🎧 Consiglio regionale, l’attacco delle opposizioni: “Giani ha ancora la maggioranza?”

“Giani ha ancora una maggioranza in consiglio regionale?”. Se lo chiedono con forza Fratelli d’Italia, la Lega il gruppo misto dopo le turbolenze (e i numerosi rinvii dei lavori) su cui è incappata la maggioranza. Non ultima l’approvazione della terza variazione di bilancio che fatica a passare in commissione. Un attacco molto duro, quello delle opposizioni, presentato questa mattina durante una conferenza stampa in consiglio regionale.

“Per quanto ancora in Toscana dovremmo assistere a questo spettacolino, triste e pietoso, a cui stiamo assistendo? Se questo è il modo con cui Giani pensa di governare la Toscana credo che tra tre anni non ci sarà bisogno neppure delle elezioni per decidere chi dovrà guidare la regione nel 2025″, tuona il capogruppo di Fdi in Consiglio regionale, Francesco Torselli, accompagnato dagli esponenti di Lega e Gruppo Misto.

Le forze di opposizione chiedono a Giani di prendere una decisione. “Se non ha una maggioranza può tranquillamente venire in commissione e fare un rimpasto se altre forze politiche avranno intenzione di sostenerlo”. Mentre la Regione Toscana, prosegue Torselli, “dovrebbe approvare la terza variazione di bilancio contributi straordinari ai Comuni e alla sanità, il Pd prima ha pagato dazio a Italia viva, poi si è spaccato: ora dobbiamo aspettare che Anselmi venga accontentato, facendogli fare forse il sottosegretario alla presidenza regionale, altrimenti il consigliere non viene a votare il bilancio. E se davvero la partita fosse sulla nomina del difensore civico sarebbe un atto ancora più grave”.

È quindi il consigliere del Carroccio, Marco Casucci, che alimenta la polemica sul consiglio regionale: “Siamo all’assurdo. Questa situazione non è tollerabile. La maggioranza è sempre più in difficoltà e per questo viene a mancare il numero legale. Di fatto, ci sono in ballo gli interessi di Italia viva e quelli di qualche consigliere del Pd su delle poltrone. E noi questo non lo accettiamo, perché dobbiamo essere messi nelle condizioni di fare il nostro lavoro”.

Consiglio regionale Toscana, verso commissione inchiesta infiltrazioni mafiose

Ufficio presidenza avvia costituzione, un esponente per gruppo consiliare per vigilare sulle infiltrazioni mafiose in Toscana

Nascerà in Consiglio regionale la commissione di inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata in Toscana: l’ufficio di presidenza dell’Assemblea toscana, spiega una nota, ha deciso di dare avvio alla costituzione della commissione d’inchiesta che sarà formata da un rappresentante per ogni gruppo consiliare. Per ogni eventuale votazione, si spiega, il consigliere avrà un voto ponderato corrispondente alla consistenza numerica del gruppo di appartenenza.

“Abbiamo assunto questa decisione in maniera collegiale e unanime – spiegano i membri dell’ufficio di presidenza – perché riteniamo che su questioni come la ricerca della legalità e della trasparenza non sia possibile alcuna divisione né partitica né fra maggioranza e opposizione. Tanto più che il lavoro della magistratura, a cui confermiamo tutto il nostro sostegno, pone in rilievo la necessità, che sentiamo comune, di combattere tutti insieme contro ogni tentativo di infiltrazione mafiosa nella società e nell’economia toscana”.

L’obiettivo di questa commissione, si spiega, è verificare se ci sono pratiche da eliminare, cambiare o migliorare e se ci sono azioni positive ulteriori da valorizzare per garantire che la convivenza sociale e economica della nostra regione sviluppi gli anticorpi necessari per evitare le infiltrazioni. Parallelamente, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo ha condiviso con l’ufficio di presidenza la volontà di discutere, fin dalla prossima settimana, le possibili modifiche al regolamento riguardanti modi e tempi di presentazione degli atti, e di accelerare le procedure riguardanti la digitalizzazione del funzionamento dell’Assemblea e dei lavori d’aula.

🎧 “Recovery Plan centrato su uguaglianza, ambiente e diritti”,presidio Società della Cura

Anche Firenze con altre 20 città italiane si mobilita per chiedere accesso universale alle cure e contro la commercializzazione del settore sanitario. Torna in piazza La Società della Cura

La Società della Cura, convergenza che riunisce oltre 1800 soggetti in tutta Italia, di cui 400 reti ed associazioni, scenderà in piazza a Firenze come in altre 20 piazze d’Italia (Ancona, Aosta, Asti, Campobasso, Fermo, Genova, Grosseto, Imperia, La Spezia, Legnano, Lucca, Milano, Napoli, Padova, Pesaro, Pietra Ligure, Pisa, Prato, Saronno, Sarzana, Torino, Venezia), con azioni simboliche e rispettose delle misure di emergenza dettate dalla pandemia per chiedere con forza che gli investimenti legati al Recovery Plan e tutti quelli che verranno siano investiti non per profitti e benefici ai soliti noti, ma per una “Società della Cura”rispettosa dei diritti delle persone e dell’ambiente.

