Rossi su addio di Marchionne: ”Il mio post? Nulla da rimproverarmi”

Il presidente della Giunta regionale della Toscana Enrico Rossi ha commentato le polemiche sul suo post Facebook riguardo la malattia dell’amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne. ”La mia è una valutazione politica, il resto è attacco strumentale”.

In seguito alle polemiche mosse sul post di Rossi in merito all’addio di Marchionne a Fca, il presidente della Regione Toscana ha replicato: “Non ho nulla da rimproverarmi, in un momento doloroso, con profondo rispetto verso la persona, ci sono stati alcuni politici che hanno pensato di dire che Marchionne ha fatto sempre tutto bene, e ci sono quelli come me che hanno sottolineato che Marchionne è stato una persona capace soprattutto per gli azionisti, ma lo è stato meno per i lavoratori e per gli interessi industriali del Paese”.

“Ho detto questo con tutto il rispetto per la persona – ha proseguito Rossi – Mi sono comportato come si sono comportati tutti gli altri, con il massimo rispetto per la persona e per il dolore, con la vicinanza e anche una certa simpatia personale. E’ una valutazione strettamente politica, ho pensato che dovessi dirlo liberamente”.

Rossi ha concluso dicendo: “Gli interessi industriali e dei lavoratori dovevano essere difesi di più anche dalle politiche del governo: la Fiat è stata portata a Londra, in Olanda, è stata centrata sugli Stati Uniti. Dov’era il governo quando tutto questo accadeva? E’ una domanda che ci possiamo fare, come altri salutano le cose buone che questo grande manager ha fatto. Il resto mi pare un attacco strumentale”.

Il servizio di Gimmy Tranquillo:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/07/180723_06_MARCHIONNE_ROSSI.mp3?_=1

Anche il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, rispondendo ai giornalisti, ha commentato la vicenda: ”Ho letto il post su cui si sono concentrate tante polemiche e non l’ho trovato una scelta felice. Ritengo la figura di Marchionne una figura molto importante per l’industria italiana; il ruolo che ha avuto per la Fiat, nelle trasformazioni di questi anni, e l’intesa con la Chrysler, hanno sicuramente garantito occupazione e una posizione di grande importanza nello scenario internazionale del mercato dell’auto. Ritengo che si debba guardare a questi aspetti positivi, le posizioni politiche in questo momento dovevano magari esser lasciate da parte”.

Sanità, liste di attesa più brevi in Toscana, con accordo Regione-sindacati

?Firenze, stamani, nella sede della giunta regionale della toscana, è stato siglato tra Regione e sindacati della dirigenza medica e della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa, un accordo che definisce i criteri per l’acquisizione di prestazioni libero professionali ambulatoriali presso il personale dirigente del SSR, ai fini del governo delle liste di attesa.

L’obiettivo è quello di poter accorciare le liste di attesa effettuando Tac e risonanze magnetiche fino a mezzanotte, visite ed esami in fasce orarie aggiuntive, rispetto a quelle applicate finora, con prenotazioni elettroniche, ampliate e gestite dai Cup.

Hanno firmato l’accordo il presidente Enrico Rossi, l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, il direttore generale della direzione diritti di cittadinanza e coesione sociale Monica Calamai, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali regionali della dirigenza medica e veterinaria (Anaao Assomed, Cimo Asmd, Aaroi, Cgil Fp medici, Fvm, Cisl medici, Fassid, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials medici, Fm aderente Uil Fpl), e le organizzazioni sindacali regionali della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa (Cgil Fp, Cisl Fps, Uil Fpl, Snabi Sds, Sinafo, Aupi, Fedir Sanità).

L’argomento era già stato oggetto di una pre-intesa stipulata il 25 giugno scorso. L’accordo siglato stamani perfeziona il meccanismo.

