Maggio Musicale, Pereira, risponde al suo predecessore Cristiano Chiarot

Firenze, il sovrintendente del Maggio musicale fiorentino Alexander Pereira risponde al suo predecessore Cristiano Chiarot, che martedì scorso gli aveva indirizzato una lettera aperta in cui scriveva: “Affermando che senza il tuo arrivo il Maggio sarebbe fallito dichiari qualcosa che stride con i fatti”.

Grazie “di cuore per le parole di sostegno che mi indirizzi – scrive Pereira – Sono certo, come tu mi auguri, che questo momento delicato passerà. Sono infatti convinto della bontà del mio operato sul quale ho risposto puntualmente alla Commissione. Da quell’appuntamento a Palazzo Vecchio, sono state riportate di conseguenza dalla stampa le mie precisazioni e anche quella che ti ha convinto a scrivermi, ma che temo sia stata male interpretata. Mi dispiace”.

“Vorrei sgomberare immediatamente il campo da ogni polemica che tu sollevi – dichiara Pereira spiegando che – parlando di un’ipotesi di fallimento del Maggio non mi riferivo” alla gestione Chiarot: “La qualità del tuo lavoro è evidente a tutti e a me altrettanto; e i fatti sono testimoniati anche dalle carte”. Pereira precisa che si riferiva “al 2021 non agli anni prima” quando a differenza dei suoi predecessori si è dovuto “confrontare con una situazione critica come la pandemia”, ovvero con “il teatro chiuso, il pubblico a casa, la mancanza di cassa proveniente dalla biglietteria. E nonostante ciò abbiamo ottenuto un risultato di bilancio positivo di circa 450.000 euro, e se non mi fossi adoperato per la ricerca di altri sponsor che hanno portato i finanziamenti privati a circa 7.500.000 euro, avremmo sì in quel caso rischiato quella situazione drammatica. Intendevo proprio e solo questo e non chiamarti in causa. A tutto ciò aggiungo che, e voglio dirlo, grazie ai finanziamenti privati che ho reperito, abbiamo anche abbassato l’incidenza del finanziamento pubblico, che dall’85,5% è sceso al 70%, indicatore mai raggiunto prima”.

È “nei momenti di crisi e quello del Covid è stato lunghissimo e difficilissimo, e alcune conseguenze si fanno sentire anche ora, che bisogna operare e darsi da fare di più; confermare i sostegni precedenti, trovarne di nuovi e programmare, in modo da non trovarsi impreparati al momento della ripresa. È quello che ho fatto e in questo senso io mi sento tranquillo perché ho lavorato come te per il bene del Maggio, solo in un periodo completamente diverso”.

Chiarot vs Pereira: “non è vero che senza lui Maggio sarebbe fallito”

 Una lettera aperta dell’ex sovrintendente del Maggio musicale fiorentino Cristiano Chiarot rivolta al successore Alexander Pereira per rispondere alle dichiarazioni, lette sulla stampa, di quest’ultimo circa la condizione economica del Maggio, dopo le polemiche legate alle sue spese a carico della Fondazione lirica.

“Affermando che senza il tuo arrivo il Maggio sarebbe fallito – scrive Chiarot – dichiari qualcosa che stride con i fatti”. Citando la nota integrativa al bilancio consuntivo 2019, Chiarot ricorda che “il risultato d’esercizio si era chiuso con un avanzo di poco meno 1,3 milioni”, un risultato ottenuto “senza poste straordinarie, senza ammortamenti e dimostrando l’efficacia del percorso di risanamento intrapreso”. La gestione della tesoreria, continua l’ex sovrintendente, ha consentito di “pagare con regolarità le rate del servizio del debito” e di “far fronte a tutte le scadenze fiscali e contributive”.

Il patrimonio disponibile, aggiunge Chiarot, “che nel 2017 era pari a meno 4.951.650, a chiusura del 2019 era di più 1.505.801, e soprattutto erano stati azzerati i debiti con gli artisti” pari a circa quattro milioni. Chiarot rivendica anche “le stagioni liriche e sinfoniche programmate nei dettagli”, il “Festival 2020 con alcuni titoli già stabiliti” e “una saturazione della sala dell’80% per la lirica e 87% per la sinfonica, una biglietteria in forte crescita, una pianificazione di cassa pluriennale che comprendeva pagamento di debiti, stipendi, spese artistiche in maniera regolare”.