“Il 10 aprile si uniscono idealmente una ventina di piazze italiane” aggiunge Roberto Spini, del coordinamento della Società della Cura fiorentina, ”per presentare il Recovery PlanET, un documento elaborato per tre mesi da centinaia di persone per una ripresa centrata sull’uguaglianza di genere, i diritti delle persone e dell’ambiente. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è interamente guidato da crescita, concorrenza, competizione. L’esatto contrario di ciò che la pandemia ci ha insegnato: nessuno si salva da solo, siamo persone interdipendenti fra noi e con l’ambiente che ci circonda”.

A Firenze, nella settimana in cui si celebra la giornata mondiale per la salute, si è scelto di mobilitarsi alle 11 in Piazza Duomo in particolare contro la commercializzazione della sanità, rilanciando la lotta per l’accesso e il diritto alla prevenzione primaria, alle diverse forme di cura compreso il vaccino anti-Covid-19, senza distinzioni geografiche, di etnia, di appartenenza sociale e/o lavorativa. La scelta di manifestare davanti alla sede di Regione Toscana vuole denunciare la situazione delle vaccinazioni Covid-19, agli ultimi posti tra le regioni italiane per vaccinazione delle persone anziane e di quelle fragili, avendo la Giunta dato priorità ad alcune corporazioni rispetto ai soggetti più a rischio.

Secondo Lara Panzani, coordinatrice del nodo fiorentino della Società della Cura, “A Firenze ed in Toscana, oggi, stiamo vivendo sulla nostra pelle e sulla pelle dei nostri cari più fragili cosa vuol dire essere nati o vivere nella regione sbagliata, in una Regione in cui per la gestione del piano vaccinale più importante di sempre si è scelto di privilegiare logiche di categorie corporative incomprensibili rispetto alla urgenza di tutelare le persone più a rischio, dopo aver disinvestito nel sistema della salute di prossimità territoriale che tanto manca in questa fase. Nella maggior parte dei Paesi del mondo questo accadrà sistematicamente se si continuerà riconoscere brevetti e quindi profitto sui vaccini COVID19: ci saranno intere popolazioni che pagheranno con la loro pelle l’essere nati nella parte sbagliata del mondo. Oggi siamo qui per chiedere con forza che si cambi rotta, che il profitto venga bandito dalle scelte sui vaccini e sulla salute, in Toscana e nel resto del mondo’.

Francesco Torrigiani, del coordinamento Società della Cura Firenze , ricordando  che 1 morto per Covid su 3 abbia colpito ospiti di RSA di ASL Toscana Centro, sottolinea la recentissima notizia dell’acquisto da parte di Investire sgr, parte del Gruppo Banca Finnat, di tre RSA di cui 2 in Provincia di Firenze. E le dichiarazione di Paola Di Pasquale di Investire sgr sono emblematiche: “Anche grazie al mercato frammentato e ancora poco organizzato, in particolare del comparto delle RSA, l’Italia rappresenta ancora una buona opportunità di investimento sia per gli investitori nazionali che per quelli internazionali”. E’ questa la logica che consideriamo inaccettabile e che la Società della Cura contrasta: la salute non deve essere una buona opportunità di investimento finanziario che coglie le opportunità di un mercato “poco organizzato”.

Molti soggetti hanno aderito alla mobilitazione fiorentina, tra quelli che sono parte della convergenza della Società della Cura, ma non solo:

Adina, AlterPiana, Assemblea Beni Comuni – Diritti, ATTAC Firenze, Campagna Dico-32, COBAS Scuola, Comitato Fermiamo la Guerra Firenze, Comunità di Base dell’Isolotto – Firenze, Cospe, CUB Firenze e provincia, Firenze Città Aperta, Flc Cgil Firenze, Laboratorio Politico Perunaltracittà, Libere Tutte Firenze, MAG Firenze, Medicina Democratica, NO TAV Firenze, Possibile, Potere al popolo Firenze, Priorità alla Scuola Firenze, Rete Antirazzista – Firenze, Rifondazione Comunista, Rsu Università di Firenze, Partito Rifondazione Comunista, Società della Cura Firenze, Sinistra Italiana, Usb Firenze

