Rifiuti, Ghinelli di Toscana Sud: ”non prendiamo ordini da Rossi”

Nell’assemblea di Ato Toscana Sud, i sindaci, uniti, respingono l’ordinanza della Regione sul trasferimento dei rifiuti da Toscana centro.

Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, presidente di Ato Toscana Sud, spiega: “Netta è la contrarietà all’ordinanza del presidente Rossi che in materia di rifiuti sta assumendo posizioni unilaterali che vorrebbero limitare e mortificare il ruolo dei sindaci e i diritti dei territori.

I sindaci della Toscana del Sud non sono disposti a mettere pezze che rischierebbero di essere solo soluzioni momentanee, per di più a danno dei propri territori.”

Ghinelli avverte: “Siamo disponibili a collaborare, ma indisponibili a prendere ordini da Rossi. L’efficienza del servizio e il giusto rapporto costi-benefici rappresentano due punti fermi sui quali i sindaci hanno fatto insieme quadrato.

Se poi esiste un problema Ato Centro così grave da dover procedere in maniera improvvida, allora l’assessore Fratoni provveda al commissariamento di un Ato che non funziona piuttosto che trincerarsi dietro generiche critiche, tenuto conto che il nostro Ato è efficientissimo”.

“Anche in tema di rifiuti – conclude Ghinelli – Rossi dovrebbe ricordare peraltro che esiste una convenzione che regola il trasferimento dei rifiuti inter-ambito e quindi la possibilità, concordata e pianificata di prevedere che i rifiuti possano essere trattati nell’ambito diverso dal proprio è già un fatto acclarato”, tuttavia, “ciò che è intollerabile è un regime di ordinanza senza condivisone”.

 

Nave Diciotti: sbloccata la situazione

Sbloccata la situazione della nave Diciotti, è stato necessario un intervento di Mattarella, Rossi commenta: “se ne vada” riferendosi a Salvini.

La nave Diciotti trasportava 67 migranti che sono, dopo giorni di stallo dovuti alle pressioni di Salvini, sbarcati infine nel porto di Trapani.

Salvini su Facebook aveva postato un video in cui commentava: “Prima di concedere qualsiasi autorizzazione, attendo di sapere nomi, cognomi e nazionalità dei violenti dirottatori, che dovranno scendere dalla nave Diciotti in manette”.

In contrapposizione a questa dichiarazione Enrico Rossi, presidente della regione Toscana, scrive su facebook: “Il presidente Mattarella è dovuto intervenire affinché fosse ricordato a Salvini che lui non è un magistrato e che perciò non può disporre l’arresto di nessuno. Infatti grazie al presidente gli immigrati sono scesi dalla nave e senza manette”.

“Abbiamo un ministro degli interni che si colloca fuori dal diritto internazionale”, continua il post “fuori dalla Costituzione e pure fuori dalla legge. Se ne vada, se ne vada, se ne vada”.

 

Livorno: area di crisi, contributi alle imprese per creare occupazione

E’ aperto da ieri, 10 luglio, l’avviso di Invitalia per sostenere progetti di investimento delle imprese che vogliono investire nei territori comunali di Collesalvetti, Livorno e Rosignano Marittimo. Sono a disposizione, con un bando a sportello, 10 milioni di euro per finanziare progetti di investimento superiori a 1 milione e mezzo.

La misura economica è della Regione Toscana che, per produrre occupazione aggiuntiva nell’area di Livorno, mette in campo azioni concrete per favorire la crescita sostenibile, la qualificazione del tessuto produttivo ed i processi di industrializzazione mediante la realizzazione di programmi di sviluppo industriale di particolare rilevanza strategica, aventi contenuti innovativi, purché di dimensione significativa e in grado di produrre ulteriore occupazione, rispetto a quella programmata, attraverso una procedura negoziale in grado di definire intese tra la Regione ed i soggetti privati e pubblici interessati.

Il bando e tutte le informazioni sono reperibili sull’apposita pagina predisposta sul sito di Invitalia, l’agenzia azionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.

A questo intervento – ricorda Gianfranco Simoncini, consigliere per il Lavoro del presidente Enrico Rossi – dal 3 settembre si aggiungerà la riapertura del bando per i protocolli localizzativi, per oltre 830 mila euro sempre per i tre Comuni dell’area di crisi complessa livornese.

