Festambiente: conclusa 30/a edizione a Rispescia

Per dieci giorni, spiega una nota di Legambiente, la Maremma è diventata una vera e propria capitale dell’ambiente. Successo per i tre padiglioni principali della kermesse di Festambiente, dedicati al cibo italiano e alla dieta mediterranea, all’economia circolare, e ai natur&turismi.

I tre spazi principali di Festambiente sono stati allestiti interamente con l’utilizzo di materie seconde e hanno ospitato molti dibattiti con un notevole successo a livello di spettatori. Numerosi anche i concerti che hanno unito musica, politica e sostenibilità con alcuni artisti, come Piero Pelù, la Bandabardò, i Modena City Ramblers ma anche Roberto Vecchioni e Goran Bregovic, che hanno sostenuto la raccolta firme ‘Welcoming Europe’, dedicata all’accoglienza dei migranti.

“Se dobbiamo parlare di un obiettivo raggiunto in questa edizione è la grande sensibilità dei visitatori che dimostrano con le proprie scelte personali quanto l’ambiente non sia un tema marginale ma prioritario – sottolinea il coordinatore nazionale di Festambiente Angelo Gentili -, altrettanto non avviene per i decisori politici che spesso non riescono a centrare gli obiettivi principali e le priorità dal punto di vista ambientale. La politica italiana non investe ancora totalmente nell’ambiente come centrale per le politiche economiche e sociali del paese, ma i grandi numeri della trentesima edizione della manifestazione testimoniano la necessità insita nelle persone di un cambiamento radicale”.

Goletta Verde, in Toscana nel mirino foci dei fiumi

Su 20 campioni acqua 65% oltre limiti.537 illeciti scarichi mare

Su 20 campioni di acqua monitorati in Toscana il 65% è risultato inquinato o fortemente inquinato: sono in particolare i fiumi “a continuare a riversare in mare scarichi non depurati, che rischiano di compromettere la qualità del mare e di quei tratti di costa, con gravi conseguenze non soltanto per l’ecosistema marino ma anche per la stessa salute dei bagnanti”. Questi i risultati del viaggio di Goletta Verde di Legambiente nel mare toscano.

Goletta Verde presenterà anche due esposti sulle situazioni più critiche: uno nei riguardi della foce del Fosso di Mola/Fosso Centrale, in località Mola, tra i comuni di Capoliveri e Porto Azzurro all’Elba (Livorno); l’altro riguarda, come l’anno scorso, la foce del torrente Carrione, a Marina di Carrara (Massa Carrara), “da dieci anni a questa parte il sito più inquinato della costa toscana”.

Ancora, nella classifica delle illegalità compiute nel 2017 ai danni del mare, la Toscana – spiega Legambiente – si posiziona al quarto posto con 537 infrazioni accertate contestate dalle forze dell’ordine riguardanti depuratori inesistenti o mal funzionanti, scarichi fognari abusivi, sversamenti illegali di liquami e rifiuti e con un exploit per quanto riguarda il numero delle persone denunciate o arrestate 785 (+80%) rispetto lo scorso anno quando furono 431. Per Angelo Gentili, coordinatore nazionale Festambiente e segreteria nazionale Legambiente, la “fotografia” di Goletta Verde restituisce “per l’ennesima volta una Toscana a due facce, quella ancora incerta della Toscana settentrionale (con l’unica bella eccezione di Marina di Vecchiano) e quella eccezionale, con performance ambientali paragonabili alla Sardegna, della Maremma Grossetana. Con il nostro monitoraggio non intendiamo rilasciare patenti di balneabilità, sostituendoci alle autorità competenti in materia di controlli e di balneazione ma, con ”fotografie” istantanee, portare all”attenzione di amministratori e cittadini le criticità che minacciano la qualità e la salute dei nostri mari, affinché se ne individuino e risolvano le cause”.

Festambiente: Manara firma il Pecorino di Manciano

Formaggi da fumetto nel Caseificio Sociale Manciano (Gr), dove verrà prodotta un’edizione limitata di 400 Pecorini con incarto da collezione firmato da Milo Manara. L’occasione è offerta dai 30 anni di Festambiente, manifestazione nazionale di Legambiente in programma fino a domenica 19 agosto a Rispescia, che ogni anno ospita eventi, degustazioni e iniziative dedicate allo sviluppo sostenibile e alla tutela dell’ambiente.

Un vero e proprio Pecorino ”d’autore” da conservare anche come ricordo da collezione, ma i pezzi unici andranno anche a sostenere il crowdfunding di Festambiente che possono essere acquistati durante la manifestazione e sulla piattaforma realizzata per l’occasione. L’iniziativa, promossa per la prima volta dal Caseificio Sociale Manciano in collaborazione con Legambiente, sarà affiancata dall’appuntamento con “Piccolo Casaro di Manciano” per trasformare i bambini in casari lunedì 13 agosto e da degustazioni dei prodotti del Caseificio sabato 18 agosto.

L’impegno del Caseificio Sociale Manciano per l’ambiente è confermato anche dal costante investimento nell’introduzione di innovazioni tecnologiche, che possano migliorare la qualità del latte ovino con ricadute positive per pecore, allevatori e ambiente. In questa direzione è stato portato avanti negli ultimi due anni, il progetto “Stilnovo, sostenibilità e tecnologie innovative per la filiera latte ovino”, nato seguendo la filiera della qualità, per cui se le pecore mangiano bene, riscoprendo anche le essenze del territorio, il latte è migliore e la produzione è più sostenibile sia per l’ambiente che per gli allevatori, anche in termini economici.

