Guardia di finanza di Pisa smantella traffico internazionale di droga

L’indagine portata avanti dai finanzieri toscani e veneziani ha colpito un’organizzazione internazionale con rami nell’est Europa e nel nord Italia

La Guardia di finanza di Venezia e Pisa ha smantellato una vasta organizzazione internazionale dedita al traffico di droga. Dalle prime ore di questa mattina, 80 finanzieri hanno dato esecuzione al provvedimento cautelare emesso dal Gip del tribunale di Venezia, su richiesta della direzione distrettuale antimafia della procura, nei confronti di 12 persone responsabili di un vasto traffico di droga tra l’Albania, la Macedonia e numerose province del nord Italia. L’ordinanza ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di 9 soggetti di nazionalità albanese, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante della transnazionalità.

Per altri 3 soggetti – 2 albanesi e un italiano – sono invece scattati un divieto di dimora e due obblighi di residenza. Sono state, inoltre, eseguite 10 perquisizioni domiciliari nelle provincie di Venezia, Milano, Bolzano e Monza-Brianza. L’indagine è stata sviluppata anche grazie al coordinamento informativo e operativo tra organismi investigativi e giudiziari nazionali, albanesi e macedoni. I componenti stranieri dell’associazione smerciavano ingenti quantitativi di eroina in Italia, finanziati con lo smercio di quantità più piccole di cocaina. L’organizzazione aveva creato una rete di distribuzione in Toscana, Lombardia, Liguria, Puglia, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige, e aveva scelto un casale nella campagna veneta – sottoposto a costante vigilanza armata dai membri dell’organizzazione – come base operativa per la preparazione dello stupefacente.

Scieri, Commissione: fu aggressione non suicidio

La relazione finale dimostra che il parà trovato morto a Pisa nel 1999 era vittima di violenti atti di nonnismo da parte dei colleghi e che venne aggredito prima di salire in torretta

Non fu un suicidio, come suggerì il comando della Folgore. Il parà siracusano Emanuele Scieri fu aggredito prima di salire sulla torretta della caserma Gamerra di Pisa, ai piedi della quale fu ritrovato cadavere il 16 agosto 1999. Così la relazione finale della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte del militare che ha concluso i lavori dopo 20 mesi. Alla Gamerra, si legge, c’era “un’altissima, sorprendente tolleranza verso comportamenti di nonnismo” e ora “speriamo che il nostro lavoro posso restituire verità e giustizia alla memoria di Emanuele”.

E’ stato fatto, spiega la presidente della Commissione Sofia Amoddio (Pd), “un lavoro puntale ed approfondito – acquisite quasi seimila pagine di documenti e 45 audizione – che ha portato la Procura di Pisa a riaprire le indagini sul caso. Intrecciando quelli acquisiti nel 1999 dalla magistratura con nuovi elementi, la Commissione ha accertato che alla Gamerra avvenivano gravi atti di violenza, non riconducibili a semplice goliardia”. “Gli elementi da noi riscontrati – prosegue Amoddio – consentono di escludere categoricamente la tesi del suicidio o di una prova di forza alla quale si voleva sottoporre Emanuele Scieri scalando la torretta, tesi che nel ’99 la catena di comando della Folgore suggerì alla magistratura. La consulenza cinematica di tecnici specializzati ha accertato che la presenza di una delle scarpe di Scieri ritrovata troppo distante dal cadavere, la ferita sul dorso del piede sinistro e sul polpaccio sinistro, sono del tutto incompatibili con una caduta dalla scala e mostrano chiaramente che il giovane é stato aggredito prima di salire sulla scaletta”.

La commissione ha fatto emergere “le falle e le distorsioni di un sistema disciplinare fuori controllo ed ha rintracciato elementi di responsabilità depositandoli presso la Procura della Repubblica di Pisa”. La presidente parla di “errori grossolani e responsabilità evidenti”, nonchè “numerose anomalie nell’effettuazione dei rilievi e dei sopralluoghi sulla scena del crimine: dalle audizioni degli stessi carabinieri che effettuarono i rilievi, apprendiamo che intervennero tre nuclei diversi dell’Arma dei Carabinieri e che le operazioni di rilevamento presero avvio in assenza del Pm e senza la presenza dei Ris. Il cadavere di Scieri fu manipolato per estrarre dal marsupio il telefono cellulare del ragazzo e risalire al suo numero di telefono”.

