Acciaio: sindacati, vertenza Jsw sia gestita da Conte

“Con la comunicazione di Jsw della necessità di ulteriori quattro mesi per la presentazione del piano industriale, subordinato al rispetto degli impegni pubblici, tra i lavoratori è aumentata l’incertezza e la sfiducia”, e quella di Piombino (Livorno) “essendo una vertenza nazionale, deve essere gestita dal Ministro o direttamente dal Presidente del Consiglio”. Lo affermano i sindacati Fim, Fiom e Uim.

“È necessario mettere in campo gli strumenti necessari affinché tutti i soggetti rispettino gli impegni sottoscritti nell’Accordo di programma siglato nel 2018 – sottolineano in una nota unitaria -. Sono mesi che denunciamo il rischio che l’immobilismo del Governo rischia di fornire un alibi ad un imprenditore che in questi 18 mesi non ha rispettato gli impegni in merito agli smantellamenti ed agli investimenti annunciati. Purtroppo oggi ci siamo arrivati”.
Per i sindacati, “lo stesso ministro dello Sviluppo economico, che dice di stare organizzando un incontro con l’imprenditore, afferma che c’è un grosso ritardo dovuto ‘non tutto per colpa di Jindal’. Una vera e propria ammissione di responsabilità del Governo che ora deve recuperare”. Fim, Fiom e Uilm osservano che gli ammortizzatori sociali “devono servire solo per il sostegno economico durante la realizzazione degli impegni sottoscritti”, “pretendiamo che il Governo sia il primo garante degli impegni siglati”.
I sindacati annunciano che domani parteciperanno “all’assemblea pubblica convocata dal sindaco di Piombino mentre il 3 febbraio saremo presso il Mise dal sottosegretario Pd Alessia Morani. Di tutto ciò informeremo tutti i lavoratori nelle assemblee che si terranno il 6 febbraio”.

Conte, “riforme e interventi per università e ricerca”

“Dobbiamo varare un piano strutturale di riforme e interventi significativi a favore dell’università e della ricerca”. Lo ha detto Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, intervenendo all’apertura dell’anno accademico dell’Università di Firenze.

“Qualche segnale lo abbiamo già anticipato, pur in un contesto molto difficile, e una congiuntura molto difficile”, ha aggiunto Conte, per cui però “evidentemente occorre un intervento più strutturato, più risolutivo, e anche, se mi permettete, più razionale”. Fra gli interventi già compiuti, ha spiegato il presidente del Consiglio, “ricordo innanzitutto l’incremento del fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio universitarie che, grazie ad uno stanziamento aggiuntivo di 30 milioni di euro, consente di erogare la borsa a tutti gli studenti che ne hanno titolo nel 2020”.

Inoltre, ha aggiunto Conte, “la legge di bilancio per il 2020 aumenta il numero dei contratti di specializzazione medica, incrementa la dotazione del Fondo di Finanziamento Ordinario per promuovere l’educazione alle differenze di genere e, nel triennio 2020-2022, stanzia 205 milioni di euro a sostegno dell’edilizia universitaria”.

“Per immettere sin da subito nuovi giovani ricercatori nel sistema, stiamo valutando, in sede di conversione in legge del Dl di proroga termini, la presentazione di un emendamento volto ad immettere immediatamente nel sistema 1.600 nuovi ricercatori”. “Interverremo con un piano organico, di durata quinquennale, per consentire finalmente alle università di poter programmare la selezione di giovani studiosi”.

Ricorda poi Niccolò Bizzarri, lo studente disabile morto il 13 gennaio all’ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze, dove era stato portato per accertamenti in seguito a una caduta con la carrozzina: “Avverto forte il dovere di ricordare qui, in questa sede, il giovane Niccolò, studente di questo Ateneo. Sono rimasto profondamente colpito dal dramma che lo ha portato via, sottraendolo all’affetto dei propri cari, a soli 21 anni”. “Mi hanno raccontato che Niccolò era un giovane molto amato dagli amici e dai colleghi – ha sottolineato Conte -. Spinto da una profonda passione per la vita e per lo studio, era fortemente impegnato nel sostenere politiche per abbattere, anche qui all’Università, le barriere architettoniche e facilitare così l’accessibilità degli spazi.

“So che il Rettore” dell’Universitá di Firenze, Luigi Dei, “si è già impegnato perché Niccolò sia ricordato come merita. Da parte della Presidenza del Consiglio c’è il pieno sostegno per ogni iniziativa”. “Ho deciso di trattenere personalmente la delega sulla disabilità, tema che considero prioritario nell’azione di Governo. Siamo impegnati a riordinare l’intera materia, assicurando particolare attenzione al riconoscimento del diritto allo studio e all’accesso all’Università delle persone con disabilità. L’esempio e la testimonianza di Niccolò ci saranno di stimolo e di incoraggiamento”.