Isola d’Elba, Legambiente: basta al furto dei sassi degli Argonauti

Il Cigno Verde isolano ha più volte denunciato il malcostume dei turisti che si portano via come ricordo i rotondi sassi bianchi picchiettati di nero-bluastro che rappresentano la bellezza, il mito e la storia. L’equipaggio di Goletta Verde e gli attivisti di Legambiente Arcipelago Toscano avevano effettuato già nel luglio del 2008, al grido di “Non siamo souvenir!”, un blitz alle Ghiaie – la spiaggia urbana di Portoferraio che il 4 agosto è stato teatro di un flash mob contro le privatizzazioni.

Da anni Legambiente, spiega Umberto Mazzantini, responsabile mare dell’associazione in Toscana, “chiede al Comune di Portoferraio che vengano apposti dei cartelli multilingue per impedire questo distruttivo prelievo di mitici souvenir dalle Ghiaie, ma a tutt’oggi i portoferraiesi che frequentano la spiaggia denunciano che il caso dei ‘sassi rubati’ non solo non si è fermato, ma ha assunto nel tempo aspetti davvero inquietanti, con turisti che si portano via i sassi degli Argonauti a intere sacchettate, ignorando le proteste dei bagnanti e nella più completa indifferenza e assenza delle istituzioni interessate”.

“Basta col furto dei sassi bianchi della spiaggia delle Ghiaie” all’isola d’Elba (Livorno), il Comune di Portoferraio “intervenga con una cartellonistica dedicata e con controlli e sanzioni efficaci”. Così Legambiente Arcipelago toscano: “Quei candidi sassi picchiettati – spiega Legambiente – sprofondano non solo nel mare trasparente dell’area di tutela biologica delle Ghiaie-Scoglietto-Capo Bianco ma anche nella leggenda: Giasone ed i mitici eroi alla ricerca del Vello d’oro avrebbero tirato in secco la nave Argo proprio alle Ghiaie e le gocce del loro sudore avrebbero macchiato indelebilmente i ciottoli. Affascinati da questo racconto, legato alla fondazione della stessa Portoferraio, quasi tutti i turisti a Le Ghiaie si portano via un sasso come ricordo della bellezza del luogo e della sua storia. Ma così mettono a rischio la conservazione a lungo termine di questo angolo incantevole dell’Elba”.

Legambiente si batte a favore del libero accesso a spiagge e litorali, ma ricorda a cittadini e turisti che l’asporto di sabbia, sassi e ghiaie non solo è illecito, ma impoverisce luoghi di grande pregio ambientale che sono patrimonio di tutti. In passato casi simili hanno costretto amministrazioni e comuni a introdurre ingressi a numero limitato, se non addirittura a chiudere, tratti di spiagge e coste soggetti al medesimo fenomeno. Una soluzione non certo possibile per una spiaggia come le Ghiaie che è e deve rimanere “popolare”.

Siglato accordo per valorizzazione Appennino

E’ stato siglato un accordo tra Parchi, Slow Food e Legambiente, per valorizzare l’ambiente dell’Appennino attraverso, tra le altre attività, le ‘Mense agricole’ e le ‘Festasaggie’.

Siglato lo scorso fine settimana a Felina nel Reggiano – nell’ambito della 17/a edizione della Festa delle Città Slow – un accordo fra il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Slow Food e Legambiente per collaborare su nuove forme di economia che possono essere sviluppate in montagna ed espandere e rafforzare, in merito, il programma di Oltreterra, nato nel Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.

Fra le prime azioni che si intendono promuovere nel territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, a seguito di quanto già in atto nelle Foreste Casentinesi – viene spiegato in una nota – le ‘Mense agricole’, con l’obiettivo di portare i prodotti agricoli presenti nelle aziende locali, nelle mense scolastiche e le ‘Festasaggie’ che ha visto il suo esordio nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano con la Festa delle Città Slow e la ‘Gestione forestale’ economica consapevole che prenderà sostanza nella prossima primavera sempre nel Parco dell’Appennino Tosco Emiliano.

Plastica in mare, record di concentrazioni nelle acque dell’arcipelago toscano

Alta densità di plastiche in superficie nelle acque dell’arcipelago Toscano. Raggiunti anche picchi di 10 kg per chilometro quadrato. Lo rileva il progetto ’Pelagos Plastic Free’.

“Si stima che, nelle acque dell’Arcipelago Toscano, la plastica in superficie raggiunga picchi di densità pari a 10 kg/km2, una delle concentrazioni più elevate nel Mar Mediterraneo e negli oceani di tutto il mondo”. E’ quanto reso noto durante la tappa elbana del ”Pelagos Plastic Free”, progetto per la raccolta di microplastiche in mare e che ne misura l’impatto sulla fauna marina nel Santuario dei cetacei. L’equipaggio franco-italiano di Expedition Med che realizza le ricerche scientifiche del progetto ha incontrato all’Isola d’Elba i ragazzi di ”Vele Spiegate”, i volontari di Legambiente e  che raccolgono e censiscono i rifiuti sulle spiagge.

Come spiegato da ricercatori e volontari, “il progetto nasce dalla necessità di ridurre l’inquinamento marino da plastica per proteggere le diverse specie di cetacei che vivono nel Santuario Pelagos. La cattiva gestione dei rifiuti urbani è la causa principale dell’inquinamento da plastica, dunque la prima area di intervento è la governance dei rifiuti”. I ricercatori di  raccolgono campioni nelle zone di accumulo dei rifiuti marini che coincidono con quelle di alimentazione dei cetacei, e in tre grandi fiumi e porti: in Arno e nel porto di Pisa in Toscana, nel fiume Golo e nel porto di Bastia in Corsica, nel fiume Varo e nel porto di Nizza.

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