Prato, 25 aprile: fischi a prefetto, pm chiede archiviazione

Il procuratore di Prato Giuseppe Nicolosi ha chiesto al gip di archiviare le indagini per la contestazione contro il prefetto Rosalba Scialla e il questore Alessio Cesareo avvenuta il 25 aprile scorso.

Quel giorno, in occasione della cerimonia a Prato in piazza S.Maria delle Carceri per la Festa della Liberazione, partirono fischi e cori e furono mostrati cartelli contro prefetto e questore. Il fascicolo, secondo quanto appreso, è stato chiuso con una richiesta di archiviazione per insussistenza dei fatti.

L’indagine era stata avviata pochi giorni dopo il 25 aprile, in seguito a un’informativa della Digos inviata dalla questura alla procura.
Prefetto e questore furono contestati per aver consentito a Forza Nuova di manifestare a Prato il 23 marzo scorso, in occasione del centenario della creazione dei Fasci di combattimento. A proposito di questa manifestazione, è tuttora aperto in procura il fascicolo che vede indagato per apologia di fascismo l’ex leader di Forza Nuova a Prato Massimo Nigro: i magistrati vogliono chiarire gli aspetti organizzativi e le eventuali responsabilità. Pochi giorni fa, convocato in procura, Nigro si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Prato, Salvini anticipa arresti su traffico prostituzione: Procura irritata

Sono solo tre, al momento, le misure cautelari eseguite nei confronti di 10 cittadini nell’ambito di un’inchiesta sul controllo del traffico di prostituzione a Prato. Gli arresti sono stati anticipati dal ministro dell’Interno Matteo Salvini mentre l’operazione è ancora in corso.

Questa circostanza ha fatto “irritare”, secondo quanto appreso, il procuratore  Giuseppe Nicolosi. Il vicepremier proprio stasera sarà a Prato alle 21 in piazza delle Carceri, per il comizio di sostegno al candidato sindaco del centrodestra Daniele Spada.

L’inchiesta pratese risale all’estate 2018 quando quando alcuni orientali, probabilmente di due ‘bande’ rivali, si affrontarono a sud della città, in una sparatoria: furono esplosi 4 colpi di arma da fuoco. Tra le tre persone arrestate nelle ore scorse, quando è scattato il blitz dei carabinieri, c’è Lin Xia, gestore dell’hotel Luxory al Macrolotto uno, il quartiere industriale a sud della città.

Secondo l’accusa, l’inchiesta è coordinata dai sostituti procuratori Lorenzo Gestri e Giampaolo Mocetti, si tratta di uno dei principali organizzatori dei traffici illegali sul territorio pratese.

Il servizio di Lorenzo Braccini.

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Prato, Nicolosi: c’è chi agevola illegalità e mafia

Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Prato, Giuseppe Nicolosi, mettendo in evidenza “la cointeressenza tra determinate attività criminali e quella parte” della società “che con queste attività fa affari senza sporcarsi le mani”.

C’è una difficoltà “nelle inchieste e nel contrastare il fenomeno” della criminalità cinese a Prato, “cioè quel ‘mondo di mezzo’, si direbbe a Roma, che consente, facilita, agevola questo modo di fare impresa, che è anche il nerbo su cui s’innesta l’attività dell’organizzazione criminale”. Lo ha detto ieri sera  il procuratore della Repubblica di Prato, Giuseppe Nicolosi, mettendo in evidenza “la cointeressenza tra determinate attività criminali e quella parte” della società “che con queste attività fa affari senza sporcarsi le mani”. Nicolosi ne ha parlato alla Biblioteca Lazzerini intervenendo alla presentazione del libro ‘La triade italiana’ di Giorgio Sturlese Tosi, ispirato all’inchiesta ‘China Truck’ con cui la polizia individuò l’organizzazione del ‘capo dei capi’ della mafia cinese in Europa, Zhang Naizong, che ha base a Prato e nel cui contesto tessile ha prosperato.

