Regionali, Sì Toscana: si voti con proporzionale puro

Sì Toscana a sinistra ha richiesto che “la Toscana voti con proporzionale puro”. I consiglieri regionali Tommaso Fattori e Paolo Sarti hanno depositato una proposta di legge elettorale regionale di tipo proporzionale, in sostituzione del cosiddetto ‘Toscanellum’ attualmente in vigore. La legge entrerebbe in funzione per il prossimo rinnovo del Consiglio regionale e per l’elezione del presidente della Giunta.

Alla legge elettorale  vera e propria, si legge in una nota del Consiglio della toscana, che delinea un sistema proporzionale puro per l’elezione dell’Assemblea legislativa regionale, è affiancata una proposta di legge di modifica statutaria. Tale proposta prevede l’elezione indiretta del presidente della Regione da parte del Parlamento regionale, riaffermando la centralità dell’assemblea elettiva, similmente a quanto avviene a livello nazionale.

La proposta di Sì Toscana a sinistra introduce anche la mozione di sfiducia costruttiva, a garanzia della stabilità del governo regionale. “E’ tempo di scelte nette – sottolineano i due consiglieri -, siamo da sempre coerentemente proporzionalisti e ci auguriamo che oggi siano in molti a vedere il rischio di meccanismi elettorali maggioritari che consegnano la maggioranza dei seggi a chi è minoranza nella società. I sistemi elettorali devono essere valutati indipendentemente dalle contingenze ma è evidente che se c’è un voto utile contro la Lega di Salvini è proprio quello a favore di una legge elettorale proporzionale che rappresenti le forze politiche secondo il loro reale peso nella società. Sarà inutile – concludono i due consiglieri – piangere poi sul latte versato”.

Governo: Giani, mandare avanti legislatura tre-quattro mesi

Nel futuro del Paese “non vedo governi o alleanze sul piano politico”, afferma il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani commentando i possibili scenari del Governo. “Vedo un’iniziativa del presidente della Repubblica – continua Giani – che richiami tutti i parlamentari di buona volontà a dare la possibilità di risolvere il problema da un punto di vista economico per l’Iva e per quello che richiederebbe misure draconiane nel bilancio dello Stato. Vedo una buona volontà che si articola nel mandare avanti 3-4 mesi una legislatura”.

“La scissione non la condivido, non la voglio, non è lo scenario che vedo. Sono convinto – continua a commentare, a margine di una conferenza stampa stamani, il presidente del Consiglio regionale- , che Zingaretti e Renzi facciano parte di uno stesso progetto, di una stessa idea, ovvero di interpretare ciascuno sentimenti che però si sintetizzano nel sostenere il presidente della Repubblica nel momento in cui prospetterà un governo di transizione” che “ci consenta di superare questi tre mesi e fare una buona legge di bilancio che eviti il 25% dell’Iva che sarebbe catastrofico”.  Riferendosi alla possibile scissione interna del Pd, Giani ha detto che “oggi sono da 12 anni iscritto al Partito democratico, da allora tra luci e ombre il bilancio che faccio è di essere in un partito che ha lottato, che ha una visione progressista e ho l’auspicio di poter continuare su questa base anche per quello che riguardano le mie scadenze in futuro e le prospettive in Regione”.

Parlando delle Regionali del 2020 Giani si è detto convinto che “la questione della Regione vivrà in questi giorni un’attenuazione dal punto di vista delle scelte da assumere perché c’è uno scenario nazionale che balza agli occhi di tutti essere di fondamentale importanza”. La legge sull’attività estrattiva, il consiglio straordinario nell’area geotermica, i bandi per le città murate e la legge sulle celebrazioni per Cosimo de’ Medici: sono alcune delle tematiche affrontate nella prima parte del 2019 dal Consiglio regionale e rivendicate oggi dal presidente Giani per fare bilancio sull’attività dell’aula. “Negli ultimi mesi il Consiglio regionale ha agito molto e bene”, ha detto Giani ai giornalisti. Il presidente ha ricordato che “nelle ultime occasioni a luglio sono stati approvati atti significativi come quello sulla legge che riguarda le cava e l’affermazione di grande identità per quanto riguarda la geotermia con il consiglio straordinario a Larderello”. In questi giorni prima della pausa estiva, ha aggiunto, “abbiamo visto terminare i tempi per i bandi delle città murate, un milione di euro che il Consiglio ha destinato per la riqualificazione dei camminamenti turistici, la valorizzazione del sistema di richiamo storico”. Giani ha poi ricordato “la legge sulla pro-loco” che “sta andando benissimo, la legge che riguarda i 500 anni dalla nascita di Cosimo de’ Medici altrettanto bene”.

