Inquinamento: centinaia di dischetti di plastica sulla costa Toscana, denuncia Legambiente

“In particolare, all’Isola d’Elba, soprattutto quando soffiano venti dal quadrante nord, centinaia di dischetti di plastica fin da aprile”, Legambiente

“Misteriosi dischetti di plastica continuano a spiaggiarsi sulle coste di Isola d’Elba, Toscana, Sardegna, Liguria, Corsica e nord del Lazio”. E’ quanto sottolineato, in una nota, da Legambiente Arcipelago Toscano spiegando che “in particolare, all’Isola d’Elba, soprattutto quando soffiano venti dal quadrante nord, continuano a spiaggiarsi centinaia di dischetti di plastica segnalati fin da aprile”. “Nei giorni scorsi – spiega ancora l’associazione – a Procchio, la spiaggia del Comune di Marciana (Livorno) più colpita dal fenomeno, ne sono stati raccolti a centinaia, ma turisti e elbani li segnalano un po’ in tutte le spiagge dell’Isola. Segnalato anche un cospicuo ritrovamento a Baratti (Livorno) e altre segnalazioni arrivano da diverse località della costa pisana e livornese, da Viareggio (Lucca) e della Liguria. E ancora, i dischetti sono stati ritrovati recentemente a anche a Bastia, in Corsica e lungo la costa di Orosei e in altre località della Sardegna, così come a Marina di Pescia Romana, in provincia di Viterbo, al confine con la Toscana. Qualche dischetto nei giorni scorsi è stato segnalato perfino in Sicilia. si tratta di un inquinamento che sembra non avere fine e che si sta ampliando da un’area che sembra coincidere con quella del cosiddetto vortice di microplastica presente a nord dell’Elba e tra l’Isola di Capraia e la Corsica. Si tratta di dischetti poco più grandi di un pollice”. Legambiente chiede che “venga individuata la fonte di questo inquinamento – molto pericoloso per la fauna marina – che somiglia molto a quello provocato nel 2018 dal cedimento strutturale di un depuratore sul Sele, in Campania, anche se i dischetti che vengono trovati attualmente nel Tirreno settentrionale sono più piccoli e le loro dimensioni ridotte rendono ancora più difficile recuperarli e che possono essere più facilmente ingeriti da tartarughe marine e altre creature del mare”.

🎧 L’apicoltore che parla con le api: “Il mio apiario all’Elba per aiutare gli impollinatori”

Il suo apiario si trova nell’Orto dei Semplici, nell’Eremo di Santa Caterina, a Rio nell’Elba, dove si proteggono alcune specie botaniche tipiche dell’Arcipelago che offrono nutrimento agli insetti impollinatori

Con un sibilo acuto riesce a calmare e immobilizzare le api. Roberto Ballini, apicoltore da 50 anni originario dell’Isola D’Elba studia i ronzii delle api per comunicare con loro.

A vent’anni era un ciclista professionista, dopo un infortunio ha deciso di trasferirsi sull’isola e dedicarsi alla sua passione per l’apicoltura. “Ho smesso di correre a 28 anni, andavo fortissimo”, racconta l’apicoltore Ballini, “Ero depresso, presi un esaurimento all’ospedale di Pisa dove ero ricoverato. Poi dalla finestra ho visto un alveare quando sono uscito dall’ospedale ho deciso di tornare all’Elba dove erano originari i miei genitori e dedicarmi alla mia passione: l’apicoltura”.

roberto ballini
Foto Controradio

“Abbiamo studiato che con un sibilo da 260 hz a 400 hz si calmano, poi quando faccio l’acuto a 290 hz le api si bloccano. C’è sempre il dilemma della scoperta, di capire le motivazioni”. Dal 2004 studia il sibilo delle api e le frequenze per comunicare con loro, individuate grazie anche all’aiuto di un fisico tedesco. Con un sibilo acuto riesce a calmarle, dopo aver aperto l’arnia.

