Ministero, alla Regione e ai sindacati, stiamo lavorando per cercare soluzioni per assicurare un futuro a questo stabilimento”. Così il sindaco di Figline Valdarno e Incisa (Firenze) Giulia Mugnai, commenta la visita del vicepremier Luigi Di Maio. “Su questo punto, il ministro Di Maio ha assicurato il suo impegno in prima linea alla ricerca di investitori credibili per avviare la reindustrializzazione del sito produttivo – sottolinea Mugnai in una nota -, oltre ad aprire alla possibilità della cassa integrazione per i lavoratori”. Per il sindaco, “in attesa del nuovo incontro tra le parti, fissato a Firenze per il 3 settembre, continueremo tutti ad appoggiare e a promuovere le manifestazioni e le iniziative degli operai, in presidio fino al 20 agosto in via Petrarca, per continuare a far sentire loro la vicinanza della comunità tutta”. Nell’occasione, Mugnai ha consegnato a Di Maio la maglietta della raccolta fondi che il Comune e altre realtà locali hanno organizzato per finanziare le manifestazioni e le iniziative dei lavoratori Bekaert. Inoltre, durante la visita, il Ministro ha indossato la spilletta relativa alla stessa raccolta fondi intitolata ”Io sto con i lavoratori Bekaert”.

 

 

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