Amazzonia, capo tribù a Firenze: “25% foresta distrutto”

“Mi faccio portavoce di una lamentela, di una mancanza di responsabilità da parte del Governo brasiliano: la nostra terra è ricca di acqua, di minerali preziosi, ma ci troviamo con un Governo che guarda ad altri interessi economici, non alla salvaguardia di questa grande ricchezza”. Queste sono le parole del capo tribù Huni Kuin Kawinaka della popolazione dell’Amazzonia ‘Huni Kuin’, intervenuto al consiglio comunale di Firenze.

“C’è un disastro ambientale in corso in Amazzonia. Il 25% della foresta è andato in fumo- ha continuato -. Il messaggio è quello di unire le forze per trovare un modo per lottare insieme”. Il capo tribù ha lanciato l’appello “per una maggiore unità, uguaglianza, sostenibilità di tutti gli esseri umani”.
Huni Kuin Kawinaka ha ribadito inoltre che è molto importante per lo sviluppo della popolazione dell’Amazzonia parlare della loro storia, delle loro ricchezze per favorire un processo di continuazione delle tradizioni.
Dopo l’intervento il presidente del Consiglio comunale Luca Milani ha donato un giglio rosso, simbolo di Firenze, “in modo che possa ricordarsi della città”.  “Inoltre, visto che prima ha fatto visita al Museo di Palazzo Vecchio, vedendo anche la sala delle cartine, noi gli facciamo omaggio della riproduzione della cartina dell’Amazzonia del 1500”, ha detto Milani.

Firenze, consegnate le ‘Chiavi della città’ a David Sassoli

“Per il costante impegno da dedicato alle istituzioni comunitarie e per il conseguimento di significativi risultati a favore di un’Europa unita, pacifica, inclusiva e aperta al dialogo con i popoli vicini”. È questa la motivazione letta dal sindaco Dario Nardella al momento della consegna delle Chiavi della città a David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, che si è svolta nel Salone Cinquecento al termine del consiglio comunale straordinario su “L’eredità di Giorgio La Pira nell’Europa di oggi”.

La seduta, cui erano presenti anche rappresentanti di numerosi comuni toscani, si è aperta con i saluti istituzionali del presidente del consiglio comunale Luca Milani, a seguire un breve video sulla figura di La Pira e l’intervento del sindaco Nardella. Hanno poi preso la parola i capigruppo, il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni in rappresentanza dei colleghi delle altre circoscrizioni, il presidente dell’Istituto Universitario Europeo Renaud Dehousse e infine l’intervento di David Sassoli.

Il consiglio comunale straordinario si è chiuso con la cerimonia di consegna delle Chiavi della città, riproduzione fedele delle chiavi delle antiche porte di Firenze,  da parte del sindaco Nardella al presidente del Parlamento Europeo.

“E’ fondamentale attualizzare il pensiero lapiriano all’interno delle nostre vite e delle nostre azioni istituzionali – afferma il sindaco di Firenze, Nardella, nel suo intervento durante il consiglio comunale – e all’interno delle politiche europee come un potente fattore di rilancio dei valori fondanti dell’UE. È necessario più che mai dare concretezza al pensiero europeista lapiriano per perseguire il suo modello di azione. L’Europa può e deve farsi portatrice con rinnovata forza dei suoi valori fondanti: prima di tutto la pace”.

Nardella si dichiara orgoglioso di avere in Consiglio “il Presidente in questo ponte ideale che la lega a La Pira, credo sia un onere oltre che un onore”, augurandosi che “possa portare nel Parlamento e nelle istituzioni europee il messaggio, il valore, lo stile, la sobrietà e la concretezza, il coraggio di Giorgio La Pira”.

“E’ importante tornare a parlare di Europa con parole nuove – ha detto nel suo intervento il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – e, soprattutto, con prospettive nuove partendo da quell’esperienza di valore politica ed amministrativa che a Firenze ha visto l’azione di Giorgio La Pira. La generazione politica degli anni ’50 e ’60 – ha ricordato Luca Milani – aveva un sogno europeo di pace e prosperità. Oggi l’Europa sembra aver smarrito quel sogno ed è vissuta, da molti, come una costrizione più che come un’opportunità. Sarebbe bello che proprio da Firenze ripartisse un comune sogno per l’Europa. Per l’Europa di oggi e per quella di domani”.

