Maggio Musicale, in arrivo 750mila euro dalla Regione

Giani, presidente della Regione Toscana, ha annunciato il sostegno della Regione al Maggio Musicale Fiorentino con un contributo straordinario di 750mila euro, che vanno ad aggiungersi ai quasi 3 milioni già versati

Il presidente Eugenio Giani è intenzionato a supportare il Maggio Musicale Fiorentino alla luce della scellerata gestione dell’ex sovrintendente Alexander Pereira, e ha annunciato che lunedì 3 luglio porterà in giunta regionale la delibera per il contributo straordinario di 750mila euro per concorrere a garantire la continuità aziendale della Fondazione.

Si tratta, come commenta il presidente Giani, di “un contributo straordinario aggiuntivo che varrà solo per l’anno 2023, e che va a sommarsi al contributo ordinario di 2 milioni e 900mila annuale già stanziato”.

Una scelta, continua il presidente della Toscana, voluta per “sostenere il Maggio in un momento difficile, contribuendo a coprire i disavanzi di bilancio causati dalle scelte dell’ultimo sovrintendente Alexander Pereira, così come individuati dal commissario straordinario del Ministero Onofrio Cutaia nel contesto del commissariamento dell’ente a seguito della sua crisi finanziaria”.

Giani, in conclusione, si augura che “questo senso di responsabilità della Regione nel sostenere maggiormente l’istituzione culturale toscana si accompagni in futuro alla scelta di amministratori capaci di non dare luogo a comportamenti che mettano in discussione l’attività, il prestigio e il futuro del Maggio e delle lavoratrici e dei lavoratori che operano con straordinaria e indiscussa professionalità”.

Firenze, ritorna dal 5 luglio lo Stella Rossa Fest

Dal 5 al 9 luglio torna a Firenze, nello Sms di Rifredi, lo Stella Rossa Fest: incontri, concerti e talk all’insegna dell’Arci

Dal 5 al 9 luglio torna a Firenze lo Stella Rossa Fest, il festival pubblico e a ingresso gratuito di Arci Firenze. La quinta edizione, che fa parte dell’Estate Fiorentina, è organizzata all’interno del Sms di Rifredi, storica casa del popolo fiorentina che quest’anno compie 140 anni.

Sono in programma incontri, concerti e talk: l’inaugurazione è affidata alla cantante fiorentina Ginevra Di Marco, con uno speciale concerto che ripercorrerà 30 anni di musica.

Il giorno successivo salirà sul palco l’innovatore lombardo Pierpaolo Capovilla, che, in una sua personalissima versione recitativo-musicale,  proporrà ‘La religione del mio tempo’ di Pier Paolo Pasolini; l’8 luglio, poi, in occasione del Toscana Pride, il concerto sarà affidato al Colorificio Mario.

Tra i talk si segnala ‘Firenze e le Case del popolo: un secolo e mezzo di storia’, programmato per il 6 luglio, e il vernissage della mostra ‘Woman life freedom’ del 7.

Confermato per il suo secondo anno anche ‘Bliffest’, il festival del fumetto indipendente.

La presidente di Arci Firenze Marzia Fredian ha espresso il grande entusiasmo per “questa quinta edizione della nostra festa, che, trovando nuovamente spazio nel cartellone dell’Estate Fiorentina, rinnova l’intento di fare sintesi delle tante anime dell’Arci e dei suoi circoli: riflessione, cultura, ricreazione e partecipazione”.

Intervenuta anche la vicesindaco ed assessora alla cultura Alessia Bettini, che si è detta contenta che “questo progetto, caratterizzato da una proposta ricca e variegata che spazia dalla musica agli incontri culturali, faccia parte del cartellone dell’Estate Fiorentina”.

Servizi museali, sciopero a Firenze. Si fermano i lavoratori degli Uffizi

Lavoratrici e lavoratori di Opera, impresa che gestisce i servizi museali di Firenze, tra cui Gallerie degli Uffizi, palazzo Pitti, Polo museale regionale toscano e Opificio delle Pietre Dure, da settimane si mobilitano contro la nuova gara di concessione dei servizi museali che non garantisce i livelli occupazionali e il mantenimento delle condizioni economico-normative di oltre 200 addetti. Domani sabato 1° luglio è in programma un nuovo sciopero di mezza giornata con presidio nel piazzale degli Uffizi di Firenze alle 13. 