Sentiamo Lara Panzani, coordinatrice del nodo fiorentino della Società della Cura

Consiglio Regionale: sanificazione ambienti e sedi chiuse per tre giorni

Il Consiglio regionale, impegnato a completare l’opera di sanificazione dei propri ambienti, a tutela della salute dei lavoratori per tre giorni – da mercoledì a venerdì – chiuderà le sedi di via Cavour 2, 4 e 18. A darne conferma il presidente dell’Assemblea toscana, Eugenio Giani

Il presidente dell’Assemblea toscana, Eugenio Giani ha commentato : “Decisione che consentirà a tutti di vivere con maggiore tranquillità e serenità psicologica la ripresa dell’attività”

“Abbiamo deciso la sanificazione dei luoghi e proprio per questo il personale dipendente rimarrà a casa. L’attività si è resa necessaria perché il presidente della commissione Sanità è risultato positivo al coronavirus e, conseguentemente, anche coloro che giovedì scorso parteciparono alla seduta della Commissione si trovano in una posizione di potenziale precauzione, e quindi di isolamento volontario”.

“Una situazione che rende impossibile circolare per le sale e tenere regolarmente riunioni – continua il presidente del Consiglio Regionale – Per questo abbiamo sospeso anche la seduta del Consiglio. La sanificazione, che è già in corso, potrà consentire a tutti di vivere con maggiore tranquillità e serenità psicologica la ripresa dell’attività”.

Siria: Toscana approva due mozioni in difesa popolo curdo

Approvate oggi due mozioni a sostegno del popolo curdo contro l’aggressione turca. Il Consiglio regionale toscano condanna infatti l’intervento militare della Turchia nella Siria nordorientale e l’operazione, definita da molti consiglieri, di “pulizia etnica e invasione territoriale”, ai danni del popolo curdo.

La prima mozione del Consiglio regionale Toscana è sintesi di atti di Pd, Lega e Sì-Toscana a sinistra. Essa impegna la giunta regionale a “commemorare, nelle forme ritenute più opportune, la figura di Hevrin Khalaf”, già ricordata con un minuto di silenzio in apertura di lavori. Nel testo, illustrato dal consigliere Pd Francesco Gazzetti, si chiede alla giunta regionale di “rafforzare il ruolo di coordinamento degli attori del territorio che operano nella cooperazione internazionale. Il fine è di implementare tutte le azioni possibili finalizzate alla difesa del popolo curdo, perseguire la possibilità di mettere in atto forme di aiuto concreto alla popolazione curda, a partire dalla cooperazione sanitaria sul campo, continuare ogni azione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica”.
L’atto chiede inoltre di attivarsi nei confronti del Governo per “l’interruzione della fornitura di armi, corrente e futura”. La mozione presentata da Sì-Toscana sinistra, e firmata anche da Gazzetti, impegna la Giunta a promuovere gemellaggi con le città curde di Diyarbakir, Mardin e Van per diffondere e difendere i valori e i principi del multiculturalismo, dell’integrazione tra popoli e religioni diverse. “Quella in atto è una vera e propria sostituzione etnica”, ha detto il consigliere Tommaso Fattori. “Si tratta di un’azione criminale. La Turchia va sanzionata e disarmata, ne va della stabilità dell’Europa tutta”, ha concluso.

Migranti, Bugli: “In Toscana ci sono 542 strutture e 6mila posti letto”

“I dati al 31 agosto dicono che in Toscana ci sono 107 gestori, 542 strutture e circa 6mila posti letto, per una media di circa 11 posti letto per ogni struttura. Il tema dell’accoglienza diffusa in base a questi dati è dunque rispettato”, così ha dichiarato l’assessore regionale al Bilancio, Vittorio Bugli, rispondendo a un’interrogazione in Consiglio regionale presentata da Jacopo Alberti (Lega) sul sistema dell’accoglienza migranti in Toscana.

Bugli ha precisato che la Regione Toscana non è la titolare della gestione delle strutture per richiedenti asilo perchè sono di competenza statale. Le procedure di evidenza pubblica per reperire le strutture e i soggetti gestori è dunque compito esclusivo delle prefetture. I contratti di affidamento sono infatti conclusi tra queste ultime e i soggetti aggiudicatari.
L’assessore ha infine dichiarato che “non risultano erogati fondi a sostegno del sistema dell’accoglienza”. Il finanziamento è infatti interamente a carico dello Stato. “Abbiamo fatto dei progetti paralleli che si finanziano agli Enti locali o per esempio alla società della salute: si dava un minimo contributo per acquistare l’attrezzatura per far lavorare queste persone, a cui precedeva anche una formazione”.
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