Chiarot: “Imbarazzato per mancata riconferma, legalmente potevo restare sovrintendente”

Il sovrintendente del Maggio musicale Fiorentino, Cristiano Chiarot, non accetterà proposte di rinnovo dell’incarico e “lascerà scadere” il suo mandato il 28 luglio dopo che il sindaco Dario Nardella ha scelto di lasciare la presidenza della Fondazione del Maggio a Salvo Nastasi.

A dirlo è lo stesso Chiarot incontrando oggi la stampa e spiegando che nei giorni scorsi ha inviato una lettera a Nardella per annunciare la sua intenzione. “Vado via sereno – ha detto incontrando la stampa -, non mi sarebbe dispiaciuto rimanere ancora ma sono cambiate le cose. Fa piacere anche a me che Salvo Nastasi venga a Firenze, ed è giusto che lui scelga il suo sovrintendente. Io ero il sovrintendete scelto da Nardella. Sicuramente non andrò in pensione”.

Per questo Chiarot si è detto “imbarazzato” per il comunicato in cui ieri Palazzo Vecchio ha annunciato di non poterlo confermare perché a dicembre raggiungerà l’età per la pensione. “Se mi chiama un altro teatro non mi precludo di andarci. Ho chiesto un parere a uno studio legale che dice che potevo restare sovrintendente”.

Sulla decisione di nominare Salvatore Nastasi come delegato nella carica di presidente della Fondazione lirica fiorentina Chiarot ha affermato: “Cambia la governance ed è giusto che cambi anche la gestione del teatro. Le scelte della politica devono essere fatte dalla politica, il sovrintendente è a tempo. Io non posso che accettare le scelte del sindaco, ma non me la sento di potere condividere questa scelta e rimanere qui. L’ho detto a Nardella e anche a Nastasi e tutti hanno insistito affinché io rimanessi qua”.

Per Chiarot in questa fase il Maggio fiorentino “ha bisogno di avere come capo il sindaco. E’ una mia personale opinione. Non ho nessuna voglia di andare in pensione. Lavoro da 40 anni in questo settore e mi sono fatto la mia esperienza – ha aggiunto -, perciò penso che in questo momento il sindaco non possa non fare il presidente della fondazione.”

“Ieri – ha proseguito sempre Chiarot – è venuto” l’assessore comunale alla cultura Tommaso Sacchi “a chiedere la mia disponibilità a accettare il rinnovo dell’incarico, sono stati gentili nei miei confronti e riconoscenti, io detto di esserne grato ma che preferisco, anche se non molto volentieri, rinunciare”.

“Non vado via sbattendo la porta ma in punta di piedi, ma dopo il comunicato di ieri ho deciso di non rimanere più fino a dicembre” ma solo fino al 28 luglio. “Sono rimasto stupito che il sindaco abbia chiesto un parere a Cutaia, io sarei rimasto fino a dicembre per concludere una serie di iter e avviare la fase concorsuale che è importante per chi lavora qui da tanto tempo”.

“Mi ha amareggiato molto perché io sono già fuori dai giochi, mi ha squilibrato e credo che la verità vada sempre detta. Del resto – ha sottolineato – avevo detto al sindaco che c’era un modo per essere riconfermato”.

“Il percorso di risanamento del Maggio musicale fiorentino è partito, i conti del 2019 sono sotto controllo e il budget è in equilibrio gestionale. Il piano va avanti e questo è quello che dovrà continuare a fare chi verrà a dirigere il teatro. Qualche anno in più mi avrebbe permesso di ultimare un percorso per completare la squadra intermedia che manda avanti il teatro. Abbiamo già costruito molto”.

“Nel gennaio 2017” fu accertato “che la Fondazione aveva bisogno di essere ricapitalizzata per 18 milioni, anche se non erano necessari subito tutti – ha concluso Chiarot -. Il Comune di Firenze ci ha ricapitalizzato con 3 milioni di euro cash, la Regione con 1 milione cash e poi ci ha dato l’ospedale di Luco di Mugello, che abbiamo dato mandato di vendere a un istituto bancario. Però ogni primo dell’anno abbiamo 3,5 milioni di necessità di cassa per pagare gli interessi”.