Gimmy Tranquillo ha intervistato l’assessora al diritto alla salute Stefania Saccardi:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/07/180723_03_GOVERNO-LISTE-ATTESA_SACCARDI.mp3?_=2

Rossi su Marchionne “manager capace per azionisti”

“I giornali esaltano le sue capacità di leader e di innovatore. Ma, nel rispetto della persona, non si deve dimenticare la residenza in Svizzera per pagare meno tasse, il Progetto Italia subito negato, il baricentro aziendale che si sposta in Usa, la sede legale di FCA in Olanda e quella fiscale a Londra”. Lo scrive in un post su fb il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi a proposito di Sergio Marchionne e sottolineando anche il suo “autoritarismo in fabbrica per piegare lavoratori e sindacati; e gli occupati che sono passati dai 120000 del 2000 ai 29000 di oggi”. Marchetti (FI) su Rossi «Linguaggio da hater inaccettabile da un rappresentante istituzionale. Nel parlare di lavoro il governatore ha le lancette indietro di 50 anni»

“Marchionne era un manager capace, soprattutto per gli azionisti, ma certo poco o per niente attento alla storia e agli interessi industriali del Paese, il quale, d”altra parte, ha avuto una politica debole, priva di strategie industriali, che sostanzialmente ha lasciato fare”, prosegue Rossi secondo il quale nel momento di dolore “non si deve però dimenticare la complessità e gli errori che sono stati commessi in questi anni e che alla fine sono stati pagati dai lavoratori e dai giovani in cerca di occupazione. Mantenere una visione critica è la condizione indispensabile per provare a fare meglio”, conclude il governatore della Toscana.

«Come un hater della della specie più incivile, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi dalla sua pagina pubblica su Facebook oggi attacca l’ex amministratore delegato di Fiat Chrysler Sergio Marchionne. Cattivo gusto, uscita becera sia politicamente che umanamente dato il momento di grave sofferenza attraversato da Marchionne e dai suoi familiari, linguaggio che sposta le lancette del parlare di lavoro indietro di almeno cinquanta anni e che semina odio di classe verso una persona a suo dire rea di avere ben fatto il suo lavoro: risollevare Fiat in crisi, inventare nuove strategie, riportare l’azienda a garantire decine di migliaia di posti di lavoro. Parole come quelle di Rossi sarebbero inqualificabili da parte di chiunque, ma da parte di un rappresentante istituzionale sono inaccettabili e irricevibili. Rossi si scusi con i toscani per la cattiva rappresentanza che anche oggi ha loro assicurato». Così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti relativamente al post  di Enrico Rossi sulla pagina Facebook.

Bobo Craxi-Rossi: il PD è ambiguo, serve nuova forza socialista

“Una nuova formazione politica nel nome del socialismo italiano e internazionale”. E’ l’appello contenuto in un documento programmatico predisposto da Bobo Craxi ed Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

Dare vita a una nuova formazione politica del socialismo europeo, ”larga, ma politicamente significativa, che si ispiri a esso e che, nel nome di questa grande tradizione della sinistra mondiale, sappia riprodursi sul terreno della politica democratica, imprimendo una direzione di marcia moderna sapendo operare un utile e doveroso adeguamento alle esigenze dell’Italia e dell’Europa di oggi”. Questo l’obiettivo di Bobo Craxi, figlio dello storico Segretario del Partito Socialista italiano Bettino Craxi, e Enrico Rossi.

Il documento, spiega una nota, critica il Pd che “ha recentemente sottolineato, in una missiva sulla questione mediorientale, che esso non appartiene all’Internazionale socialista ma si limita a cooperare col Partito del socialismo europeo nelle istituzioni comunitarie.

Una doverosa chiarezza, d’altronde, o il socialismo ha una sua dimensione internazionale, oppure non è tale”. Per Craxi e Rossi, “l’ambigua parabola del Pd circa il suo terreno ideale di appartenenza è uno dei problemi politici che ha contrassegnato la sua breve storia”.

“Questa ambiguità, che perdura da quasi dieci anni – concludono -, ha avuto dei riflessi innanzitutto sull’identità che deve assumere una forza che è espressione politica e culturale della sinistra italiana”.

Bekaert: raccolta fondi per sostenere lavoratori

Il Comune di Figline e Incisa Valdarno ha promosso una racconta fondi a favore dei lavoratori della Bekaert. Il sindaco Mugnai sul caso della multinazionale belga: “Non è ammissibile alcun accordo al ribasso fatto sulla pelle di questi lavoratori”.