“Niente a che vedere – continua Chiarot  – con la situazione di fallimento che hai paventato, anzi. Certo il forte debito del Maggio rimaneva, ma, come evidenziano i numeri, avevamo cominciato ad aggredirlo e ridurlo, dopo decenni in cui era solo esploso in maniera incontrollabile”. La situazione, conclude Chiarot, “era equilibrata, preoccupante per lo stock di debito, ma perfettamente sotto controllo grazie anche a una dirigenza di qualità che tu stesso hai riconfermato. Situazione ben diversa, lasciamelo dire, dal contesto che ho affrontato nel 2017”.

Chiarot, che esprime a Pereira “un sincero augurio che tu possa superare questo momento delicato”, ricorda come nella nota Integrativa al bilancio consuntivo 2019 “è scritto che quel risultato fu ottenuto senza poste straordinarie, senza ammortamenti e dimostrando l’efficacia del percorso di risanamento intrapreso, tra l’altro, con l’innalzamento della produzione premiato con un significativo aumento del contributo Fus che è poi diventato strutturale negli anni successivi”.

A questo “si è aggiunta una gestione della tesoreria che ha consentito di pagare con regolarità le rate del servizio del debito ma, soprattutto, di far fronte a tutte le scadenze fiscali e contributive, ciò fu possibile solo dopo una faticosissima transazione fiscale che ha messo in ordine l’Irpef non pagata nel 2016 e 2017”. “Non posso e non voglio poi dimenticare l’attività svolta – sottolinea ancora – per recuperare il rapporto con il maestro Mehta per tenerlo a Firenze quale direttore onorario a vita. Quanto detto anche per valorizzare lo sforzo fatto da tanti che hanno lavorato con me al Maggio in quegli anni, senza dimenticare le Istituzioni pubbliche in primis il sindaco presidente sempre generosamente impegnato per il Maggio e la Regione Toscana”.

Per Chiarot “che le cose non andassero proprio male lo testimoniano i tre giorni da te trascorsi a Firenze per seguire le prove del Macbeth diretto dal maestro Muti, fu un riconoscimento averti ospite così a lungo”. “Tutto questo lo scrivo – con conclude – per ristabilire alcuni fatti”.

Dante: un’intera settimana di incontri online dedicati al poeta

Ha inizio lunedì 9 novembre, alle ore 15, la settimana di incontri online, dal titolo “Dante. Storie Immagini Paesaggi”, organizzata dal Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (Sagas) dell’Università di Firenze nell’imminenza del settimo centenario della morte dell’Alighieri.

Ad aprire l’iniziativa di divulgazione – che durerà fino al 13 novembre – saranno il rettore Luigi Dei e il direttore del Sagas Andrea Zorzi.

La settimana dantesca vedrà i docenti del Dipartimento alternarsi a personalità del mondo della cultura e dell’arte, come il presidente della Crusca Claudio Marazzini, il regista Federico Tiezzi e Cristiano Chiarot, già sovrintendente del Teatro del Maggio Musicale fiorentino.

Tanti i temi trattati e gli ambiti disciplinari coinvolti nell’iniziativa. Saranno illustrate le testimonianze dantesche leggibili nei siti archeologici e i paesaggi toscani della Divina Commedia, le principali opere liriche ispirate dal viaggio dantesco, senza dimenticare un omaggio alla lingua dantesca, al rapporto  fra Dante e l’Accademia della Crusca, fino all’influenza del poeta sul mondo del teatro, del cinema, della danza, della fotografia e del fumetto.

Tutta la manifestazione sarà liberamente accessibile online.

Maggio musicale: arriva Pereira, dalla Scala dice sì a Firenze

Alexander Pereira, sovrintendente uscente del Teatro della Scala di Milano, avrebbe accettato la proposta per diventare nuovo nuovo sovrintendente del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. E’ quanto si apprende a Firenze dove l’Ansa riferisce che la trattativa tra il sindaco Dario Nardella e lo stesso Pereira si sarebbe conclusa positivamente con l’accettazione dell’incarico. Pereira succede, dopo un breve periodo di vacatio, a Cristiano Chiarot, che ha lasciato Firenze anche con polemiche legate proprio ai nuovi assetti della Fondazione.

“Sembra calciomercato”. Così poco meno di 24 ore fa il sindaco di Firenze Dario Nardella aveva commentato i rumors sul possibile nuovo sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino. Voci che, da Milano, davano in arrivo a Firenze, Alexander Pereira, sovrintendente uscente della Scala, posizione vacante da quando Cristiano Chiarot ha annunciato per settembre l’addio, in un momento di forti polemiche per la decisione del sindaco Dario Nardella di nominare presidente del teatro Salvo Nastasi, ex vicesegretario della Presidenza del Consiglio dei ministri, a lungo direttore dello spettacolo dal vivo del ministero dei Beni culturali. Una decisione per cui si è dimesso anche il direttore musicale Fabio Luisi.