Sindacati e Rsu hanno provato in ogni modo, negli ultimi giorni, ad avere un confronto con i responsabili della gara e con il direttore degli Uffizi Eike Schmidt (che della gara è il Responsabile Unico del Procedimento) ma, si legge in una nota firmata da Filcams Cgil, UilTucs e Rsu “abbiamo ricevuto soltanto schiaffi in ogni sede. Al tavolo di crisi della Prefettura i legali della Galleria degli Uffizi non hanno accolto le nostre obiezioni e si sono preoccupati soltanto di ‘fermare’ lo sciopero contestando le procedure”. 

Lo stesso direttore Eike Schmidt, invece che incontrare i rappresentanti dei lavoratori, avrebbe scritto alla Commissione di Garanzia per chiedere di “valutare l’eventuale illegittimità dello sciopero” 

“Siamo sconcertati e delusi – proseguono i sindacati – perché sembra chiaro che a nessuno dei soggetti interessati importi delle condizioni materiali di oltre 200 persone che rischiano il lavoro e il salario, e ci fa rabbia pensare che l’unica preoccupazione di chi ha la responsabilità dell’appalto sia quella di non rovinare la narrazione da copertina che vuole il Museo degli Uffizi come un posto fantastico dove tutto funziona alla perfezione. La realtà invece è più forte di ogni storiella e racconta di una precarietà che non trova alcuna giustificazione”.  

L’orario garantito per le visite, in seguito a quanto indicato dalla Commissione di Garanzia, spiegano in una nota Filcams Cgil Firenze e Uiltucs-Toscana, è il seguente (ultimo ingresso possibile un’ora e trenta prima della chiusura): Uffizi dalle 8:15 alle 13:50, Boboli dalle 8.15 alle 13:50, Museo di San Marco dalle 8:15 alle 11:30, Museo Archeologico nazionale di Firenze dalle 8:15 alle 11:30,- Opificio delle Pietre Dure dalle ore 8:15 alle ore 11:30.

Deciso anche che i lavoratori impossibilitati a fare sciopero per “garantire le aperture in quanto servizi essenziali” doneranno una parte o tutta la giornata di lavoro o l’intera giornata di lavoro all’ospedale pediatrico Meyer “per ricordare, a tutti quelli che ci costringono a scioperare metà giornata perché ci ritengono ‘pubblici essenziali’ in caso di sciopero e lavoratori di serie B per tutto il resto, che i lavoratori essenziali sono quelli che salvano vite e si fanno in quattro per la salute pubblica”.

Kata, Matteo Renzi: “Procura responsabile per mancato sgombero”

“Ritengo la Procura moralmente responsabile per il mancato sgombero dell’ex hotel Astor”. Lo ha detto il senatore di Italia Viva ed ex sindaco di Firenze Matteo Renzi a proposito del caso Kata, la bambina scomparsa il 10 giugno scorso dall’immobile occupato in via Maragliano.

Nuovo affondo del leader di Italia viva, Matteo Renzi, contro la Procura di Firenze per i tempi troppo lenti nello sgombero dell’ex albergo Astor, occupato a settembre 2022, dove lo scorso 10 giugno è sparita Mia Kataleya Alvarez Chicllo, bambina peruviana di cinque anni. L’occasione è la conferenza stampa di Italia viva a palazzo Vecchio sulla travagliata vicenda della riqualificazione dello stadio Franchi. E paventando i rischi di un ricorso alle carte bollate qualora il Comune dovesse decidere di andare avanti con la procedura di affidamento diretto della progettazione ad Arup, che il discorso del senatore vira sulla Procura di Firenze rispetto alla quale si sente di condividere una riflessione a titolo personale:

“In questa città la Procura dovrebbe pensare a sgomberare gli immobili o a sgomberare per tempo. Siamo la città degli Innocenti: si parla degli appartamenti, dei costi di una camera di albergo e poi sparisce una bambina di 5 anni e stanno tutti zitti, questa cosa mi fa uscire di testa. Io ritengo la Procura di Firenze moralmente responsabile del mancato sgombero dell’hotel Astor”, ha detto lo stesso Renzi a proposito delle decisioni assunte dopo la scomparsa della piccola Kata.

Prosegue ancora nel suo racconto il senatore Renzi, che nella conferenza stampa ha toccato diversi temi dallo stadio Franchi alla politica. “Per me la Procura doveva sgomberare a settembre 2022 ma diciamo aveva le sue ragioni – ha aggiunto -. Ma quando il 10 giugno sparisce Kata, si doveva fare subito lo sgombero. Perché si è aspettato sette giorni? Per noi la difesa dei diritti è fondamentale. Se sparisce una bambina non me ne frega niente di quanto costa una camera di albergo”.