In altre parole, i protocolli d’insediamento intervengono a sostegno dei programmi di investimento nei processi di industrializzazione di rilevanza strategica regionale, di dimensione significativa e in grado di produrre un quantum di occupazione aggiuntiva rispetto a quella prevista.

L’incremento occupazionale deve essere di almeno il 5 per cento.

Le agevolazioni sono concesse, ai sensi dei regolamenti europei in materia, nella forma dei contributi a fondo perduto.

Tali contributi possono andare dal 10 all’80 per cento delle spese ammesse in relazione alla diversa tipologia di impresa e alle diverse voci di spesa.

Il massimale di ogni contributo verrà determinato in base alla normativa di riferimento in materia di aiuti di Stato.

Questo genere di intervento è realizzato in attuazione del Prse 2012-15 e del Prs 2016-20.

Nei giorni scorsi il “pacchetto” è stato presentato a Rosignano. Il prossimo 26 luglio un nuovo appuntamento di natura informativa si svolgerà presso la Camera di commercio di Livorno.

Tale incontro potrà essere utile alle imprese che, avendo già preso visione dei documenti, potrebbero avere dei dubbi sulla compilazione.

Informazioni su quanto predisposto dalla Giunta regionale a favore dell’area di crisi industriale di Livorno possono essere tratte sulla apposita pagina contenuta nel sito internet della Regione.

 

 

Irpet, Toscana traina Export italiano

“La Toscana è dopo lo strano caso della Basilicata e le sue royalties petrolifere la regione che più ha trainato l’export italiano – dice il direttore dell’Irpet, Stefano Casini Benvenuti – E dopo il Trentino-Alto Adige, è con Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto tra le Regioni più dinamiche”.

Certo c’è una Toscana che corre più veloce ed un’altra in maggiore in difficoltà. Sta tutto nel rapporto annuale sula situazione economica e il mercato del lavoro (on line la sintesi) che Irpet, l’istituto di programmazione economica regionale, ha presentato stamani a Palazzo Bastogi a Firenze: sotto la lente dei ricercatori la Toscana nel 2017.

Galoppa il centro, “che non è solo Firenze – sottolinea al termine della mattinata il presidente della Toscana Enrico Rossi – ma l’intero Valdarno che da Arezzo si allunga fino a Pisa”. Soffre la costa e il sud della Regione, ovvero Livorno, Piombino e Grosseto.

Ma anche le aree oggi meno dinamiche della Toscana hanno, per il presidente Rossi, potenzialità forti. Certo, ribadisce, è stato importante investire sulle infrastrutture ed occorre portare a termine quelle necessarie e non ancora non ultimate.  “Livorno – spiega – può in questo modo tranquillamente rivaleggiare con Genova. Anzi, Genova per realizzare un retroporto deve spingersi a ottanta chilometri, mentre Livorno lo ha lì. Ed ha pure un aeroporto vicino”. “Piombino – prosegue Rossi – grazie all’investimento voluto dalle Regione e che ha permesso di realizzare un porto profondo fino a venti metri, attrae oggi l’interesse di più aziende: Jindal, GE e non solo. E in futuro le ricadute saranno ancora maggiori. Il Sud può avere una vocazione ancora agricola, ma nuova e moderna ed orientata all’export, che i nuovi collegamenti con Siena sicuramente aiuteranno”.

E poi c’è la Toscana del centro, che già oggi traina lo sviluppo. “In questa area – sottolinea il presidente – dobbiamo utilizzare bene i fondi europei. È necessario mantenere nella Regione un punto di riferimento per aiutare chi vuole investire, armonizzare gli interventi sulla ricerca e i trasferimenti tecnologici e far sì che il mondo della piccola impresa non perda l’aggancio con l’industria 4.0”. Ma anche per la Toscana centrale sono importanti le infrastrutture e Rossi ribadisce la necessità di tre opere, tutte e tre a Firenze: la nuova pista dell’aeroporto di Peretola, il sotto attraversamento e la stazione dei treni dell’alta velocità.

“Senza – dice – ci condanniamo ad un rapporto di inferiorità. Già oggi trentasei treni fermano a Bologna e non nel nostro capoluogo”. “Gli investimenti pubblici – conclude – sono la vera chiave per confrontarsi con le grandi regioni europee. Occorre pertanto mantenere la barra ben dritta sugli investimenti infrastrutturali”.