L’accordo tra Pereira e Nardella, che è presidente della Fondazione del Maggio, è stato raggiunto in queste ore mentre il sindaco di Firenze si trova a Roma. Ora che la trattativa è andata a buon fine, la nomina di Alexander Pereira deve essere formalmente espressa e definita alla prossima riunione del consiglio di indirizzo della fondazione del Maggio, che risulterebbe fissata il 6 settembre. Si tratta di un nuovo consiglio che ancora non è stato completato nelle nomine dei suoi membri per cui è necessario che prima della riunione sia completato il board dei consiglieri per poter affrontare la scelta del nuovo soprintendente.

La nomina di Pereira, una volta decisa dal consiglio di indirizzo, poi deve essere proposta al ministro dei Beni culturali per la ratifica. E’ un atto che il ministero può fare in ordinaria amministrazione.

Intanto il comune ha nominato ieri Antonella Mansi vicepresidente per l’organizzazione di Confindustria nazionale, come membro dell’amministrazione nel consiglio di indirizzo.

Caos al Maggio: Luisi e Chiarot contro Nardella

Sono giorni di estrema fibrillazione per il futuro del Maggio Musicale Fiorentino. Tutto è inziato, qualche giorno fa, con la decisione del Sindaco di Firenze Dario Nardella, che è anche il presidente per statuto della Fondazione lirica, di delegare la presidenza a Salvo Nastasi. Una notizia che l’attuale sovrintendente Cristiano Chiarot non si aspettava.

Vediamo di ricostruire i passaggi salienti della vicenda. Qualche giorno fa il sovritentendente del Maggio Cristiano Chiarot, con una  ‘lettera d’amore’,  scriveva al primo cittadino del capoluogo toscano che non avrebbe accettato la proposta di rinnovo dell’incarico, con Nastasi presidente: “Sono pronto a collaborare e a rimanere fino a gennaio per rendere più facile la transizione”.

A questo punto, lunedì, in consiglio comunale Nardella annuncia di aver conferito con il Direttore generale dello spettacolo dal vivo del ministero, vigilante sulla Fondazione Teatro del Maggio Musicale, Onofrio Cutaia. All’esito del colloquio è emersa l’impossibilità giuridica di poter proporre al ministero la conferma di Chiarot per un nuovo mandato, in quanto egli raggiungerà l’età per il pensionamento di vecchiaia entro pochi mesi, mentre la legge prevede l’obbligo di nominare il svorintendente per il periodo di durata quindicennale del Consiglio di Indirizzo che si sta ricostituendo in questi giorni.

Quest’annuncio irrita fortemente Chiarot che in conferenza smentisce Nardella dicendo che aveva ottenuto un parere legale sulla sua riconferma e che dal punto di vista dell’età non sarebbe un problema rimanere al suo posto e aggiunge che lascerà scadere il suo mandato il 28 luglio.

Il giorno dopo tocca al direttore musicale del Maggio, Fabio Luisi. Altra lettera, altro annuncio.  I destinatari sono Nardella e Chiarot e l’oggetto è chiaro: dimissioni.

“Le incomprensibili scelte strategiche degli ultimi giorni” con “una svolta di natura politica alla gestione del Maggio  – scrive Luisi – mi hanno convinto che manca a Firenze la volontà di continuare quel programma iniziato, condiviso sin dall’inizio”.

La decisione di Luisi provoca l’immediata risposta di Dario Nardella che in una lettera diretta al Maestro si dice dispiaciuto delle dimissioni, in particolare delle motivazioni connesse e aggiunge: “Voglio inoltre precisare che trovo gravissima la tua allusione a possibili ingerenze politiche che influirebbero negativamente sulla qualità artistica del Teatro. L’unica figura politica che guida la Fondazione è il Presidente e io non ho mai dato indicazioni nè al Sovrintendente nè a nessun altro su come guidare artisticamente la Fondazione”.

Anche da parte dei sindacati è forte la preoccupazione riguardo alla vicenda. “Un tavolo permanente”, sul Maggio fiorentino “che inizierà con un primo incontro già la prossima settimana”, per affrontare tutte le questioni aperte: dalla capitalizzazione “in modo da poter disporre di maggiori risorse economiche” alla “stabilizzazione del personale” e alla “riorganizzazione della governance e delle figure di riferimento per i vari settori”. E’ quanto deciso ieri nel corso dell’incontro tra i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal e il sindaco Dario Nardella sulla situazione del Maggio.