Il presidente dell’Assemblea toscana, in conclusione ha parlato di “un’attività del Consiglio molto fervida che si accompagna a quelli che saranno ulteriori 8-9 mesi di legislatura da settembre dove cercheremo sul campo del sociale, della cultura, del turismo, dell’economia, del lavoro, dell’innovazione e dell’ambiente, di dare un senso compiuto a un Consiglio regionale che ha fatto davvero molto è che si prepara a chiudere nel modo migliore la legislatura”.

Sentiamo Eugenio Giani intervistato dal microfono di Domenico Guarino.

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Rifiuti, la funzione sanzionatoria torna a Province toscane

La funzione sanzionatoria in materia ambientale, nello specifico per quanto riguarda i rifiuti, torna in capo alle Province, mentre quella relativa alle autorizzazioni semplificate sarà espletata, in via provvisoria e comunque non oltre giugno 2020, dalla Regione se gli enti locali ne faranno richiesta.

È quanto stabilisce la proposta di legge della Giunta toscana approvata a maggioranza dal Consiglio regionale. Il dispositivo, illustrato dall’assessore regionale al Bilancio Vittorio Bugli, si è reso necessario a seguito della sentenza della Corte Costituzionale 129/2019, che ha dichiarato illegittimo l’articolo 2 della legge regionale 22 del 2015. La legge di riordino delle funzioni varata viene quindi modificata con l’inserimento di un articolo 44 bis, che dispone come gli enti locali competenti alla verifica e al controllo dei requisiti per l’applicazione delle procedure semplificate possano avvalersi della struttura regionale per svolgere, in via transitoria e a titolo gratuito, le iscrizioni e le verifiche previste dal Codice dell’Ambiente, specificatamente agli articoli che regolano le attività di smaltimento dei rifiuti non pericolosi e le prescrizioni nelle operazioni di recupero.

In sede di dibattito, il capogruppo Pd Leonardo Marras ha definito “errate, fuorvianti e strumentali” le dichiarazioni sul pronunciamento della Corte fatte da alcuni rappresentanti istituzionali. Il capogruppo Sì-Toscana a sinistra Tommaso Fattori ha definito il provvedimento “molto appropriato”. “Ogni intervento che indirizza la pubblica amministrazione verso i bisogni delle imprese, è positivo”, ha detto Giacomo Giannarelli (M5s). Critica la capogruppo della Lega Elisa Montemagni: “Siamo a questo punto per la smania di accentramento di potere da parte della Regione”.

Massa, fiume Frigido: mozione Pd chiede accellerazione messa in sicurezza

Gli interventi di messa in sicurezza idraulica del fiume Frigido, nel comune di Massa, devono essere velocizzati. Lo chiede una mozione presentata dal gruppo Pd in Consiglio regionale, firmatari Giacomo Bugliani e Fiammetta Capirossi, votata all’unanimità dalla commissione Ambiente guidata da Stefano Baccelli (Pd).

Nel testo, illustrato da Capirossi nel corso della seduta di oggi, a Firenze, si chiede alla Giunta Toscana una “accelerazione” delle opere necessarie ad aumentare il livello di sicurezza del territorio e “proteggerlo” da fenomeni di esondazione importanti (come quelle del 2012 e del 2014), che hanno provocato danni talvolta anche ingenti.

Nel dicembre 2017 la Giunta, con apposita deliberazione, ha riconosciuto la necessità di intervenire sugli argini ritenuti “inadeguati”. Con un primo stanziamento di risorse (900mila euro), si è dato il via alla costruzione di “paramenti di contenimento”, ossia muri in cemento armato, alti 4,85 metri per circa 50 metri alla destra e alla sinistra del corso d’acqua, dal ponte di via Mazzini/via Mascagni. Il progetto complessivo prevede di continuare per altri 600 metri circa (costo stimato di 11milioni) e procedere ad adeguamenti idraulici e strutturali del fiume per un costo complessivo di 16milioni.

Nonostante, si ricorda nella mozione, che popolazione e istituzioni abbiano “da sempre richiesto interventi di messa in sicurezza delle aree circostanti il Frigido”, è emersa anche la necessità di prendere in considerazione l’impatto visivo delle opere da realizzare. Il loro corretto inserimento nel paesaggio circostante deve però garantire lo sviluppo economico e produttivo dell’area.

La mozione impegna quindi la Giunta a “proseguire con la massima determinazione” per ultimare gli investimenti in corso e quelli programmati per la “completa messa in sicurezza del Frigido” attraverso “soluzioni qualitative, architettoniche e paesaggistiche che tengano conto della vocazione turistica di Marina di Massa”.