Ballini studia il modo di comunicare con le api in un momento in cui gli insetti impollinatori sono in rapido declino a causa di pesticidi, variabilità climatica e malattie: “Quando aprivo le arnie prima le api venivano fuori come da una bottiglia di champagne, ora non è più così”

Il suo apiario si trova nell’Orto dei Semplici, nell’Eremo di Santa Caterina, a Rio nell’Elba, dove si proteggono alcune specie botaniche tipiche dell’Arcipelago.”Questo luogo era meta di pellegrinaggi di marinai, adesso mi prendo cura delle api che arrivano con varie patologie, le porto qui e cerco di curarle con le piante presenti nell’Orto dei Semplici”

In podcast: l’intervista a Roberto Ballini a cura di Monica Pelliccia

 

 

Allerta meteo: venti di burrasca e temperature in calo

Allerta meteo per mareggiate all’Isola d’Elba  e lungo la costa pisana e livornese è stata emessa dalla Sala operativa della Protezione civile regionale

Una perturbazione proveniente dal Nord Europa porterà maltempo sull’Italia già dalle prossime ore, con una marcata intensificazione dei venti dai quadranti ed un abbassamento delle temperature. Lo indica un’allerta meteo della Protezione civile. L’avviso prevede dal tardo pomeriggio di oggi venti da forti a burrasca, con raffiche di burrasca forte, sulla Valle d’Aosta, in estensione a Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche ed Umbria.

Un’allerta meteo arancione per mareggiate all’Isola d’Elba e lungo la costa pisana e livornese è stata emessa dalla Sala operativa della Protezione civile regionale. L’allerta entrerà in vigore alla mezzanotte di oggi, sabato 13, e durerà fino alle 12 di domani, domenica. L’allerta, spiegano dalla Sala operativa, prevede che possano verificarsi fenomeni pericolosi per l’incolumità delle persone, in grado di causare disagi anche prolungati e danni consistenti su aree anche estese.

Saranno possibili problemi ai tratti stradali a ridosso della battigia con interruzione della viabilità e danneggiamenti agli stabilimenti balneari e alle attività marittime. Possibili prolungati ritardi o interruzione nei collegamenti marittimi. Si possono verificare situazioni di pericolo per la navigazione da diporto e per le attività sportive. Si raccomanda quindi la massima attenzione. Su tutto il resto della costa toscana l’allarme per mareggiate è classificato giallo, e dello stesso colore anche quello per il vento nel medesimo tratto e fino alle 18 di domani. I fenomeni sono dovuti ad un fronte freddo nord-atlantico in avvicinamento all’arco alpino e con un calo della pressione sul Mar Ligure che causerà un nuovo rinforzo dei venti.

Maltempo: piena del Vara travolge resti ponte Albiano Magra, stop traghetti per Elba

La piena del fiume Magra ieri sera ha travolto i resti del ponte di Albiano Magra ad Aulla (Massa Carrara), crollato l’8 aprile 2020, trascinando via anche il furgoncino rosso del corriere che era rimasto coinvolto nel crollo.