Una vicenda, dunque, destinata ad avere ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.

 

Maggio: Fabio Luisi si dimette da direttore musicale

Fabio Luisi si dimette da direttore musicale del Maggio Fiorentino: l’annuncio in una lettera al sindaco Dario Nardella e al sovrintendente Cristiano Chiarot diffusa poi ai dipendenti. Le dimissioni arrivano dopo l’annuncio di Nardella di voler nominare come suo delegato alla presidenza della Fondazione Salvatore Nastasi, decisione non condivisa da Chiarot che ha annunciato che lascerà l’incarico alla fine del suo mandato, il 28 luglio.

Fabio Luisi annuncia la decisione “con un sentimento di estremo disagio e grande dispiacere” e parla di “incomprensibili scelte strategiche degli ultimi giorni”, con “una svolta di natura politica alla gestione del Maggio”, che “necessariamente si rifletterà (e dei cui prodromi mi sono accorto da tempo) sulla programmazione artistica.

“Sono giunto a maturare questa decisione definitiva – scrive Luisi – nonostante l’intenso, proficuo lavoro con il teatro e tutti i collaboratori coi quali abbiamo dovuto affrontare lo sforzo di mettere in atto l’avvio di un coerente rilancio artistico i cui pieni risultati si sarebbero potuti apprezzare soltanto nel tempo, nonostante l’affetto dimostratomi in varie occasioni dal pubblico e nonostante gli innegabili successi artistici raggiunti”. Per questo ringrazia “tutta la struttura del Maggio, innanzitutto Orchestra e Coro”. “Le incomprensibili scelte strategiche degli ultimi giorni – prosegue – mi hanno convinto che manca a Firenze la volontà di continuare quel programma iniziato, condiviso sin dall’inizio” con Chiarot, “il coordinatore artistico Conte e con i miei collaboratori e colleghi del Maggio”.

“Purtroppo per me dunque non è più possibile continuare in questa direzione, direzione che era mia e di Chiarot, che mi sento di ringraziare pubblicamente per l’umanità e la competenza dimostrata in questi anni di lavoro comune. Ciò che è accaduto in questi ultimi giorni – scrive ancora Luisi – non può essere derubricato in ordinaria amministrazione per cui, dopo un’attenta riflessione di qualche giorno, necessaria per evitare risposte emotive, sono giunto alla decisione di dimettermi”, considerando “il bene della Fondazione come interesse primario. Proprio in questa ottica, non mi sento di disdire gli impegni fiorentini del prossimo settembre sia al Maggio che per la tournee a Bucarest al Festival Enescu”.

“Ringraziando tramite tuo, caro sindaco, l’intera città per l’affetto che mi ha tributato – conclude Luisi – auguro a Firenze, anzi ne sono più che certo, di poter contare sempre su un Teatro del Maggio Musicale degno della sua storia”.

Intanto è forte la preoccupazione dei sindacati riguardo alla vicenda. “Un tavolo permanente”, sul Maggio fiorentino “che inizierà con un primo incontro già la prossima settimana”, per affrontare tutte le questioni aperte: dalla capitalizzazione “in modo da poter disporre di maggiori risorse economiche” alla “stabilizzazione del personale” e alla “riorganizzazione della governance e delle figure di riferimento per i vari settori”. E’ quanto deciso ieri nel corso dell’incontro tra i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal e il sindaco Dario Nardella sulla situazione del Maggio.

Nell’incontro, si legge in una nota unitaria, i sindacati hanno anche espresso “il senso di disorientamento dei lavoratori” e “chiesto chiaramente quali sono gli obiettivi per la Fondazione e rassicurazioni in merito alla continuità dell’impegno del Comune di Firenze, sia dal punto di vista politico che economico finanziario. In tal senso il sindaco ha riferito della sua intenzione di rimanere presidente della Fondazione almeno fino a quanto la situazione del Maggio non sia giunta ad uno stato di stabilità”.

Nardella, “ha inoltre ribadito che la nomina del futuro sovrintendente, stante la fine del mandato di Chiarot, sarà effettuata sotto la sua diretta responsabilità”. E solo dopo la nomina del sovrintendente, come spiegato ieri, Nardella provvederà poi alla nomina di Nastasi. I sindacati “sono in attesa di una data per l’inizio dei lavori del tavolo con la presenza anche dell’assessore alla cultura” di Firenze Tommaso Sacchi.

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