Moschea Pisa, Ziello: “Dovranno passare su cadavere Lega”

Prime crepe nella maggioranza di centrodestra che governa Pisa. Le tensioni derivano dal dibattito intorno alla costruzione di una nuova moschea, il Sindaco afferma “Non si farà”, a lui replica il capogruppo leghista, Alessandro Bargagna a nome di tutto il gruppo del carroccio.

Prime crepe nella maggioranza di centrodestra che governa Pisa. Le tensioni derivano dal dibattito intorno alla costruzione di una nuova moschea nel quartiere di Porta a Lucca, non distante dal complesso monumentale di piazza dei Miracoli e dalla Torre pendente. E’ stato il deputato leghista Edoardo Ziello a innescare la polemica con un post sulla sua pagina facebook mettendo nel mirino l’assessore all’urbanistica, Massimo Dringoli, minacciando “di accompagnarlo gentilmente fuori dall’amministrazione” se si muovesse in direzione diversa da quella del no alla costruzione dell’edificio di culto islamico.

“Se qualche assessore – ha scritto ieri sera Ziello – pensa di dare il proprio benestare per la costruzione della moschea di Porta a Lucca sappia che dovrà passare sopra al corpo della Lega. La moschea non si farà e se questo non è condiviso da qualcuno, del governo cittadino, può farsi autonomamente da parte, altrimenti saremmo costretti noi a prenderlo per braccio e ricondurlo – gentilmente – fuori dall’Amministrazione comunale”.

Il deputato Edoardo Ziello ha ulteriormente precisato il suo pensiero e quello della Lega: “La moschea di Porta a Lucca, non si farà e se la nostra posizione dà fastidio a qualche nostro alleato sono problemi suoi. Grazie a Dio i pisani ci hanno premiato con il 24% e questi numeri rappresentano un vero e proprio argine contro certe follie ideologiche di chi è rimasto ancorato agli anni ’70”.

“I toni usati dal deputato leghista Edoardo Ziello sono inaccettabili a chiunque siano rivolti: parole non solo arroganti e poco consone a un rappresentante delle istituzioni, ma contenenti un messaggio di minaccia che dovrebbe far sollevare l’indignazione di tutti”. Lo afferma il Pd, riferendosi alle polemiche interne al centrodestra pisano con l’altolà rivolto all’assessore Massimo Dringoli riguardo alla possibile costruzione di una nuova moschea.

“La nostra contrarietà alla costruzione della moschea – sostiene il capogruppo Bargagna – non è una frivolezza ma un punto fondamentale del nostro programma. Dringoli, come assessore non eletto da nessuno, deve seguire le linee politiche programmatiche con cui ci siamo presentati alle elezioni”.

“Se non si riconosce in certi temi – aggiunge Bargagna riferendosi all’assessore all’urbanistica – può sempre decidere di farsi da parte autonomamente, altrimenti saremmo costretti a chiederne le dimissioni. Siamo abituati a passare sempre dalle parole ai fatti e non ci piace chi non mantiene le promesse fatte in campagna elettorale. Ci siamo presentati ai pisani, dicendo che con noi la moschea non si sarebbe costruita e non vogliamo certamente cambiare idea, piaccia o no a Dringoli e a qualche alleato confusi”.

Il gruppo consiliare Fdi-Noi adesso Pisa, invece, prende le distanze dalla Lega e sulla sua pagina facebook esprime “fiducia e sostegno” all’assessore: “Il nostro gruppo ribadisce contrarietà alla realizzazione della moschea a Porta a Lucca, ma si dissocia dalle dichiarazioni e dai toni utilizzati dall’onorevole Edoardo Ziello nei confronti di Dringoli, che ha, in modo completo ed esaustivo, risposto a un’interpellanza, senza esprimere alcun giudizio politico in merito alla questione della moschea”.

