Coop, Incendio: pm apre fascicolo per incendio colposo e sequestra

Disposto dalla pm titolare delle indagini, Christine Von Borries anche il sequestro della parte del centro commerciale Coop di Ponte a Greve

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo per incendio colposo, al momento a carico di ignoti, sul caso dell’incendio divampato nel centro commerciale Coop di Ponte a Greve, ai confini col Comune di Scandicci.

Disposto dalla pm titolare delle indagini, Christine Von Borries anche il sequestro della parte della struttura interessata dalle fiamme, divampate durante lavori di impermeabilizzazione del tetto. Secondo quanto spiegato, le fiamme hanno interessato in particolare il supermercato Coop e il relativo magazzino, oltre ad alcuni negozi. Al vaglio degli inquirenti anche la possibilità di nominare dei consulenti tecnici per fare luce sulle cause del rogo.

I Vigili del Fuoco sono stati impegnati per tutta la notte nelle operazioni di spegnimento del tetto del centro commerciale di Ponte a Greve, scoppiato ieri mattina durante alcuni lavori alla stessa copertura, ma nonostante gli l’impegno dei pompieri i danni sono ingenti.

L’incendio, secondo quello che fanno sapere i Vigili del Fuoco, al momento risulta circoscritto solo ad alcuni focolai, ma i danni alla struttura hanno fatto si che la copertura sia per buona parte crollata coinvolgendo l’area del supermercato ed alcuni locali limitrofi.

L’intervento delle squadre dei vigili del fuoco, arrivati anche da fuori provincia, è valso a contenere l’incendio e a evitare che lo stesso coinvolgesse anche i rimanenti negozi, che sembra non abbiano subito danni. In corso ulteriori verifiche strutturali da parte dei tecnici. Sul posto rimangono uomini e mezzi del comando dei pompieri di Firenze, mentre ha fatto rientro il personale intervenuto da altri comandi.

 

🎧 Danni gravi al Centro Commerciale di Ponte a Greve, Vanni: “Una cosa devastante, il punto di vendita non esiste più, è tutto distrutto”

Firenze, i Vigili del Fuoco sono stati impegnati per tutta la notte nelle operazioni di spegnimento del tetto del centro commerciale di Ponte a Greve, scoppiato ieri mattina durante alcuni lavori alla stessa copertura, ma nonostante gli l’impegno dei pompieri i danni sono ingenti.

L’incendio, secondo quello che fanno sapere i Vigili del Fuoco, al momento risulta circoscritto solo ad alcuni focolai, ma i danni alla struttura hanno fatto si che la copertura sia per buona parte crollata coinvolgendo l’area del supermercato ed alcuni locali limitrofi.

L’intervento delle squadre dei vigili del fuoco, arrivati anche da fuori provincia, è valso a contenere l’incendio e a evitare che lo stesso coinvolgesse anche i rimanenti negozi, che sembra non abbiano subito danni. In corso ulteriori verifiche strutturali da parte dei tecnici. Sul posto rimangono uomini e mezzi del comando dei pompieri di Firenze, mentre ha fatto rientro il personale intervenuto da altri comandi.

“Io sono dentro il negozio, una cosa devastante, il punto di vendita non esiste più, è tutto distrutto – ha detto stamane il portavoce della Coop Claudio Vanni, ai microfoni di Raffaele Palumbo – Colgo l’occasione della radio per ringraziare tutto il nostro personale, perché è stato molto pronto a fare l’evacuazione, quindi a mettere in sicurezza tutti i nostri clienti e loro stessi”.

“Le strutture sono importanti ma prima di tutto vengono le persone, ed il fatto che nessuno si sia fatto male è grazie alla prontezza dei nostri colleghi, ed al fatto che sia stata fatta un’evacuazione molto veloce e molto efficace”.

“Adesso cercheremo di fare il più presto possibile per ripristinare questo importante punto di vendita, naturalmente si tratta di capire da oggi in poi, quale sono i danni subiti e quale sono le cose da fare, però insomma noi abbiamo punti di vendita vicino a questo, e i nostri soci saranno accolti con il miglior servizio possibile, faremo anche una navetta per gli anziani del quartiere che vogliono andare nei negozi vicini, il nostro personale sarà impegnato per rafforzare questi negozi”.

“Il danno è molto importante, molto grave, questo negozio è molto importante per la Cooperativa, ma insomma, nessuno si è fatto male quindi si riparte… si riparte!”.

Nel Podcast l’intervista al responsabile delle relazioni esterne di Unicoop Claudio Vanni, a cura di Raffaele Palumbo.

Panificio Toscano, lavoratori protestano sul tetto della Coop

Prato, nuova protesta dei lavoratori del ‘Panificio Toscano’ iscritti al sindacato SiCobas, i manifestanti, circa una trentina, questa mattina hanno mostrato striscioni ed urlato slogan dal tetto di un supermercato Coop del Parco Prato, uno dei più grandi centri commerciali della città.