Cristiano Chiarot scrive al sindaco Dario Nardella

Cristiano Chiarot ha scritto una lettera al sindaco di Firenze Dario Nardella riguardo al futuro del Maggio Musicale Fiorentino, una volta appurato che “con rammarico” come fanno sapere da Palazzo Vecchio, non sarà confermato nella carica di sovrintendente.

Questa la lettera di Cristiano Chiarot.

La scelta di venire a Firenze, al Maggio, è stata principalmente dettata dall’entusiasmo che due anni fa hai saputo trasmettermi. Entusiasmo e vicinanza che in tutto questo periodo non mi hai mai fatto mancare. I risultati che sono stati ottenuti li abbiamo potuti raggiungere perchè la nostra attività, le nostre scelte, erano oltre che condivise, supportate dalla tua stessa persona.

Sono stati due anni molto difficili – come tu del resto mi avevi prospettato – ma anche entusiasmanti perchè con tutti i lavoratori della Fondazione siamo riusciti a ricostruirci e a ritrovarci in un nostro ruolo e a iniziare a restituire al Maggio, con  il rinnovato progetto artistico, lo smalto, che ci attendevamo. Non abbiamo risolto, nè potevamo risolvere, tutti i problemi che lo affliggevano, a cominciare da quello del pesante debito che però, in virtù dell’importantissimo sostegno del Comune e della Regione, abbiamo iniziato ad aggredire.

L’equilibrio economico instaurato, l’apprezzamento avuto per la produzione artistica, sono stati gli obiettivi alla base del rilancio definitivo e del prestigio del Maggio, il fine al quale puntavamo e puntiamo tutti. Come ti è ben noto, il problema principale del futuro dsarà quello di una ricapitalizzazione della Fondazione, con lo scopo di attenuare gli effetti negativi del debito. E’ in questo contesto che sono venuto a maturare in me stesso la convinzione che ancora il Maggio deve avere al suo vertice il Sindaco della città.

Gli impegni che ci aspettano potranno essere assunti solo con una guida forte, appassionata, come quella che io ho potuto riscontrare in te in questi anni. E’ una mia opinione personale che collego alla certezza che in uno scenario in cui avvenga un cambiamento di governance non vi possano non essere delle opzioni conseguenti: una diversa situazione dev’essere collegata ad una diversa Sovrintendenza.

Ringraziandoti della fiducia che mi hai sempre dimostrato e che spero di averti sempre ricambiato, sono a comunicarti che non mi sento di riconferamrti l’accettazione del mio rinnovo dopo la scadenza del 28 luglio. Sono naturalmente a disposizione per un passaggio di consegne nei tempi e nei modi che il nuovo Consiglio di Indirizzo desidererà attuare.

Ti ringrazio per avermi dato in questi due anni la possibilità di lavorare al Maggio e a Firenze dove ho conosciuto tante straordinarie persone, brave, appassionate.

Con il mio affettuoso saluto,

Viva il Maggio,

Cristiano Chiarot

 

 

 

Nardella, impossibile confermare Chiarot al ‘Maggio’

Firenze, colpo di scena al Maggio Musicale Fiorentino, a fine della giornata in cui il sindaco Dario Nardella, presidente per statuto della Fondazione lirica, aveva confermato che lascerà il suo posto a Salvatore Nastasi come delegato, il primo cittadino ha comunicato invece l’impossibilità di confermare nella carica l’attuale sovrintendente Cristiano Chiarot.

“Questa sera il sindaco Nardella – si spiega da Palazzo Vecchio – ha conferito con il direttore generale dello spettacolo dal vivo del ministero, vigilante sulla Fondazione Teatro del Maggio Musicale, Onofrio Cutaia. All’esito del colloquio è emersa l’impossibilità giuridica di poter proporre al ministero la conferma del sovrintendente Chiarot per un nuovo mandato, in quanto egli raggiungerà l’età per il pensionamento di vecchiaia entro pochi mesi, mentre la legge prevede l’obbligo di nominare il sovrintendente per il periodo di durata quinquennale del Consiglio di Indirizzo che si sta ricostituendo in questi giorni”.