La polemica nasce da una risposta tecnica di Dringoli alle interpellanze di Pd e Prc nelle quali l’assessore ha spiegato che l’amministrazione “è in attesa di acquisire tutti i pareri necessari circa l’impatto urbanistico di una realizzazione di questo tipo che richiamerà settimanalmente migliaia di fedeli in un’area del quartiere già piuttosto satura urbanisticamente”, prima di fare valutazioni definitive e politiche. La moschea dovrebbe nascere su un terreno di proprietà privata della comunità musulmana è attualmente destinato a ospitare edifici di culto. Ragione per la quale il centrodestra pisano subito dopo il successo elettorale ha avviato l’iter di una variante urbanistica per impedirne la realizzazione.

Prova ora a ricucire i rapporti interni il sindaco leghista Michele Conti, precisando, “che la moschea a Porta a Lucca non si farà e che la variante urbanistica andrà avanti: Dringoli non è in discussione”. Infine, ostenta serenità anche l’assessore, un indipendente scelto dal sindaco fuori dalle rose dei partiti politici: “Dimettermi? Non ci penso neppure lontanamente”.

 

Cade in Arno a Pisa mentre fa selfie, pescatori la salvano

Una giovane di 23 anni, di nazionalità brasiliana, è caduta finendo in acqua, intorno alle 19 dalla balaustra del Ponte di Mezzo sull’Arno nel centro di Pisa.

La 23enne, che sarebbe al momento cosciente, secondo quanto riferito da un testimone, sarebbe caduta mentre insieme con un”amica si stava stava scattando un selfie. Sul posto, per le operazioni di soccorso, i vigili del fuoco che, per procedere al recupero, hanno momentaneamente bloccato il traffico, poi riaperto, sul lungarno di Tramontana. I

primi a soccorrere la ragazza sono stati due giovani pescatori che si trovavano sul basamento in cemento a pelo d’acqua a pescare e che l’hanno aiutata a risalire. Sul posto presenti anche l’ambulanza e personale di polizia e polizia municipale. Centinaia le persone, alcune anche pericolosamente sporte verso il fiume, hanno seguito le operazioni dal ponte e dalle spallette.

Non è la prima volta che si verificano episodi del genere (anche mortali) sulle spallette dell’Arno a Pisa. Numerosi gli episodi che hanno coinvolto soprattutto turisti e studenti.

Ingegnere scomparso in Africa: familiari ricevuti dal prefetto di Pisa

I familiari di Fulgencio Obiang Esono, ingegnere scomparso da oltre 15 giorni in Africa, sono stati ricevuti stamani dal prefetto di Pisa Angela Pagliuca per chiedere aiuto alle istituzioni italiane

Insieme alla sorella e alla nipote all’incontro con il prefetto hanno partecipato anche il legale della famiglia, Corrada Giammarinaro, e l’associazione unità migranti di Pisa.

“Il prefetto – ha sottolineato Giammarinaro – ci ha assicurato la massima attenzione sulla vicenda e il pieno sostegno alla famiglia. Abbiamo appreso da una fonte attendibile, che per ragioni di sicurezza per ora preferiamo tenere celata, che Fulgencio è stato attirato con un pretesto in Africa e imprigionato in Guinea. Non sappiamo però quali siano gli eventuali reati che gli vengono contestati. La famiglia ha presentato denuncia di scomparsa nei giorni scorsi e ora il caso è di competenza della procura di Roma, allo stesso tempo abbiamo informato anche il ministero degli Esteri e la Farnesina sta già seguendo il caso”.

Il timore dei familiari è che Obiang Esono sia stato “rapito” in Togo dal regime della Guinea equatoriale, che ha sempre osteggiato politicamente, e poi rinchiuso nella prigione Black Beach, considerata, scrive l’unità migranti pisana in una lettera consegnata al prefetto, “la più disumana al mondo”.

“Siamo disperati – aggiunge la sorella dell’ingegnere, Maria Clara – e chiediamo l’aiuto dell’Italia e delle istituzioni per far tornare a casa mio fratello. Da settimane non abbiamo più notizie di lui e siamo terrorizzati”.