Il Comune di Figline e Incisa Valdarno ha promosso una raccolta fondi che servirà a sostenere i 318 lavoratori nell’organizzazione di vari eventi per mantenere alta l’attenzione sulla vertenza. La campagna ‘Io sto con i lavoratori Bekaert’ è stata presentata oggi in collaborazione con Arci, Mcl e organizzazioni sindacali.

Giovedì 19 e venerdì 20 luglio l’amministrazione comunale ha invitato un rappresentante dei lavoratori ad aprire i concerti serali del Bada Ki C’è Festival (piazza Ficino, ore 21.30) con un breve intervento che servirà a sensibilizzare sulle prossime iniziative da intraprendere.

Nei gazebo al festival saranno a disposizione gadget ad offerta libera, come spillette “Io sto con i lavoratori Bekaert”, e magliette con la vignetta che Mauro Biani ha realizzato per la causa dei lavoratori valdarnesi.

Tra venerdì 20 e domenica 22 nei Circoli Arci del Valdarno e al Circolo Mcl Ponterosso di Figline parte del ricavato proveniente alle attività sarà devoluto alla campagna. Stasera alle 18 a Figline, invece, si terrà l’iniziativa di LeU sulla vicenda, con l’eurodeputato Sergio Cofferati e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

Giulia Mugnai, sindaco di Figline e Incisa Valdarno, in occasione della presentazione della campagna, ha ricordato che “oltre all’attività istituzionale che prosegue con un fitto calendario di incontri e di sinergie trasversali, come Comune stiamo sostenendo tutte le iniziative dei lavoratori per mantenere alta l’attenzione su un caso che ha sconvolto tutta la comunità: mancano meno di 50 giorni alla chiusura dello stabilimento e dobbiamo fare tutto il possibile per scongiurarlo”.

A proposito dell’incontro di ieri al Mise sulla vertenza Bekaert, la Mugnai si è espressa giudicando negativamente l’operato dell’azienda.

“Non è andato bene – ha detto – l’azienda non ha fatto ancora intravedere nessuno spiraglio: nei prossimi incontri dobbiamo sederci al tavolo della trattativa con condizioni diverse da quelle finora profilate”.

Tav, Rossi: tunnel Firenze va fatto, altrimenti si blocca Paese

Lo ha detto il presidente della giunta regionale. Che sulla questione dell’aeroporto di Peretola  ha ribadito: “chiediamo che sia un city airport, che abbia un modesto sviluppo, e che sia messo in sicurezza, altrimenti chiude”

Il sottoattraversamento Tav di Firenze “verrà fatto, perché se non viene fatto si ferma il paese, non la Toscana”, e dunque “credo che nessuno possa assumersi la responsabilità di bloccare il paese”. Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, rispondendo alle dichiarazioni rilasciate dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli in un’intervista nei giorni scorsi.
“Approfondiamo bene il tema – ha aggiunto Rossi, parlando coi cronisti a margine della seduta del Consiglio regionale – perché a mio parere non serve più per i treni regionali dei pendolari e dei lavori, ma se non verrà realizzato alla stazione di Santa Maria Novella già si vede come non si entra più, come sia difficile uscire e quanti treni già ci bypassano e come questo non sia sufficiente a garantire quei tanti treni che si stanno mettendo sull’Av sulla tratta Nord-Sud, sulla metropolitana d’Italia”.

Rossi è anche intervenuto sulla questione degli equilibri tra gli scali aeroportuali toscani e sullo sviluppo di Peretola.  “Pisa è il nostro aeroporto fondamentale”, mentre “per Firenze chiediamo che sia un city airport, che abbia un modesto sviluppo, chiediamo che sia messo in sicurezza”, altrimenti “è destinato non dico a chiudere, ma a ridimensionarsi sempre di più” ha affermato

“Sullo scalo di Firenze, ha detto Rossi, “l’idea del ministro è fare project review: ho fatto una conferenza stampa per dire che ci sono cose sulle quali convergiamo, mi auguro che nell’incontro ci si possa chiarire su quelle su cui permangono opinioni diverse”. Il progetto, per il governatore toscano, “dal punto di vista ambientale ormai si presenta con un bilancio più che positivo, dopo che abbiamo iniziato a fare le piantumazioni, e dopo che non sarà più realizzato l’inceneritore”.

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