“Sono rammaricato” il commento di Nardella, ringraziando Chiarot per il lavoro svolto. Ieri e ancora oggi aveva reso noto di aver proposto, insieme al governatore Enrico Rossi, la sua riconferma in vista del prossimo Consiglio di indirizzo.

“Il mio impegno a favore del Maggio Musicale fiorentino è totale – aveva detto nel pomeriggio Nardella -, continuerà ad esserlo, e anzi dal mio punto di vista non può che rafforzarsi con Nastasi presidente e Chiarot auspicabilmente di nuovo sovrintendente”.

Poi la comunicazione dell’impossibilità a confermare Chiarot, il sovrintendente che, sono parole di Nardella di aprile scorso, aveva “voluto fortissimamente due anni fa”: è “con lui che abbiamo messo in campo un piano di risanamento che ha evitato qualunque licenziamento e ha permesso anche al Teatro del Maggio di uscire dal tunnel della crisi”.

Una conferenza stampa è stata convocata per oggi dal sovrintendete del Maggio Musicale Cristiano Chiarot in seguito alle novità emerse sulla guida della Fondazione lirica, dopo che il sindaco Dario Nardella ha annunciato di voler nominare Salvatore Nastasi come suo delegato alla carica di presidente, attualmente ricoperta dal primo cittadino.

Il Festival del Maggio Musicale chiude con oltre 40mila paganti

Oltre 120 eventi in 55 giorni di programmazione che hanno attirato 40 mila spettatori paganti, di cui 2.500 under 30: si è chiusa con questo bilancio l’ottantaduesima edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino che ha avuto come tema conduttore ‘Potere e virtù’.

Il Festival del Maggio Musicale Fiorentino era partito il 2 maggio scorso e si è chiuso il 26 giugno con il concerto sinfonico diretto da Daniele Gatti e che ha visto impegnati il Coro e l’Orchestra del Maggio e Olesya Petrova come voce solista in un programma con musiche di Honegger e Prokof’ev. Questa 82esima edizione, ricorda una nota, ha celebrato importanti ricorrenze: i 90 anni della fondazione dell’Orchestra del Maggio, i 500 dalla morte di Leonardo da Vinci, i 500 anni dalla nascita di Cosimo I e Caterina de’ Medici.

“Si è chiusa tra gli applausi calorosi del pubblico e con lo stesso entusiasmo che aveva salutato il Lear inaugurale diretto dal maestro Fabio Luisi, l’importante 82esima edizione del Festival del Maggio Musicale”, commenta il sovrintendente Cristiano Chiarot in una nota. “Questo Festival del Maggio – aggiunge – ha voluto indagare come la virtù e la disposizione del singolo verso modalità di perfezione siano integrabili con l’esercizio del potere, ma non solo. Un festival senza confini anche in senso geografico perché, per il secondo anno consecutivo siamo riusciti, grazie alla collaborazione del Comune di Firenze, della Regione Toscana e di tutti i nostri partner, a partire dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, a portare la musica anche fuori dal perimetro del nostro teatro per andare nelle piazze, nelle strade, nei musei, nelle biblioteche, nei cinema, nelle chiese, nei circoli e poi ancora in tre altre città della nostra splendida regione”.

Maggio Musicale Fiorentino: bilancio 2018 in pareggio

Il bilancio consuntivo 2018 della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino si è chiuso con un utile di oltre 30mila euro; dai dati complessivi emerge, inoltre, che il debito di 62milioni di Euro è stato ridotto a 59milioni di Euro e che il patrimonio netto è tornato positivo segnando un saldo di +177.537 Euro a fronte di un saldo negativo di poco meno di 5 milioni nel 2017.

Il documento contabile è stato presentato oggi dal sovrintendente ed è stato approvato all’unanimità dal Consiglio d’Indirizzo presieduto dal sindaco Dario Nardella.

Tra le attività sono da riscontrare le alzate di sipario che da 278 del 2017 sono diventate 368, l’incremento dei punti FUS di 413 punti (20% in più rispetto al 2017) e gl’indici di riempimento della sala che raggiunge l’80% per la lirica, l’87% per la stagione sinfonica e il 70% per il balletto.