C’è “una commistione tra questo mondo illegale e una parte del mondo delle professioni, che consentono all’impresa di fare impresa in queste condizioni”, ha aggiunto ancora Nicolosi alludendo all’illegalità nelle ditte cinesi. “E questa è la fonte dell’acqua”, ha anche detto. Nicolosi peraltro ha ricordato il monopolio imposto su scala europea da Zhang nel trasporto su gomma delle merci prodotte proprio a Prato. “Questo modo illegale di fare impresa, sfora nel criminale”, ha aggiunto, “ed è agevolato, favorito da chi si mette a disposizione di ditte fantasma, che poi spariscono nel giro di un anno o due”. “I lavoratori che noi troviamo nella fabbrica tipo cinese sono quasi sempre clandestini, arrivati in Italia quasi totalmente attraverso visti turistici – ha anche detto – e il loro sfruttamento lavorativo mortifica la tutela della dignità della persona. Questo modo di fare impresa è un modo criminale e chi fa l’imprenditore in queste condizioni va in carcere”.

Prato: due maestre arrestate per maltrattamenti su minori

Due donne di 26 e 38 anni sono state arrestate stamane dalla polizia a Prato: sono accusate di maltrattamenti e percosse nei confronti di bambini tra i tre e i sette anni che frequentano un doposcuola cinese in via Toscana – al Macrolotto Uno, periferia industriale a sud della città – in cui le donne svolgono il ruolo di insegnanti.

Sono trentacinque gli episodi accertati di maltrattamenti e percosse nei confronti dei bambini. Le due insegnanti arrestate avrebbero utilizzato bacchette per percuotere le mani dei bambini e calci per intimorirli. Una terza insegnante ha ricevuto un avviso di garanzia, ma per lei non è scattata alcuna misura cautelare.

Le indagini, coordinate dal procuratore capo di Prato Giuseppe Nicolosi e dal sostituto procuratore Laura Canovai, sono partite dopo una segnalazione arrivata nel dicembre scorso da parte di un’altra insegnante della struttura e si sono avvalse dell’uso di telecamere nascoste.
Anche se si tratta di un doposcuola i piccoli alunni, tutti cinesi, vengono quotidianamente condotti nella struttura dai genitori sin dal mattino. Le donne al centro dell’inchiesta sono attualmente agli arresti domiciliari disposti dal gip.
Sul fatto è intervenuto anche il sindaco di Prato Matteo Biffoni: “I bambini sono i nostri cittadini più preziosi, nessuno si deve permettere di alzare un dito contro un bambino. E’ vergognoso e preoccupante che un episodio come quello emerso dalle indagini condotte della Procura sia avvenuto in un ambiente dedicato proprio alla cura dei bambini come un centro culturale. Questi atti di violenza sono di una gravità inaudita. E’ importante che vengano accertate tutte le responsabilità quanto prima. Inoltre è fondamentale capire se in queste strutture ci sono gli standard per prendersi cura dei bambini.”
I bambini infatti, spiega il sindaco, in orario scolastico possono essere accolti soltanto in strutture riconosciute o accreditate secondo il regolamento della Regione Toscana e le associazioni culturali non sono autorizzate a svolgere attività di scuola dell’infanzia o nido.

Prato: comune garantirà personale a tribunale 

Oggi è stato stipulato un patto firmato dal sindaco Matteo Biffoni, dal presidente del tribunale Francesco Gratteri e dal procuratore della Repubblica Giuseppe Nicolosi.

E’ stato firmato questa mattina il ‘Patto della giustizia della città di Prato’ per far fronte alle difficoltà incontrate dall’amministrazione della giustizia nel quotidiano presidio di legalità assicurato alla città dalla procura della Repubblica e dal tribunale. Difficoltà legate alla carenza di personale, togato ma soprattutto amministrativo, che rischia di vanificare l’enorme mole di attività d’indagine e giurisprudenziale che grava sugli uffici giudiziari di Prato. Il comune di Prato, in questi anni, spiega una nota, ha garantito per quanto di propria competenza un supporto fattivo con il distacco di personale, in particolare agenti di polizia municipale. Oggi con la convenzione formale è stato stipulato un patto firmato dal sindaco Matteo Biffoni, dal presidente del tribunale Francesco Gratteri e dal procuratore della Repubblica Giuseppe Nicolosi.
Tre i punti al centro della convenzione: il Comune si impegna a favorire ogni opportuna iniziativa che consenta il supporto operativo agli uffici giudiziari da parte di associazioni locali di volontariato; il Comune si impegna a garantire il mantenimento degli attuali livelli di presenza degli agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria appartenenti al corpo di polizia municipale presso i locali uffici giudiziari; il tribunale e la procura di Prato si impegnano a garantire la messa a disposizione di locali all’interno della sede degli uffici giudiziari sia al suddetto personale, che ai volontari delle associazioni disponibili ad effettuarvi le attività ritenute utili ed opportune.
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