Sanità: Rossi e Saccardi, nuove linee indirizzo per liste d’attesa

Nuove linee per liste d’attesa per le visite ambulatoriali al centro della delibera approvata in giunta su proposta dell’assessore alla salute, Stefania Saccardi. Presentata oggi in Palazzo Bastogi dal presidente Enrico Rossi e dall’assessore Saccardi con la presenza dei direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliero universitarie.

I punti chiave della delibera per modificare le liste d’attesa portata in giunta dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi riguardano: agende di prenotazione rigorosamente elettroniche, e distinte tra primo contatto e follow up; rispetto dei tempi massimi di attesa previsti dal Piano regionale governo liste di attesa e dal Piano nazionale; analisi della domanda e monitoraggio costante del rispetto dei tempi; possibilità per le aziende di acquisire dai professionisti prestazioni in regime di intramoenia per assicurare l’erogazione dell’attività clinica o diagnostica nei tempi previsti.

La delibera, che per il 2018 destina all’attuazione da parte delle aziende di tutte le azioni necessarie per ridurre i tempi di attesa la somma di 10 milioni (all’interno della quota di Fondo sanitario regionale indistinto), è stata presentata ai giornalisti stamani dal presidente Enrico Rossi e dall’assessore Stefania Saccardi, alla presenza dei direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliero universitarie.

Dopo essere intervenuta (nel maggio scorso) per contenere i tempi di attesa per gli interventi chirurgici, la Regione prosegue su questa strada, e con questa nuova delibera affronta il tema delle liste di attesa per la specialistica e la diagnostica.

Il presidente Rossi ha commentato: “La Toscana è prima per i Livelli essenziali di assistenza e per qualità delle prestazioni, ma le liste di attesa sono un punto problematico della nostra sanità, che angustia ed è oggetto di critiche da parte dei cittadini. Questa delibera è importantissima, un intervento fondante per risolvere il problema delle liste di attesa per la specialistica e la diagnostica, e per questo ringrazio quanti ci hanno lavorato. Avremo liste di attesa trasparenti e tracciabili. Ci aspettiamo i primi risultati entro la fine dell’anno. Quando si muove una portaerei come la sanità, le manovre cominciano da lontano”.

L’assessore Saccardi ha aggiunto: “I dati sul nostro sistema sanitario presentati ieri ci dicono che il 50% degli indicatori sono migliorati. Nonostante questo, il tema delle liste di attesa esiste anche in Toscana, è un tema trasversale a tutte le regioni. Noi abbiamo scelto di affrontarlo in modo più deciso, per modificare la percezione che i cittadini hanno della nostra sanità. Siamo partiti già da tempo e abbiamo scelto una soluzione più complessa, ma che potesse avere risultati duraturi nel tempo. Abbiamo lavorato sull’organizzazione, prima per gli interventi chirurgici, ora per la specialistica e la diagnostica. Gli ambulatori saranno disponibili su 12 ore al giorno, e 6 ore il sabato. Abbiamo stabilito anche i livelli territoriali per le prestazioni: per le cose più semplici, il livello di distretto, per quelle più complicate anche il livello di area vasta”.

“Vogliamo che le registrazioni delle prenotazioni vengano fatte su supporti telematici  insieme con l’assessore Stefania Saccardi, e che chiede e che quindi siano tracciabili”, ha detto Rossi, che ha presentato le nuove linee”che si faccia un’intesa coi dipendenti della sanità: cioè, se non si riescono a rispettare le liste, allora si ricorra all’attività aggiuntiva. Vuol dire tenere aperti i nostri servizi, i nostri ospedali, i nostri ambulatori il pomeriggio o addirittura la sera, in qualche caso anche la sera inoltrata e poi il sabato”.

In questo modo, ha aggiunto il governatore, “vogliamo lavorare di più, pagando l’attività aggiuntiva dei dipendenti: vogliamo sviluppare nel pubblico la risposta alla domanda di prestazioni che ci viene dai cittadini”.

Anche in questo caso, come già per gli interventi chirurgici, la parola chiave è Gestione Operativa, una specifica funzione che dovrà essere attivata da tutte le aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie, e il cui compito principale dovrà essere quello di allineare alla domanda la capacità di erogare le prestazioni ambulatoriali, mediante l’analisi qualitativa e quantitativa della domanda stessa e la conseguente allocazione ottimale delle risorse. Per questo, è necessario un efficiente impiego delle risorse umane, tecnologiche e degli spazi fisici. E tutti i componenti della rete devono lavorare in sinergia, con una maggiore integrazione operativa che preveda uno stretto collegamento tra assistenza ospedaliera in regime di ricovero, assistenza specialistica e cure primarie.