Aggiunge poi: “L’accesso all’Università per tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche e sociali di provenienza, è un valore al quale non possiamo rinunciare”. “Attiene alla qualità stessa della nostra democrazia – ha aggiunto – e si collega strettamente al principio di uguaglianza, inteso in senso sostanziale”.

Università: rettore Dei, “serve piano pluriennale d’investimenti”

“L’Università è pronta ad assolvere il suo compito di forgiare i nostri migliori talenti e al contempo elevare il livello medio d’istruzione”, “ma abbiamo estremo bisogno di politiche governative di medio e lungo periodo. Avvertiamo indispensabile l’esigenza di un piano pluriennale d’investimenti, che ci consenta di programmare le nostre attività di formazione, ricerca e ponendoci obiettivi lungimiranti e di sistema”. Lo ha detto il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei alla cerimonia di apertura dell’anno accademico in Palazzo Vecchio a cui partecipa il premier Giuseppe Conte.

“In assenza di ciò – ha aggiunto Dei -, senza un incremento di risorse, senza una revisione del meccanismo del fabbisogno finanziario, la cui attuale impostazione si traduce di fatto in una violenta contrazione della spesa corrente in presenza di situazioni finanziarie di assoluta saldezza e virtuosità, il sistema universitario italiano inevitabilmente, già a partire da quest’anno, si avvierà verso un rapido collasso il cui esito sarebbe davvero drammatico per il Paese”.

Per Dei, “comprimere gli investimenti in formazione e ricerca è il più grave errore che un Paese oggigiorno possa fare”. Quattro gli impegni chiesti dal rettore al Governo per il mondo dell’Università: “Un incremento del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) di almeno 300 milioni con la contemporanea revisione del meccanismo del fabbisogno per poter tempestivamente investire soprattutto in diritto allo studio, la prosecuzione dei piani straordinari per reclutare giovani ricercatori insieme a un piano pluriennale per la ricerca d’interesse nazionale e una reale politica d’investimenti infrastrutturali”.

Un ricordo dell’ex rettore Franco Scaramuzzi e dello studente disabile Niccolò Bizzarri, morto lunedì 13 all’ospedale di Santa Maria Nuova dove era stato portato per accertamenti in seguito a una caduta: così Dario Nardella, sindaco di Firenze, ha aperto il suo intervento di saluto all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Firenze, oggi a Palazzo Vecchio. Scaramuzzi, ha ricordato Nardella, è stato “un instancabile uomo di cultura, un innovatore che ha saputo unire il rigore scientifico all’impegno civico, e che proprio per questo ha vissuto una parte della sua vita anche nella politica, sedendo nel consiglio comunale qui a Palazzo Vecchio”.

Bizzarri, per il sindaco, ha lasciato “una testimonianza straordinaria di un ragazzo appassionato, presente attivamente nella vita universitaria, esempio per tanti suoi colleghi e per tanti giovani. Ai familiari, agli amici di Niccolò, da parte della nostra amministrazione e della città un abbraccio sincero e affettuoso”.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è giunto in Palazzo Vecchio a Firenze dove ha partecipato alla cerimonia dell’avvio dell’anno accademico dell’Università fiorentina. L’ingresso di Conte nel Salone dei Cinquecento è stato salutato da un applauso. Al suo arrivo in Palazzo Vecchio il premier è stato accolto dal sindaco Dario Nardella, insieme tra gli altri al rettore Luigi Dei, nell’ufficio del primo cittadino. Al termine della cerimonia è previsto poi un momento di incontro tra Conte e il sindaco. Intanto sotto Palazzo Vecchio è in corso una presidio di Filcams Cgil per la difesa dei diritti dei 200 lavoratori in appalto dell’Ateneo fiorentino per il nuovo bando gara dell’Università.

Renzi: dalla Leopolda un no al partito delle tasse

“Sarà una Leopolda che assomiglierà molto a quelle delle origini. Una Leopolda di sfida, in cui vengono le persone che vogliono arrivare e non quelle che sono già arrivate, in cui non c’è garanzia per nessuno. Una Leopolda dei pionieri. Tipo quella del 2012, quando ci eravamo già fatti conoscere, ma ancora eravamo, tutto sommato, outsider”. A dirlo è Matteo Renzi, leader di Italia viva, in un’intervista al Quotidiano nazionale.

“Evitare l’aumento dell’Iva – commenta riferendosi alla manovra – era ed è un dovere politico. Per le famiglie inizieremo a fare quello che fino ad adesso non è stato fatto. La ministra Bonetti è bravissima, la vedrete all’opera”. Renzi spiega anche che cosa non lo convince: “Tutti i microbalzelli: dalla sugar tax alle tasse sulle transazioni immobiliari. Le cancelleremo in Aula. Su questo infatti la pensiamo come i Cinquestelle. La copertura passa dal taglio degli sprechi”.