“La notizia del rapimento e dell’incarcerazione operata nella capitale del Togo, Lome, da emissari del regime dittatoriale di Teodoro Obiang Nguema Mbasogo (presidente della Guinea equatoriale) – si legge nella lettera consegnata al prefetto – ha gettato la famiglia di Fulgencio, l’associazione unità migranti di Pisa (della quale fu membro fondatore e segretario) e tutti i suoi amici nell’angoscia e nella paura per la sua sopravvivenza, dato l’operato repressivo e omicida del regime che lo ha relegato nell’orribile prigione denominata Black Beach, che è considerata la più disumana al mondo”. Chiediamo un intervento verso le competenti istituzioni nazionali ed estere affinché venga rapidamente liberato e restituito agli affetti della sua famiglia. Il suo rapimento è stato effettuato il 18 settembre scorso e sono quindi già passati molti giorni che ci fanno fortemente temere per la sua incolumità”.

Terzo settore: verso la prima Conferenza regionale

A Pisa, Firenze e Siena le tre tappe di avvicinamento alla Conferenza che per la prima volta vedrà l’intero sistema del terzo settore toscano riflettere e confrontarsi sul futuro assetto delle politiche di welfare e sviluppo locale, anche alla luce della recente riforma

Pisa, Firenze e Siena ospiteranno le tre tappe di avvicinamento alla prima Conferenza regionale del terzo settore che si terrà al Mandela Forum di Firenze il prossimo 9 febbraio. Tre incontri preliminari che avranno lo scopo di ‘scaldare i motori’ della Conferenza che la Regione Toscana sta organizzando insieme alle principali reti associative, al Forum Terzo Settore Toscana e con la collaborazione di Cesvot.
Un appuntamento importante che per la prima volta vedrà l’intero sistema del terzo settore toscano riflettere e confrontarsi sul futuro assetto delle politiche di welfare e sviluppo locale, anche alla luce della recente riforma.
Ai tre incontri, che si svolgeranno tra ottobre e novembre, sono invitate a partecipare le associazioni di volontariato, di promozione sociale, le cooperative sociali, gli enti iscritti all’anagrafe delle Onlus e tutti i soggetti del terzo settore della Toscana. L’idea di anticipare la Conferenza regionale del terzo settore con tre tappe territoriali nasce con lo scopo di promuovere la discussione, facilitare il confronto e la partecipazione anche delle realtà associative più piccole e decentrate della regione.
Il primo dei tre appuntamenti sarà a Pisa venerdì 5 ottobre (Auditorium A. Maccarrone), seguiranno Firenze (Auditorium Cto Aou Careggi) venerdì 19 ottobre e Siena venerdì 9 novembre (Auditorium Confesercenti). A questo link il programma dei tre incontri e tutte le info per partecipare.
Agli incontri parteciperanno l’assessore al Diritto alla Salute e al Welfare della Regione Toscana Stefania Saccardi e il presidente di Cesvot Federico Gelli. Sono inoltre previsti gli interventi della dirigente della Regione Paola Garvin, che presenterà una fotografia del terzo settore toscano, e del direttore di Cesvot Paolo Balli che, invece, entrerà nel merito dei temi scelti per la Conferenza.
“Quello che stiamo vivendo è un periodo di grandi trasformazioni, che mette in discussione gli stessi presupposti della vita sociale su cui si basa il nostro Paese – dice Stefania Saccardi, assessore al Diritto alla Salute e al Welfare della Regione Toscana – La recente riforma del Terzo settore ci impone di partecipare, istituzioni e soggetti delle economie solidali, a percorsi di programmazione e progettazione condivisi, per individuare nuovi punti di approdo dell’intero sistema di welfare toscano. Anche per questi motivi abbiamo deciso di convocare la prima Conferenza regionale del Terzo settore nel febbraio 2019 e di promuovere alcuni incontri di avvicinamento a quell’importante appuntamento, che si svolgeranno in autunno nelle tre aree vaste: il primo sarà appunto quello di Pisa del 5 ottobre. Saranno occasioni importanti di ascolto e condivisione per giungere preparati e motivati alla conferenza di febbraio. Le voci del Terzo settore toscano possono portare un contributo determinante per rielaborare insieme le politiche di welfare e di promozione dei diritti di tutti”.
“La Conferenza regionale del terzo settore – dichiara Federico Gelli, presidente di Cesvot – sarà un appuntamento fondamentale per tutti gli enti del terzo settore della Toscana, anche per fare il punto rispetto alla prima fase di attuazione della riforma. Come Cesvot siamo al lavoro per offrire alla Regione tutto il nostro supporto organizzativo e per coinvolgere quanto più possibile le associazioni toscane nel percorso di preparazione alla Conferenza. La Toscana dell’associazionismo e della solidarietà – conclude Gelli – vanta numeri importanti: 3.400 associazioni di volontariato, 2.557 associazioni di promozione sociale e 580 cooperative sociali che svolgono nel loro insieme un ruolo cruciale per il benessere delle nostre comunità, sia nei settori del socio-sanitario che in quelli di tutela e promozione dei beni culturali, dei diritti e dell’ambiente”.

