Tag: Duccio Dini
Morte Duccio Dini: la Cassazione conferma tre condanne
Arriva la sentenza per la morte del giovane Duccio Dini. Ieri al processo in Cassazione il procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna per tutti e sette gli imputati affermando che per raggiungere il loro fine “hanno accettato il prezzo da pagare”, ovvero il rischio di provocare la morte di Dini.
Duccio Dini venne ucciso il 10 giugno 2018 a Firenze, travolto da una delle auto coinvolte in un inseguimento in via Canova, mentre era fermo sul suo scooter ad un semaforo.
La Cassazione ha confermato la condanna a 25 anni per Remzi Mustafa, che era alla guida della Volvo che travolse la vittima. Omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di Dini l’accusa contestata. Confermata anche la pena a 7 anni per tentato omicidio del nomade obiettivo dell’inseguimento – inflitta in appello dopo l’assoluzione in primo grado – a Kole Amet ed Emin Gani. I due avevano partecipato solo alla fase iniziale dell’inseguimento in quanto il furgoncino sul quale si trovavano avevano poi bucato.
Per gli altri 4 imputati si dovrà rifare l’appello per ricalcolo pena. La Cassazione ha infatti annullato – con rinvio alla corte d’appello per un processo bis per il ricalcolo della pena – la sentenza di secondo grado per questi ultimi. Il motivo è legato alla mancata applicazione dell’articolo 116 del codice penale che prevede una riduzione della condanna laddove si compia un reato diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti. Si tratta di Kjamuran Amet, Remzi Amet, Dehran Mustafa e Antonio Mustafa, condannato il primo a 25 anni e 2 mesi, gli altri a 25 anni.
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Controradio Infonews: le principali notizie dalla Toscana, 29 settembre 2021
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ritrovato intorno alle 20.30 ma l’incidente sul lavoro potrebbe essere avvenuto ancora prima. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per liberare il corpo rimasto intrappolato nel macchinario e i carabinieri per ricostruire la dinamica.
CONTRORADIO INFONEWS – Un “inseguimento delirante per l’intera durata del viale, con evidente rappresentazione di effetti collaterali non dominabili”. E’ uno dei virgolettati delle oltre 130 pagine di motivazioni con cui la corte d’assise d’appello di Firenze spiega le pesanti condanne inferte lo scorso giugno per la morte del ventinovenne fiorentino Duccio Dini, vittima di un inseguimento a folle velocità lungo via Canova il 10 giugno 2018. I giudici della seconda sezione penale non hanno dubbi: quello di cui fu vittima il giovane fu a tutti gli effetti un omicidio volontario.
CONTRORADIO INFONEWS – Il Consiglio regionale ha approvato con un si’ unanime la proposta di risoluzione, sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, che impegna la Giunta regionale ad attivarsi con il Governo per un intervento normativo contro le delocalizzazioni delle aziende. Tra i punti fondamentali dell’atto si chiede alla Giunta regionale di attivarsi per quanto di propria competenza con l’auspicio che cio’ possa portare a una immediata revoca dei licenziamenti collettivi alla Gkn e per monitorare l’evolversi della situazione.
CONTRORADIO INFONEWS – A Palazzo Strozzi Sacrati oggi presentazione dell’11/a edizione di ‘Internet Festival’ (Pisa, 7-10 ottobre). Con gli organizzatori, intervengono Eugenio Giani, Stefano Ciuoffo, il sindaco di Pisa Michele Conti, Francesco Palumbo direttore Fondazione Sistema Toscana.
La Fondazione Teatro della Toscana esprime grande soddisfazione per la decisione del CTS di passare alla capienza dell’80% per i teatri e pur auspicando di poter arrivare presto al 100% della capienza, annuncia la riapertura con presenze di Giancarlo Sepe, Elio Germano, Stefano Massini, Paolo Jannacci, Laura Morante, Elena Sofia Ricci, Pino Micol, rimandando alla seconda metà di ottobre l’appuntamento con l’annuncio di tutta la stagione 2021/2022.
Controradio Infonews: le principali notizie dalla Toscana, 24 giugno 2021
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CONTRORADIO INFONEWS – La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo di indagine sulla vicenda di Nicola Tanturli, il bimbo di 21 mesi, scomparso la sera di lunedì 21 giugno e ritrovato ieri mattina intorno alle 9 in una scarpata nel comune di Palazzuolo sul Senio (Firenze), a circa 3 km dalla sua casa. Al momento il fascicolo è senza indagati. Le indagini sono condotte dal comando provinciale dell’Arma dei carabinieri di Firenze con la compagnia di Borgo San Lorenzo. Indagini che intendono accertare il comportamento tenuto dai genitori nella vicenda della sparizione ed anche perché i avrebbero dato l’allarme per avviare le ricerche solo dopo 9 ore dalla scomparsa di Nicola dal letto avvenuta poco prima della mezzanotte del 21 giugno.
Morte Duccio Dini: tutti condannati
Firenze, tutti condannati i sette imputati al processo di appello per la morte di Duccio Dini, il 29enne travolto e ucciso il 10 giugno del 2018, da un’auto impegnata in un inseguimento tra cittadini Rom mentre lui era fermo sullo scooter davanti a un semaforo sul rosso.
Per tutti le accuse erano omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di Duccio Dini e tentato omicidio di un cittadino Rom, obiettivo dell’inseguimento. Inflitta una pena di 7 anni a Kole Amet ed Emin Gani, assolti in primo grado, che erano su un furgoncino che aveva partecipato solo a una fase iniziale dell’inseguimento perché si era poi bucata una ruota.
I giudici, come richiesto dall’accusa, hanno poi confermato le condanne di primo grado per gli altri imputati: 25 anni e due mesi a Kjamuran Amet e 25 anni a Remzi Amet, Remzi Mustafa, che era alla guida della Volvo che travolse Dini, Dehran Mustafa e Antonio Mustafa. Le motivazioni della sentenza saranno rese note in 90 giorni. I difensori dei condannati hanno annunciato l’intenzione di presentare ricorso in Cassazione.
“Non c’è entusiasmo possibile per una sentenza che decide una vicenda così tragica ma per l’amministrazione comunale è importante che si sia fatta, ancora una volta, giustizia”. Così l’assessore all’Avvocatura Titta Meucci in merito alla sentenza di oggi della Corte di assise d’Appello per il processo per la morte di Duccio Dini: la Corte di assise di Appello, in accoglimento dell’appello del procuratore generale e delle parti civili, ha condannato anche i due conducenti a sette anni di reclusione per tentato omicidio con interdizione perpetua dai pubblici uffici, confermando per il resto le condanne già inflitte in primo grado.
“L’11 giugno 2018 rimarrà per sempre nella nostra memoria – ha proseguito l’assessore Meucci – e purtroppo non c’è sentenza che possa restituire all’affetto dei suoi cari il giovane Duccio, la cui unica colpa è stata quella di trovarsi nel momento e nel luogo sbagliati. Spero che la decisione di oggi contribuisca, per quanto ciò sia possibile, a dare serenità alla famiglia Dini alla quale rinnovo tutta la nostra vicinanza”.