Negli ultimi anni, sottolinea la delibera, le prestazioni ambulatoriali stanno assumendo un peso sempre più rilevante anche in ambito ospedaliero, sia per la ricerca di una sempre maggior appropriatezza, che per l’incremento di pazienti con patologie croniche. Si rende dunque necessaria una riorganizzazione complessiva delle modalità di erogazione delle cure ambulatoriali, che superi la frammentazione dei percorsi di diagnosi e di cura, assicurando modalità organizzative di presa in carico che garantiscano continuità nell’accesso alla rete dei servizi, integrazione e raccordo tra le diverse competenze professionali coinvolte.

Questi gli obiettivi di Rossi: “Per sette visite specialistiche bisogna garantire 15 giorni” in lista d’attesa perché “sono le visite più importanti, e poi 30, 60 giorni a seconda di una certa graduatoria per tutto il resto”.

 

Rossi all’indomani del Mise dichiarazioni su Bekaert, Kme, Rebrab

All’indomani dell’incontro al Mise, Enrico Rossi si esprime si più fronti: con Pirelli “vedremo nei prossimi giorni di sviluppare i rapporti”, su Kme rilascio autorizzazioni “a condizione che migliori la qualità dell’aria”, ringraziamenti per Rebrab: “ha riassunto 2.200 lavoratori”.

“E’ giusto che Pirelli non sia stata presente a quel tavolo” al Mise per la vertenza Bekaert, ma “vedremo nei prossimi giorni di sviluppare i rapporti”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, all’indomani dell’incontro al Ministero nel quale l’azienda ha comunicato di non voler sospendere la procedura di chiusura dello stabilimento di Figline Valdarno, col licenziamento di 318 lavoratori.

“A quanto mi risulta”, ha affermato, a margine della presentazione delle nuove linee di indirizzo per le liste d’attesa in sanità “e se sbaglio verrò smentito, al momento i volumi di attività che Pirelli aveva conferito a Bekaert sono più che raddoppiati, e il periodo di tempo degli accordi commerciali è stato prolungato dal 2020 al 2024. E a quanto mi risulta, se non sarò smentito, anche i prezzi sono stati mantenuti”.

Per il governatore Rossi “non possiamo trovarci davanti un signore che come un pappagallo ripete che questo stabilimento non è in equilibrio finanziario, perché se non lo è oggi non lo era nemmeno tre anni fa: e allora vuol dire che intenzionalmente si è comprato questo stabilimento per succhiarne il know-how”.

Il presidente della regione Toscana si esprime anche su Kme e Rebrab, anziende che rispettivamente producono Rame a Barga e Acciaio a Piombino, che sembrano intenzionate a imperniare la loro produzione europea in Toscana.

“Noi autorizzeremo nei tempi più rapidi possibili quello che deve essere autorizzato, a condizione che migliori la qualità dell’aria, che il bilancio ambientale sia migliore dell’attuale”. Dice rossi Rossi per il rilancio della Kme di Fornaci di Barga.

Rossi ha ricordato che “abbiamo detto che anche con una delibera siamo disponibili a supportare investimenti come abbiamo fatto con altre imprese; perché anche questo è un atto di politica industriale, perché l’idea di produrre rame a Barga per tutta l’Europa è un atto di politica industriale”.

Ma il presidente della regione Toscana non si ferma: “io voglio anche ringraziare francamente Rebrab: non ci dobbiamo mai dimenticare che ha riassunto 2.200 lavoratori come da impegno preso”. Dice commentando le vicende delle acciaierie Aferpi di Piombino, e l’imminente closing del passaggio di proprietà da Cevital, il gruppo del magnate algerino Issad Rebrab, a Jsw.

“Poi Rebrab non è stato capace di riaprire la partita”, ha affermato Rossi “ma si è anche ritirato ed ha consentito il passaggio ad un imprenditore che mi sembra si presenta con piene e positive caratteristiche: siamo di fronte un’azienda che a livello mondiale produce acciaio, sanno come si fa e nei colloqui che io ho avuto, nelle trattative e negli impegni che abbiamo preso, mi è parsa fortemente intenzionata a fare di Piombino il loro polo per il mercato europeo tutto e quindi a fare investimenti. Adesso vedremo”.

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