Moschea Firenze, presidio dei residenti per chiedere un’altra collocazione

La vicenda della moschea di Firenze ha riempito a lungo le cronache nei mesi scorsi, ma anche ora che una soluzione sembra arrivare, non tutti sono d’accordo. Nella giornata di ieri, infatti, c’è stato un presidio in piazza dei Ciompi.

Alcune decine di persone si sono trovate a Firenze per chiedere una sistemazione diversa per la moschea. A breve la comunità islamica si trasferirà in una ex filiale di banca poco distante dalla sede attuale di piazza dei Ciompi: una soluzione che comunque non piace a qualche residente.

“Per la comunità islamica è giusto avere un locale per pregare – ha spiegato Matteo Innocenti, uno dei promotori del presidio che si è svolto ieri a proposito della nuova collocazione della moschea di Firenze -. Tuttavia non riteniamo che la nuova sede sia adeguata, per un problema di spazio: è più piccola della precedente e c’è il rischio che i fedeli siano costretti a stare fuori. C’è un problema di agibilità”.

Prosegue Innocenti. “Oggi abbiamo raccolto una trentina di firma, appena ne avremo 150 andremo in Comune a parlare, per capire se si può trovare un’altra situazione. Ripeto: siamo favorevoli alla moschea a Firenze, ma quello di piazza dei Ciompi è uno spazio troppo piccolo, non va bene”.

Maggio musicale, Pereira accusato di malagestione

Secondo quanto emerso, l’ex sovrintendente della Fondazione Teatro del Maggio musicale fiorentino, Pereira, è stato accusato di peculato. 126mila euro mancanti dalle casse della Fondazione che gli sono stati sequestrati dalla guardia di finanza.

Le contestazioni della magistratura rivelano scenari inquietanti sulla gestione dell’ex sovrintendente della Fondazione Teatro del Maggio musicale fiorentino, Alexander Pereira.  Il sottosegretario alla cultura, Gianmarco Mazzi, leggendo di questi sprechi assurdi, ha affermato: “ci domandiamo come sia possibile che nulla sia mai stato fatto prima dell’intervento del ministero, il quale, nonostante le resistenze locali, ha commissariato Pereira dopo poche settimane”.

Ha, inoltre, sottolineato che “oggi tutto il nostro impegno è per i 300 lavoratori a rischio e per le loro famiglie e nei prossimi giorni, al ministero, sarà convocato un tavolo con Regione e Comune. Il risanamento dovrà andare di pari passo con l’accertamento di tutto quello che è accaduto”.

A riguardo si è espresso anche il presidente della Toscana, Eugenio Giani, il quale si dice allibito dalla notizia del sequestro della somma di 126mila euro, e afferma che “se avessimo lasciato il sovrintendente Chiarot, oggi anche la situazione del Maggio sarebbe diversa, in positivo”.

Leggendo i dispositivi del magistrato e la conferma da parte del tribunale del riesame, Giani si è chiesto in maniera ironica, “quale grave indigenza abbia portato un tecnico della musica, un sovrintendente, “a richiedere un rimborso di 126mila euro?”

Sulla crisi economica della Fondazione del teatro del Maggio musicale fiorentino, la Slc Cgil di Firenze, Prato e Pistoia e la Fistel Cisl ritengono “di dovere dare mandato ai propri legali perché si valutino le condizioni per procedere ad una azione di responsabilità e di richiesta di risarcimento del danno che i lavoratori dovessero subire”.

“Costringere chi lavora a doversi tutelare per via legale sarebbe profondamente deprecabile”, aggiungono i sindacati.

Da mesi, continuano, “abbiamo richiesto e auspicato cooperazione tra ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Firenze. E da mesi, tutti noi, abbiamo potuto apprezzare le innumerevoli dichiarazioni volte alla tutela dei lavoratori del Maggio, ma al momento l’unica cosa certa è che l’annunciato tavolo istituzionale, necessario per il salvataggio del Teatro, non pare essere stato nemmeno convocato”.

Allora, proseguono i sindacati, “è necessario ricordare che la crisi del Maggio non è stata causata da un evento improvviso ed inevitabile, ma da un singolo individuo perseguibile, che risponde al nome di Alexander Pereira“.

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