Incidente a Pisa, autocisterna in bilico su ponte

Per cause ancora da accertare, un’autocisterna che trasporta carburante destinato agli aerei è uscita parzialmente fuoristrada a Pisa sul cavalcavia che conduce al cargo village dell’aeroporto, rimanendo in bilico sul ponte con la motrice, dopo aver parzialmente sfondato il guard rail.

Il conducente è illeso. Sul posto i vigili del fuoco che dalle 8:30 di stamani stanno intervenendo per le operazioni di travaso del carburante e il successivo recupero della cisterna. La viabilità è interrotta e regolata dai vigili urbani. Sono in corso di accertamento le cause che hanno determinato l’incidente.

Pisa, bimbo con 2 padri: tribunale impone trascrizione a Comune 

Anche il Tribunale di Pisa ha accolto la trascrizione dell’atto di nascita straniero di un bambino con due padri, così come aveva fatto quello di Livorno lo scorso febbraio. Il decreto è stato emesso il 18 settembre e riguarda due uomini per anni residenti a Pisa e ora trasferitisi in una località della provincia pisana. Lo ha reso noto la rete Lenford e delle Famiglie Arcobaleno.

La coppia di uomini era rappresentata dall’avvocato Susanna Lollini. “Il bambino – si legge in una nota diffusa da Miryam Camilleri, presidente di Rete Lenford, e Marilena Grassadonia, presidente Famiglie Arcobaleno – è nato nel 2010 negli Stati Uniti e sul suo atto di nascita, regolarmente trascritto nel Comune di residenza, risultava il nome del solo padre biologico. In seguito, i genitori avevano ottenuto dall’autorità americana la rettifica dei documenti anagrafici del figlio, cittadino americano per nascita, così che risultassero i nomi di entrambi i padri. Quindi avevano chiesto al Comune di Pisa la modifica dell’atto originariamente trascritto, con l’aggiunta del secondo genitore. Il Comune si era però rifiutato”.

Ora però il Tribunale pisano ha accolto la loro richiesta, prosegue la nota, “ritenendo che lo status di figlio sia determinato dalla legge di nascita del bambino, cioè quella degli Stati Uniti” e ha confermato “il principio espresso dalla Corte di Cassazione per cui non vi è contrarietà all’ordine pubblico nella trascrizione del nuovo atto di nascita con due padri”.

“Ci sono già altri precedenti a Livorno e a Roma – sottolinea l’avvocato Susanna Lollini – che hanno fatto propri i principi affermati dalla Corte di Cassazione nel 2016 e nel 2017, ma il pronunciamento pisano è importante perché dimostra come sempre più tribunali riconoscano fondate le argomentazioni che noi portiamo a difesa della genitorialità delle coppie dello stesso sesso”.

“I giudici – concludono Camilleri e Grassadonia – hanno nuovamente confermato il diritto di due padri a essere riconosciuti entrambi genitori dei propri figli tutelandone pienamente identità e vita familiare. Con questa sentenza si ribadisce ancora una volta che doveri dei genitori e diritti dei bambini sono due facce di quella stessa medaglia, che va sotto il nome di responsabilità genitoriale e ci auguriamo che la decisione del tribunale di Pisa possa spingere quelle amministrazioni che, come nel caso di Milano, hanno già registrato gli atti di nascita con entrambe le madri a riconoscere anche i diritti dei bambini che hanno due padri”.

Il servizio di Alice Sennati:

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