Casa: Pisa; intesa con demanio per recuperare due caserme

Nasceranno due nuovi complessi residenziali in centro storico.

Firmato stamani a Pisa il protocollo d’intesa tra il Comune e l’agenzia regionale del Demanio, alla presenza del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, per il progetto di recupero di due caserme situate nel centro storico cittadino e non più necessarie per l’esercito italiano che ora saranno trasformate in altrettanti complessi residenziali.

“Pisa – ha detto il sindaco, Marco Filippeschi – fa valere il suo dinamismo. E’ un altro obiettivo strategico che si compie, in un mandato di tante realizzazioni. Due grandi complessi saranno recuperati, con funzioni residenziali, con un parco e una piazza di grande bellezza. Questa opportunità darà un migliore equilibrio alla città favorendo una ripopolazione del centro storico e facilitando l’accoglienza degli studenti universitari. La finalizzazione dei recuperi è la migliore che si potesse desiderare”.

D’accordo anche il ministro: “E’ un progetto importante che arriva dopo un percorso molto lungo ma che ora dovrà vederci correre per trasformare in atti concreti le manifestazioni di interesse già pervenute: vogliamo fare tutto entro la fine dell’anno per poi avere le risorse necessarie da investire nell’adeguamento di una terza caserma situata in città per rispondere al meglio alle esigenze della forza armata”.

Al posto delle vecchie caserme del centro storico, nasceranno rispettivamente uno studentato e appartamenti di edilizia convenzionata per le fasce più deboli in due aree di notevole pregio dotate di ampi spazi aperti che saranno messi a disposizione della città.

I progetti sono già conformi allo strumento urbanistico vigente e da questa operazione il Comune, spiga una nota dell’amministrazione, ‘riceverà il 15% del prezzo di vendita che potrà utilizzare per investimenti pubblici’. La manifestazione di interesse è arrivata dal Fondo Housing Toscano, partecipato da Cassa Depositi e Prestiti nell’ambito del Fondo Immobiliare per l’Abitare: il valore dei complessi da recuperare è stimabile in circa 40 milioni di euro.

“Si conclude un percorso molto lungo che ha visto succedersi vari governi e amministrazioni e siamo contenti di aver contribuito, nei rispettivi ruoli, a portarlo a
termine. La firma del protocollo sul recupero e la rivalutazione di due ex importanti caserme nel cuore del centro storico di Pisa è stata possibile solo grazie alla sinergia di diversi soggetti istituzionali. Ne beneficeranno le fasce deboli, gli studenti, i turisti e più in generale tutti i cittadini”. Lo afferma in una nota il deputato del Pd, Federico Gelli, commentando l’accordo tra comune e agenzia regionale del demanio sottoscritto alla presenza del ministro della Difesa, Roberta Pinotti.

“Ringrazio il ministro – ha concluso – e un plauso va anche al Comune di Pisa e all’Agenzia del Demanio. Quando si persegue il bene dei cittadini la direzione intrapresa è sempre quella giusta”.

Precari ricerca, striscione su sede Cnr a Pisa

Da settimane occupata simbolicamente un’aula.

Non vogliono abbassare la guardia i precari della ricerca e dall’aula occupata, simbolicamente, del Cnr di Pisa espongono un maxi striscione, con scritto ‘8.800 precari: assunzioni o lotta a oltranza’, alla vigilia del voto sulla Legge di stabilità alla quale hanno fatto presentare alcuni emendamenti dai parlamentari che aprirebbero le porte a una graduale stabilizzazione di tutti gli aventi diritto. “Sono ore decisive, non solo per il futuro di 8.800 famiglie ma soprattutto per l’intero mondo della ricerca pubblica italiana”, hanno scritto in un documento.