Il motivo della protesta dei lavoratori sul tetto della Coop, risiede nel fatto che Coop è uno dei più grandi clienti di Panificio Toscano.

Sul tetto gli operai, che sono in sciopero da 10 giorni, hanno srotolato uno striscione bianco con la scritta rossa “A lavorare da 10 anni per 5,50 euro l’ora. Cara Coop, è questo il tuo codice etico? – firmato – Lavoratori Panificio Toscano in sciopero”.

Sulla vertenza di oggi – fa sapere SiCobas – c’è stata una mobilitazione dei Cobas in tutta la Toscana a sostegno degli operai dell’azienda, che tra i principali fornitori della Coop di dolci e panificati. Davanti a tutti i supermercati Coop, riferisce un comunicato , soci e cittadini sono andati a chiedere a Coop di prendersi la responsabilità delle condizioni di lavoro poste in essere dai suoi fornitori, anche appellandosi al “codice etico” della cooperativa di consumo.

A Firenze ci sono stati volantinaggi ai supermercati Coop ‘Leopoldo’, ‘Cimabue’ e IperCoop Ponte a Greve dove sono intervenuti i carabinieri per impedire di distribuire volantini.

In programma pure altri volantinaggi nel capoluogo toscano, alla Coop di viale Europa e a quella di Novoli.

Secondo un comunicato di SiCobas, Panificio Toscano, “si rifiuta di applicare il Ccnl di panificazione industriale per mantenere basso il costo del lavoro: 140 operai che producono pane e dolci per tutti i supermercati Coop hanno lo stesso contratto del fornaio sotto casa. Inoltre, anche sotto Ccnl di panificazione artigianale, operai specializzati e qualificati che lavorano da più di 10 anni sono inquadrati agli ultimi livelli, per una paga oraria di 5,50 euro l’ora”.

L’azienda Panificio Toscano, che ha una sede a Prato ed una a Collesalvetti (Livorno), nei giorni scorsi aveva rigettato qualsiasi accusa di mancato rispetto dei diritti dei lavoratori.

Coop Italia: firmato contratto integrativo

Banca ore solidale, part time fino ai 12 anni del figlio, ‘smart working’ sono alcuni contenuti del contratto integrativo aziendale firmato a Coop Italia, il consorzio nazionale delle cooperative di consumo che si occupa di acquisti e logistica per le cooperative di consumo di tutta Italia. La cooperativa impiega oltre 600 dipendenti nelle sedi di Bologna e Prato.

Dell’accordo riferisce il sindacato Filcams Cgil e sarà previsto un premio di produttività legato sia ad obiettivi specifici del consorzio sia ad obiettivi legati all’andamento più generale delle altre cooperative.
Inoltre, sarà possibile “trasformare tutto o parte del salario di produttività in welfare aziendale”, ci sarà “una banca ore solidale” ed un “fondo di solidarietà per chi versa in situazioni di forte difficoltà”, “oltre alla possibilità del part-time fino a 12 anni del figlio”. “Solo valorizzando le persone si possono vincere le sfide e si può anche fare una contrattazione che restituisca risorse a chi ci lavora”, commenta Fabio Fantini di Filcams Cgil Firenze aggiungendo che “ha votato il 70% dei lavoratori e si sono espressi tutti a favore”.
Introdotto anche lo smart-working (lavoro agile), in via sperimentale: è la possibilità di poter svolgere il lavoro da casa in alcuni giorni, seppur mantenendo tutti i diritti e i doveri del normale rapporto di lavoro.

Violenza di genere, Barni: “numero verde 1522 attivo”

Un numero, già attivato da diversi anni dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, a cui rivolgersi per casi di violenza o stalking sulle donne. Chiamate il 1522 in caso di bisogno.

Un numero, il 1522,  da chiamare prima che accada qualcosa di irreparabile, per prevenire drammi ancora più gravi che il più delle volte si consumano all’interno delle mura domestiche.

La Regione Toscana rilancia la campagna contro la violenza sulle donne. E si parte appunto dal pubblicizzare l’esistenza di questo servizio, attivo 24 ore su 24, collegato alla rete dei centri antiviolenza e alle altre strutture per il contrasto alla violenza di genere presenti sul territorio. Un numero di pubblica utilità accessibile gratuitamente da tutta Italia, sia da rete fissa che mobile, con operatrici ed operatore capaci di parlare in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo e pronti ad indirizzare la persona all’altro capo del telefono al centro di ascolto e di aiuto più vicino.

Commenta il presidente della giunta regionale, Monica Barni: “Le istituzioni da tempo stanno lavorando per cercare di costruire una rete di prevenzione e protezione rispetto al fenomeno della violenza maschile sulle donne. L’obiettivo è quello di favorire l’emersione del fenomeno attraverso  la sensibilizzazione: siamo convinti infatti che la conoscenza dei servizi di supporto che possono essere attivati, in prima battuta quelli forniti dai centri antiviolenza, possa positivamente incentivare la presa di coscienza, la denuncia e la richiesta d’aiuto”.