Diverse le frane che anche nella notte hanno interessato alcune strade in Val di Vara, nello spezzino.
Fermi i traghetti per l’isola d’Elba (Livorno) a causa delle avverse condizioni meteo nel canale di Piombino: stamani alle 5, spiegano dalla capitaneria, sono riuscite a partite solo le prime due corse, una da Portoferraio e l’altra da Piombino (Livorno), poi lo stop.
Stesse problematiche anche al porto di Livorno, come segnalano dall’Avvisatore Marittimo, dove con 35 nodi di vento da sud ovest con raffiche fino a 40 (circa 80 km orari) il traffico portuale è praticamente fermo: una decina le grandi navi che sono ferme a stazionare in ‘drifting’ in rada, mentre è rimasto a banchina il traghetto per l’isola di Capraia.
In mattinata si prevede un leggero miglioramento per tornare nel pomeriggio alle condizioni di vento attuali. Intanto, sono una ventina per il momento, dalla tarda serata di ieri, gli interventi dei vigili del fuoco per lo più a Livorno ma anche in provincia per la rimozione di alberi caduti, rami pericolanti, tegole, cornicioni o intonaci danneggiati dalle raffiche di libeccio.
Sempre a Livorno stamani per l’allerta mareggiate, interdetto un tratto del lungomare. L’ultimo bollettino di monitoraggio del sistema di protezione civile regionale, spiegano dal Comune, segnala moto ondoso stazionario o in ulteriore lieve temporanea attenuazione, ma è probabile un nuovo aumento dal pomeriggio, con altezze d’onda fino a 4 metri o superiori sull’Arcipelago e localmente sula costa centro-settentrionale.
Si segnalano raffiche di libeccio fino a 80-110 km/h sulle isole e fino a 70-90 km/h sulla costa. Qualche disagio anche a Marina di di Pisa per la mareggiata ma il litorale era stato chiuso ai traffico per precauzione con allerta.

Maltempo Toscana: stop traghetti per isole Elba e Capraia

A causa del maltempo sono stati interrotti i collegamenti dei traghetti con l’isola d’Elba da Piombino e con l’isola di Capraia da Livorno

Interrotti stamani a causa del maltempo i collegamenti dei traghetti con l’isola d’Elba (Livorno) da Piombino e con l’isola di Capraia da Livorno. Da Piombino l’ultima nave per Portoferraio è partita alle 6,10, poi lo stop dei traghetti. Come spiegano dalla capitaneria di Portoferraio infatti, le condizioni meteo marine sono proibitive con 3 metri d’onda nel canale e 50 nodi di vento da sud. Dal porto di Livorno invece, confermano dall’Avvisatore Marittimo, stamani, sempre a causa delle avverse condizioni meteo, non è partito il traghetto Liburna per l’isola di Capraia.

La sala operativa della Protezione Civile regionale ha emesso un codice arancione per vento e mareggiate e giallo per quanto riguarda neve e rischio idrogeologico.

Il codice arancione interessa l’intero litorale toscano (tranne la Lunigiana dove rimane giallo) e le isole e sarà in vigore fino alle 13 di oggi lunedì 28 dicembre.

Dettagli e consigli sui comportamenti da adottare si trovano all’interno della sezione “Allerta meteo” del sito della Regione Toscana.

I prossimi giorni il tempo rimarrà molto nuvoloso con precipitazioni sparse nei giorni di domani 29 dicembre e mercoledì 30 dicembre. Neve oltre i 1000-1200 metri in Appennino e mari mossi o agitati.

 

13 chili di sabbia dell’Elba come souvenir!?

Pisa, avevano in valigia 13 chili tra sabbia e ciottoli prelevati nelle spiagge dell’isola d’Elba, questo è quanto scoperto dalla guardia di finanza e dal personale delle Dogane che operano all’aeroporto di Pisa durante controlli a tre turisti spagnoli, indicati come studenti di Valencia.

A renderlo noto è l’ente Parco dell’Arcipelago toscano, dopo aver ricevuto la segnalazione dalle fiamme gialle. In particolare, rinvenuti nel bagaglio dei turisti 13 sacchetti da un chilo di sabbia elbana, che sono stati sequestrati.

“Il Codice della navigazione in relazione all’attuale giurisprudenza, qualifica l’abusiva asportazione di sabbia e ciottoli dalle spiagge quale reato di furto aggravato” ricorda l’ente Parco che la guardia di finanza “che ha sventato questa vera e propria aggressione nei confronti del patrimonio geologico e paesaggistico dell’Arcipelago Toscano”.

I campioni di sabbie e ciottoli sequestrati saranno riconsegnati all’ente Parco ed esposti nel Centro di educazione ambientale di Lacona, dove vengono proposte attività didattiche e divulgative relative alle tematiche degli arenili ed al ruolo degli ecosistemi dunali.

Exit mobile version