Amazzonia, capo tribù a Firenze: “serve Governo umanitario”

?Lunedì il Consiglio comunale di Firenze ospiterà il capo tribù della popolazione dell’Amazzonia ‘Huni Kuin’ Sia Huni Kuin Kawinaka che testimonierà “ciò che sta accadendo in Amazzonia, per far capire quanto è importante la difesa della terra e della popolazione”.

A riferirlo è lo stesso capo tribù in occasione oggi di una conferenza stampa nel capoluogo toscano; nell’occasione ha anche spiegato che “per superare questo momento serve un Governo umanitario, per aiutare questo popolo”. Parlando poi degli insegnamenti di Papa Francesco ha aggiunto “ama le persone, i poveri. Questo fa bene al nostro cuore e alla nostra anima”.

Sulla presenza del capo tribù della popolazione dell’Amazzonia ‘Huni Kuin’ in consiglio comunale, il presidente dell’assemblea cittadina Luca Milani ha spiegato che “l’invito è stato accolto da tutte le forze politiche”. Alla conferenza stampa era presente anche la consigliera comunale di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il presidente del Consiglio Comunale, Luca Milani, la consigliera comunale di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu ed  il capo tribù Sia della popolazione dell’Amazzonia ‘Huni Kuin’:

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Firenze: consegna chiavi della città a Richard Gere

Richard Gere riceverà le chiavi della città dal sindaco di Firenze Dario Nardella. La consegna si terrà infatti lunedì 14 ottobre, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

Il 14 ottobre è prevista la consegna della riproduzione fedele delle chiavi delle antiche porte della città. Richard Gere, attore e attivista statunitense impegnato nella difesa dei diritti umani, riceverà questa importante riconoscenza da parte della città di Firenze.

La cerimonia si svolgerà alla presenza del Consiglio comunale e si aprirà con i saluti istituzionali del sindaco Nardella e del presidente del Consiglio comunale Luca Milani. Previsti inoltre l’intervento del direttore del Migration Policy Center dell’EUI professor Andrew Geddes. Ci sarà anche il dialogo tra il sindaco Nardella e l’attore Richard Gere moderato dalla giornalista Eva Giovannini.

Strage di Castello: commemorate le vittime dell’eccidio nazista

Come ogni anno, il Quartiere 5 e il Comune di Firenze hanno ricordato la strage con un corteo partito alle 9 da Piazza del Sodo seguito da una messa celebrata in memoria delle vittime dal Cappellano Militare all’interno dell’Istituto Farmaceutico. In seguito è stata deposta una corona con la partecipazione dei Gonfaloni dei Comuni di Firenze, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino e del presidente del Consiglio comunale Milani.

La strage di Castello fu un eccidio nazista avvenuto nella tarda serata del 5 agosto 1944 a Castello, un sobborgo di Firenze. Il teatro del massacro furono i sotterranei dell’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Via Reginaldo Giuliani, adibiti allora a rifugio antiaereo e dove gran parte della popolazione civile della zona si era nascosta per sfuggire alle cannonate. Va ricordato che in quei giorni era in pieno svolgimento l’offensiva angloamericana sul fronte dell’Arno che dopo pochi giorni avrebbe portato alla liberazione della città.

foto tratta da Facebook Luca Milani

Verso le 21 del 5 agosto un gruppo di soldati tedeschi si presentò ad una casa della zona con la scusa di chiedere del vino ma i tedeschi, fatti entrare in casa, tentarono di violentare una giovane donna. Mentre la donna cercava di difendersi, partì un colpo di pistola, non si sa bene se sparato da un soldato che cercava di impedire lo stupro o partito per caso, e il proiettile ferì uno degli aggressori. A questo punto i soldati si dettero alla fuga, mentre la donna con i propri familiari si nascose nel vicino ospedale di Careggi; il codice tedesco di guerra prevedeva l’impiccagione per il reato di stupro e va detto che da questo punto di vista la Wehrmacht era molto seria.