” Del resto non è scontato che siano conosciuti – ricorda Rosanna Pugnalini, consigliera regionale delle pari opportunità –. Non è scontato che si conosca neppure questo numero telefonico”.

Chiamando invece il 1522 ogni donna può rivolgersi a un centro antiviolenza, con l’assistenza di operatrici qualificate. Non è un passo facile: il primo muro sono le reticenze dovute alla delicatezza delle questioni in gioco. C’è la paura, una fiducia da conquistare.

“Fondamentale in questa azione è chiaramente anche un cambiamento culturale, che deve vedere anche gli uomini protagonisti” annota Barni. Informazione, educazione e poi sostegno sono le parole chiave. Ed educare, si sofferma la vice presidente, vuol dire anche parlare e far riflettere i giovani: con la musica pure, organizzando un concorso prima nelle scuole e poi tra le giovani band ed artisti emergenti. Oppure con un premio, che si avvia già alla terza edizione, per le tesi universitarie che di violenza di genera si occupano. Serve una rete e una filiera.

“Ma la mancata emersione di molti casi  – rimarca ancora Barni – è dovuta anche al fatto che non si conoscono a volte le strutture a cui  le donne possono rivolgersi e proprio per questo abbiamo deciso di rilanciare la campagna di comunicazione per promuovere il numero gratuito 1522, collegato alla rete dei centri antiviolenza e alle altre strutture presenti sul territorio”.  Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati: “un avvicinamento graduale con l’assoluta garanzia dell’anonimato” ricorda ancora la vice presidente.

La campagna di quest’anno avrà il suo fulcro nella collaborazione con le catene della grande distribuzione organizzata, che hanno aderito convintamente all’iniziativa: dalla Conad del Tirreno a  Coop Centro Italia, dall’ Esselunga al gruppo Tuodì, da Pam Panorama a Simply Etruria, Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno. “Occorre agire in modo capillare  per raggiungere risultati significati – dice la consigliera Pugnalini – e la presenza dei supermercati, da dove passano tante persone e tante donne, è fondamentale”.

Da sabato 10 novembre e per tutto il mese materiale informativo sul numero 1522 e sui servizi collegati sarà così presente presso i punti vendita di tutto il territorio regionale e al punto informazioni del Centro commerciale “I Gigli” di Campi Bisenzio, il più frequentato della Toscana. Ci saranno locandine e manifesti, biglietti formato tessera  da mettere in tasca e portare via. Tutti i dipendenti delle catene avranno  una spilla appuntata sulle loro divise da lavoro. Il culmine della campagna sarà il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne delle Nazioni Unite.

A partire dal 14 novembre e fino al 14 dicembre la campagna sarà presente anche sugli autobus di linea urbani ed extraurbani della regione e, a seguire, sui treni regionali. Alla campagna hanno aderito anche Confartigianato Toscana e CNA Toscana e diversi ordini e collegi professionali del territorio.

La Regione ha dedicato all’iniziativa una pagina all’interno del proprio sito istituzionale (www.regione.toscana.it/numero1522) da cui sono scaricabili e liberamente stampabili i materiali nei vari formati. La pagina sarà arricchita di informazioni e contenuti durante il mese dedicato alla campagna. E’ prevista anche una campagna social, in partenza da venerdì 9,  attraverso i canali ufficiali di Regione Toscana (Facebook – https://www.facebook.com/regionetoscana.paginaufficiale e Instagram – https://www.instagram.com/regionetoscana/).

“Come Regione siamo impegnati in prima linea, su più fronti” conclude Barni, che annuncia la presentazione il 22 novembre del rapporto annuale sulla violenza di genere, che raccogliere i numeri dei casi denunciati nel 2017, dei femminicidi che sono stati commessi in Toscana ma anche delle donne che hanno chiamato per chiedere aiuto.

Grosseto: caduto cavo alta tensione su roulotte, black out

A Cittadella, quartiere di Grosseto, è caduto un cavo da 15 mila volt su una roulotte all’interno della quale si trovava una donna, black out in tutto il quartiere.

Un cavo dell’alta tensione, da 15 mila volt è caduto su una roulotte parcheggiata nel quartiere della Cittadella, a Grosseto, all’interno della quale si trovava una donna che per poter uscire dal mezzo ha dovuto attendere l’arrivo del personale di E-Distribuzione.

Dall’incidente, avvenuto intorno alle 21 di ieri sera, è derivato un black out che ha lasciato parte del quartiere senza corrente elettrica. Molti gli ascensori bloccati nei palazzi.

Per colpa del black out il gruppo elettrogeno della Coop di via Inghilterra è scattato emettendo una grossa fumata nera che si è sprigionata dal tetto dell’edificio causando allarme fra gli abitanti della zona.

La situazione è tornata alla normalità dopo che la squadra Enel di manutenzione riparato il cavo dell’alta tensione ripristinando la normale erogazione dell’energia elettrica. Sul posto anche polizia municipale e carabinieri.

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