“Siamo soddisfatti per i risultati ottenuti anche se rimangono ancora alcune criticità relative alla posizione finanziaria e patrimoniale” osserva il sovrintendente Cristiano Chiarot che prosegue: “quest’ultima tuttavia è caratterizzata da una virata in territorio positivo grazie sia agli sforzi dei Soci Fondatori Comune di Firenze e Regione Toscana, che nell’esercizio hanno ricapitalizzato la Fondazione”. “L’esercizio 2018 – conclude il sovrintendente – fa dunque rilevare una sostanziale inversione di tendenza rispetto al triennio precedente in termini di raggiungimento dell’equilibrio economico della gestione e per il futuro come ha rilevato il Commissario straordinario, avvocato Sole nella Prima relazione dell’anno 2019 sullo stato di attuazione dei piani di risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche sarà necessario consolidare un valore patrimoniale coerente con il livello di indebitamento esistente e con l’attuale volume di affari e dotare la Fondazione del Maggio di ulteriori risorse finanziarie indispensabili a far fronte ai residui debiti netti a breve termine accumulati in passato.”

È stato inoltre approvata la previsione economica del 2020 che consentirà ora al sovrintendente di poter procedere con l’organizzazione della programmazione artistica relativa.

Maggio musicale dedica sala teatro a Zeffirelli

Verrà ribattezzata sala Franco Zeffirelli, lo spazio nel foyer del Teatro del Maggio fin ora dedicato a incontri, conferenze e convegni.  Un gesto simbolico che il teatro ha voluto indirizzare al maestro Zeffirelli, a pochi giorni dalla sua scomparsa,  e che anticipa il ricordo che gli verrà tributato dal teatro nel prossimo futuro.

Nella sala saranno esposte le testimonianze della carriera fiorentina di Franco Zeffirelli legata al Maggio: le immagini fotografiche dei suoi spettacoli, le riproduzioni dei bozzetti, dei figurini,  e le locandine degli spettacoli a cominciare da Troilo e Cressida di William Shakespeare con  la regia di Luchino Visconti per le quali firmò le scene nel 1949 per arrivare ai Pagliacci di Ruggero Leoncavallo del 2009.

Le testimonianze non tralasceranno L’Euridice di Jacopo Peri (1960), La Lupa di Giovanni Verga ( 1965), Romeo e Giulietta di Shakespeare su musiche di Nino Rota ( 1965), le celebre Traviata di Verdi che fu diretta da Carlos Kleiber ( 1984), La fille du régiment  di Gaetano Donizetti ( 1985) e infine la Bohème di Giacomo Puccini per la quale firmò regia, scene e costumi nel 1987.

“Il Maggio non poteva non celebrare il ricordo di un grande fiorentino, di un grande artista, di un uomo di cultura come Franco Zeffirelli  che ha legato il suo nome anche alla lirica con produzioni che sono entrate nella storia del teatro musicale di tutto il mondo  – ha detto il sovrintendente del Maggio Cristiano Chiarot -. Non potevamo non portare la musica della nostra orchestra e del coro, che il maestro ha apprezzato tanto, nei momenti che lo hanno accompagnato all’ultimo saluto, nella solennità sia del  Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio prima che della basilica di Santa Maria del Fiore poi. Lo ricorderemo ancora, sotto il punto di vista artistico, con un appuntamento nella futura programmazione, ma nel frattempo abbiamo ritenuto doveroso intitolargli una delle sale del Teatro, quella dedicata agli incontri, alla divulgazione, al teatro nella sua forma raccontata in modo che Zeffirelli e la sua poesia vengano evocati a ogni utilizzo dello spazio”.

“Entrare nel teatro del Maggio musicale e trovare subito una sala intitolata al maestro Zeffirelli – ha dichiarato l’assessore alla cultura della città di Firenze, Tommaso Sacchi – rende onore a un grande artista che ha portato altissimo il nome di Firenze nel mondo e lega il suo ricordo anche al suo vasto e fortunato lavoro nel campo della lirica. Zeffirelli è stato un protagonista assoluto della cultura del nostro tempo, un maestro del cinema, della musica e dello spettacolo. A noi resta il privilegiato compito di tenere vive la sua eredità e la sua arte”.

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