Diritti samaritani: approvate da Regione linee guida

La Giunta regionale toscana ha approvato la delibera che fissa gli indirizzi di un prossimo avviso pubblico, finanziato con quattro milioni di euro, per la presentazione di progetti di integrazione e coesione sociale e per la tutela dei bisogni essenziali delle persone, nell’ambito della legge sui ‘diritti samaritani‘ all’esame del Consiglio regionale. Al futuro bando potranno partecipare enti pubblici, istituzioni e soggetti del Terzo settore.

Saranno finanziati come progetti pilota interventi di accoglienza temporanea, di accompagnamento all’autonomia e al pronto intervento sociale, attività di orientamento e di consulenza a carattere giuridico-legale, attività di orientamento ai servizi e di crescita della competenze. “Il fenomeno migratorio si affronta in due modi – hanno spiegato il presidente della Toscana Enrico Rossi e l’assessore all’immigrazione Vittorio Bugli -. Lo si fa con politiche di accoglienza, rivolte a profughi e richiedenti asilo, e con politiche di integrazione, per chi vive in Toscana con un regolare permesso di soggiorno”.

Hanno accesso al bando Comuni, Unioni di Comuni, Città metropolitana, Province, Società della salute, Aziende sanitarie locali e altri enti, Cooperative sociali e loro consorzi, associazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale ed altre articolazioni del Terzo settore o chiunque persegua finalità sociali o di inclusione sociale. I progetti potranno essere presentati singolarmente o in forma associata.

Un’esperienza pregressa di almeno tre anni nelle gestione di progetti in ambito sociale è richiesta a tutti i soggetti, esclusi gli enti publici. L’esperienza dovrà più precisamente essere maturata nel settore dell’immigrazione. Infine la sede dei soggetti parteipanti dovrà essere localizzata nel territorio dove andranno ad operare.

La sfida, sostiene la Regione, è “sperimentare forme innovative di welfare di comunità per l’offerta e la messa a disposizione di alloggi, per la crescita delle competenze e l’inserimento lavorativo, per l’inclusione sociale e la tutela dei diritti in favore delle persone e delle famiglie che si trovano in uno stato di particolare precarietà sociale”. I progetti dovranno insistere su un’area pari almeno alla zona-distretto. Saranno premiati quelli che si inseriranno in modo armonico e complementare nella rete dei servizi già attivi, i progetti con un focus specifico su richiedenti asilo e rifugiati e altri cittadini stranieri in situazioni di vulnerabilità, quelli promossi da partenariati, collegati ad altri interventi regionali, che insistono su territori dove sono già in essere altri progetti pubblici dedicati ad accoglienza e inclusione e che comprendono il coinvolgimento delle comunità locali.

Agricoltura, Toscana: prodotto ‘fatto in casa’, c’è il regolamento

Via libera al regolamento di attuazione della legge toscana, la 12 del 2018, che detta disposizioni per la lavorazione, la trasformazione, il confezionamento e la vendita di prodotti agricoli ‘fatti in casa’ all’interno delle imprese agricole, anche di piccole dimensioni, o in maniera ambulante. La commissione sanità del Consiglio regionale, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd), si è espressa a favore del regolamento con la sola astensione del Gruppo misto.

La commissione ha chiesto una modifica del testo con alcuni emendamenti, al fine di eliminare possibili rilievi di natura tecnica. La novità del regolamento, come hanno spiegato gli addetti ai lavori della Giunta illustrando il testo in commissione, e come ha sottolineato dallo stesso Scaramelli, consiste nel fatto che si consentono le attività di trasformazione presso le aziende agricole, anche sfruttando la casa dell’agricoltore, o su strutture mobili tipo street-food.

Marmellate, salumi, legumi, miele, vino, carni, solo per citare alcuni prodotti, in Toscana potranno essere trasformati e venduti anche dal piccolo imprenditore agricolo in casa o in maniera ambulante. Questo “per portare un valore aggiunto a sostegno del bilancio delle imprese agricole – è stato sottolineato -, contribuire al mantenimento delle aree territoriali marginali e, soprattutto, garantire produzioni tradizionali locali altrimenti destinate a scomparire”.

Il regolamento adotta il criterio secondo il quale è possibile operare anche in ambienti e contesti non particolarmente dotati dal punto di vista strutturale e impiantistico, purché si adottino buone pratiche di lavorazione e igieniche e tutte le procedure necessarie a evitare pericoli di contaminazioni.

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