I soldati aggressori, tornati al comando, dissero al loro comandante che il loro commilitone era stato ferito da un italiano in Via Reginaldo Giuliani, in modo da evitare la corte marziale. Il capitano Kuhne, comandante della zona, dette ordine allora di fucilare dieci italiani per rappresaglia: un giovane italiano, Giorgio Pipoli, che lavorava come interprete per i tedeschi, ascoltò l’ordine e subito cercò di avvertire la popolazione, correndo ad un rifugio lì vicino, ma il suo generoso sforzo fu inutile, dato che gli ostaggi vennero presi dallo scantinato dell’Istituto Chimico Farmaceutico Militare.
“Nella strage di Castello dodici civili, tutti uomini, furono fucilati dai tedeschi sei giorni prima della Liberazione di Firenze – ha dichiarato nel suo saluto il presidente del Consiglio comunale Luca Milani che è intervenuto alla cerimonia di commemorazione -. Il più giovane, Vittorio Nardi, aveva appena sedici anni, il più anziano, Francesco Iacomelli, cinquantasette. Solo due di loro erano partigiani, e comunque non attivi in quel periodo.
La rappresaglia dei tedeschi con l’irruzione nell’Istituto farmaceutico cominciò alle 22.20, alle 23.30 tutto era finito. Le donne e gli uomini superstiti videro i cadaveri dei lori figli, mariti, padri, amici.

foto tratta da Facebook Luca Milani

Dalla fine della guerra è iniziato il difficile percorso della memoria nella storia dei fatti che attraversarono l’Italia nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale, stragi che in Toscana videro un picco di violenza inaudito con quasi 4.500 morti tra i civili, con la volontà di scongiurare il loro ripetersi, momento in cui il dolore si è intrecciato con il bisogno di giustizia.

La lapide che ricorda la strage di Castello, ci giunga sempre come monito a non dimenticare gli orrori della guerra e dell’importanza di promuovere i valori della pace e della dignità della persona attraverso il dialogo, la tolleranza e la coesione sociale.
E’ necessario continuare a trasmettere alle generazioni future i valori ed i ricordi delle esperienze dei padri.

foto tratta da Facebook Luca Milani

Quello che ricordiamo oggi è stato un crimine di guerra senza attenuanti. Condanniamo l’odio e l’orrore proprio di ciascuna guerra.
Giunga oggi il messaggio di cordoglio del Consiglio Comunale tutto”.

160 anni di Carabinieri a Firenze, la cerimonia a Palazzo Vecchio

Si è svolta oggi, nella Sala d’Armi di Palazzo Vecchio, la cerimonia per i 160 anni di costituzione della Legione Carabinieri di Firenze. La commemorazionem è stata presieduta da Luca Milani, presidente del Consiglio comunale di Firenze.

Ci troviamo a festeggiare due compleanni importanti. Il 160° anniversario della Legione Carabinieri di Firenze ed i 160 anni del nostro quotidiano cittadino, “La Nazione”. E lo facciamo in Palazzo Vecchio che è la casa di tutti i fiorentini.

160esimo Carabinieri
La Lotus dei Carabinieri di Firenze

I Carabinieri – ha commentato il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – contribuiscono a diffondere la buona immagine della nostra Nazione e garantiscono la nostra sicurezza. Questo anniversario, così particolare, deve anche far riflettere tutti i fiorentini ed i toscani sull’importanza di un Corpo che è entrato indissolubilmente nella vita della nostra società.”

“Il quotidiano impegno nel servizio al cittadino – prosegue Milani – e l’alta professionalità ha permesso ai Carabinieri di reagire con prontezza ed efficacia ai fenomeni criminali. La loro presenza nelle nostre strade e nelle nostre piazze amplifica la percezione di sicurezza e previene la criminalità. Ed è su questo che occorre sempre puntare: la prevenzione, prima ancora della repressione.”

cerimonia 160esimo carabinieri
Mezzi militari esposti in Piazza Signoria

Il presidente del consiglio comunale si è inoltre detto “felice di questa cerimonia per un anniversario che conferma il legame tra la nostra città e la nostra regione con l’Arma dei Carabinieri. Un ringraziamento di cuore  a tutte le donne ed a tutti gli uomini che si prodigano per farci vivere più serenamente.”

Auguri di cuore alla Legione Carabinieri di Firenze ed a La Nazione. Firenze è con voi” ha affermato Luca Milani in conclusione.

cerimonia 160esimo carabinieri
la Jeep dei Carabinieri di Firenze
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