“Se dico che Conte deve stare sereno – parla Matteo Renzi sui retroscena che lo vogliono impegnato a volere la testa di Conte – nessuno ci crede, potenza dei luoghi comuni. Dico a Conte di lavorare. Pensi al futuro dell’Italia, non al suo. O a vedere fantasmi dove non ci sono: faccia ciò che si è impegnato a fare e andremo d’accordo. Conte ha indici di gradimento che salgono, ma il pil che scende. A me accadeva il contrario: non stavo simpatico, ma l’Italia andava meglio. Preferisco questa seconda versione”.

Rossi: governo deve fare ‘conti’ con conti, un pò preoccupa

Il programma del governo Conte-bis “deve fare i ‘conti’ con i conti, e da un certo punto di vista un po’ mi preoccupa”. Lo ha affermato in un’intervista Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, sottolineando che “non basta affidarci solo alla benevolenza che, mi auguro soprattutto con l’elezione di Gentiloni, ci potrà venire dalla nuova commissione. Il problema del debito pubblico è storico, così come quello della crescita”.

Rossi vede “una volontà forte di rilanciare lo stato sociale”, e ambiti quali la sanità “per troppo tempo penalizzati e lasciati in condizione di scarsità di finanziamenti. Leggo cose interessanti che vengono dette sulla scuola, a partire dagli asili nido, ma anche sull’università; cose interessanti anche per quanto riguarda la tutela del lavoro, degli investimenti nel new green deal”.

Il governatore Pd, che si era dichiarato contrario a un’alleanza con il M5s, dà atto a Zingaretti “di aver fatto un lavoro importante di farsi carico delle opinioni diverse, e di avere trattato bene questa fase delicatissima. Adesso c’è un governo nuovo, cosa fatta capo ha: bisogna guardare avanti, lavorare perché il governo duri e soprattutto faccia tutte le cose che ha promesso”.

Interpellato su una possibile futura alleanza Pd-M5s in regione Enrico Rossi ha rispoto che “in amore e in politica è possibile quasi tutto: bisognerebbe però rendere conto ai cittadini dei cambiamenti che si mettono in atto a livello politico, e soprattutto degli impatti che possono avere sulle cose concrete”. Ad esempio, ha ricordato il presidente di regione Toscana, “noi abbiamo il problema dell’adeguamento della pista dell’aeroporto di Firenze, a cui i 5 Stelle sono sempre stati contrari”.

“Occorre anche un social new deal per scuola e sanità”, per realizzare il quale “non è uno scandalo chiedere al 10% più ricco dei contribuenti un contributo sociale”. Lo ha scritto su Facebook il governatore toscano, secondo cui “il fatto che, invece, la maggioranza di governo abbia fatto pochi riferimenti alle entrate per finanziare le nuove spese sociali, rende meno sicuro l’ambizioso programma che si è presentato”.

Rossi sottolinea che “per fare cose importanti all’insegna di un social new deal, accanto al green new deal esplicitamente richiamato nel programma di governo, sarà necessario trovare le risorse senza aumentare il debito enorme, il cui pagamento già impegna una quantità enorme di spesa pubblica. Quindi, occorre intensificare la lotta all’evasione e superare quel riflesso berlusconiano, che ha fatto proseliti anche a sinistra, per cui le tasse sarebbero un furto dello Stato, un ‘mettere le mani in tasca ai cittadini'”.

Ceccarelli scrive a De Micheli: “Realizzare opere per sviluppo Toscana”

“Riprendere prontamente il positivo lavoro portato avanti con il ministro Delrio, al fine di dare attuazione ad opere fondamentali per la mobilità e per il sostegno allo sviluppo del nostro territorio”; è l’auspicio espresso dall’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli in una lettera inviata oggi a Paola De Micheli, neo ministro delle infrastrutture e dei trasporti del governo Conte.

Ceccarelli esprime la certezza che tra gli obiettivi prioritari del nuovo esecutivo vi sia quello di sbloccare le opere di interesse nazionale strategiche per lo sviluppo della Toscana: “Tra queste – scrive l’assessore – cito gli interventi per il potenziamento del sistema aeroportuale della Toscana; la realizzazione del corridoio Tirrenico, con Anas come stazione appaltante; il completamento della Sgc E 78, meglio nota come Due Mari; la realizzazione del fondamentale passante ferroviario di Firenze, primo passo per consentire il superamento del collo di bottiglia che oggi provoca gravi ripercussioni sull’andamento dei treni AV e dei regionali; nonché delle terze corsie autostradali sull’A1 e sull’A11 e dello scavalco ferroviario che consentirebbe il collegamento tra il porto di Livorno e l’interporto”.

Opere per lo più già autorizzate e finanziate, continua Ceccarelli, la cui realizzazione porterebbe nell’immediato migliaia di posti di lavoro, creando importanti opportunità di sviluppo per la Toscana.

La lettera si conclude con la disponibilità di Ceccarelli ad un incontro nel quale “analizzare insieme lo stato delle cose e condividere un percorso che possa dare subito ai toscani le risposte attese invano nei mesi scorsi”.

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