“Il Cnr occupato di Pisa supportato da Usb – prosegue la nota – rende ancor più visibile la sua richiesta per conto di tutti gli enti pubblici di ricerca affiggendo un enorme striscione sul tetto dell’edificio principale. A poche ore dalla votazione in Senato degli emendamenti alla Legge di bilancio, con questo gesto vogliamo dimostrare di essere determinati e pronti a tutto. Gli emendamenti che prevedono l’assunzione di 8.800 unità di personale sono tuttora ammissibili e saranno oggetto di votazione nei giorni di sabato e domenica”.

I precari, conclude la nota, sono “pronti a mettere in atto tutte le forme di protesta necessarie in supporto alle nostre istanze: l’occupazione continua, la lotta non si fermerà sino a quando non otterremo 8.800 stabilizzazioni”.

Pisa: uccisa da patrigno, Comune le dedica parco pubblico

Grande panca circolare in legno con le incisioni dei pensieri dei bambini per ricordare la piccola Samantha.

L’area verde riqualificata di Marina di Pisa diventa il luogo per ricordare la piccola Samantha, la bambina di 3 anni uccisa il 27 aprile 2016 dalle botte del patrigno in una baracca di Calambrone, sul litorale pisano, dove viveva insieme alla madre e all’uomo che è stato condannato in primo grado a trent’anni di carcere per omicidio. L’intervento deciso dal Comune è costato circa 53 mila euro.

‘Le parole delle felicità’ è il nome dell’iniziativa proposta dalla redazione pisana de Il Tirreno e accolta dall’amministrazione: il quotidiano ha raccolto i pensieri dei bambini dell’istituto comprensivo ‘Niccolò Pisano’ che sono stati letti oggi dagli stessi alunni durante la festa per l’inaugurazione della nuova area. Saranno scelte alcune frasi da incidere su particolari piastre che verranno posizionate sulla nuova panchina circolare in legno, una maniera di ricordare per sempre la piccola Samantha.

“Abbiamo accolto con favore la proposta de il Tirreno – spiega il vicesindaco Paolo Ghezzi – individuando nella grande panca circolare in legno l’elemento strutturale che, arricchito con le incisioni dei pensieri dei bambini, potrà ricordare la piccola Samantha che avrebbe avuto diritto, come ogni bambino, a godere di questi giochi e a vivere a pieno e con spensieratezza la sua età”.

Ristoratori pisani sfidano colleghi Livorno, derby a tavola

Idea lanciata nella settimana che precede la sfida calcistica.

Nella settimana della partitissima Pisa-Livorno di Lega Pro, in programma domenica 26 novembre, un derby anche in cucina, oltre che in campo, per misurarsi con le specialità tipiche della cucina toscana e vedere chi vincerà. E’ la sfida lanciata ai colleghi livornesi da David Cataldi titolare di un ristorante nel centro di Pisa e condivisa con il direttivo di Confristoranti Confcommercio Pisa.

“Vogliamo metterci in gioco – spiega Daniela Petraglia, presidente dei ristoratoti pisani aderenti a Confcommercio – e replicare il derby sportivo sul campo in un vero e proprio derby culinario e gastronomico. Una sfida dove le due squadre, quella pisana e quella livornese, composte da 4-5 ristoratori ciascuna, si sfideranno a colpi di squisitezze della cucina tipica toscana, tra primi, secondi piatti e dessert”.

La competizione prevede che sia una giuria di qualità, rigorosamente super partes, scelta tra esperti, autorità e personaggi vari, a decidere quale delle due squadre prevarrà sull’altra.

“Sarà ovviamente una doppia sfida, con andata e ritorno – chiarisce Petraglia – e si svolgerà in primavera, all’interno di due location in grado di ospitare qualche
centinaio di persone. Infatti, il nostro intento è quello di realizzare due grandi serate, all’ombra della Torre e dei Quattro Mori, in cui spettacolo, cucina, vernacolo e goliardia
vanno di pari passo, con molta gente e tanto divertimento”.

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